I reparti inglesi si ritirano all'apparire di carri armati nipponici

I reparti inglesi si ritirano all'apparire di carri armati nipponici gli SbS&MPMPSàMÈlGMMÉM ffl TÌGW1 TSMMl I reparti inglesi si ritirano all'apparire di carri armati nipponici Il Giappone minaccia di occupare la Concessione - Cliamberlain sottolinea ai Comuni la gravità della situazione in Estremo Oriente - La ripercussione sulle trattative con la Russia Tien Tsin, 15 giugno. La seconda giornata del blocco della Concessione inglese di Tien Tsin si è iniziata con manifestazioni di maggior rigore da parte dei giapponesi i quali perquisiscono con maggior attenzione di ieri tutti coloro che entrano nella Concessione o che ne escono passando pél varco lasciato aperto in alcuni punti dello sbarramento. I Per quanto riguarda i viveri, la situazione appare migliorata nella zona della Concessione in seguito all'arrivo di barche che hanno sbarcato provviste sulle banchine del «bund» britannico. Il blocco ha ridotto forse a meno di un cinquantesimo il traffico attraverso il confine della Concessione. 1 giapponesi hanno installato presso i posti di guardia dello sbarramento alcuni altoparlanti per mezzo dei quali vengono spiegate le ragioni del blocco « Siamo spiacenti — dico?io » giapponesi per mezzo di questi apparecchi — di causarvi tanto disturbo, ima ciò è .inevitabile per sopprimere l'attività dei comunisti i quali hanno stabilito la loro base di operazioni nel territorio della Concessione britannica ». In tempi normali circa 100 mila operai cinesi entrano nella Concessione britannica; ieri ne sono entrati solo S000 circa, ed oggi ancor meno. Ore d'emozione E' a proposito di questi operai, i quali pel rigore giapponese si vedono privati del lavoro e della possibilità di provvedersi i mezzi di sostentamento, che oggi sono sta te vissute alcune ore di emozione, le quali rivelano la tensione degli animi e la probabilità di gravi incidenti nel futuro se non si arrtuerà a una soluzione. Verso le 10 del mattino, una folla di circa tremila cinesi ha effettuato una dima strazione che in qualche momento ha minacciato di finir male. I dimostranti si erano radunati ai margini della Concessione e hanno tentato dì penetrarvi a viva forza. Contro di essa, al di qua della barriera si sono subito stesi i cordoni di truppa nipponica con mitragliatrici e rincalzi di polizia, impedendo il passaggio. I cinesi si sono fortunatamente impressionati di tale spiegamento di forze, e dopo un paio d'ore la dimostrazione si è sciolta senza incidenti. Pure nella mattinata trenta soldati britannici e venti poliziotti cinesi al servizio delle autorità della Concessione hanno costituto un posto di guardia sulla strada di Machang, proprio al confine della Concessione e a poche diecine di metri dal posto di blocco giappo nese. A mezzogiorno le forze an glo-cinesi erano raddoppiate. Meno di un'ora dopo « in considerazione della misteriosa bellicosità manifestata dagli inglesi, tre carri armali nipponici sojio stati inuiati sul posto », per usare le parole di un comunicato ufficioso giappone se sul fatto. In serata un'altra comunicazione ufficiosa ha annunziato che la tensione è diminuita per effetto del ritiro dei soldati britannici dal posto di guardia di Machang. Nell'interno delle Concessioni bloccate i prezzi dei inveri, già elevatissimi, continuano a salire e un disagio sempre più forte è manifestato dalle popolazioni. Tutti i cittadini inglesi che entrano ed escono dalla Concessione sono obbligati a subire rigorosissime perquisizioni. Anche oggi alcuni di essi sono stati completamente spo atnsdridcpfcKCmnafnvpnc | gliati snUa pubblica via presso i , posti di b(occo nipponici e molti |u;t,.j }ianno dovuto attendere tre e \anche quattro ore che venisse loro co„cesso il passaggio, \ Le autorità militari e consolari \ujapp0,lCsi si sono oggi riunite, ed ,ÌMnno riconosciuto la necessità di ! continuare l'isolamento delle Con] ccsstoni «fino a quando l'Inghil\ terra non correggerà il suo attuale a]atteggiamento favorevole a Ciang Kai Scek », a quanto precisa un comunicato ufficiale giapponese "su detti colloqui. A questo proposito l'Agenzia Domei cojiiunica che le autorità di Tien Tsin hanno deciso « un nuovo energico passo, nel ca- i i o r i l a g so in cui le misure finora attuate non raggiungano il loro scopo ». Nei circoìi giapponesi si asserisce che Tokio non teme affatto le rappresaglie economiche ventilate a Londra e che a queste misure, che costituirebbero una violazione dell'accordo anglo-nipponico, il Giappone reagirebbe con contromisure pronte ed efficaci. Tant'è vero che stasera qui circolava la voce che