Il Duca di Spoleto e Irene di Grecia uniti a Firenze dal sacro rito nuziale

Il Duca di Spoleto e Irene di Grecia uniti a Firenze dal sacro rito nuziale NELLA MAESTOSA CORNICE Di S. MARIA PEI FIORE Il Duca di Spoleto e Irene di Grecia uniti a Firenze dal sacro rito nuziale / Sovrani d'Italia, Reali stranieri e principi del sangue presenziano alla fausta cerimonia - S. E. Starace notaio della Corona e il conte Suardo ufficiale di Stato Civile - La prima mèta del viaggio di nozze: Roma, per la benedizione pontificia (DAL NOSTRO INVIATO) I Firenze, 1° luglio. Una giornata bulla come il sorriso di una Divinità mediterranea: classico e palpitante insieme. Ecco quanto si può dire circa l'atmosfera dorata di questo primo giorno di luglio, che ha risto le fàuste nozze di S.À.B. il Duca di Spoleto con S.A.R. Irene di Grecia e di Danimarca. Tutto ciò che l'ormai mitico cielo di Toscana poteva dare di luce e di bellezza a questa eccezionale giornata, lo ha oggi prodigato. Il cronista e lo spettatore possono ben dire stasera di avere assistito a una giornata magnifica come un'opera d'arte di eccezione negli annali araldici della storia contemporanea. La piazza del Duomo II senso di questa festività altamente aristocratica è stato sentito "i'appunto dal popolo, che ha i/renn-\ito le vie di Firenze la mazza Pitti1'é i fungale dà quJtfim tedraledi Santa Maria del Fiore,]lungo il passaggio del Corteo augusto, acclamando e inneggiando ai Sovrani d'Italia, agli Augusti Sposi e agii attissimi Ospiti. D'altra parte, il popolo di Firenze sapeva di salutare nell'Augusto Sposo un eroico soldato d'Italia più volte decorato, volontario d'Etiopia e prode combattente nella battaglia dello Scirè; degno figlio del glorioso Condottiero della Terza Armata. Nella Sposa, Firenze salutava la Principessa mediterranea, l'anima gentile, fiorentina di adozione, italiana di elezione per virtù d'amore. Questo entusiasmo di popolo proruppe cosi frequente ed entusiastico durante la mattinata dietro i brillanti cordoni di soldati e dì marinai d'Italia, di mi-liti e di camicie nere, di agenti edi vigili, impeccabilmente allineatilungo tutto il percorso. Dove tuttavia la festività veniva a toccare il più alto tono, era sudapiazza del Duomo. Il Battistero ela Cattedrale di Santa Maria defFiore letteralmente splendevanocali i loro marmi nella luce mattuAtimi, tra l'ondeggiare circostantedei gonfaloni, tra lo scintillìo detteuniformi, delle armi e delle devo razioni. Il tempio ideato da Arnolfo, curato successivamente da Giotto di Bondone, dal Gaddi e dal- l'Orcagna, dall'eccelso Brunelle-schi e benedetto nelle fondamentasotto il pontificato di BonifacioVili doveva ospitare ancora in pie.na modernità, sotto la grandiosa sobrietà delle sue volte, e l'elegan-za squisitamente cruda dei suoiloggiati, uno spettacolo di gentili-zia magnificenza. Nessun stonatopreparativo, del resto, aveva appe-santità nell'interno delle sue nava-te la sua enorme semplicità. Sol-tanto su un lato e sull'altro dettanarata centrale erano state erette,,„ ,„:,..„„ „„.. , j, „ _„ „,. '6 tnb""e per ' dignitari e per gli ZlaLl^JZ'ZZ t^TalTZf^ amati gli atti posti pei Soiram e i Principi augusti. I primi turivi alla Cattedrale da- tano dalle 8,30, cioè un'ora e mez-za prima della cerimonia nuziale.Ospiti e invitati sono ricevuti dulgran Cerimoniere Principe Ruffodi Calabria, circondato dai cerimo-nieri della Real Corte d'Italia e delie Reali Case d'Aosta e di Gre- eia, tutti in grande uniforme. Pri-me a giungere sono le missioni In- viate dai Governi d'Europa, guida-te dai rispettivi Ambasciatori eMinistri. Seguono Senatori, Acca-demici d'Italia, dame e gentiluoml-ni di Corte e i nomi più eletti delpatriziato fiorentino. Prima d'effe nove giunge accla-\mato S. E. Starace, Ministro Se-\gretario del Partito e quindi S. E.\il conte Suardo, presidente del Se- ìnato. S. E. Starace è investito in \questa fausta occasione della /t<n- i zio ne di notaio della Corona, men-tre S. E. Ritardo assmne struordii nanamente quella di ufficiale di 'sturo civile. Poco dopo le nove arA rivano i Marescialli d'Italia S. E. ÌDe Bono, Quadrumviro della MarI eia su Roma, e S. E. Grazìani, il Presidenle dell'Accademia d'Italia S. E. Federzoni, l'Ammiraglio Cavagnari, Sottosegretario alla Marina, il Ministro di Stato sen. Dino -]Perrone Compagni e una schiera ]di alte personalità, o] .