ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DELLA SOCIETA'FINANZIARIA SIDERURGICA "FINSIDER,,

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DELLA SOCIETA'FINANZIARIA SIDERURGICA "FINSIDER,, ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DELLA SOCIETA'FINANZIARIA SIDERURGICA "FINSIDER,, n giorno SS giugno ultimo acorso in Roma si è tenuta l'assemblea generale ordinaria delia Società Finanziaria Siderurgica «FINSIDER» con l'intervento di N. 1.799.792 azioni, su n. 1.800.000 costituenti l'intero capitale sociale di L. 900.000.000. Presiedeva il Presidente del Consiglio di Amministrazione Senatore Cavaliere dol Lavoro Dott. Ing. Arturo Bocciardo. Aperta la Seduta, il Presidente ha fatto dare lettura della seguente relazione del Consiglio di Amministrazione: « Signori azionisti, « nella precedente relazione annuale ci siamo diffusamente intrattenuti sulle ragioni che consigliarono la costituzione della FINSIDER essenzialmente in dipendenza dell'attuazione del Piano Autarchico per la Siderurgia, deliberato, come Voi sapete, dalla Corporazione della Metallurgia e della Meccanica, approvato dalla Commissione Suprema dell'Autarchia nella sessione dell'anno XV e da essa confermato in quella dell'anno XVI. « Passeremo ora in rassegna la nostra attività che, seguendo le precise direttive dell'I.R.I., non è limitata soltanto al compito di coordinare la gestione delle azien de da noi controllate, ma si ispira alla necessità della inderogabile realizzazione piena e completa del Piano Autarchico della Siderurgia, anche superando situazioni mutevoli di carattere particolare e contingente, le quali possono sotto qualche aspetto contrastare con tale realizzazione. E' soltanto in questo modo che noi possiamo, nel settore affidatoci, concorrere alla realizzazione dei fini, di carattere nazionale e permanente, ai quali si ispira tutta l'attività dell'I.R.I. Il Gruppo Finsider «LE ATTIVITÀ' DEL GRUPPO. — Le aziende facenti capo direttamente o indirettamente al Gruppo FINSIDER operano, oltre ohe nel settore siderurgico, anche in quello minerario, in quello elei trico, chimico, dei trasporti terre stri e marittimi, etc, trattandosi di attività inscindibilmente colle gate con quella principale che c la siderurgica. « Più precisamente l'attività del nostro Gruppo si esplica oggi per mezzo delle seguenti aziende prin cipali: nel campo siderurgico: IL VA - Alti Forni e Acciaierie d'Italia; S.I.A.C. - Soc. Italiana Acciaierie di Cornigliano; TERNI - Società per l'Industria e l'Elettricità; DALMINE S. A. nel campo minerario: Società Anonima Ricerche MI nerali Ferrosi « RIMIFER » per quanto riguarda le ricer che dei minerali; Società Anonima Mineraria Si' derurgica « FERROMIN » ' per quanto riguarda Teserei zio delle miniere, nel campo elettrico ed elettrochimico: la TERNI, coi suoi grandiosi impianti in questi settori; l'ILVA in misura assai più limitata; la FINSIDER controlla inoltre una ventina di altre aziende di minore importanza che svolgono la loro attività nei vari settori sopra indicati ». La relazione espone quindi le cifre delle produz oni complessive delle Aziende controllate, cifre che servono a dare «n'idea dell'importanza che il Gruppo ha nell'economia produttiva del Paese. Nel settore minerario l'est ra-, zione del 1938 fu di Tonnellate .710.000 per ì minerali dì ferro e T. \k.00Q per i minerali di ?ji<ilibanese e ferro manganesi fero, quantitativi pari a poco meno del 70% dell'estrazione nazionale complessiva. NEL SETTORE DELLA GHISA il Gruppo FINSIDER è rappresentato dalla produzione dell'ILVA, nel 1938 di T. 662.000, circa il 76 % del totale nazionale. La partecipazione del Gruppo alla produzione nazionale aumenterà all'SO % quando saranno ultimati i nuovi impianti iti costruzione. Per quanto riguarda V acciaio, le aziende FINSIDER nel 1938 produssero T. 1.038.000, pari al 45% circa del totale nazionale: la produzione «Finsider» di acciaio, ad impianti per il piano autarchico realizzati, è destinata ad aumentare: essa rappresenterà circa il 53% della produzione nazionale. Nel settore elettrico, la produzione del Gruppo nel 1938 raggiunse i KWO 1.22!, milioni, pari all'8% della produzione nazionale, e tale cifra aumenterà nei prossimi anni, quando la TERNI avrà completato i propri imponenti impianti idroelettrici, in relazione al piano autarchico per l'energia elettrica. Anche nel settore elettrochimico e dei fertilizzanti la partecipazione del Gruppo FINSIDER alla copertura del fabbisogno naziona- qcAacrbaletttgMIgCIce notevole, particolarmente per quanto riguarda la produzione dell'azoto cogli impianti della TERNI. la produzione del- I piani autarchici in corso di attuazione consentiranno di aumentare notevolmente le produzioni chimiche del Gruppo, iniziandone delle nuore, quali quella delle scorie Thomas, fertilizzante di notevole interesse per l'agricoltura, oggi largamente importato dall'estero. L'imponenza di tutto il complesso industriale della FINSIDER si riassume nei seguenti dati: Fatturato complessivo a terzi nel 1938 circa L. 2.200.000.000. Numero complessivo dei dipendenti al l" Giugno corrente anno: 63.1,05, di cui /,'.51S diligenti e impegoli e 58.892 operai e salariati, ripartiti fra j vari settori di attività. La relazione così prosegue: « Dato questo numero elevatissimo di dipendenti, è ovvio che tutti 1 problemi relativi al personale vengano considerati da noi con particolare sensibilità, interpreti convinti delle direttive de! Regime nel problemi sociali e di lavoro. «IL, BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO. — Esamineremo più avanti ji bilancio sociale chiuso al 31 marzo u. s. Per meglio illustrare la composizione e la