Tony Galento beve e fuma sicuro di battere Louis ma riceverà una dura lezione

Tony Galento beve e fuma sicuro di battere Louis ma riceverà una dura lezione Campionato del mondo o farsa? Tony Galento beve e fuma sicuro di battere Louis ma riceverà una dura lezione — Dai, Galento! — Difenditi, Feldman! Gli incoraggiamenti, le grida, giungevano da tutte le parti della sàia, quel giorno. Nelle poltrone di « quadrato », dei dignitosi signori e delle donne in abito da sera, largamente scollate, contemplavano il combattimento senza prendere parte all'allegria generale. Annoiate, parevano attendere la fine dell'incontro con indifferenza e visibilmente disapprovavano le manifestazioni scomposte degli spettatori dei « popolari ». Si era a Miami, la spiaggia elegante degli americani. Tony Galento, opposto ad Abe Feldman, pesava circa trenta libbre in più del suo rivale, il quale aveva, pressapoco, trentaquattro anni {non è mai possibile, in America, conoscere con esattezza l'età di un pugilatore). Il risultato dell'incontro pareva accertato in anticipo. Feldman, che sin dalla prima ripresa era pieno di paura, pareva averne coscienza più di chichessia. Un pugile ha il suo pubblico Comunque il primo tempo era terminato senza che alcuno degli avversari segnasse un vantaggio. All'inizio del secondo Galento spediva. Feldman due volle di seguito al tavolato, con vigorosi destri. Da quel momento l'incontro diventava un vero e proprio massacro. Feldman, visibilmente sconcertato, incassava tutti i colpi senza neanche reagire. All'inizio della terza ripresa per una sventola che avrebbe certo potuto essere parata da un esordiente, Galento proiettava l'avversario fuori delle corde. Siccome Feldman aveva fatto in tempo a risalir'' sul quadrato, l'arbitro giudicava assai saggio arrestare il combattimento dichiarando Galento vincitore per f. c. Gli organizzatori dell'incontro Galento-Feldman avevano contato sulla presenza di un pubblico di almeno trentamila spettatori, ma solamente settemila e cinquecento erano intervenuti, buona parte dei quali era munita di biglietto di favore. Non è difficile trovare la spiegazione di questa eccezione. I villeggianti di Miami appartengono, quasi tutti, alle classi ricche della popolazione americana. Queste persone posseggono il loro panfilo a vela ed a motore, giocano al golf ed al tennis, vanno alle corse. Essi vanno pure, a tempo perso, ad un incontro di pugilato. Ma essi non si sarebbero mai scomodati per un combattimento di Tony Galento. Non ai potrebbe, comunque, affermare che Tony Galento sia im popolaro. Solo cho la sua popolarità non si estende a coloro ohe hanno l'abitudine di trascorrere l'inverno a Miami. Egli non piace ai ricchi. Egli non piace neanche agli intenditori del pugilato. E nell'ambiente del pugilato pressapoco come può essere nelVambtente del teatro un comico che lavori da moltissimi anni in una piccola città di provincia e che questo pubblico provinciale — il « suo » pubblico — considera come una vedetta di pri?nissinio ordine, anche se i suoi lazzi e le sue buffonate, di dubbio gusto, sotto vecchie come il mondo. Galento, pugile d'occasione Galento è sopratutto popolare a Newark, nello Stato di New-Jersey, dov'egli possiede un bar. E' là che viene'a vederlo, ogni giorno il «suo» pubblico, che si intrattiene con lui su tutte le questioni concernenti la tecnica del pugilato e lo acclama bravamente quand'egli dichiara ai quattro venti d'essere certissimo ài battere, prossimamente, Joe Louis, riducendolo a mal partito. Questo bar di Newark fu il punto di partenza della sua popolarità in numerose città americane di piccola o media importanza, dove il contatto personale del pugile con il pubblico gioca sempre un ruolo decisivo. In tali cittadine si prova del risentimento contro le grandi città come New York, Chicago e Los Angeles, e fa cosa è naturale per delie piccole città provinciali, via anche ed essenzialmente contro i pugili eh non si fanno vedere che nelle grandi città, quanto a dire Joe Louis, Baer, ecc. Di taglia piccola, corpulento — molto, troppo corpulento per un pugile, piccoli occhi pressoché... annegati nel grasso del viso. Galento. tutto il mondo lo sa, non è precisamente un pugnatore nel senso più assoluto della parola; è piuttosto un nomo del popolo che fa del pugilato a tempo peiduto. I suoi trionfi sul quadrato, t suoi chiassosi partigiani se ne rendono ben conto, non sono precisamente trionfi dovuti alla tecnica, ma piuttosto successi di un uomo disponente d'una forza eccezionale. II fatto è che il suo pubblico è trasportato dall'entusiasmo quando lo sente raccontare, mentre, accortamente, riempie i bicchieri di wisky o di birra, i dettagli delle sue prodezze sul quadrato ed esporre i suoi progetti per l'avvenire. Nessuno dei suoi numerosissimi uditori ha voglia di sorridere quando, per la millesima volta, egli dichiara di essere pronto a rinunciare a qualsiasi borsa per U suo incontro con Joe Louis. £'1711 è pronto — dice — ad incontrare il campione del mondo in una cantina, con o senza i guanti da pugilato, al fine di dimostrare chi saprebbe uscirne vincitore. Joe Jacobs interviene Questi proponiti non mancano di impressionare il pubblico, sopratutto perchè essi sono assolutamente sinceri. Perchè se i