Più viaggi di nozze sull'orlo del Lago Maggiore

Più viaggi di nozze sull'orlo del Lago Maggiore li turismo e l'amore Più viaggi di nozze sull'orlo del Lago Maggiore Proposta di estendere ai laghi 1*80 per cento di riduzione ferroviaria sui viaggi nuziali (DAL NOSTRO INVIATO) Stresa, luglio. Anche per la bellezza, la vecchia Italia prefascista ha avuto la stessa mentalità che per il pomidoro, per il formaggio pecorino e per le arancie. Le migliori cassette di pomidoro, coi frutti turgidi e scarlatti gonfi di zucchero e di sole liquido, le forme più piccanti più profumate di pecorino, e le aran-1 p19VStopanlaclSqueie, le arancie d'oro più splendenti, più succose, le più dolci e le più sapide ad un tempo, tutto il meglio della nostra produzione insomma era a cominciare dagli agricoltori, sino alla grazia degli imballatori ed alla mentalità dei commercianti, destinato all'estero. Per il consumo interno — nelle annate grame che la produzione buona bastava appena a sopperire alle richieste dei golosi mercati stranieri ed ancora non c'erano gli scialbi surrogati di California e della Florida — per il consumo interno e per le nostre mense di italiani, sì, 10 scarto: e se ci stava bene, bene; e se non ci stava, bene lostesso. Bellezza: merce di esportazione Anche la bellezza è stata sempre, questa Incomparabile bellezza del nostro Paese, una merce di esportazione, che aveva le sue caselle persino nelle statistiche del commercio con l'estero. C'era, c'è, di buono questo: che per acquistare lembi di bellezza, squarci di inimitabile cielo italiano, gli stranie- 11 dovevano venir qui, e pagare (non sempre bene) e poi ritornarsene al loro paese appagati, felici, senza averci portato via niente di tangibile. Ora questa mentalità delle arancie, del pecorino e dei pomidoro, s'era trasferita anche in chi presiedeva al turismo di certe nostre regioni: nelle quali tutto era organizzato a ricevere stranieri, ed a riceverli bene, come piaceva a loro, ed invece la clientela turistica italiana era negletta quando non addirittura sgradita. Capitò a me una volta che andai in un chiaro dolce paese del sud con una cara creatura: nel Palace Hotel dove capitammo fummo accolti dà un conciergie che sapeva parlare in cinque lingue tranne che in italiano; ed il direttore era uno svizzero che lo parlava così male che era fatica intendersi; e lo chef de cuisine era francese e quindi nella Saile a Munger e 11 Maitre d'Hotel lussemburghese serviva tutte mi nestrine pallide, e pietanze complicate, con grovigli di sapori, e quel la acrobazia gastronomica che è un Vanto dei grandi « chef » parigini. E si beveva Borgogna, Chablis nei bicchieri tiepidi, Porto ghiacciato, Champagne Montmorency che da che mondo è mondo è stato sempre un cospicuo sciampagna. Capitava che chi cercava il Chianti rubinoso o l'ambrato Capri, dovesse andare ad un'osteria del paese, perchè la « cave » del Palace non ne aveva. Industria alberghiera dalla attrezzatura rivolta esclusivamente alla clientela straniera, persino nelle forniture delle sale di lettura e nel modo di preparare i letti. E poi gli italiani andavano troppo all'estero a divertirsi, e ci vanno ancora: ma santo Dio, perchè gli albergatori, ed i principi del turismo, non si sono battuti la mano su', petto, non hanno recitato un po' il mea culpa? Adesso, con il prezioso apporto del Ministero della Cultura Popolare che ha dato uno stile fascista anche al turismo, e specialmente al turismo nei confronti degli stranieri, in Italia siamo assai più dignitosi. soPsfstvpcigsiloe Labdlegcc« saincdchcstncaPeMmdaalLalchnnmbmdpdcrtdclfaqlcnttirucgvdtiPncpMcdagpipep. gE cosi come per le «prime quali-, vtà » dei prodotti ortofrutticoli tan to giustamente una percentuale è stata assicurata al mercato italiano per il turismo si è potenziata la capacità d'ospitare i forestieri, ma si è data eguale importanza allo sviluppo del turismo interno. Quando le cifre insegnano Il problema angoscioso del Lago Maggiore, angoscioso! bisogna pur dirlo, è quasi tutto qui: la prima annata in cui maltempo climaterico e maltempo politico concomitanti hanno gelato nei paesi d'origine un altissimo percento delle correnti turistiche straniere, ha trovato la stupenda attrezzatura turistica del Lago Maggiore disarmata di quelle misure previdenziali che avrebbero potuto far turare almeno in parte con clientela italiana la falla aperta dal mancato afflusso della clientela straniera. sc,I'Ma io devo, io voglio subito dire | che questa drammatica ìmpl'epa-1 razione non si deve imputare af- fatto