consistenza del Gruppo, riteniamo opportuno esporre qui alcuni dati riassuntivi del bilancio consolidato, che riassume i bilanci o le s'tuazioni al 31 dicembre 1938XVII della FINSIDER e delle quattro proprietà d'.rettamente controllate: ILVA, TERNI, S. I. A. C, e DALMINE, nonché delle altre aziende minori possedute con partecipazioni di maggioranza. « Complessivamente 11 valore di bilancio degli impianti del Gruppo ammonta a due miliardi e 717 milioni, fronteggiati per oltre il 40% e cioè per un miliardo e cento ventlduo milioni, da fondi di ammortamento. «Valore degli impianti, al rotto da ammortamenti ed aggiungendovi anche quelli in corso L. mil. 1.752 Magazzini e lavori in corsa > 601 Immobilizzo complessivo in impianti, magazzini e lavori in corso L. mil. 2.353 « Tale immobilizzo è oggi adeguatamente fronteggiato da: Capitale azionario in circolazione L. mil. 1.521 Riserve a bilancio » 531 Mutui ipotecari » 354 1,. mil. 2.406 « Il capitale azionario in circolazione peir L. 1.521 milioni è stato attinto al risparmio privato sia direttamente dàlie singole azien de sia mediante l'emissione delle obbligazioni I.R.I.-FERRO. « 1 crediti per circa 565 milioni sono all'incirca bilanciati dai debiti verso fornitori, verso banche e correntisti e dal debito potenziale per la liquidazione del personale. « Dal punto di vista finanziario la situazione appare quindi particolarmente solida ed equilibrata. « Patrimonialmente, poi, oltre alle riserve insite nella prudenziale valutazione degli impianti e delle merci a magazzino, appare assai confortante il fatto che il complesso delle riserve a bilancio ammonti a 531 milioni, pari al 35% circa del capitale In circolazione. Riserve Situazione patrimoniale consolidata delle Aziende del Grappo Finsider al 31 Dicembre 193S-XVII (in milioni di lire) ATTIVO Impianti L. mil. 2.874 a dedurre: fondi ammortamento e rinnovamento impianti » 1.122 impianti al ammorta- e lavori Totale netto menti Magazzini in corso Casse e Banche Crediti verso clienti e diversi Titoli di Stato, Titoli diversi, partite diverse Totale dell'Attivo 1.752 601 74 567 146 » 3.140 PASSIVO Debiti verso fornitori e diversi Debiti verso Banche, verso Correntisti e diversi Mutui ipotecari Fondi liquidazione Personale Accantonamenti diversi per partite da liquidare Dividendi a pagare a terzi azionisti per l'esercizio L. mil. 273 216 354 85 1938 Capitale lazione in circo- 61 99 1.521 531 Totale del Passivo 3.140 OPERA DI COORDINAMENTO FRA LE AZIENDE DEL GRUPPO. — « L'attività della FINSIDER non si limita al coordinamento finanziario delle aziende controllate, ma si svolge essenzialmente con la determinazione di direttive comuni di fronte ai maggiori problemi di carattere generale per il progresso tecnico ed economico della produzione, in armonia con le esigenze e con i programmi autarchici del Paese ». La relazione ricotda fra l'altro, in modo particolare, l'opera intesa al coordinamento tra lo iniziative delle varie società per la realizzazione degli imponenti impianti iti corso nei diversi settori di attività del gruppo. A quest'ultimo scopo la FINSIDER ha assicurato alla S.I.A.C, oltre alla collaborazione degli sperimentati tecnici dell'ILVA, la consulenza e la collaborazione tecnica di alcuni importantissimi organismi stranieri specializzati nella costruzione e nell'esercizio di impianti siderurgici. « Seguendo le direttive dell'I.R.I. alle quali si ispira lo svolgimento di tutta la nostra attività — cosi continua la relazione — e tenendo conto della natura delle aziende, tale azione coordinatrice si esplica, non attraverso accentramenti od appesantimenti burocratici, ma mantenendo il collegamento con le aziende controllate con snellezza di metodi, basati essenzialmente sui rapporti personali coi dirigenti, valorizzando le iniziative e agevolando l'opera realizzatrice delle singole società». La produzione siderurgica italiana Dopo aver riassunto sinteticamente l'andamento della produzione siderurgica mondiale, — che dimostra gli sviluppi della produzione di acciaio da parte delle Potenze dell'Asse —, la relazione si sofferma piii diffusamente sulla produzione nazionale: la produzio ne siderurgica italiana nel 1938 ha registrato, rispetto al 1937, un ulteriore incremento: 1937 1938 Aum. Tonnellate Ghisa 790.000 861,.000 9,2% Acciaio 2.087.000 2.324.000 11,2% « Come è noto, ragioni politiche e valutarie impongono, per ora, di contenere la produzione d'acciaio, graduando i bisogni e permettendo di soddisfare soltanto quelli strettamente indispensabi-] 1.: tanto più significativo appare quindi l'incremento surriferito che ha portato la nostra produzione — con una media mensile di quasi Tonn. 200.000 ad un livello mai raggiunto, nè nel 1929 (Tonn. 2.143.000) e neppure nel periodo d'intonso lavoro del 1935, durante il quale si raggiunse la cifra di Tonn. 2.209.000. •i Nei primi mesi dello scorso anno, l'incremento produttivo è stato costante fino ad arrivare al massimo livello di Tonn. 215.000 nel mese di luglio: nei mesi successivi la produzione ha segnato un regresso specialmente in novembre ed in dicembre dovuto essenzialmente a scarse assegnazioni di materie prime. « Nel corrente anno la produzione ha ripreso e le previsioni per il 1939 sono per un consolidamento sulle posizioni raggiunte nell'anno decorso. Su queste basi la siderurgia italiana lavora a circa id 55% della propria potenzialità produttiva di acciaio greggio. « Che questa produzione rappresenti un minimo in confronto a quelli che saranno gli effettivi bisogni del Paese, proteso verso immancabili sviluppi, risulta dall'indice del consumo di ferro per abitante. Nel 1938 esso è stato il seguente: Kg. Indice Germania 311 