URBINATI non era in forma

URBINATI non era in forma La serata della Parìoli URBINATI non era in forma ' ì quanto ha reso di fronte al cam- o. pione inglese. Nel suo secondo in- Urbinati ha battuto anche Boslock — ohe deve essere considerato il più completo peso mosca straniero sceso sino ad oggi in Italia — ma il campione d'Europa può rendere molto di più di l i a l a per er me Mi Mi ani 00: oni el anei P. so Poacna i- tr°?P° faclle- Kici. trattini, li: Iche Pule d°P° le Prlme nPle3e de" ! ); naoGr. oti. o- pione contro con Degryse, per esempio, ha condotto quindici riprese a ritmo sostenuto e al quindicesimo tempo le sue gambe erano agili come all'iniz o ed i suoi colpi partivano con lo stesso scatto tisi primi minuti del combattimento. Di fronte a Bostock dopo l'ottava ripresa l'occhio del tecnico ha notato che Urbinati era calato di j tono e che i suoi spostamenti sulle gambe non avevano più quella prontezza e precisione delle ripre- ! se precedenti. La prova che la fa-1 tica aveva fatto presa sul fisico del piccolo campione si è avuta, del resto, evidente nel dodicesimo ed ultimo tempo quando l'inglese, che ormai sapeva di aver perso la partita, lasciando da parte la sua tecnica compassata, dette battaglia. Urbinati, che non poteva più servirsi delle gambe che in minima parte, si tro"ò in qualche difficoltà e fu costretto a lasciare l'iniziativa all'avversario, quella iniziativa che aveva tenuto pressoché costantemente durante undici riprese. Molti si sono domandati perchè l'inglese non sia partito prima all'attacco. Risponderemo: perchè un fine tecnico come Bostock confida fino all'ultimo momento nella sua arma migliore; perchè il campione d'oltre Manica è un pugnatore freddo che non ama la battaglia; perchè, infine, non aveva più nemmeno lui fiato da vendere. In conclusione l'incontro Urbinatl-Bostock è stato bello, ma non entusiasmante per la grande massa del pubblico che non gusta, nè può gustare, le finezze della scherma pugilistica. Sul ''quadrato» dello Stadio erano due schermitori per eccellenza: l'uno, l'inglese, compassato come un giuooar.ore di scacchi, l'altro più brillante, ma pur sempre schermitore e calcolatore. Ha vinto Urbinati che i più veloce, più mòbile e che ha dimostrato di avere più estro del! •suo avversario, ma il piccolo campione d'Europa deve presentarsi un'altra volta con una più perfetta preparazione. Un campione che aspira ai massimi traguardi come Urbinati non deve esporsi a delle disavventure per scarsa preparazione. * * Ci aspettavamo, da due colpitori come Kid Frattini e Deyana, un combattimento emozionante e invece i due poderosi atleti ci hanno fatto assistere ad una noiosa esibizione composta per il novanta per cento di « corpo a yorpo » poco efficaci e spesso scorretti. Si è gettata tutta la colpa del mancato spettacolo su Deyana e non vi è dubbio che il pupillo di Gramegna di colpa ne abbia una buona parte, ma noi siamo sempre stati, e siamo, del parere che se un pugile fa sul « quadrato » dell'ostruzionismo ed evita la battaglia preferendo una tattica prudenziale — sono queste le accuse che si sono mosse giustamente a Deyana — l'avversario, se è un campione e sopratutto se si sente superiore a chi gli sta di fronte, può e deve trovare il mezzo per frustrare il giuoco ostruzionistico dell'antagonista e imporgli la sua volontà e la sua tattica. Se bastasse evitare la battaglia e gettarsi in corpo a corpo I per tener testa a dei campioni sa-i pure dopo le prime ripi ve aver capito dove voleva arrivare Deyana, poteva e doveva trovare il modo di non moltipli-, care i >. corpo a corpo » o trasfor-| mare gli stessi, rompendoli di forza o entrandovi con le braccia bon piazzate, in una trappola por chi li aveva provocati. Kid Frattini ; non ha fatto nulla di tutto ciò ed j ^; iha subito per dieci riprese il giuoPi-U impostogli dall'avversario fa-i ttl cendosi, per di più, pescare da una! o-,mezza d'ozzina .jj £estri che De.i i" yana ha fatto precedere ad altret- ì?-|tante sue prucienziaii entrate in; «corpo a corpo». Perciò anche il| pugile di Caserta — che a nostro i , l'ombra del superbo | abbiamo ammirato con-i ha la sua parte di1 cio di ac Mita aca, celli'""";,. " eta Fi ei. mi detto di parità emesso dalla giuria, hanno forse dimenticato di dividere equamente le colpe tra i due contendenti che sono due e che perciò hanno il dovere di puntare alla vittoria e di conquistarla con tutte le loro energie fisiche e morali e non doi isando la loro tattica di combatti- I * * Bondavallì, che si meriterebbe il nomignolo di « motorino », ha impiegato dieci riprese per demolire gradualmente Fabriani, ma c'è riuscito pienamente. Il romano, atleta con un cuore grande cosi, ha tenuto fino all'ultima stilla di energie, poi, quando era già fisicamente finito, è stato colto da uno dei caratteristici montanti a braccio teso, usatissimi da Bomlavalli, proprio alla punta del mento e le gambe si sono rifiutate di fare il loro dovere. Così ha subito, durante l'ultima ripresa, una punizione. Ma Fabriani è giovane, forse troppo giovane per essere lanciato all'assalto del titolo nazionale, ed avrà tempo di rifarsi in un prossimo avvenire poiché ha la stoffa del campione. In quanto a Bondavalli si preparino, coloro che volessero togliergli il titolo di campione d'Italia dei « piuma », a fare dodici o quindici riprese senza prendere fiato. Con Bondavalli non è permessa la benché minima interruzione della battaglia. Carlo Volpi

Luoghi citati: Caserta, Europa, Italia