L'aizzamento della Polonia

L'aizzamento della Polonia L'aizzamento della Polonia La reazione degli Stati neutrali alle manovre degli accerchiatori - L'arrivo a Berlino del Capo di 5. M. ungherese i Berlino, 4 luglio. L'ultima tattica della politica di accerchiamento consiste, come è noto, nel cercare di aizzare il popolo tedesco contro il regime nazionalsocialista e contro lo stesso FUhrer. Tutti i mezzi sono buoni: non bastano i discorsi, gli articoli di giornali e le radiotrasmissioni: ci si serve ora della corrispondenza epistolare. Infatti, da qualche tempo a questa parte, piovono dall'Inghilterra lettere indirizzate a cittadini germanici, i quali vengono illuminati sulla « vera situazione ». Aggressività minacciosa Questa propaganda, si dichiara a Berlino, è semplicemente puerile, oltre che balorda. Tutti i tedeschi conoscono perfettamente tale tattica, e non da Ieri. Però, mentre vent'anni fa essa poteva avere ed ebbe, purtroppo, esito positivo, ora non attacca più, anzi, ottiene l'effetto opposto, rendendo il popolo tedesco sempre più diffidente e sospettoso, anzi alimentando la sua esasperazione contro le macchinazioni di chi vorrebbe ricondurlo alla schiavitù politica ed economica di Versailles. Significativo, a questo proposito, un commento della ufficiosa Corrispondenza Politico Diplomatica, la quale, occupandosi di certo « appello al popolo tedesco » lanciato dai laburisti sabato acorso, scrive tra l'altro: « Poiché la esperienza insegna che l'Inghilterra, prima di ricorrere alla violenza, suol servirsi di metodi che mirano alla disgregazione interna del paese preso di mira, viene fatto di chiedersi seriamente se siffatta azione pro¬ pagandistlca non preluda a ben Tllll 0"t-£lXM m a n/\uro A ri j-*o»tii r\ - più gravi manovre. Ad ogni modo è bene si sappia che la Germania sta all'erta. Essa segue con la massima vigilanza quest'altra fase dell'offensiva accerchiante delle demo-plutocrazie. « Le dichiarazioni fatte ieri da Chamberlain, e più particolarmente il caloroso elogio rivolto alla Polonia, sono considerati in questi circoli come la più esplicita conferma della aggressività minacciosa della politica britannica. Il Primo Ministro, non solo ha creduto opportuno di alimentare nuovamente la campagna allarmistica di fine settimana, denunciando « gli intensi preparativi militari » nel territorio di Danzica, ma anche di rilasciare un solenne encomio al governo di Varsavia per il suo atteggiamento virile e per il sangue freddo dimostrato in cosi difficile momento. L'effetto di simile incoraggiamento non si farà certo attendere. Lo sciovinismo polacco non mancherà cioè di approfittarne, applicando su più vasta scala i metodi ed i sistemi che gli hanno procurato il solenne encomio londinese. Dovendo appoggiare efficacemente l'azione diplomatica di Strang, e nel medesimo tempo tenere a" ba-. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIlllllllllllllll da gli Stati neutrali che incominciano a ciurlare nel manico, Chamberlain ha adottato la tattica di quelli che fino a ieri erano gli elementi cosidetti irresponsabili, e che domani potrebbero essere suoi collaboratori nel Gabinetto: Churchill, Eden e soci. Tattica assai pericolosa, per non dire addirittura temeraria. * Quanto ai preparativi militari di Danzica, tutto il mondo conosce le misure che, in vista della situazione minacciosa, sono state decise dal governo della Città Libera: la quale non può assistere indifferente a quanto succede in Polonia dove, non più tardi di domenica, si proclamava, in un pubblico comizio, la necessità di formare « una legione per la liberazione delle foci della Vistola ». Chi sono i provocatori? A proposito dell'atteggiamento virile e del sangue freddo di Varsavia basterà rivolgere al Primo Ministro britannico le seguenti domande: Chi ha mobilitato? Chi ha ucciso proditoriamente gente inerme? Chi ha buttato sul lastrico centinaia di famiglie e costretto migliaia di contadini ed operai a varcare la frontiera e ritirarsi sul