Ibn Saud prende posizione

Ibn Saud prende posizione Ibn Saud prende posizione Vani tentativi inglesi per ottenere una svalutazione della visita a Hitler del messo del Re saudita a a a n a i ! a a a o Cairo, 24 giugno. Le notizie da Gedda sono accolte e seguite con la massima attenzione da questi ambienti arabi. E' noto che il Ministro d'Inghilterra in Arabia Saudia ha ricevuto importanti istruzioni da Londra, in seguito alle quali ha chiesto d'urgenza un'udienza al principe Feisal, secondogenito di Re Ibn Saud. Il Principe Feisal. Viceré dell'Hegiaz, dopo aver trascorso i primi quattro mesi di que- TSdsoausdcprmsfanno all'estero, tra il Cairo e Londra, quale principale delegato 'Psaudita per la questione della Pa¬ tspqScgsvoci che circolano negli ambienti lestina, è rientrato da poco in Arabia passando per le isole Bahrein, dove si è incontrato col padre. L'Emiro Feisal è attualmente a Tayef, residenza estiva non lontana dalla Mecca, e subito sono state impartite istruzioni per il viaggio del Ministro inglese a Tayef. L'ultimatum saudita Quali sono stati i moventi di questa precipitosa visita? Il corrispondente del Misri da Gedda ha affermato che « la visita avrebbe avuto attinenza colla questione palestinese, colla situazione al sud del Mar Rosso (Aden, Hadramaut e Yemen), e con gli interessi dell'Inghilterra nel Golfo Persico, e con l'ultimatum presentato dal Principe Feisal, in nome del padre Re Ibn Saud, al Ministro delle Colonie inglese in forza del quale la Arabia Saudia minaccia di rompere le relazioni con Londra se questa non darà alla questione palestinese una soluzione rapida e soddisfacente per gli Arabi ». Un altro giornale cairino ha creduto di poter aggiungere che l'improvvisa visita del Ministro inglese aveva relazione con la questione del trono di Siria. Si dice infatti che mentre gli Inglesi appoggiano la candidatura d'un Emiro nasce mita a Re della Siria della Tran sgiordania e della Palestina unite — e si fa il nome dell'Emiro Ab dallah di cui è nota la fedeltà e la sottomissione all'Inghilterra — i Francesi propenderebbero per la candidatura d'un Principe saudita, I Francesi avrebbero tentato di mercanteggiare con l'Emiro Feisal, conoscendo l'avversione di Re Ibn Saud a che un Principe hasce mita, discendente dello Sceriffo Hussein cacciato dalla Mecca dai Wahabitl, salga sul trono di Da masco. E' presumibile che la Dinastia saudita non intenda venir strozzata a nord dalla formazione di una catena di Stati arabi in mano alla rivale famiglia hascemita ligia ai voleri dell'Inghilterra, dal golfo di Acaba al golfo Persico. Ad Amman c'è Abdallah, a Bagdad c'è il giovanissimo erede di Gazi I, tragicamente perito poco tempo fa, tutti e due della famiglia hascemita. Ora mettere un hascemita anche sul trono di Damasco significa creare una cintura nordarabica non certo gradita a Ibn Saud. « La questione siriana assume perciò un aspetto grave — scrive il Wafd el Misri — e può condurre ad un intervento effettivo da parte del Sovrano \vahabita ». Le mire di Ibn Saud Queste affermazioni sono inoltre da mettersi in relazione con d'oriente, secondo le quali Re Ibn Saud avrebbe indirizzato al Governo dell'Irak una lettera contenente rimproveri e minacce per l'atteggiamento troppo anglofilo assunto da Nuri el Said, Capo del Governo irakiano, nelle ultime trattative per la Siria e la Palestina. E' noto d'altra parte che tra la gioventù di Damasco ha trovato fertile terreno un movimento di propaganda, cui risponde una corrente parallela tra gli studenti di Damasco, per l'unione monarchica tra la Siria e l'Irai;. Ed è di ieri 11 viaggio del capo dell'opposizione siriana, Sciabbandar, ad Amman, dove