agli attuali dirigenti politici1 ed amministrativi, nè agli attuali !albergatori della regione : i quali janzi tutti sono degni di una scon-finata ammirazione per quel che han saputo fare onde dare una cornice di splendore allo splendore del lago delle sue rive dei suol dintorni. Bisogna risalire, onde fare il processo sia pure postumo, a quelli che diecine di anni fa e sino a^ qualche anno dopo la Marcia su Roma, hanno creato, lanciato, consolidato una tradizione per la quale poco ci mancava che II Lago Maggiore fesse — in via turistica — feudo servile degli stranieri, presso che interdetto — e con quei divieti eloquenti che sono i prezzi esasperati — alla clientela italiana. I capisaldi della ricchezza turistica del Lago Maggiore seno come si sa Verbania, Baveno con le sue eccellenti Fonti Minerali, Stresa con le prospicienti meravigliose Isole, e Meina. Anche la Val d'Ossola, e specialmente Bognanco con le sue Fonti famose, gareggiano in bellezza ed in potenziale turistico con quei quattro centri. Ebbene ecco alcune cifre sulle presenze turistiche a Stresa.nei primi ven- titre giórni di giugno: 1936: 6145; nel 1937 sono stute 12.310; nel lg presenze di turisti italiani a Stresa 1938 press'a poco eguali: 11.373. Viene il 1938, un disastro: 5073. E, Stresa forse è quella che ha « ret- bto » di più. Negli altri posti, stesse tproporzioni. Già, ed 11 bello è che!?anche la clientela italiana segue la flessione verificatasi per la clientela straniera: sempre per Stresa ecco alcune cifre, per i quattro anni rispettivamente le ! tlpzsono state: 1492; 2251; 2921; 1446. jdPreponderanza enorme anche que-!tsfanno come si vede di clientela !sstraniera. L'argine alla frana Il Prefetto della provincia di Novara S. E. Guido Letta che ha per tutte le cose della sua provincia un fiuto ed un amore impareggiabili, aveva avvistato la frana sin dal principio della stagione. Allora, aveva convocato albergatori e dirigenti dei comuni interessati. L'argine è stato tentato subito, adesso è già in opera, ed il luglio, benedetto finalmente da un limpido cielo, dovrebbe far risollevare le sorti turistiche del lago Maggiore, rialzare le compassionevoli cifre statistiche di giugno. Qualche albergo, come i maestosi « Borromee » e « Regina » di Stresa, per tutto giugno hanno avuto in casa più personale di servizio che clienti; addirittura il doppie, di media, di personale di servizio che di clienti. Il Podestà di Stresa che è un grande avveduto industriale pieno di intelligente passione per la città ch,e amministra, il cav. del lavoro Enrico Pozzani; il Podestà di Meina che è un grande editore, principe dei « lanci », il Mondadori; ed il mio amico commendator Barattini che ccn fervi- mda intelligenza dirìge il maggiorej ralbergo che si specchi sull'orlo del lLago, e tutti, tutti, hanno risposto al preciso impegno che loro ha ri- schiesto il capo della provincia. I^Servizio sempre Inappuntabile ; tnegli alberghi dove da qualche an- rne ormai tutto è stato squisita-1 nmente italianizzato; servizi pub- lblicl perfetti, anzi eleganti: ne.m-|nmeno in Svizzera che è la Mecca, Ddel turismo si è arrivati per esem- 1pio alla eccellenza dei Lungo lago di Stresa, alle prodigiose fioriture' rche ornano tutta la strada rivie- d'rasca, alla gentilezza alla correi-, tezza dei barcaioli, degli autisti, delle guide, dei commercianti. I prezzi seno stati severamente contenuti nei minimi possibili con la rispondenza di prestazioni of-: ferte i Come ridar corpo alle cifre di"auesta esDo-tazione della hellezra'? questa esposizione elena bellezza. la no già accennato in un mio pre- : cedente articolo. Qualcuno sostie-1 ne che la Casa da gioco « consen- -1 tita t> con un furbo decreto cantonale a Locarno sia un diafram- ' irà che ferma in Svizzera almeno -una parte del traffico straniero che vi passa diretto sul Lago Mag- ! giore (di dove si badi bene in^te volte prosegue per altre località : dItalia), e sostiene che il lago po- trebbe avere con tutti i crismi ed i controlli un Casinò a Verbania ! Pallanza d'inverno ed a Stresa nelle altre stagioni, specie ora che ! chiuso il Casinò di Campione, si potrebbe convogliare qui sul Lago Maggiore certa clientela straniera 1 che-ama la mii<iqnntp vortip-ine dell'azzardo e dhT^uS£?taKaeiiazzarao e cne comunque na già disertato il lago di Como ap-, punto per Locarno e per Lugano. ; jTre giorni, settantacinque lire Per il richiamo della clientela italiana qualcosa è già stato fatto:1 proprio in questi giorni Stresa ad.esempio ha creato una _^paU«pratica Carta