L'Inghilterra in imbarazzo

L'Inghilterra in imbarazzo L'Inghilterra in imbarazzo Si spera di uscirne grazie ad una « commissione mista » Londra, 17 giugno. Il quarto giorno del blocco nipponico alle concessioni inglese e francese di Tien Tsin trova Londra relativamente calma alla superficie, ma alquanto preoccupata in quei settori che possono definirsi i centri nervosi della vita nazionale: il settore politico e quello finanziario. Non è soltanto l'affare contingente di Tien Tsin, che preoccupa; ma piuttosto la difficoltà immanente di trovare qualche cosa da contrapporre alle forze vitali che si dimostrano in esistenza non solo potenziale in tutto il mondo; e poiché si riconosce che l'opposizione a tali forze porterebbe a un risultato molto ma molto dubbio, la politica inglese si trova di fronte a un'altra difficoltà, di carattere interno, intimo, e perciò tanto più grave: quella di decidersi a fronteggiare le forze nuove, visto che non è possibile opporsi ad esse se non a rischio di un prezzo sproporzionato perfino ai disperati fini da conseguire. In quest'atmosfera Londra vive cercando di illudere e illudersi. Le ultime 24 ore non hanno portato notizie, ma in compenso hanno visto circolare una serie di informazioncelle tendenziose quanto mai, che a un primo vaglio appaiono tali da metterle alla pari con le modeste bugie di uno scolaro svogliato. Così per la missione Strang, la quale, secondo le voci di 48 ore addietro, avrebbe dovuto raccogliere nelle sue vele tutto il vento del temporale estremo orientale: altrettanto sì dica per la precaria e umiliante condizione in cui si trova il prestigio britannico a Tien Tsin. Circa Mosca si è trovato che domani è vacanza tanto nel calendario cristiano che in quello bolscevico, coincidenza che capita si e no una volta ogni cinque settimane. Questa coincidenza ha autorizzato una spiegazione purchessia per giustificare un rinvio delle trattative fra il signor Strang e i due suoi ambasciatori da una parte e Molotof dall'altra. Strang ha fatto di necessità virtù; ha preso, dicono qui, le mazze da golf ed è andato in una tenuta di campagna cosi come fanno tutti i funzionari d'alto grado britannici quando sono in sede: questo raccontano i giornali di'-stasera. Che, invece di infilare palline nelle buche, Strang se ne stia dietro un tavolo a dettar rapporti o attendere che i decifratori traducano le ultime istruzioni di Londra è una supposizione niente affatto azzardata: al Foreign Office durante questo week end si veglia e si lavora. Quei ministri che fanno parte della commissione degli esteri sono convocati per lunedi mattina, evidentemente per esaminare alla luce delle ultime in¬ : •

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