Anche Re Giorgio mobilitato per la campagna di propaganda di Leo Rea

Anche Re Giorgio mobilitato per la campagna di propaganda Anche Re Giorgio mobilitato per la campagna di propaganda L'ambigua terminologia di Chamberlain nel precisare l'oggetto delle garanzie per le nazioni garantite Londra, 3 luglio. Gli inglesi hanno passato la domenica, invece di leggersi la Bibbia in casa secondo i dettami delle loro chiese e l'antica abitudine, partecipando in modo più o meno volontario od occasionale a una giornata che è stata contrassegnata interamente da una spinta campagna di propaganda bellica o alla campagna di convinzione bellicosa. A conclusione di un week end durante il quale hanno parlato mezza dozzina tra ministri e vice-ministri e altrettanti ex-ministri nonché l'arcivescovo primate d'Inghilterra tutti parafrasando più o meno il discorso di Halifax, alla fine di una domenica che Londra Jia dedicato a una eccezionale rivista militare (eccezionale per la giornata festiva, per il numero delle truppe ed eccezionale poi perchè queste truppe non erano quelle di parata ma soldati vestiti di cachi) il Primo Ministro ha parlato alla radio non solo a nome e per conto proprio ma anche per leggere un messaggio del Sovrano. II messaggio del Re Si è fatto parlare anche il Re, e diciamo di proposito si è fatto parlare, perchè il Sovrano per costituzione non può parlare se non per richiesta e con il consenso dei ministri. Chamberlain ha cominciato col dire che la sfilata di ventimila uo- prlafotrbgrisedepl'mdcact alicsahsnqgininsatoteviBmini e donne borghesi componenti | covari reparti destinati alla difesa Imcontro gli attacchi aerei svoltasi oggi in Hyde Park davanti al Re ed alla Regina d'Inghilterra è stata una novità per l'Inghilterra. « E' la prima volta — egli ha detto — che le forze della difesa civile vengono riconosciute come una quarta armata sullo stesso piano delle forze ausiliarie e delle tre armi combattenti. Difatti la popolazione civile nella guerra moderna è in prima linea ed è divenuto un dovere di tutti i cittadini di cooperare alla difesa del fronte interno in Patria ». Il Primo Ministro ha quindi affermato che la pronta risposta della popolazione all'appello del governo ha permesso di aggiungere alle forze della difesa un milione e 250 mila volontari, « ciò che deve aumentare la fiducia nella nostra abilità difronteggiare il futuro con calma ». Chamberlain ha dato quindi lettura del messaggio di Re Giorgio il quale loda i volontari che hanno consentito di dedicare le loro serate al servizio della nazione. Loda anche le mogli dei volontari perchè rinunziano a passare la serata in compagnia dei mariti ed esprime la certezza che i volontari, comprese le donne, si sentiranno ricompensati dalla consapevolezza d'aiutare e mantenere il paese forte e sicuro. Il messaggio del Re loda anche i giovani che hanno risposto prontamente alla coscrizione, i riservisti e i territoriali che sono stati richiamati recentemente e conclude: « Voi saprete che tutti questi preparativi non sono destinati a provocare la guerra ma a preservare la nace. Noi ancora speriamo ,che le nazioni possano imparare a vivere insieme in amicizia e in armonia. Nello stesso tempo però siamo risoluti a non lasciare nulla d'incompiuto per salvaguardare la sicurezza del nostro paese e a questo fine il servizio nazionale dà un contributo che merita tutta la nostra gratitudine ». Terminata la lettura del messaggio reale il Primo Ministro ha detto per conto proprio: « Voglio solo aggiungere questo: noi viviamo in tempi critici e pericolosi. Noi siamo una nazione pacifica e non desideriamo attaccar briga con alcuno ma nessuno deva cadere nell'errore di supporre che non siamo pronti all'aggressione rivolta contro noi stessi o contro coloro dei quali ci siamo impegnati a difendere l'indipendenza ». Indipendenza e integrità Le parole del Primo Ministro sono senza dubbio state pesate al milligrammo. Il termine > indipendenza » usato a proposito delle nazioni garantite ha un valore certamente diverso dal termine lepInpimssnumsanlqitmllsgtcferdnmqvbdssOnlnlOlGRgcpuUlqnGfrndngpdmmacJ i«integrità» o sia pure « interessi, vitali». Su questa differenza cestata una grossa polemica. Il I Times un paio di mesi addietro aveva concluso che Danzica non valeva una guerra; la polemica ora, e probabilmente a ragione, è generalmente considerata come sorpassata; ma (per quanto non si voglia con ciò annettervi eccessivo peso) è un fatto che Chamberlain ha parlato anche oggi di « indipendenza » e non di altro. E' anche un fatto che qualche