100 Inghilterra 277,3 89 Stati Uniti 221,5 71 Belgio-Lussemburgo 142 45,6 Francia 123,2 39,5 Giappone 85,7 27,6 Italia 59,7 19,2 «Tale graduatoria non muta anche estendendo l'analisi agli anni precedenti, sebbene in questi ultimi tempi la produzione italiana abbia segnato un costante e significativo incremento: Indice della produzione Italiana ■di cICCÌìLÌO' 1929 1932 193* 1935 1936 1937 1938 sttdtzIp0 3 ] 100 65 86 103 94,5 97,5 108,5 « Tale indice raggiungerà il 117 per cento a Piano Autarchico ultimato, quando un più equilibrato sistema di approvvigionamento di materie prime permetterà di raggiungere tale incremento produttivo senza un proporzionale maggiore onere valutario; il 187 % quando la mèta di tonn. 4.000.000 di acciaio, indicata dal Duce alla Commissione Suprema dell'Autarchia, potrà essere raggiunta. La produzione siderurgica del Gruppo Finsider « Riassumiamo brevemente i dati complessivi della produzione siderurgica del Gruppo nel 1938. « Per quanto riguarda la ghisa, l'unico produttore del Gruppo è l'ILVA, la quale produsse nel 1938 tonn. 662.300, pari al 76,6 % del totale nazionale, che raggiunse tonn. 864.000. « Il più Importante produttore di ghisa, non facente parte del gruppo FINSIDER è la COGNE, la quale produsse nel 1938 poco meno di tonn. 120.000. « Gli altri produttori italiani lavorano pressoché essenzialmente al forno elettrico, mentre la prò duziorie all'alto forno a carbone di legna va perdendo ogni anno importanza. « La ripartizione della produzio ne di acciaio fra le varie aziende italiane è in gran parte influenzata dalle rispettive partecipazioni ai vari Consorzi siderurgici di prodotti finiti, i quali controllano il 65 per cento circa della produzione totale. « La. produzione complessiva di acciaio delle aziende elei gruppo FINSIDER fu nel 1938 di tonn. 1.038.000, pari a circa il 45% del totale nazionale, che ammontò a tonnellate 2.324.000 ». La relazione espone quindi i dati di produzione distinti tra prodotti consorziati e non consorziati: l'attività del Gruppo si esplica prevalentemente nel settore dei prodotti consorziati e ciò sì spiega poiché le aziende FINSIDER hanno un'attività prettamente siderurgica mentre tra r/li altri produttori molti hanno anche una larga attività in seconde lavorazioni — in ispecie quelle meccaniche — che generalmente non sono sottoposte ai vincoli consortili. « La produzione complessiva di laminati delle ditte del gruppo FINSIDER — cosi continua la relazione — rappresenta circa il 30'.; della capacità produttiva totale dei propri impianti di laminazione; la potenzialità dei laminatoi di cui il Gruppo dispone è quindi tale che l'acciaio greggio prodotto coi nuovi impianti a ciclo integrale, voluti dal Piano Autarchico, potrà essere trasformato in prodotti finiti con questi stessi laminatoi, portando il loro sfruttamento ad un livello più adeguato alle rispettive capacità di produzione. « Considerato che il grado di utilizzazione del complesso degli impianti di laminazione delle altre aziende siderurgiche italiane può essere calcolato in una percentuale assai prossima al 50%, — adottando criteri analoghi a quelli usati per determinare Ti 30% per gli impianti del Gruppo FINSIDER — appare giustificato l'atteggiamento di rigida difesa assunto dalla FINSIDER affinchè i provvedimenti emanati per disciplinare la produzione siderurgica abbiano, in ogni momento e sotto ogni riflesso, quella giusta applicazione voluta dallo spirito del Piano Autarchico che ha inteso, come riferiremo, di tutelare il compito gravoso di quelle aziende che realizzano 1 grandi impianti a ciclo integrale. . Il Piano Autarchico della Siderurgia PREMESSE E OBIETTIVI DEL PIANO. — « Come Vi abbiamo riferito nella nostra precedente relazione, i grandi impianti a ciclo integrale dell'ILVA e della S.I.A.C. — attualmente in corso di costruzione in armonia colle autorizzazioni del Ministero delle Corporazioni — assolvono definitivamente i compiti fissati dal Piano Autarchico, il cui scopo è quello di trasformare l'attrezzatura produttiva dell'industria siderurgica nazionale in modo da consentire un maggior equilibrio nel consumo delle materie prime, nei confronti sia delle disponibilità interne sia delle possibilità di importazione. « Lo sviluppo della produzione siderurgica nazionale, verificatosi con particolare intensità nell'immediato dopo guerra e cioè in un periodo in cui le disponibilità di rottami erano particolarmente ed eccezionalmente elevate, venne realizzato prevalentemente attraverso impianti a carica solida, nei quali cioè, il rottame costituiva la materia prima fondamentale. Pertanto, l'Industria nazionale dovette rivolgersi in misura sempre cre¬ tcèpzngzvtcvpd lascente verso l'importazione di rottami, la quale, nella media dell'ultimo decennio, forni quasi il 50% del fabbisogno complessivo di materie prime ferrose per la produzione finita richiesta dal mercato HeItaliano. Negli ultimi tre anni tale! topercentuale si ridusse notevolmen- insgei a e e o e i l e i o l a l e o e i — a a n o L . i i n e à e i te oscillando intorno ad un valore compreso fra il 25% ed il 35%. Ciò è dipeso essenzialmente dagli apprezzabili incrementi dell'estrazione di minerale, della utilizzazione di ceneri di pirite, nonché del gettito di rottami di raccolta nazionale. La situazione però non avrebbe mancato di ripresentarsi con le stesse caratteristiche di un tempo, qualora la produzione di acciaio fosse ulteriormente incrementata. « Per togliere equivoci, che talvolta ancora permangono, è opportuno ricordare che nessuno condanna l'impiego del rottame — che essendo un materiale al 100% di ferro rappresenta la migliore materia prima siderurgica, di facile