non sarebbe neppure da escludere la possibilità d'un'occupazione della Concessione da parte delle truppe giapponesi. Intanto i circoli militari nipponici della Cina settentrionale non sono per nulla turbati dalla notizia di possibili rappresaglie britanniche. Essi commentano che anche in precedenti occasioni gli inglesi hanno tentato di impressionare con simili bluffs ed esprimono l'opinione che qualsiasi > appresaglia sarà priva di efficacia e servirà unicamente ad aggravare i rapporti anglo-nipponici. Anche a Sciangai P Come lasciavamo prevedere ieri, anche a Sciangai comincia a notarsi un irrigidimento giapponese nei confronti degli inglesi. Stamane le autorità nipponiche hanno fatto circondare da cordoni di truppa gli uffici ed i magazzini della società britannica di commercio e navigazione « Butterfield and Swire». Nessun impiegato e neppure i borghesi giapponesi possono entrare nell'area isolata. Non si conoscono le ragioni della misura. La « Butterfield and Swire » d la seconda, in ordine d'im ccneai i i à e portanza, fra le ditte biilnnnichc\che trafficano in Estremo Oriente.Notizie di fonte cinese giunte stamani a Sciangai dicono che le autorità giapponesi hanno bloccato l'importante porto di Mi Sei Tu. nel Kiang Su settentrionale, allo scopo di controllare il commercio del riso. Tutti gli esportatori di riso debbono ricevere il permesso d'imbarco dalle autorità nipponiche. A Sciangai si teme che il provvedimento provochi una rarefazione di quel prodotto sul mercato locale. In quanto al blocco dell'isola di Ku Lang Su, dove è situata la Concessione internazionale di Amoy, si apprende che parecchie navi britanniche, una delle quali appartenente a una società petrolifera, sono riuscite a passare fra le navi giapponesi. Le autorità navali nipponiche sono irritatissime per questo fatto, ed hanno preso nuove misure per rendere efficace il blocco. Da stamane, picchetti armati sono stati posti a bordo di tutte le navi, sia a vela che a vapore, che mantengono i collegamenti tra la terraferma e la Concessione di Ku-Lang Su. I residenti stranieri a Kn-Lany-Sn, secondo notizie del pomeriggio, avrebbero granì difficoltà a rifornirsi di viveri freschi essendo il blocco attorno all'isola molto rigoroso. Viva preoccupazione ha causato la notizia, diffusasi nel pomeriggio, che i negoziati tra le autorità giapponesi da una parie e quelle francesi, inglesi e americane dall'altra per U ritiro dcllt forze da sbarco internazionali ad Amoy, il cui arrivo tre settimane or sono dette origine al blocco giapponese, sono definitivamente fallite. Il Console britannico ha inviato una vibrata protesta alle autorità giapponesi e corre voce che queste intendano rispondere con un « ultimatum » per ritiro dei contingenti internazionali minacciando di adottare a Ku-Lang-Su gli stessi provvedimenti applicati a Tien Tsin. Le ritorsioni al blocco previste a Londra ed a Parigi Parigi, 15 giugno. Secondo i giornali di questa sera il conflitto anglo franco giapponese in estremo oriente starebbe entrando in una fase molto acuta, intendendo Tokio non soltanto far cessare l'agitazione antigiapponese dentro le concessioni internazionali, ma addirittura abolire definitivamente i diritti di extra territorialità delle concessioni stesse. Sempre secondo voci messe in giro a Parigi, i governi di Londra c di Parigi avrebbero allo studio quattro forme alternative di ritorsione e precisamente: 1) Proclamare un interdetto contro le merci di produzione giapponese; 2) Sferrare un'offensiva contro lo yen; 3) Proibire o limitare con severe restrizioni l'entrata delle navi giapponesi nei porti francesi ed inglesi; 4) Denunciare i trattati di commercio vigenti. (Stefani). Lord Perth iI ti j I Capo della propaganda farta hianra a Sh-an<r norlcaria manca a orrang per concludere con i Soviet; I dra, non porta in tasca un solo piano franco inglese, ma parecchi piani « bons à tout fai re > a se- conda degli umori che si trove- ranno a Mosca e a seconda dei di- riz2om che prenderanno le nuove richieste bolsceviche, °rmai 1 raPP°rtl anglo-sovietici sono diventati una questione nella quale le democrazie occidentali hanno investito tutto il loro prestigio: già vi sono parecchi organi di sinistra che pubblicano lunghissimi articoli di colore per dimostrare come il Portogallo, la Gre- ^ la Romania, la Turchia e l'U ~ nione sovietica siano nazioni dal regime ortodossamente democratico. Forse ci si allena al funzionamento del dipartimento della pubblicità. Un'altra ragione, la più grave di queste giornate, che tende a spostare da Mosca il centro di gravità delle illusioni e delle delusioni britanniche, è la crisi anglo-nipponica di Tien Tsin. Sorge infatti l'incognita se, di fronte alla tensione anglo-nipponica circa un episodio della guer- dltezza o accresciute difficoltà. Il blocco di Tien-Tsin Il caso può essere giudicato anche più vastamente: questo fronte, che Londra e Parigi tanto laboriosamente tentano di costruire in Europa, è suscettibile di uno sviluppo intrcontinentale ? Potrà formarsi, insomma, all'accerchìa■ mento europeo un contrappeso nel | oceano Pacifico? Sono queste de>raande lft cui risposta si sta fai d „, ora , 1 m impellente a Londra mentre dura il blocco ; d , concesglone m Tien Tsin I ; 1„, f/„ s^! ^"v1 ?