\ Magnificenza di tolette -' Accolti da un nuovo movimento i : di attenzione e di ammirazione da - parte dei convenuti, cominciano o quindi gli arrivi principeschi: Sua- A. R. Alfonso XIII, Re Ferdinando- di Bulgaria. Principesse reali e - reali Principi, convenuti da tutte a he Corti d'Europa formano une uuadro scintillante ed imuonente scimuiume eu impuntili*. insieme. \ Cit"ndo secondo Vordìne di e"" osserviamo sopratutto gli ab- bigiiamenti delle auguste ospiti:la Principessa Olga di Jugoslavia: uno squisito abito fantasia; Sua \Altezza Reale la Principessa EleIna di Grecia: abito candido; \s. A. R. la Principessa Maria di .Borbone-Parma: abito grigio e \grande cappello adorno di fiori; Duchessa Marina di Kent: delizia so a0ito rosa e ficaissimo cappello [rosa, con piuma della sfessa tinta; jg. m. la Regina Giovanna di Bul]garia po,fa un abito chiarissimo ,e intorno al capo ha un turbante -'di seta con fenmaglio di perle; - g, a. R. la Duchessa Mafalda d'Asl\sja VCste pure una squisita toletta chiara; S. A. R. la Principessa fi--.lena di Romania, seguita dal gran -[Voivoda di Alba Yulia, è pure . squisitamente elegante; S. A. R-'fa Principessa Caterina di Grecia ni porta una toletta chiara; la mar--|cfiesa Farace, jmneipcssa di Rus- sia: toletta azzurra con turbante pure azzurro. Una calda ovazione annunzia l'arrivo dei Principi di Piemonte. Essi sono ricevuti sul portale da S. A. R. il Duca d'Aosta e da S.A.R. la Duchessa Anna di Aosta, che veste un abito a fiori bianchi e purpurei e porta un grande cappello adorno di fiori. La Principessa del Piemonte veste un tessuto lievissimo a fiorami e porta un delizioso cappello di paglia di Firenze pure adorno di fiori. Mentre i Principi di Piemonte, percorrendo la navata centrale si diri» gono al Coro, sono salutati dal mu* to ma entusiasticamente espressi» vo saluto degli ospiti e degli invitati schierati sulle tribune. Una più lunga, calda, irrefrenabile ovazione, di cui l'eco lungamente si prolunga nell'interno della Cattedrale, annunzia poco dopo le dieci l'arrivo dei Sovrani d'Italia. S. M. il Re Imperatore indossa l'uniforme di primo Maresciallo dell'Impero; S. M. la Regina Imperatrice porta uno splendido abito biondo chiaro; al suo collo brillano una collana di diamanti e numerosi giri di perle. I Sovrani si dirigono sorridendo alle loro somme poltrone, a fianco dell'Altare maggiore, mentre l'eletto pubblico delle tribune si inchina lungamente. H corteo regale Infine alle 10,15 annunziati da nuovi cafdissimi appfausi., arriva l'Augusto Sposo. S. A. R. Aimone, Duca di Spoleto, nella candida uniforme di ammiraglio, dà il braccio 'all'Augusta Madre S.A.R. Elena idi Aosta, che indossa un abito di broccato rosso e porta un grande cappello adorno di piume purpuree. Seguono S. M. Giorgio II, Re degli Elleni, che dà il braccio alla i Principessa Irene. Nel candido e leggero abito nuziale, e sotto lo scintillante diadema, la Sposa appare di una delicatissima avvenenza. Il suo lungo strascico è sorretto dai cerimonieri della Casa Reale ellenica. Nelle mani, fa Principessa tiene un mazzo di gigli. Il Coro presenta ora un aspetto eccezionale. Davanti al tronctto su cui siede già in tuìfria e sacri paramenti, mons. Beccaria, che benedirà le nozze, è eretto l'inginocchiatoio coperto di drappo purpureo, davanti al quale vengono a porsi gli Angusti Sposi. A sinistra, sotto un grande baldacchino, nelle poltrone elevate su un'altra predella, siedono i Sovrani d'Italia. Sempre a sinistra, presso i Sovrani d'Italia, siedono Alfonso XIII, la Principessa delle Asturie, Re Ferdinando di Bulgaria, S.A.R. la Duchessa di Aosta Madre; più in là, si schierano, su alcune file di scanni. Principesse c Principi. A destra dell'altare sono invece adunati i canonici del capitolò. Un po' più in là scorgiamo S. E. Starace e ii conte Suardo. Sono inol; tre presenti S. E. Pietra Metaxas, 'Ministro di Grecia presso il Quirinale, l'Ambasciatore d'Italia a Pahigi, S. E. Guariglin, l'Ambasciatore d'Inghilterra jirrssn il Quiriìnale Percy Lorrain, 8. E. Vittorio Emanuele Orlando, i ministri di Bulgaria, Jugoslavia, Romania, Iran e Danimarca : la Duchessa di | Addis Abeba Sofia Badoglio, il ■ Conte Volpi di Misurata, S. E. Carilo Buttafochi, vice-Presidente del] fa Camera d*i Fasci e delle Corporazioni e numerosissime alte per]sonalità. Presenziano il rito, sempre nel ìreritifo del Coro, il Prefetto di FiIrenie, it Federale, il Podestà, il '^Preside della Provincia, il Coman» limi Mini iiimui u uni il iiMiM n pi iniiMiniMiiii umili iii imm umilimi II miiilmiiilltililimi mi min mi li m lui Hill lllllli.H unni lini li un unii i li 11 li li m uIIIIIIIIIIIIIItlllllllllllltMIIIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIUPtlItlllllll Il Principe di Duca di Vent, Piemonte, Elena di Grecia, la Duchessa d'Aosta madre, la Duchessa di Kent e il I" Uiin d'Aosta e Ferdinando di Bulgaria sulla soglia del tempio. (Telefoto)