trattamento in impianti poco costosi — ma si condanna l'impiego del « rottame altrui ». « Infatti, appunto perchè si tratta di un'ottima materia prima siderurgica, il suo consumo va sempre più crescendo sui luoghi di produzione, e conseguentemente diminuisce sempre più l'interesse a trovare un collocamento di esso sui mercati di esportazione, se non a condizioni rispondenti agli interessi contingenti, industriali e politici, dei Paesi esportatori. « I divieti, controlli e contingentamenti che molti Paesi pongono, por ragioni politiche economiche o tecniche, alle esportazioni di rottami divengono sempre più pericolosi per quei Paesi ì quali data la loro attrezzatura, non sono in grado di reagire a queste manovre con mezzi adeguati. « Tenendo conto delle esposte considerazioni assolutamente preminenti in ragione politica e di difesa bellica, il Plano Autarchico ha stabilito che la maggior parte del ferro necessario ad integrare la disponibilità di materie prime nazionali sia importato sotto forma di minerale. < Conseguentemente è stato deciso di dotare il Paese degli impianti a ciclo Integrale necessari per il trattamento del minerale stesso. « Questa rapida sintesi delle premesse e degli obbiettivi del Piano Autarchico per la siderurgia può dare un'idea della complessità dei problemi che la Corporazione era chiamata a risolvere. I risultati che già si prospettano denotano con quanta competenza e comprensione delle molteplici esigenze nazionali la Corporazione abbia risolto i problemi che ad essa erano stati sottoposti. Per tanto l'attuazione pratica del Piano — che come vi esporremo più avanti si effettua con ritmo intenso e secondo i precisi termini pre ventivati — dimostra ogni giorno di più l'utilità dell'Istituto Corporativo che in ogni caso specifico sa contemperare l'interesse dei singoli coi superiori interessi della Nazione. LA LEGGE N. 190 DEL 19 GENNAIO 1939-XVII. — « Veniamo ora ad illustrare brevemente i problemi posti alle aziende del no stro Gruppo dalla Legge 19 gen naio 1939-XVII, n. 190, emanata allo scopo di creare sin d'ora le condizioni favorevoli per la applicazione del Piano Autarchico. La Legge stabilisce la ripartizione della produzione di acciaio fra le varie aziende produttrici, riservando alle Ditte su cui ricade la responsabilità e l'onere ingente della costruzione dei grandi impianti a ciclo integrale l'incremento della produzione fino ai due milioni e mezzo di tonnellate annue. « Il limitato grado di utilizzazione degli impianti di queste aziende — cosi come abbiamo gii avuto occasione di indicare — ed il fatto che esse si sono impegnate a mettere fuori esercizio numerosi e deficienti acciaierie a carica solida, costituiscono un importante elemento di valutazione nel giudicare il trattamento che la citata legge n. 190 riserva ai due gruopi di aziende in cui essa suddivide l'industria siderurgica nazionale: Gruppo A, cui appartengono soltanto io Ditte che costruiscono i grandi impianti a ciclo integrale, e cioè l'ILVA e la S.I.A.C: Gruppo B, cui appartengono tutte le altre — esclusa la COGNE •— e cioè sostanzialmente quelle che continuano a lavorare coi loro esistenti impianti a carica solida. « Al Gruppo A la legge ha assegnato annualmente la produzione siderurgica da esso gruppo effettuata in un determinato periodo base (dodici mesi dal l.o Luglio 1936 al 30 giugno 1937) più, gli eventuali incrementi di pro-j cedgfSvdrmcacpsqpdtarcnapaaamdistpmmcmmqtcgztssdvcvc8tMciduzione rispetto a quella di dettoiperiodo base e fino al limite diitonn. 2.500.000. « Al Gruppo B, per contro, com- pete, pure annualmente, nel suo complesso, fino a quando non tvengono superati due milioni e'mezzo di tonnellate, la produ-1 zione effettuata nel periodo base 1936-1937. « La nostra posizione, che ci conferisce il controllo delle aziende del Gruppo A (ILVA e S.I.A.C.) e di due fra le maggiori del Gruppo B (TERNI e DAL- MINE), ci consente di esprimere\obiettivamente e meditatamente il convincimento che la legge n. 190 non riserva alle aziende del Gruppo A un trattamento di favore. Che anzi si è venuta a creare una situazione sulla quale è nostro interesse e nostro dovere di richiamare l'attenzione delle superiori Autorità. « Le previsioni fatte per un aumento di consumo dell'acciaio in connessione con la rlvivificazione dell'attività produttrice del Paese, si stanno verificando; però tale aumento di consumo è soltanto in piccolissima parte soddisfatto da un aumento di produzione interna dell'acciaio, in quanto per il resto si è provveduto — per ra gioni varie — mediante importa zioni di prodotti siderurgici o Ini diversa guisa. I« E' evidente che queste proce- j dure sono lesive dell'unica contro- partita che le aziende del Gruppo A avevano ricevuto a fronte degli oneri da esse assunti. « Se pertanto tali procedimenti dovessero perdurare, noi dovremmo necessariamente domandare che in diverso modo si provveda a compensare le nostre aziende del danno ad esse inferto. « E a ciò tanto più saremmo costretti, in quanto per queste aziende, le quali pur lavorano in vista di un interesse nazionale, la FINSIDER — consapevole delle basi industrialmente sane del Piano Autarchico — non volle chiedere nessuna delle numerose facilitazioni fiscali o doganali di cui beneficiano altre industrie che la produzione siderurgica eli mas-i dUn alto grado di attività de- He per un funzionamento adegua ! to alle loro caratteristiche tecni sorgono per fini autarchici non certamente più importanti. « La FINSIDER, nella quale sono investiti ingenti capitali attinti dall'I.R.I. al risparmio privato, ha il dovere di difendere il coni «pevsGpito Autarchico, industriale ed 'teconomico ad essa affidato oppo-| tnendosi a deviazioni dal Piano]pche dovrà definitivamente disciplinare — in regime di autarchia — l'industria siderurgica del nostro Paese. «Ricordiamo in ultimo che la rgidfunzione assegnata dal Piano Au-jdtarchico ai nuovi impianti a ciclo cintegrale è quella di concentrare ] dsa. Un alto grado di attività de-ìegli stabilimenti a ciclo integrale|pe infatti condizione indispensabi- ì e n o a e e o e e e i e e l I e e d aù ne o oa na 9 a i o n ta le po. ne le ra e mnie. e d e a e : e — e ù, -j l, rche e quindi per un economico nesercizio di essi. I costi della prò- duzione siderurgica a ciclo tate- mgraie sono caratterizzati, in con-Isfronto ai costi della produzioneia SSJS^S'JSì? ■ 1 V1V1 ™!