Le manovre degli alpini SUL massiccio del Gran Paradiso di Guido Tonella

Le manovre degli alpini SUL massiccio del Gran Paradiso La scuola dell'ardimento Le manovre degli alpiniUL massiccio del Gran Paradiso li concetto nuovo: sfruttare l'elemento sorpresa nel tempo e nello spazio dtft! le di effettuare un colpo di mano sull'abitato di Valmiana, alle por- te di Cogne, per catturarvi l'even-! 1 tuale presidio ed operarne la (Dal nostro inviato) Cogne, 27 giugno. Lo Btato di guerra è instaurato da stamane nel settore centrale del massiccio del Gran Paradiso, ^^l0o..'L0mfI"'endtnte " P?d«roso |arco granitico che va dal Gran1 Sertz (m. 2516) alla Torre di Gran San Pietro (m. 3692) e che ha, nella vetta stessa del Gran Paradiso, il punto culminante del massiccio, a quota 4061. Nessuno scontro è stato registrato per ora, nè sulle creste del massiccio, nè sul tormentati ghiacciai che divallano verso la Valle Valnontey; nessuna sparatoria si è ripercossa finora tra le pareti della montagna. Ma entrambe le masse che sono destinate a fronteggiarsi, il raggruppamento di Valle Savara e la colonna Cogne, sono ormai in movimento ed è da supporsi che, dato l'Interesse comune ai due gruppi a sfruttare l'elemento sorpresa, i reparti più avanzati verranno a trovarsi di fronte entro la fine di questa notte. Il tema Il tema tattico escogitato dal comando della Scuola militare di Aosta per queste manovre appare di estremo interesse, sia per quanto riguarda l'azione offensiva del partito rosso (raggruppamento di Val Savara), sia per l'azione difensiva degli azzurri (colonna Cogne). Si tratta, da un lato, di studiare la possibilità di un'azione militare-alpinistica di infiltrazione su vasta fronte (partito rosso che!dal rifugio Vittorio Emanuele ten- dea penetrare attraverso le creste del Gran Paradiso in Valle Val- nontey), e, dall'altro canto, di spe-!rimentare praticamente un dispositivo di avvicinamento e di successiva occupazione di una vasta displuviale alpinistica, con l'organizzazione di guerriglia per stroncare le eventuali infiltrazioni avversarie. H concetto, come si è rilevato ieri, è assolutamente nuovo, dato che nelle precedenti esercitazioni la Scuola di Aosta, pur mettendo allo studio e risolvendo brillantemente i quesiti militari-alpinistici di prim'ordine — quali l'occupazione delle creste sommitali del Monte Bianco, l'ascensione del Monte Rosa per un versante impervio per eccellenza, come la precipite altissima muraglia ghiacciata di Macugnaga — si era finora, in sostanza, limitata ad esperimenti di marcia e di scalata di reparti, senza far intervenire il supposto tattico di una reazione avversaria. Senza insistere sull'interesse generale del tema assegnato al partito rosso (checché sl pretenda da qualcuno, il carattere fatalmente statico della guerra di montagna non è, infatti, per nulla dimostrato, e la storia dei fatti d'arme, svoltisi per l'appunto sulla nostra frontiera occidentale, ci può invece lumeggiare in più di un caso 11 contrario) è opportuno sottolineare come per quanto riguarda il compito assegnato al partito azzurro, questa esercitazione assuma una grande importanza specifica pel fatto che essa si svolge in quel settore del Gran Paradiso che comanda l'accesso da occidente alla conca vitale di Cogne e di cui, per la finestra di Champorcher, direttamente alla regione del Canavese. A dire il vero, il partito rosso ha tuttavia un compito assai meno complicato: si tratta di un azione di infiltrazione con lo scopo fina- ] pamento di Valle Savara il mantenimento dell'occupazione dei ricoveri dell'Herbetet, del Le Money e del rifugio Vittorio Sella al Colle Lauson, punti d'appoggio importanti per il proseguimento di un'eventuale azione sulla conca di Cogne. tempo che nello spazio. IPer il partito azzurro, il cui co-|mandante ha ricevuto oggi la se-|gnalazione che «delle trTippe ros-! ... » .. ~ ' se penetrate nell alta Valle Sava- » Il compito dei « rossi Dalla impostazione della mano-I vra risulta evidente, come si è det-1 to, l'interesse, per l'uno come per l'altro dei gruppi operanti, di sf rut-1 tare l'elemento sorpresa, sia ne) ra hanno occupato il rifugio Vittorio Emanuele e dimostrano una certa attività alpinistica nel massiccio del Gran Paradiso >. qu»sto sì traduce nella necessità di occupare al più presto tutti i punti possibili di transito lungo il crinale del Gran Paradiso, ripartendo opportunamente gli uomini a sua disposizione, in modo da assicurare anche una difesa in profondità con elementi dislocati non soltanto sulle creste ma anche in basso sui ghiacciai od ai loro sbocchi, dove potrebbero eventualmente defluire le pattuglie rosse, sfuggite al sistema a maglie predisposto lungo la cresta. Cosi l'intera colonna Cogne, for te di ottocento uomini del batta-, elione « Duca degli Abbruzzi », ha, I abbandonato fin da stamane i suoi ' raggruppamenti di Lillaz e di ' Champ-Long spostandosi con marcia celerissima verso la testata di Val Valnontey dove deve occupare, fino da stasera, le posizioni I I tatticamente più importanti e <lf[ve stabilire le opportune basi tat tiche-logistiche per il successivo balzo dei reparti avanzati che devono assicurare, al più tardi entro le prime ore di domattina, il possesso di tutti i punti della catena displuviale. Come si vede, si tratta non soltanto di compiere delle ascensioni