giornale sia pure timidamente si è!permesso di dubitare che Danzica |costituisca un vero e proprio « in teresse vitale » per la Polonia. Ovviamente lo scopo di tutto questo indaffararsi, di tutti questi discorsi pronunciati nelle ultime 4S ore, è quello di persuadere prima di tutto se stessi che Danzica vale veramente una guerra: è bensi vero che i redattori diplomatici dei giornali dicono che la chiave del mantenimento della pace è data dal problema di con¬ vincere Hitler che l'Inghilterra farà la guerra alla Germania se : Danzica città tedesca dichiarerà j di voler essere unita al Reich te-|desco; ma la verità vera è che l'Inghilterra ha bisogno di convincere di ciò prima di tutto le proprie masse. Il macchinone della pubblicità ha lavorato e lavora forte ma forse ha lavorato anche troppo forte e il motore si è imballato e in qualche caso ha fatto girare a vuoto le ruote che non riuscivano a grippare sul buon senso popolare. L'attività diplomatica Di questi eccessi di propaganda con risultato negativo è tipico esempio quello che è stato stampato fino a sabato notte circa l'impendente colpo su Danzica o meglio di Danzica: molti giornali devono oggi battere in ritirata cercando di mascherare il proprio allarmismo fallito; una nota del collaboratore diplomatico del t Daily Telegraph » per spiegare ai propri lettori la ragione del fallimento della predizione circa il colpo non verificatosi dice (e la scusa non è affatto nuova) che all'ultimo momento la Germania ha dato contrordini e il colpo è stato rinviato. Sta di fatto che finora di colpi ve n'è stato uno solo: quello dell'allarmismo franco-inglese riuscito solo in parte. La cronaca della giornata che inizia questa settimana è poca, ma in compenso è abbastanza intensa: dopo l'arrivo dell'Ambasciatore britannico a Varsavia, si attende per oggi l'arrivo di sir Neville Henderson, Ambasciatore a Berlino, il quale rientra anch'egli con la scusa delle vacanze estive, ma che anch'egli, come il suo col- o e e e e lega accreditato a Varsavia, si precipiterà, appena messo piede in Inghilterra, al Foreign Office per alziMchscdiduselareniednnconchtudvtànevrelececocosipnicomdinadiil difoniveràportare e per prendere le Ultime,^impressioni e istruzioni. |redfesQuanto alle trattative di Mosca, abbiamo detto come sabato sera si sperava che nella dome- nica il Kremlino avrebbe dato. una risposta definitiva o per lo i_meno definita alle ultime proposte britanniche. Invece si sa che al Foreign Office è giunto nella notte un lunghissimo rapporto dell'Ambasciatore Seeds sul colloquio di due ore svoltosi sabato; il rapporto sarà esaminato durante la riunione della Commissione ministeriale per gli Affari Esteri I corrispondenti da Mosca rilevano con grande sollievo che nè la Tass, nè la Pravda, nè le Isvestia hanno pubblicato alcuno degli insulti all'indirizzo dell'Inghilterra e della Francia, quali quelli che di solito seguivano i colloqui fra i rappresentanti franco-inglesi e quelli russi, ma che al contrario la stampa bolscevica ha riprodotto il discorso tenuto dal Ministro degli Esteri britannico a metà della settimana scorsa. Da questa mancanza di tuoni bolscevici i giornalisti stessi traggono buon auspicio per la conclusione delle trattative, a fianco di. queste trattative va ricordato che neli ambienti diplomatici londinesi si apprende che il Ministro di Olanda a Londra avrebbe comu- grdvnrdnnrèvvcpdzzpgalalaSqlapnInnicato al Foregn Office che l'O-j Rlanda non vuole essere citata per nome fra gli Stati confinanti con la Germania a Occidente e a Oriente e garantiti con un qualunque eventuale accordo fra la Gran Bretagna, la Francia e la Russia: la ragione di tale atteggiamento del Governo dell'Aja è che l'Olanda violerebbe il principio della neutralità se accettasse ufficialmente tali garanzie. Un rimpasto ministeriale? Per ultimo è da segnalare che la stampa domenicale e ancor più quella di oggi prevede come una necessità ai fini di dimostrare alla Germania che l'Inghilterra intende fare sul serio, che Chamberlain farà prossimamente un rimpasto ministeriale. Il Daily Telegraph di stamane dedica il suo primo editoriale alla necessità di questo rimpasto che il giornale auspica tanto largo da poter dare al Governo l'attributo di « coalizione ». Il citato giornale non fa il nome dell'ex-Ministro degli Esteri, ma è abbastanza evidente dal contesto dell'articolo che la scusa delJ ila coalizione è tirata fuori apposta i, posticino per Eden, e' * l I Leo Rea earspasaslgsescgfdcdittianat

Persone citate: Chamberlain, Hitler, Neville Henderson, Re Giorgio