suolo germanico? Danzica possiede soltanto un corpo di polizia che, negli ultimi tempi, è stato rinforzato. Questo corpo non ha certo compiti ag gressivi. Se c'è qualcuno che si sente realmente minacciato, que sto è Danzica. Basta dare una scorsa ai fogli polacchi per convincersene. Che cosa ha detto, di grazia, il generale Haller in occasione di una visita fatta recentemente a Parigi? I legionari polacchi che vivono in Francia vogliono ritrovarsi a Danzica. La stessa frase fu pronunciata da | Haller nel 1919. Allora le potenze i.. . . - alleate protestarono e posero il veto. Oggi pare che esse siano diparere diverso. Ma i danzichesi j_,ibCra sono ben decisi a tornare al Reich e soprattutto sono decisi a difendere la loro indipendenza e la loro libertà. Interessante una breve nota editoriale del Danziger Vorposten. L'organo nazionalsocialista di Danzica, commentando le dichiarazioni del Primo Ministro britannico, osserva che le sue nuove « rivelazioni » in merito ai preparativi militari della Città Libera sono prive di ogni fondamento. Vero è soltanto che sono state prese delle elementari misure precauzionali, aumentando le forze di polizia le quali, non sarà inutile sottolinearlo, hanno mansioni e compiti assolutamente difensivi. Danzica non ha affatto bisogno di preparativi militari, semplicemente perchè le guarnigioni germaniche sono a portata di mano ed in caso di bisogno sarebbero pronte ad intervenire in difesa dei connazionali della Città I paesi neutrali ai ripari Come s'è detto, alla tattica di Chamberlain non dev'essere estranea l'attitudine dei paesi neutrali i quali, preoccupati delle macchinazioni demoplutocratiche, si affrettano a correre ai ripari, dichiarando e proclamando di noh voler essere inseriti nemmeno passivamente nel cosidetto siste-lma di difesa che dovrebbe conclu-ldersi con la firma di un patto di alleanza anglo - franco - sovietico. Dopo l'Olanda e la Svizzera sono venuti gli Stati baltici. Questi, com'è noto, hanno fatto sapere ai governi di Londra e Parigi che non desiderano di essere nominati in un eventuale accordo tra le potenze occidentali e l'Unione Sovietica. Notevoli dichiarazioni ha fatto ieri sera il dottor Ley a Friburgo iu Brisgovla, in occasione di un ricevimento che ha avuto luogo in onore del presidente della Confeuerazione dei Lavoratori dell'Inuustria, Cianetti, e dei seicento ..jpoìavoristi italiani. Il capo del r'ronte del Lavoro ha sottolineato i importanza di queste visite. Voi, camerati fascisti — ha letto — siete messaggeri del Duce e del popolo italiano. Analoga missione è affidata ai dopolavoristi che si recano nel vostro bellissimo Paese. Noi — ha detto — abbiamo non solo una medesima storia, ma anche un medesimo destino, eguali bisogni, eguali necessità, analoghi obiettivi. Italia e Germania nanno troppo poco spazio. Ecco perchè abbiamo anche gli stessi nemici, i quali vo gliono a tutti l costi sbarrarci lastrada, impedirci di occupare il posto che ci spetta nel mondo; mala marcia continua ed arriveremo certamente alla mèta. L'avvenireè dell'Italia fascista e della Ger- mania nazionalsocialista-». E' giunto stasera a Berlino il Capo di Stato Maggiore dell'escr- cito ungherese, generale Werth. Erano a riceverlo alla stazione il comandante dell'esercito del Reich generale Brauchitsch, il capo del Comando superiore delle forze armate generale Keitel, il capo di Stato Maggiore dell'esercito generale Haller ed un gruppo di alti ufficiali. Il generale Werth si tratterrà in Germania alcuni giorni, ospite di Von Brauchitsch. Domani, com'è noto, sarà a Berlino il Primo Ministro di Bulgaria, Kiosseivanof. A salutarlo alla stazione di frontiera, dove il treno speciale è giunto stasera alle ore 23, erano il Capo del protocollo ed alcuni funzionari del Ministero degli Esteri, come pure il vice-capo della Cancelleria del Reich. Notevole importanza si annette in questi circoli al lungo colloquio che Kiosseivanof ha avuto stamane a Belgrado con il Primo Ministro di Jugoslavia. Vice