Scopi tecnici delle grandi manovre

Scopi tecnici delle grandi manovre Ima guerra a rapido corso Scopi tecnici delle grandi manovre La causa prima della ironica!mcdiffldenza con cui gran parte dell'opinione pubblica di molti Paesi ha finito coll'indursi a considerare le cosidette « grandi manovre » va ricercata nella abitudine invalsa ddi voler conferire ad ogni costo i significato politico a queste impo- enenti adunate militari annuali, j qadunate che per essere serie ej redditizie dovrebbero sempre ave-1pre scopi esclusivamente sperimen-iltali tecnici. nQuando l'obbiettivo politico in-'aterviene non è possibile evitare eche esso prevalga, portando a for-1 zare e falsare tutto l'andamento ; sdelle esercitazioni, che si trasfor- rmano in complicate ed artificioseIsevoluzioni prevalentemente spettacolari; nell'artificio e nello spet- ottacolo ogni utilità addestrativa e ipratica si annulla, ma spessissimo ! gfalliscono proprio anche i bersagli dpolitici, perchè l'opinione pubblica sdel nostro tempo, in fatto di ma-!tnovre e parate militari, è ormai nscaltritissima e sa distinguere a vocchio nudo i ferravecchi dalle ar- mi; le unità improvvisate con ri- qchiamati raccogliticci, malvestiti e fstanchi, dai reparti ordinati su truppe solide e ben istruite; i te- i mi tattici proposti con intendi menti addestrativi, da quelli imbastiti con secondi fini. Oggi il solo obbiettivo politico veramente giustificato per delle « grandi manovre » può essere quello di mascherare una radunata o un concentramento di truppe con scopi bellici immediati o prossimi; ma come arma per eserci- tare delle pressioni o intimidazio-ì ni politiche generiche le « grandi manovre» sono ormai svalutate e;inefficaci. | Lo spirito positivo del fascismo,ha operato risolutamente anche in jquesto campo e le nostre esercì-, esercì tazioni estive da molti anni in qua hanno impostazioni e sviluppi di carattere costantemente ed esclusivamente tecnico. In quelle che si svolgeranno prossimamente in Piemonte sarebbe poi addirittura grottesco voler ricercare una intenzione politica recondita: basta pensare all'ormai notissimo spirito della nostra dottrina bellica, che è essenzialmente offensiva e prevede quindi come campo di battaglia, per tutte le unità, ma particolarmente per quelle celeri e di pronto impiego, non il territorio nazionale, ma il territorio di oltre confine; e basta considerare la sicura, impenetrabile saldezza della nostra multipla cintura fortificatoria della zona alpina, permanentemente guarnita da scelte e addestratissime truppe di frontiera, per com prendere subito che se un tema ^manovra, preparato proprio per l'armata offensiva per eccellenza, l'armata del Po, considera l'ar-esulare ogni senso di verostai-ghanza politica, e vi si può quindiun significato ricercare soltanto tecnico. La dottrina bellica del nostro esercito è notoriamente dinamica e manovriera; con questo indirizzo è probabile che i nostri campi di battaglia verranno a trovarsi tutti all'esterno delle nostre fron tiere; ma, naturalmente, in tempodi pace non possiamo andarci ad esercitare sui campi di battaglia previsti dai nostri piani d'operazioni. Ci limitiamo quindi a prendere in esame quei problemi la cui soluzione, in caso vero, ci permetterebbe di effettuare i veloci spostamenti e gli improvvisi concentramenti di forze e di mezzi che la guerra di rapido corso esige. Lo scopo delle esercitazioni dell'anno XVII è dunque esclusivamente tecnico-addestrativo e mira a trarre da una rigorosa esperienza, elementi di pratico giudizio relativi al movimento di grandi unità motorizzate ed autotrasportate, sia in zona di retrovie, come in zona prossima al fronte di schieramento. L'esperimento verrà completato con un episodio di primo impiego di questa unità in concorso con grandi unità celeri e corazzate. Saremo cioè in una forma di guerra caratteristicamente aderente alla nostra dottrina, e la vedremo svolgersi con reparti, armi e mezzi adatti alle esigenze particolari delle nostre concezioni tattiche e logistiche. E' noto che lo Stato Maggiore ha concentrato da tempo la attenzione di