Dietro lo schermo

Dietro lo schermoDietro lo schermo Shakespeare « sovraimpresso » •• Produzione torinese •• Ogni comodità -• Testamenti di celluloide •• In Isvizzera Parentele Un attore danese, che in patria gode di una sua fama, ha escogitato un teatro, secondo lui, internazionale; più esattamente, una compagnia di prosa, composta di bravi attori di diversi Paesi, e magari dei più bravi, ciascuno dei quali reciterà nella sua lingua. (Per un Amleto, supponiamo, alla prima apertura di velario, Francisco reciterà, in danese; Bernardo, in francese; Orazio e Marcello, in svedese; il re, in po lacco; la regina, con le cadenze del «boulevard»; Amleto, in inglese; Polonio, in greco; Laerte, in tedesco; e via dicendoI. Una piccola, indecifrabile Babele. Ma per orientare lo spettatore, e sicuramente guidarlo alle più ascose bellezze dell'arte, basterà, dice l'inventore della trovata, porre di fianco al boccascena un piccolo schermo: sul quale appaia la traduzione di quanto sul palcoscenico si va palleggiando, di battuta in battuta, e dal l'uno all'altro attore. Insomma, Shakespeare'e compagni, divenuti alleati, e vassalli, dei cosidetti « titoli sovraimpressi ». Le origini della pensata sono evidentemente cinematografiche; e potrebbero ancora una volta rinfacciare allo schermo: cinema, di quanto mal sei patre. Perchè quelle traduzioncine che, in un film, appaiono nella parte inferiore del quadro, anzitutto non vogliono annettere al dialogo che si ode dagli altoparlanti un'eccessiva importanza. Lo traducono, infatti, riassumendolo; e riassumendolo in quegli elementi più necessari a far capire la incendo in sè c per sè. Al resto provvede il gioco degli attori, e specialmente della prospettiva cinematografica, che sarà sempre preminente, anche nel film più parlato, su ciò che lo spettatore deve udire, e sempre in una lingua soltanto. Se gli è ignota del tutto, gii servirà da efficace alone sonoro, con autentiche vibrazioni interpretative; se non gli è ignota, lo spettatore farà allora di tutto perchè l'occhio non gli cada su quelle insistenti, noiose traduzioni, che balenano su candide inani e spumeggianti torrenti, su prati fioriti e poltrone accoglienti. E' un ripiego, uno dei tanti ripieghi cinematografici. Ma che questo ripiego, con tutte le complicazioni di quella tal Babele, possa essere adottato per Shakespeare e compagni, ciò significa voler considerare uno di quei drammi alla stregua di un esperantistico «soggetto»: e molto probabilmente [significa, di Shakespeare e com e o pagni, non aver capito un bel nulla. * * A Torino una nuova editrice, la « A. C. Impero », inizierà prossimamente, negli studi della Fert Troppo tardi t'ho conosciuta, regia di Emanuele Caracciolo, con il tenore Franco Lo Giudice, Alfredo De Sanctis, Kristl Schrool, Barbara Nardi; operatore Emanuel. — Farà certo molto piacere a S. E. Marinetti il titolo del nuovo filmdi Bonnard, Uccidiamo il chiaro di luna. — La « Colosseum » produr- rà in duplice versione, italiana eifrancese, Ottocento forzati marciano su Caraibo, con la regia di Nicola Farkas, che già diresse La battaglia a Port Arthur; fra gli interpreti, Erich Von Stroheim e Michele Morgan. — Camerini non riposa: in questi giorni ha iniziato le riprese de II documento, con Ruggero Ruggeri, Armando Falconi, Maria Denis, Maurizio D'Ancora. — Sono quasi finite le riprese di un film del quale già si dette notizia, e che, per il quadro dei suoi elementi costitutivi, si presenta di un singolare interesse: Ricchezza senza domani vedrà infatti l'esordio di F. M. Poggioli come regista (dopo anni di accurato, intelligente lavoro di montaggio); e ha un soggetto dovuto a Fabrizio Sarazani, critico cinematografico del «Giornale d'Italia» e la sceneggiatura dovuta a Ermanno Contini, critico drammatico de « Il Messaggero ». — II ladro sono io, con Nelly Corradi, Carlo Tamberlani, Romolo Costa e Dina Perbellini sarà il secondo film di Flavio Calzavara, un giovane regista che, con la sicura affermazione di Picco/i naufraghi, fummo tutti assai lieti di poter salutare come un'intelligente, certa promessa. * * Le risorse del cinema sono almeno infinite. Poiché in America la disoccupazione imperversa, parecchie città americane ormai posseggono cinema popolari dove, con un tenue supplemento di dieci cents, il pubblico può trattenersi nella sala, spente le luci, fino al mot- tino: trasformata in tal modo la platea in un caritatevole ospizio notturno. (Cosi l'ultimo bacio in ; dissolvenza della diva discinta, ri i versa tra le braccia del divo ga gliardo, sarà il preludio allo scarso sonno dell'affamato). A Copena i ghen, in compenso, si è aperta una sala che provvede a ogni esigenza della più