*-\uvolmente più bassi e per contro[ada un carico di oneri "fissi (inte ressi e ammortamenti) notevol mente più elevato. Ne risulta perciò l'interesse, che non è soltanto aziendale ma anche nazionale, di concentrare il più possibile la produzione di massa presso questi stabilimenti, assegnando a quelli a carica solirla un compito prevalente nel settore delle produzioni speciali o di qualità. « Vi abbiamo finora intrattenuti sui problemi riguardanti le aziende del Gruppo A, le quali rappresentano indubbiamente il complesso più importante delle pstpdtrmaf, ^'civltà e quello destinato[Pri sviluppi. \nostre attiv ai maggiori _ « La legge n. 190 pone però dei problemi di interesse vitale anche alle aziende da noi possedute ediappartenenti al Gruppo B. «Vi è infatti quafene tendenza! considerare la legge co-, a voler me un puro elemento statico, che «dovrebbe cristallizzare l'industriai ritaliana sulle basi del 1936: questa tendenza è nettamente contrarla allo spirito della legge, che prevede esplicitamente l'adattamento della produzione alle mu- mercato, in modo da favorire anche in questo settore lo spostamento delle richieste e dei consumi verso quei prodotti di più alta qualità o di maggiore valore autarchico, che per tali caratteristiche rispondono meglio alle esigenze della nostra situazione nazionale. « Ciò non è in contrasto con la _ tevoll esigenze della tecnica, e del\1 situazione garantita dalla leggejstessa al complesso delle aziende di categoria È. ì« La vastità degli interessi coin-|volti rende però innegabilmente complessa e difficile una applica- ■ja delle disposizioni in^vigore; ma siamo persuasi che,| con la collaborazione di tutti gli' 85&£?a? ^mi«JS^^S5T ticolare del Commissariato Gene- M^^StaSS^taS aoDll"!caztenFnérchèrirrdenrSw^cor-liHr^ « Per concludere siamo fermamente convinti che la soluzione di tutti i problemi della siderurgia italiana ed il superamento di tutte le difficoltà e di ogni stato di dìsagiorpotrà avere luogo" soltan-to colla rapida ed integrale at- tuazione del Piano Autarchico, inmodo che possano essere tolte alconsumo del ferro quelle limita- zioni che non rispondono stretta-mente ai fini autarchici e compro-mettono invece un sano assetto diquesta industria, indispensabilesia per la difesa, sia per il paci-fico sviluppo e potenziamento del-l'Italia Imperiafe. Iniziative e nuovi impianti del Gruppo Finsider per l'attuazionedei Piani Autarchici «SETTORE MINERARIO. — Lo sviluppo ed il potenziamento dell'attività mineraria formano la base del Piano Autarchico per la Siderurgia e richiedono quindi il nostro più vigile interessamento.« In relazione alla deliberazione del Comitato Interministeriale per l'Autarchia, del 3 febbraio XVII, la quale affidava alla FIN SIDER ed alia COGNE il compi- to di potenziare ed approfondire le ricerche di minerali ferrosi nel !-er"l°"°T "Rionale e nell'Impero, la FINSIDER ha ritenuto oppor-tuno scindere la propria attività mineraria in due settori distinti, quello dello sfruttamento delle miniere già in regolare esercizio e quello degli studi e ricerche, affidando come vi abbiamo già accennato la prima alla Soc. An. Mineraria Siderurgica « FERROMIN » e la seconda alla Soc. An. Ricerche minerali Ferrosi RIMIFER». «Mentre la FERROMIN assol- Ive a compiti strettamente econo-,mlco-industriali, la RIMIFER perontro ha assunto il compito spe cifico di svolgere ed approfondire tutti gli studi e ricerche per giungere possibilmente a dire una parola definitiva circa la reale consistenza del giacimenti di minerali ferrosi nel sottosuolo del territorio nazionale e dell'Impero. La RIMIFER ha già iniziato i pro- oiP" lavori valendosi, oltre che del dii'a sua organizzazione di studio e ™i™£h 0?,»^,,i„f,- itSESS^JtÌm- S™}?^.SSSsSkm nmSSh. ? A o "tiHrSmftTflft iSn» «t n tenuto in quest™ltlml e'tivi ecl arrfpi risultati nella ricc- u-1 - • • v -■• e ci n e oL- ca dei minerali Mveri tecleschi » Me SSSJre^^^RIMIFER di formare rapidamcn-te quadri tecnici ed attrezzatura estivamente nazionali Allo scopo di ridurre al minimo 'aggravio economico dello sfrut-l toménto di miniere ubicate à no- siderurgici, ta relazione attira la attenzione sulla necessità che i trasporti dalla miniera al luogo di utilizzazione vengano conside- e\tevoìe distanza danti stabilimenti il 0 pe. a nari un e eao o nr a a ni borato, talché là posizione autar Ionica dell'acciaio a ciclo integra- e- j le risulterà ulteriormente rafforo- zata. problemi in modo particolare in Germania, larelazione così continua: « Gli accertamenti eseguiti dal- l'ILVA e dalla RIMIFER in que-sti ultimi due anni consentono fin d'ora di ritenere che le prospetti-ve sulle disponibilità di estrazione sono migliori di quelle fatte quando il Piano Autarchico venne ela- o li na a e aeiui e Nella speranza che l'Albania possa portare un suo contributo in questo campo, la RIMIFER si è affrettata ad estendere anche a questa regione i propri programmi di ricerca, riprendendo indagini, studi e sopraluoghi effettuati in passato. « Le spese della RIMIFER non avranno alcuna contropartita eco nomica e verranno in parte sostenute dalla FINSIDER; nel getto di ripartizione degli pro-utiliviene fatta perciò la proposta dìdestinare a questo scopo l'impor-to di L. 1.500.000.