di duemila—duemilacinquecento però detenuto da un altro reparto che si spingerà sul Gran Paradiso sino a quota 4026, e da un altro che toccherà il colle del Piccolo Paradiso. E poi di qua, sulla sinistra del massiccio, altri assicureranno saldamente il possesso del Colle di Croux e del colle Baretti, la fantastica finestra che si apre tra la Becca di Gay e la Roccia Viva, della Becca della Pazienza, del Colle Morrey e dell'eccelsa terre di Gran San Pietro, mentre sulla sinistra del Gran Paradiso sono occupati dagli azzurri la finestra di Dzasset, il colle Bonney, i due colli sud e nord dell'Herbetet ed infine la Punta del Timorion. La posizione degli azzurri Complessivamente sedici punti dello spartiacque sono tenuti riagli azzurri, i quali hanno disposto inoltre, come si è detto, degli organismi di difesa anche in profondità, con posti armati di mitragliatrici e mortai nel ghiacciaio di Money, al bivacco Martinotti, alla Balma dei Bouquetins, alla confluenza del ghiacciaio della Tribolazione del ghiaccio Zzasset, al passo del ghiacciaio dell'Herbetet. Questo dispositivo di difesa cosi razionalmente disposto vedrà aumentato la sua efficacia dal fatto che al partito azzurro è slato dato per mandato di evitare la staticità, e di svolgere invece a sua volta una attività essenzialmente dinamica, con azioni di pattuglie volanti incaricate di annientare con azioni di guerriglia ogni eventuale infiltrazione avversaria. Come è vista la situazione nell'altro campo, e quali sono le possibilità per il partito rosso, muovendo a mezzanotte dal rifugio Vittorio Emanuele, di riuscire a ! passare attraverso il formidabile apparato difensivo predisposto da u azzurri? K queno che sl vcdrà ! |Jomani 3ulla ba^e dei verdetti ar_ wtraU che saranno emessi dai giù- |s'ù quanto più pTesto è possibile: 1 - - - metri di dislivello, su un terreno estremamente aspro, con ghiacciai tormentati e crepacciati come pochi, lungo vie considerate difficili anche per i più provetti alpinisti; ma si tratta di arrivare las- Perciò è da ritenere he i reparti ai quali è assegnr' il compito di occupare e p-. iare la linea displuviale, non si ,iano attardati per il bivacco nelle basi logistiche delle testate, ma abbiano, almeno in parte, proseguito direttamente la loro ascesa fino al punto culminante. Ciò significa che i sacchi da bivacco che abbiamo visto stamane arrotolati sugli zaini dei primi reparti postisi In marcia sono stati spiegati, anziché sulle morene della Tribolazione o sotto raccogliente Balma dei Bouquetins, cara al ricordo dei primi esploratori del Gran Paradiso, dove bene o male qualche zolla verde ancora tappezza la parete e dove la temperatura appunto fatta gelida dal soffio che spira giù dagli antri della seraccata è però ancora sopportabile, in alto sulle creste culminanti. Sembra un sogno essere lassù, sulla Testa di Valle Valnontey, ad oltre 3500 metri, e sull'aereo crinale del Colle della Luna, ora che vi si vede attardare l'ultima luce del sole; ma al romantico tramonto subentra, col sereno adamantino di questo cielo, una notte di freddo insopportabile per chi non abbia il corpo e lo spirito eccezionalmente temprati. Ma vi è chi, !forse, stasera bivacca ancora più in alto, ai 3873 metri del Volle dei l'Ape, immediatamente sotto la cresta terminale del Gran Para!diso. Il primato dell'altezza sarà da perfetti alpini, saranno disio cati su tutti i punti alti e bassi della catena che potranno essere teatro di eventuali scontri. Il fatto che ci troviamo a Cogne non deve far ritenere che siamo ridotti a vedere tutto esclusivamente attraverso degli occhiali... azzurri. A Cogne ha sede, infatti, anche la direzione generale delle manovre, e cosi ad un semplice giornalista è stato dato sapere quello che gli azzurri non sanno ancora, e cioè il piano generale del partito rosso. Sappiamo perciò che 102 uomini Idel partito rosso, costituiti da ele- |me"u, efficienti alla corsa, guide, |P°rtaton «J accademici del C.A.I ! (troviamo tre essi alcuni dei più ' r\ai unni, rìaì nt I 1 1 bei nomi del nostro alpinismo), rinforzati da un nucleo di alpieri, si decideranno stanotte alla partenza dal rifugio Vittorio Emanuele in tre colonne: una che aggirerà la Becca di Monccrvè per il Colle del Gran Paradiso, portandosi sul versante di Novaschetta da dove tenterà di filtrare in Valle Valnontey in quattro punti che vanno dalla punta di Ceresole al Colle di Gran Croux; una seconda che tenterà la traversata diretta dalla cresta centrale in due campi, uno situato nei pressi del Roc e l'altro del Piccolo Paradiso; la terza che spingerà dei reparti alla Becca di Montandayne, al colle Bonney, al colli dell'Herbertet, al Gran Sertz. Dato che 1 punti di transito previsti dal partito rosso finiscono per , - 4 con u ^ , _t L, v,: !?,,„„„ ^„„,T i I f[stèsso,'7eeeUendÓTe*%irpIù'aÙÌ" starnerai di difesa degli azzurri, come del resto è logico dato l'andamento della cresta, è evidente che il partito rosso cercherà di trovarsi un alleato, oltreché nel tempo, operando fin dove è possibile col favore della notte, nel terreno o a i o cili,, dove agli azzurri riesca complicato, se non addirittura impossibile, la reazione. Questo basti a lumeggiare, accanto all'importanza militare di queste ardite manovre, l'altissimo interesse che esse assumono anche dal lato puramente alpinistico. Guido Tonella