provinciali non comprendono gran che di tecnica di pugilato, per contro, sono dotati d'un incontestabile intuito per ciò che è natura umana. E Galento crede fermamente ogni parola di quanto dice al suo pubblico. Galento è certissimo che nessuno è in grado di l'esistere al suo formidabile sinistro. Ed inoltre egli ama il combattimento. Si ha immediatamente questa impressione non appena lo si vede sul quadrato. Egli non si fa pregare. Attacca, spinge a fondo, ai dibatte continuamente, incassa senza battere ciglio tutti i colpi, anche i più duri. E' incontestabilmente il pugile più coraggioso che calchi i quadrati di combattimento. Ma U solo coraggio non può estere sufficiente per fare una grande carriera. Galento avrebbe dovuto rendersene conto già da circa tre anni. Egli, a quelVepoca, già si era distinto con una serie di sensazionali vittorie per f. c. I suoi avversari, non bisogna però dimenticarlo, non erano che dei pugili di terz'ordine che, senza dubbio, non sapevano parare con efficacia l'impressionante sinistro di Galento. I procuratori del quale — numerosi, perchè egli amava «•feerie diversi per poi... litigare e lasciarli —, commisero allora l'errore di opporgli dei pugili un po' più abili, i quali, pur non essendo degli «assi», avevano comunque una certa qual esperienza, che consentiva loro di schivare i tremendi colpi del «barman». In conseguenza di ciò ogni combattimento rappresentava una dura disfatta per il povero Galento, che (ini per rendersi ridicolo agli occhi di lutti. Tanto che egli decise, molto opportunamente, di abbandonare definitivamente il pugilato per ridursi a trascorrere il resto della sua vita dietro al banco del suo bar, a Newark. Fu allora che Joe Jacobs, il « manager » più in vista degli Stati Uniti, fece la sua apparizione. Egli s'impegnò a fondo per lanciare Tony Galento e garanti a priori il successo. Caso stranissimo: Galento, di solito litigioso, bilioso, attaccabrighe per eccellenza e diffidente di tutti, sin dall'inizio ripose una cieca fiducia in Joe Jacobs il quale, uomo di mondo al cento per cento, era esattamente il contrario d'un facilone provinciale. Un bel caso... Joe Jacobs cominciò coll'qrganizzare degli incontri opponenti, al suo protetto, degli avversari ch'erano ben lungi dal pensare di coprirlo di ridicolo. E Tony, una volta di più, ritrovò la via dei successi e della popolarità. Oramai egli lisciva vincitore di tutti, indistintamente, i combattimenti ch'egli andava sostenendo. Per evitare qualsiasi malinteso è bene precisare che non si agiva affatto di incontri «truccati ». Tutto si svolgeva perfettamente in regola, L'unica attenzione, scrupolósissima, era che Joe Jacobs adoperava una prudenza, straordinaria nella scelta degli avversari di « Tony ». Joe Jacobs ebbe fortuna. Herman Taylor, noto impresario di Filadelfia, reputando e temendo la ccitcrdGtcstapc«cdpmmtsEmdtbtnsvfluliggnctmiGrbLrisdpadcsuccJcdIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIllllIilllllllllllllllllMtlllltlllItlllllllllll concorrenza potente di Mike Jacobs, di New York, che aveva sotto il suo controllo numerose vedette, tra le quali Armstrong, Baer, ecc. cercava, dal canto suo, di assicurarsi un pugile di vaglia e, colpito dalle numerose vittorie per f. c. di Galento, concluse con lui un contratto esclusivo e sì buttò a lanciarlo con la grancassa ed una sapientissima pubblicità. La National Boxine; Association che, pur avendo non troppo importanza ha, purtuttavia, un nome altisonante che impressiona, nominò Galento « candidato numero 1 » per un incontro con Joe Louis. Dal punto di vista pratico ciò non significava proprio niente, ma giovava enormemente alla pubblicità del « barman », tanto che Joe Jacobs non tardò a sfruttare tale nomina per svolgere una chiassosa pubblicità. E siccome Jacobs aveva perfettomante compreso il vero motivo della grande popolarità di Galen to, egli incitò il suo pugile ad ab bandonarsi a numerose guasconate, sia nelle sale durante gli allenamenti, come dietro U banco del suo bar. Indi invitò la stampa nuovaiorchese al bar di Newark per fare visitare U luogo ed offrire l'occasione a tutti i giornalisti di udire, con le loro stesse orecchie, le vanterie di « Tony », ed infine inviò ai giornali numerose fotografie ritraenti Galento con un grosso sigaro in bocca o tracannante enormi boccali di birra. Poiché tali fotografie venivano inviate sapientemente pochi giorni prima di ogni combattimento, cosi le interviste fioccavano ed il buon Galento non mancava di dichiarare, ogni volta, ch'egli si allenava bevendo birra e fumando sigari. Galento non è un buon pugile. Le sue risorse si limitano ad un rimarchevole « crochet » di sinistro e a un potentissimo « swing » destro. Egli non è mal stato in un periodo di vera grande forma ed anzi normalmente sin dalla seconda o terza ripresa è già alle prese con il fiato che gli manca. È' assolutamente incapace di schivare un solo colpo dell'avversario poiché le sue gambe non sono sufficientemente leste ed agili. L'incontro del 28 corrente con Joe Louis coprirà dunque di ridi colo Tony Galento e metterà fine definitivamente alla sua carriera? Curt Rìess Ecco come Tony Galento, alternando una bevuta di birra a una fumata di « avana», si è preparato all'incontro con Louis.