diffìcile clientela. Posti abbinati, in un piccolo divano, per'il gruppi di due persone»; posti\con telefono, segregati in una pie-; cola cabina, di dove il grande o il grandissimo uomo daffari possa]comodamente telefonare come vuol j lui, senza naturalmente perdere un attimo del primo piano di Greta o di Joan; tagliandi che, con il bi-• glietta d'ingresso, danno diritto a, usare l'autorimessa posta nei sof-|terranei della sala; altri tagliandi che danno diritto a far ospitare, in un canile-modello, la Lulù o la Fi/i prediletta; e infine un « salone di bellezza », con sconti ragguardevoli alle gentili spettatrici. Se vi occorresse altro, ditelo; e sarà fatto. * * Ogni tanto si parla con insistenza di far adottare il cinema a formato ridotto come strumento necessario a parecchi atti notarili; già qualche esperimento è stato fatto, naturalmente in America, con risultati, naturalmente, assai decisivi. Ci sarà cosi qualche mo- rituro che vorrà, come sfondo so noro allo sue ultime disposizioni, ;questa o quella musica, e non sarà difficile accontentarlo; ma quanti eredi e quanti diseredati non sof- friranno pene e gio:e inverosimi- li, al pensare che la pellicola-te- stamento. come tutte le pellicole, ha una vita limi'.ata a pochi anni. » » La Russia ebbe a suo tempo aconcludere un accordo con la Fran- cia, per il quale i film dei due Poe si avrebbero goduto la più rigorosa delle reeiprocità: esportazione, proiezione, ecc. Dall'accordo in poi,il film russo ha avuto in Francia un'ospitalità fin troppo cordia(e; e quello francese, in RussiaT Nel ne19Slt, imi film francese esportato, jae regolarmente proiettato, a Mo-tnsca; dal 1935 in poi, nessuno. \s^, • ' Cè un inizio di produzione, in laIsvizzera. Già in questi ultimi due,sanni qualche film pubblicitarioisdapprima, qualche documentano, ,poi, ne avevano dati i primi segni, losubito seguiti da qualche film più 0 meno dialettale, basterà ricorda- ci re Jàsoo. Venne poi II fuciliere st Wipf, ambientato con accortezza iiynel periodo d«lla grande guerra, na quando la Svizzera dovette guar- e nire ie sue frontiere; e poi ancora co jj nostro esercito, un'ampia e qu schietta rievocazione, attraverso i je 3eC0li, dei principali fatti d'arme gHai quai[ ^ popolo svizerò parteci-i/«pò. Ora una serie di documentari situristici, artistici, e persino indù- j bestriali, sono stati presentati alla, unrecento Mostra di Zurigo, dove tra ul'altro si ebbe un Festival Inter- Onazionale di una settimana; e «L'a-! bzione svizzera contro il comuni- vasmo » (.diretta dall'ex-presidente pdella Confederazione, Musy) si è: fatta l'editrice di un ampio film di repropaganda La peste rossa, diviso, qin due parti: la prima mostra l'of-idfensiva della penetrazione bolsce- avica in molti paesi del mondo, e Pinquadra elementi documentari di faun singolare interesse, dovuti al' periodo 1917-1919; la seconda offre una visione della pacifica e intensa vita svizzera, al riparo di ogni infiltrazione rossa, e si conclude con alcuni episodi della guerra di Spagna. * * Varie. — Il produttore Pascal, che produsse Pigmalione di Shaw e che già aveva annunciato, dello stesso Shaiv, Il maggiore Barbara e II dilemma del dottore, ora ne annuncia anehe Candida. Come per Pigmalione, anche questi tre film avranno la sceneggiatura riveduta dallo stesso Shaiv. — Da una sua non breve permanenza in Is-pagna Karl Ritter ha tratto, per l'Ufa, un ampio documentario. Volontari tedeschi. — Un film che narrerà, molto sommariamente, la storia degli Stati Uniti è stato ottenuto con un denso montaggio di brani tratti da altri centoventiquattro film, concessi dalle varie1. Case editrici. — Saetta Guitry sii recherebbe a Hollywood. — Uitime\ applicazioni del passo ridotto: la', polizia americana, in alcuni dipartimenti, ha avuto le sue antomobi-. - do""e d> '"' Pfculo apparecchio ;d' ripresa, unito a un tachimetro:} "è >crrà così registrata lu provai irrefutabile per ogni eccesso di ve-\ '<"•''«• — 1 proprietari tedeschi di cinema si sono dichiara*) contrari - «ll'"so *> all'abuso del doppio pro gramma. — // nuoio film di Boris . Karlaff sarà (dato l'attore, fiejn . riauioci che allegria) Venerdì 13. a1— Parentele di Hollyicood. Hedy - Lamarr, l'eroina di Estasi, ha spo- , sato il produttore Gene Markey; ed è cosi diventata la seconda mo-! glie del secondo marito della so ,\rella della seconda moglie del ter a ~o marito di Gloria Swanson. ;[ m. g. 1 e , e e o pdrnRsddtvbddsccdccssf Per « La conquista dell'aria », di Marcellino è stata rievocata anche la prima traversata delle Alpi: Chavez, caduto a Domodossola, è trasportato dai primi accorsi. Da « Una notte a Villa Paradiso ». Mady Rahl, dell'Ufa. uo che vorrà come sfondo