— che andrà adaggiungersi alla identica cifrastan7;ata lo porso anno. SETTORE SIDERURGICO — i dai « A Plano Autarchico attuato, la produzione complessiva di acciaio, escluso il ferro a pacchetto, prevista in tonn. 2.500.000, dovrà essere effettuata dalle Aziende del Gruppo A per circa un milione di la'tonnellate in tre grandi stabilimen- i fo| ti a ciclo integrale, la cui capacità | d]produttiva sarà largamente supe-1amdc51riore alle 1000 tonnellate " al1 dgiorno. 1« Oltre alla produzione a ciclo Ifaintegrale le Aziende del gruppo A ! vdovranno produrre, a carica soli- lejda, almeno 100.000 tonn. di ac-ie ciaio all'anno (e ciò por ragioni s ] di qualità: produzione bellica, ac- 'dpispeciali al forno elettrico, apìecc.) sulla base dei quantitativiiK|prodotti nel 1936-37. I7 ì « Due dei centri a ciclo integra- ale, Bagnoli e Piombino, verranno , realizzati dall'ILVA; il terzo, Ge nova-Cornigliano, dalla S.I.A.C. ». La relazione passa quindi ad esa minare i/li impiantì in corso dico Istruzione mcnÌo ed ampliamento, già rea \u**ato, del terzo altoforno [acciaieria Thomas che verrà com-' pd6tA ' Bagnoli : completa-1 ;tJ^rJf,'„,„!a•; mAti. a xji Li?^,„Tilplelata entroni 1940: A Piombino: !msostituzione degli alti forniffsten- L,ti con due nuovi ultiform della ca-\tpacita giornaliera di tonn. 500 ca- ddanno che potranno marciare, il\ tei &«was& sx^xria in corrispondenza.atta ìncre- montata produzione della ghisa; nampliamento dell'acciaieria Martin: |scon l installazione di due nuovi • forni Martin che saranno compie z tati entro il 1941. A^O.rnigrHano: 'costruzione ex-novo degli impianti in[P«r la produzione del coke, della : p \ghisa, dell'acciaio, dei bhtmj ed *i. ~^?;?v~>«e» »■ ,sw~ I c impianto si conferma sempre P«ft £a! conveniente in primoluogo V^M\^-, «sponde, ad una razionate riparti- "e «ione della produzione tra le varie Kai regioni d'Italia, ed in secondo ^Wa a impianti e servizi accessori ed ausiliari. L'ubicazione di questo seiro perchè realizza nel miglior ^modo la integrazione tecnica del- ìt'attuate stabilimento delta S.I.A.C. :Pla cui attività è costituita Brinci- 5 talmente da produzioni specialij l\lelliche soggette a fortissime flnt-L1 inazioni, che debbono essere per- acin int.enrn.tK Min irono di matite- 2nere sèmpre lo" Jtal&roentó *i|Sanestsgejfa cner a'fè datoTnizÌó"alùttrgìi!pe elementi essenziali degli impianti1 perfetta efficienza. La relazione espone poi gli ampliamenti degli impianti nello stabilimento di Ilvania a Trieste e\ così contìnua: <i Da questa rapida rassegna degli imponenti lavori in corso risul- ìvrèv^^à^P^^A^a^^TSw^^tìì8-|forni acciaieria cokeria discari-ìte cne 'ecc \ jj ouj stato di' avanza- ■ p- mPnto ccrrisnondp oo-sri alle nrevl- ' an^nlt-Me^nizUUmenfe aueplevl Ic,| l'ILVA eik Go1 prossimo anno ai' 1940 potrà' SlSriSWSr^-HT «tana eli acciàio a ciclo integrale di! - ; u 70 per cento rispètto al e"!1938' Nel 1941 S'L impian?i a elelo,b-l^eB"11* dell'ILVA e nel 1942 an- i a di loro attività, raggiungendo le produzioni fissate dal Piano Autarchico. I « Lo studio dei possibili prò- i grammi di laminazione delle a- ! n-jzienue del SruPP° FINSIDER nena: t- zona ligure ci ha convinti che la ni soluzione migliore di questo pro-I al'blema potrebbe essere nel conferi-;a- mento alla S.I.A.C. degli impianti a-1 di laminazione di Novi e Bolzaneto o- dell'ILVA, i quali, privati della prodi duzione delle loro acciaierie a ca- le rica solida, dovrebbero graduai- i- mente sopprimere anche la lami- l- nazione, mentre col passaggio alia Si^-^^^SSS^fe'S'SS^SSSS \&*2LÈSS^^ nei^^^s^a« — to la la il o. oe o —i grege ciclo integrale dell'ILVA ». La relazione rileva a questo proposito i benefici dell'opera coordinatrice della FINSIDER, la quale, rendendo possibile la cessione di tali stabilimenti, consentirà il completamento dell'assetto industriale della SI.A.C. attraverso operazioni che sono nello stesso tempo di netto vantaggio anche per l'ILVA. SETTORE IDROELETTRICO. ^_Gli impiantì idroelettrici della •gi funzionanti, si tronel bacino del Nerasei centra-I potenza installata di N i- j TERNI o e | vano tutti . el .velino, e comprendono o, i U con una potenza ir..,, -iKw. 275.000 e la cui produzione à i, e o . . - di energia arrivò in questi ultimi anni a quasi 1.100 milioni annui. «Il complesso di questi im-l pianti si basa esclusivamente sullo sfruttamento delle portate naturali dei fiumi Nera e Velino, con esclusione di qualsiasi regolazione stagionale delle acque. « Il programma di lavori in corso di attuazione sull'Alto Velino si propone appunto principalI mente di creare, oltre art un nuo- -,Vo quantitativo di energia, una, ri importante regolazione stagionale,e a - degli impianti esistenti con il con-1seguente miglioramento nella dì-istribuzione annuale della relativa energia ». Detto programma comprende la costruzione di due serbatoi stagionali con una capacità com¬ plessiva di .'i26.000.000 me. e di' una centrale in località Cotilia, presso Cittuducale. 'Tale complesso avrà una po-\e tÌIinstallata di 70.000 Kw.'ed A l»odncibilità di 230 milioni di t r5*0, valorizzando inoltre', ^,52«^^1^ di ener0i" c- 'jw_disponHnle. \» Ì, Ta!e Programma non è stato ri-i^Htt n-\',n'v,f' , M IJ!,KJS' «■awwta- ea .5 '"}, "\tfJw-,,'e fifti™?!