ha apertamente offerto il trono di Siria all'Emiro Abdallah, inneggiando «al Re della Transgiordania e della Siria ». E Sciabbandar, pur essendo un ardente patriotta, è notissimo pei suoi sentimenti anglofili. L'atteggiamento di Ibn Saud è oggetto di particolare attenzione anche per l'invio da lui fatto di un emissario in Germania. A questo proposito il giornale Misri ere de di sapere che gli inglesi hanno compiuto dei passi presso Ibn Saud perchè faccia una dichiarazione diretta a svalutare la visita dell'e missario saudita a Hitler. Anzi Philby da Londra ha inviato un telegramma al Sovrano in tal senso. Il giornale aggiunge che tali passi però sono riusciti vani in quanto Ibn Saud ha respinto inviti e consigli pur riaffermando che il trattato con l'Inghilterra è una delle basi della politica estera saudita. Pullulare di candidati Fra i nomi dei possibili Re di Siria non bisogna dimenticare il candidato dei Siriani, Ahmed Namy, nè l'Emiro tunisino Abdalla Ben Ayad. Circa 11 nome fatto di un Principe egiziano — il ricco figlio dell'eK-kedive Abbas Hilmi — sembra che egli abbia rifiutato. Ma veramente la Francia conta sulla instaurazione monarchica in Siria? Ecco al riguardo cosa ci dice l'autorevole organo cairino Al Baiagli: « La Francia vorrebbe stabilire in Siria un regime monarchico, offrendo il trono ad un Principe musulmano. Il progetto è stato suggerito al Ministro Bonnet dall' attuale Alto Commissario Puaux, ed esso è stato accettato in linea di massima perchè si pensa che varrà a placare i dissidi che dividono le varie comunità del paese. Si rileva però che l'atteggiamento del Governo di Parigi continua a mantenersi ambiguo. Da una parte il Governo francese non dà conferma e, dall'altra, non si oppone ». A commento di ciò va detto che i Siriani, alla lor volta, dichiarano che la loro non è questione di Re o di Principi, bensì questione di Indipendenza e di patria. I giornali arabi, sotto questo punto di vista, continuano ad attaccare lo opportunismo egoista degli imperialismi inglese e francese. Alludendo al sacrificio di Alessandretta, il Wafd el Misri scrive ancora: « La Siria è diventata una moneta qualunque di mercanteggiamento nella politica attuale, una pedina che si sacrifica in una partita a scacchi per salvare 1 pezzi più grossi ». Il progetto panarabxo Un'altra notizia dalle sponde orientali del Mar Rosso, e che trat tiene l'attenzione di questi aiti btenti, è quella relativa al viaggio a Sanaa del Ministro dell'Irak a Gedda, Sabet bey Abdalnur Questi è già sulla via del ritorno Passerà dal Cairo per raggiungere Bagdad. Egli ha istruzioni di comporre una missione scientifica agricola e industriale, in parte irakiana e in parte egiziana, che sarà inviata nello Yemen. Si rende ora noto che il diplomatico irakiano aveva una missione politica, oltreché economica, nella sua visita all'Iman. Egli ha avuto l'incarico di studiare i mezzi per rendere i 10Pe^ntec 11 Patto arabo tra Irak' a e n gttqbtpzrgpsmgvllcntarlnsScdsiAalvrvn l e e o a i è d o a ! Arabia Saudia e Yemen, in caso di guerra e di aggressione esterna. E sembra che dietro al Mini stro irakiano, che agiva per or dine di Nuri el Said, stesse una lunga mano britannica. Non va dimenticato che 11 Governo di Bagdad ha recentemente ripresentato il suo progetto panarabico, di cui Nuri ei Said si i sempre mostrato paladino. La progettata Società delle Nazioni arabe dovrebbe figurare accanto alla Turchia, all'Iran e all'Afganistan « per garantire gli interessi dell'Oriente e difenderlo contro eventuali aggressioni dall'Occidente ». Anche questo progetto puzza d'inglese. Non per ciò i giornali arabi lo respingono. Il Mokattam, per