del turista: per tregiorni a Stresa, tutto compreso, , vitt0 alloggio, servizio e tasse di è o r a e a a a soggiorno e persino gli spettacoli cinematografici, da un minimo di 74 lire complessive per le locande minori, ad un massimo di 220 lire perTdue gra='alb7rghl che,sono fra i più belli e più celebrati Idei mondo. Pcco, se si pensa al co-sto medio di qualsiasi gita banale.Ma, conversando di sera (sul la-go. verso Santa Caterina, che bel-'lezza!),conS.E.Lettaeconilca-merata Pozzani, io ho esposto "namia idea cui mi piace dar corpoqui. Gli aspetti classici delle bel-lezze turistiche italiane sono quat tro: Roma che è una bellezza a se stante; il mare; la montagnai laghi. Ora, la riduzione ferroviaria straordinaria dell'80 per cento per i viaggi di nozze, che è una delle creazioni più felici e piùromantiche di Mussolini, una veraprova di apostolato perchè la poesia del matrimonio possa nascerecon ali librate, comprende Romail mare con Napoli, e la montagnae | con il Terminillo che è un'appen-1 dice di Roma alla quale è collegata - da un regolare servizio autobussici1 stico. Ed i laghi? li ! Perchè non si regala agli sposi li j in viaggio di nozze anche la pcsn-1 slbilità di scegliere il Lago Mage giore come ambiente dove impoa j star il loro amore coniugale? Sire nre a no su nago ca ri, ei zi aiole ese son in potrebbe corroborando questa iniziativa delle Ferrovie dello Statocreare addirittura un turismo nuziale sul Lago Maggiore, ed io so dirvi che poche regioni come questo Lago, come i suoi dintorni, sprestano alle caste fiammantgiornate che sono quelle della lunadi miele. E cobì è per gli altrgrandi laghi: di Como e di GardaQualche coppia ci viene già, contemperando le esigenze dellscoperte che fa lui su lei e lei slui con le scoperte turistiche, tutti giorni, io che l'ho seguite, bisogna vederle come sono feliciL'Isolabclla, l'Isola dei Pescatored i paesi sull'orlo de) lago, e Mergozzo ineffabilmente patetico, e lmutevolezza doviziosa dei panorami sul lago di Orta, la suggestivitdel Monte di Santo Francesco, tutio tutto contribuisce, con uno sceco nario come pochissimi altri adattne j a fare carichi di poesia i primze giorni d'un matrimonio giovane, n- Io l'altra sera disertando le mor5; bidè danze al Lido di Stresa chel pur è un posto delizioso, stavo romanticheggiare nel parco del mio albergo sul lago, La luna sten deva una lastra d'argento sull'acqua. Un fiotto di musica, veniva da lontano. C'era nell'aria lo stordimento ed il languore dei tigli. Dietro un grondante salice, una coppia di giovani sposi tubava. Parlottava lei, parlottava lui. Quando tacevano, quel silenzio era per me assai facilmente eloquente, beati loro! Dicevano che mamma e papà e l'amica Berta — quella Berta cosi acuta, così acuta! — ma si, avevano sempre vantato che qua, che là, ed invece: ■« Questo Lago Maggiore, questo Lago Maggiore! Che bellezza! (Silenzio). Tutto bello, tanto beIlo> cosi do,ci certi suoi ?3?6},1' [* Io che n° viaggiato tari " to, sì, posso ben dirlo » asseriva lui), così confacentisi con chi compie il buono il caro viaggio di nozze ». Per questo e per quest'altro. (Silenzio, più lungo di prima). Mi convincevano, con il calore della !oro testimonianza: così è nato' dal,e loro Parole, anche dai loro silenzi' 1uesto mio articolo. Bravi! E dopo il riepilogo delle iiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimmiiiiiiiiiimiiiiiiiiimi el I bellezze del Lago, dopo aver van ' a r e, e e e o, i a o. e o e tato questa mai prima scoperta peculiarità del lago Maggiore ad esser luogo di turismo e soggiorno nuziale, lui, a lei: «Non ti pare di essere la Regina dell'amore, tu, Agnese! ». « Oh Pippo, si. io sono la Regina dell'amore, io sono la Regina dell'amore! ». Agnese, Pippo, due nomi solidi e buoni, da strada maestra: adesso che troppi amano chiamarsi Kettv e Bob.,Poi un altro silenzio, 'stavolta|un po' troppo lungo. Ed io non volevo disturbarli, non volevo che capissero che avevo sentito, che avevo banchettato come Cirano con lo briciole cadute dal loro fe- 1stino. E quella Agnese aveva un volto così luminoso, parlava con l'erre dolce che metteva zucchero in ogni frase. Ecco, parlarono ancora. « Cara Agnese, mia ! ». « Oh caro! Pippo! ». Poi le fronde del salice frusciarono, la ghiaia scricchiolò. Ritor¬ narono verso l'albergo. Camminavano presto. Presto pisco. * | Attilio Crepas ! miiii ninnili iiiniiiiiniini ninnili

Persone citate: Attilio Crepas, Enrico Pozzani, Guido Letta, Lettaeconilca-merata Pozzani, Locarno, Mussolini, Orta, Sire, Terminillo