™*1^!: | ggg fe\ ^ina^Ta'fì^nufs' ' o {costruiranno così due centrali eh t-]avmnno complessivamente un o- ,s'.e a i o e- ti „ potenza installata di 260.000 Kw. e che saranno inserite su una grande linea a 230.000 Volt co- strutta dalla CONIEL che allac- cerà direttamente Temi con Xa- poli costituente il prolungamento ra- raIsfruttamento Idroelettrico" ecTelet 'trochimico delle imponenti risor- l- se idrauliche dell'Albania, proe-, gramma sottoposto all'esame dein j té A i-1 e na- ci razionale, autorità competenti. a o si a mati on o eAndamento delle Aziende Uva-Terni Dalmine-Siac nel 1938 « L'andamento economico delle quattro aziende nell'esercizio 1938 ha segnato un miglioramento rispetto all'esercizio precedente, a seguito del generale aumento di produzione. Quest'ultimo ha potu to finora compensare la riduzione dei margini unitari, dovuta al fai-to che il rigido controllo dei prez-zi non consente, con la necessaria elasticità, l'adeguamento alle effettive variazioni dei costi. « D'altra parte tale mlglioraj mento non è che una parziale riro-1 tardata espressione dell'allineailii piento monetario. dìi «Passando ad analizzare som r- mariamente l'andamento delle sinadjgole aziende rileviamo: ra! . ILVA. — Nel corso del 1938 ha avuto regolare attuazione l'au- —I mento di capitale da 536 a 670 a 50 nrlioni lo stanziamento a fondo ammortamenti. Il dividen| do distribuito per l'esercizio 1938 ammontò al 7 %, pari a quello milioni deliberato nell'assemblea del marzo 1938. Gli utili dell'esercizio 1938 ammontarono a lire 51.255.000 contro L. 41.213.000 nel 1937, dopo avere aumentato da 40 del 1937 (di fronte al 6 % del 1936); tenendo però conto del Ifatto cne 11 dividendo del 7 % ! venne distribuito anche al capita le sottoscritto nel corso del 1938 ie c,e!.auale la- Società ebbe la di sponiBUlta soltanto per poco più 'dl _?eU.e ,mesi, 1 uva. ha m realtà aumentato la retribuzione al capitale in circolazione di circa il iK"*11-. 1,1 w™»"»»ono ui circa, u I7,/,6 ln .raSlom?_ "anno, rispetto a "esercizio lVàf. ' •.TERNI. — L'aumento di capitale deliberato nell'assemblea dello scorso anno da 430 milioni a 645 milioni ha avuto regolare attuazione. Gli utili netti dell'eser- 1 ;^?rammont^n?nannL- Ì8o,40°i2S2 JfL. 30.078.000 nel 1936), dopo !avere aumentato da 30 a 42 ml- il'onl lo stanziamento a fondo am- !mortamento impianti. II dividen L, distribuito fu pari al 7 % con\tro a 7-5 % dell'esercizio prece dente \ _ ,r\ «e,_„iorv,« _„»,.,. _„.oit^ idivqrntd°op^ retribuite gratuitamente nel corso dell'anno e quelle sotto |scrltte nel mese di aprile 1938. • « In realtà, quindi, la retribuzione in ragione d'anno, riferita pffi£3«Kl£SE& versato incluse cioè le azioni gratuite) : prcsenta un aumento del 18 % ri *tto a queiia del precedente I ca.nitalp da 60 a 9(1 milioni deli- £!gff'an^é^fr aueX^ocirta \^^Jf^J^A'ig^»«^^ "J^jgJì^^^ggl «gg KBSSJ„«Jr ammnntnrrvno a tireIfiWj^^mS^TJ^MO net' spetto esercizio. « DALMINE. — L'aumento di s(ntiatndsSseiIcaqdddiStsdpdvrnpzldmltdgeArutalmcsg ^g?'^' Tl93 0Ó0 nei 1936) do 1 ìfl V(JJ^H°a°t^"e L1 stanzia- :Poa^e ^"^^^^ 5" o r 1 ammortamerui aa j *jj I?^of^T,„itn f„ Mrl 1 L, V„l rd,lv'S° ^w?"^!^^^ a n19 % 1«22& d 210 precedente; anche in questo b|SS?i^Mi;.<:?.d.0 c°-nA° &J3eJ. azioni distribuite gratuitamente nel 1938, sia delle sottoscrizioni effettuate nel mese di aprile, risulta che la retribuzione al capitale effettivamente versato presentò un aumento del 22 % In ragione d'anno rispetto all'esercizio !pre"den^- r,,, ■ 1 * Per la Dalmlne \ laè opportuno ; ì8^!^^^ " costante progresso!ìtecmco della sua produzione ed in, ■ particolare il contributo che essai ' apporta all'esportazione slderurgl- Ica: per il 1939 la Società si è già; assicurata l'esportazione del 15 % H^ del SU°l pr0d°UÌ! « S.I.A.C. - Per gli ultimi due esercizi la S.I.A.C. non ha dlstri,buito dividendo, limitandosi* a DELLA FINSIDE La relazione, nel commento del- , ,te P'ù importanti voci di bilancio 1mette in evidenza che le «Parteicipazioni Azionarie» sono in au ' namento effettuato a ; fondo oscil lazione titoli », é all'incirca corri 'spandente — \— ai valori prezzi di compenso di fine marzo ultimo scorso al netto dei dividen',di, prezzi che rappresentano un minimo assolato nelle quotazioni \di borsa dad'allineuinenlo luoneia- fsldczzper i titoli quotataldi borsa secondo i \ mento, rispetto al bilancio precedente, in dipendenza degli aumenti di capitale delle quattro Società controllate: la valutazione delle asloni, tenuto conto dell'accanto rsntniirlo in poi, valori d'altro canto lar prudenziali in quanto ri . esultavano mediamente del 7% su- S perfori ai valori nominali di )'roti-\ r ' «*}.™*™ ? «T .lancio, parte in ci^idenza nel bi- C lancio consolidalo di gruppo, che] ammonta al 35% del mlorè tiomi-\ ,._je dej capitalein circolazione A r Pftidit« « Profitti » C Il '-Conto Peidite e Protitu >„ dimostra un utile netto di L. 59,3\° milioni contro un utile di L. 41,S\S milioni per l'esercìzio prccedente\Ppartecipaaioni, mentre le spese generali e di aviminislrazione,' , nonostante iZ notevole sviluppo a dell' opera centrale di coordina- ; mento si sono mantenute ad unìlivello assai modesto. ! La ripartizione dell'utile netto di L. 59.27S.560.20, aumentato del residuo utili dell'esercizio prece-\dente, propasta ali Assemblea,] compm-ta oltre atl'accantonamen-to a riserva di L. 3.00S.617.60, l'emolumento statutario per il Consiglio ed un dividendo di L. 30 ad ognuna delle N. l.SOO.000 azioni in circolazione, pari al 6'/o sul valore nominale: sul saldo è proposto un prelevamento di lire 1.500.000 e Ida devolvere per le ricerche mine-1 carie e rimane cosi un utile resi-, duo da portare a nuovo di lire e 8 - 768.708,1,0 «Lo stanziamento di L. 1.500.000 per le ricerchi! minerarie — cosi continua la relazione — verrebbe ari aggiungersi a quello dell'esercizio precedente, formando un totale di L. 3.000.000 da mottersi a disposizione della RIMIFER. « Qualora sia da Voi approvato il suddetto riparto degli utili, le. 0, obbligazioni IRI-FERRO, in coil- fi r_T' —j"1 ~ Prece.