uffici ed organi apposita-mente creati, sui problemi deri-vanti dall'imponente traffico stra-dale che comporteranno alcune fa-si di attuazione della guerra di rapido corso. Le prossime grandi esercitazio-ni serviranno essenzialmente appunto ad esperimentare praticamente i mezzi e procedimentescogitati per la migliore soluzione dei problemi oradettl. La guerra di rapido corso rappresenta, nella originale concezioné italiana la realizzazione duna idea di carattere strategico tattico; ma la preparazione dellpossibilità di concreta effettuazione di questa guerra interessa soprattutto la logistica. Cosi nella prima fase delle grandi esercitazioni piemontesi — cioè trasporto in zona di retrovi— si esaminerà come funziona ldisciplina del movimento stradalquando sia appoggiata alla preesistente organizzazione territoriale, integrata da speciali « nuelei mobili » di recente costituzione e dipendenti dalle grandi unitin marcia; neila seconda fase —trasporto in zona prossima al fronte di schieramento — avremo unorganizzazione stradale interamente militare e qui si vedrà taazione tutta la nuova strutturaorganica di controllo e disciplinadel movimento creata apposita Servizi logistici e movimenti dei reparti - Organizzazione e disciplina stradale - Cavalleria e Genio mente nel nostro esèrcito e preisamente: i commissariati di movimento; i posti di vigilanza; i battaglioni movimento stra- alc i reparti concorso stradale; d altre novità ancora che non è qui il caso di precisare, E' evidente che tutto questo, er delle grandi esercitazioni del-, a consueta durata di pochi gior-;ni, è in grado di fornire motivo ibbondante di interesse, di studio di deduzioni pratiche. I Avremo occasione di tornare ull'argomento di queste peculia- issime esercitazioni prima che es-, e si inizino; notiamo intanto che, po-|ltre alle novità accennate, ranno trovarvi formule nuove di j mpiego anche alcuni reparti del genio, e soprattutto la cavalleria; due armi che, di fronte ai fini per-1 eguiti dalla guerra di movimen- j o, si presentano come le più ido-j noe a fornire un concorso decisivo, quando si sappia dare ad esse a dovuta importanza e quando in queste armi sia viva, accanto aliai orza morale delle tradizioni, la endenza evolutiva e dinamica che tempi comportano, Gen. Giacomo Carboni Decreto per l'emissione di Buoni del Tesoro Roma, 17 luglio. Con Decreto ministeriale pubblicato stasera dalla Gazzetta Ufficiale è autorizzata l'emissione, per,l'esercizio finanziario 1939-40, di \Buoni ordinari del Tesoro al por- tatore e nominativi con scadenza a dodici mesi e fruttanti l'interesseannuo anticipato del 5 per cento, i detU Buoni saranno distinti\nv?lle seguenti nove Serie: a) dalire 500; b) da lire 1000; c) da lire 2000; d) da lire 5000; e) da lire 10.000; f) da lire 50.000; g) dalire 100.000; h) da lire 500.000;i) da lire 1.000.000. Con altro Decreto ministeriale vengono determinate le caratteristiche dei Buoni stessi. natalità, per i rispettivi importi di lire 6.229.331 e di lire 13.772.240. Con tali erogazioni l'importo^S^y^^ff^Lt. assistenza demograficaI f. Limponente SVUUPPO ■ . ... . .... . dei premi di nuzialità e natalitàRoma, 17 luglio, giu^xVll1 JoS^tlTrlgSl2750 premi di nuzialità e 10.319 di delia concessione, ' al 30 giugno XVII raggiunge la somma di Tire 321.152.492, costituita da 42.828xv^Y0"nfe^ faVore di altre categorie, 21.418premi per parti multipli per il complessivo importo di lire 14 milioni 104.990. I malati lasciano Oropa il Santuario, e il loro trasporto a Biella ha dato luogo a nuovi episodi di toccante commozione. Una altra malata, gravemente colpita agli arti inferiori, ha accusato un notevole miglioramento: essa, che si trascinava sulla carrozzella, è riuscita a percorrere, in piedi, un buon tratto di strada. A Biella, a porgere il saluto agli infermi, partiti con un treno speciale, era una foìla numerosa,Biella, 17 luglio. Conchiusosi ieri sera, con la solenne fiaccolata, il pellegrinaggio alla Madonna Nera, i 300 malati hanno lasciato stamane per tempo

Persone citate: Giacomo Carboni

Luoghi citati: Biella, Piemonte, Roma