^ente- stanziare regolari ammortamenti (L. 8.300.000 nel 1937 e L. 9.000.000 nel 1938). Nell'assemblea del 1938 tale Società, dopo avere ridotto il proprio capitale da 125.000.000 a 65.000.000, ne deliberò l'aumento a 200.000.000: a tutt'oggi vennero richiamati i primi 3/10 di detto aumento, interamente sottoscritto alla Vostra Società. -, ; « La riduzione del capitale S.I.A.C. fu effettuata, non a causa di uno sfavorevole andamento economico della gestione, ma per il fatto che la sistemazione degli Impianti — tenendo conto delle condizioni nelle quali essi furono assunti dalla nuova gestione dopo quindici anni di crisi, di abbandono e di scarsa attività — richiede spese non apportatrici di rendimento economico, ma tuttavia indispensabili per conferire allo Stabilimento lo spazio e la struttura richiesti da una sana impostazione industriale. Inoltre si è dovuto tener conto che alcuni impianti necessari per speciali produzioni belliche, ma destinati a lavoro /nolto saltuario, non troveranno una base di rendimento economico nelle lavorazioni normali. « La radicale revisione dell'impostazione patrimoniale e finanziaria dell'azienda, attuata dall'I.R.I. con la suddetta riduzione del capitale e con altri provvedimenti, dà sicuro affidamento che l'esistente stabilimento, integrato tecnicamente ed economicamente dal nuovo impianto a ciclo integrale, troverà finalmente un sano equilibrio di gestione. « Complessivamente le quattro Aziende del Gruppo FINSIDER realizzarono nell'esercizio 1938 un utile netto di L. 109.500.000 (contro L. 82.200.000 nel 1937), dopo avere aumentato da 82,3 a 109 milioni gli stanziamenti a fondo ammortamenti; esse retribuirono l capitali sociali effettivamente versati in misura pari all'8 % in ragione d'anno, contro il 6,95 % del¬ .»* ll\ 1?gUlt? al au,mentP ™ ™f ?Vto ?elle m™'1* ,da n01 c°.ntr°1: late la remunerazione media del capitali da noi investiti m tali par ^iPa^i2nÌ/Hmen,t^,ai 5A30,%Jnel 1,93! ^JV3.5^ n? 1938- Esduden- d°»la JH^S c?e, non ha dist.ri- buito dividendo, tale remunerazio- ne. passò dal 5,80 nel 1937 al 6,70 nel 1938». agli fe- « Nel chiudere questa breve rassegna sull'andamento delle maggiori Società da noi controllate, ci è gradito manifestare ai Dirigenti di tutte le Aziende del Gruppo, ai loro diretti collaboratori, ag" impiegati ed alle maestranze spressione del nostro complacl- mento per l'opera ordinata e co struttiva che in ogni settore si svolge per il maggiore sviluppo e ; potenziamento dell' industria e del lavoro nazionale ». La relazione passa quindi ad illustrare il bilancio sociale chiuso al 31 marzo 1939-XVII. - o n i - formità alle condizioni di emissione, verrebbero a percepire l'interesse del 5,50 % in ragione d'anno, con una integrazione di L, S per obbligazione, pagabile con la cedola 1" luglio 1939-XVII». Terminata la lettura della relazione del Consiglio d'Amministrazione viene successivamente letta ala relazione dei Collegio Sindacale, i \ L'Assemblea ha approvato la i à e relazione del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale, nonché il bilancio, il conto perdite e profitti e il reparto utili. Si è proceduto quindi alla nomina di Amministratori: il Consiglio il' Amministrazione, il Collegio . - Sindacale e la Direzione Generale -\ restano così costituiti T - Consiglio e] d'Amministrazione -\ .^2HCl^RD0 Gr' Uff' Dr' 7"5- ARTURO, Senatore del Regno, » Caixitiere del Lavoro, Presidente; >„,-.„.„. „ „ „ . Mr„' 3\°'ORDANI s- E- Pro>- FRANCaS\SCO, Accademico d'Italia, Vicee\Presidente; Consiglieri: BEVIONE e,' LOtib,N/lU> Consigliere Naziona¬ o tei DE AMBRIS Gr. Uff. AMIL- a- ; CARE, Consigliere Nazionale; nìFRIGNANI Cav. Gr. Cr. Avv. ! GIUSEPPE, Consigliere Naziona- o le; PALCANI Gr. Uff. Ten. Gen. el MARIO: SCAVIA Corniti. Dr. Ing. e-\GluSEPPE. SILVESTRI Cav. Gr. a,] r p f n T vrirr inw ■ sr n-'?'' D>'±?' ^ ^'rl end n oo 0 eie 0 si e roa o e. l- ROVICH Comm, Prof. Dr. Ina. GIULIO; TOURNON Conte Cav. Gr. Cr. Dr. Ing. ADRIANO, Senatore del Regno. Collegio Sindacale GRUMELLI Comm. Dr. ATTILIO, Presidente; Sindaci Effettivi: ANDRIOLI Gr. Uff. Dr. PARIDE; PIERINI Comm. Rag. GUIDO; RAFFO Cai: Gr. Cr. Dott. EMILIO; TORCHIANI Cav. Uff. Dott. TULLIO: Sindaci Supplenti: DE JORIO Dr. VITTORIO; PARONETTO Dr. SERGIO. Direzione Generala Direttore Generale: ROCCA Gr. Uff. Dr. Ing. AGOSTINO, Consigliere Nazionale. DELLA FINSIDER al 31 MARZO 1939-XVII ATTIVO Partecipazioni azionarie cassa e Banche : Debitori I ;conti d'ordine , , PASSIVO camtale sociale ,ff L ,.:„.,,. „rriinàwn s 1 " ' " " ' !^^^^S^^~^»i-*lio-«ilM»ìi \ c^ffig^7- I Reslduo utile dell'esercizio precedente Utile dell'esercizio corrente .... Conti d'ordine Bilancio al 31 marzo 1939-XVU L. 948.150.665)40 » 10.548.589|7O » 68.511.211135 L. 1.027.210.466145 > 850.461.7601— U 1.877.672.226Ì45 Bilancio al 31 marzo 1939-XVII L. 900.000.0001— » 2.091.382|4U » 50.000.0001— » 10.345.972(25 » 1.500.0001— » 3.745.78580 » 248.765|80 » 59.278.560120 L. 1.027.210.466|45 » 850.461.7601— U 1.877.672.226145 Conto Perdite e Profitti Spese e perdite Spese generali e di amministrazione . ... Zi. Fondo tasse, imposte, ecc » Utile dall'esercizio , » 397.892J85 2.065.807|05 59.278.560120 ri¬ Dividendi Profitti 1 interessi, provvigioni L. 61.742.260|10 61.742.26o'i10 TI Presidente TI Direttore Generale A. BOCCIARDO A. ROCCA I Sindaci A. GRUMELLI - P. ANDRIOLI - G. PIERINI • T. TORCHIANI E. RAFFO La relazione nel commento delformità alle condizioni di emis