°™P"'9'?™r Strang potrebìbero.venlre aumentati smisurata mente e si dimostrerebbero scar!S! a"che 1 Parecch progetti che ; !?h„hf( P°rtat° "fa mia valigia, E' d altra Parte, si verrebbe a saÌPere Qualche concreta portata po ra di Cina, guerra per la quale i Sovieti hanno sempre dimostrato molto interesse, con vedute unila| terali, le conversazioni fra Molo| tof e l rappresentanti britannici debbano Incontrare maggiore spelitica abbiano avuto le clamorose accoglienze tributate ai sovrani d'Inghilterra dagli Stati Uniti. Alla Camera dei Comuni il Prl- a -imo Ministro Chamberlain, interre- S»10 sulla situazione a Tien Tsin, i a dichiarato: li « Il blocco giapponese alla ccn-i c"sfl?™ Ìolc^mln^,lat° aVe0,?ri^ imattino del 14 giugno. I sudditi- britànnici e di altFe nazionalità -, vengono fermati e perquisiti agli - : ingressi. I rifornimenti di viveri a vengono lasciati entrare nella con- - cessione ma sembra tuttavia che 1 ' prezzi abbiano una tendenza alo -*fe,,&»y*P*2SS^'S^iSi i controllata. Le autorità militaril britanniche hanno preso tutte le o miSUre necessarie per assicurare e, l'ordine e la nave da guerra Lou;e-isto/f è ancorata presso 11 molo -Ideila concessione britannica, -ì «L'ambasciatore britannico a oi™"» ha.preseintato una protesta a lal Ministero degli. Esteri giappo-nese ed ha avuto istruzioni di far- presente il pericolo di gesti provoicatori da parte dei giapponesi in -,Tien Tsin, gesti che potrebbero n Creare spiacevoli incidenti. L'ame fasciatore britannico ha anche ri^ k^ato Vatty^nejdel Ministro ^te^«SgS^^,^S - ! deuP dichiarazioni di un portavoce o giapponese a Tien Tsin secondo i ; quale la questione non potrebbe es- ; sere risolta con la consegna alle sii autorità nipponiche dei quattro rio j^e?u«^^^Sfc tannica e che lo scopo sai ebbee Uo di ottenere una maggiore - coopcrazione da parte delle auto rità britanniche in Cina. E' chia !ro che se questa dichiarazione rap! presenta l'opinione delle autorità di Tokio, il Giappone sta sfruttanr U, rlncidcnte per fare delle doo- manc|0 più ampie e di più grande a portata che non la consegna dea- quattro cinesi. Domande del genee | re solleverebbe!o importanti pron-i1>,p"li politici ai quali altre grand notenze sono interessate, oltre lai- » Bretagna, ed il più stretto m- contattò viene mantenuto con ir- governò francese e con quello del- gli stati Uniti, è * Xel frattempo il Governo briul, tannico sta studiando la situazioe Ine venutasi a determinare in seo-1 frutto al rifiuto del Giappone di aca ;,ontinuazicne del blocco?. o- . , . . . er1 Ad una successiva interrogazioel ne Chamberlain ha risposo di non o,, voleJ d![e 1uale az'°"e s'a Pie- rando 11 sverno britannico, n-I Leo Rea , gg |la hangiodi ssimstraII preannuncio che il governo britannico intendeva costituire un organo statale atto a coordinare le notizie sulla politica Inglese diffuse all'estero aveva sollevato un vespaio in Inghilterra. Chamberlain ha detto che non si ^parlerà di un ministero, che viene ~ riservato per il tempo di guerra; ' ha elogiato il lavoro fatto dall'ente monopolistico radiofonico, anche in lingue straniere, dicendo che « i suoi sferzi sono stati più efficaci di quello che generalmente non si creda»; ha ricordato che esiste un ente parastatale, adatto allo scopo, il Consiglio britannico; ha concluso dicendo che tuttavia il governo ritiene di poter rafforzare efficacemente tali organi già esistenti attraverso un organo sta- nioregticonampubUdi spovitni bponSfronicparticolari amministrativi della cosa. Chamberlain ha aggiunto: « Sono lieto di annunciare che lord Perth, di cui è nota la lartra competenza in materia interra^ionale. ha accettato l'invito del Ministro degli esteri di assumere la direzione generale di nuesta segone, alle riinendenz» dello stesso Ministro degli esteri ». dltLa paura delle parole I! Ichte, boin svfor■ mePrimo Ministro ha concluso | odando alcuni dettagli del progetto de>di trasformazione dell ufficio ini ministero nell evenienza di «>» a guerra. In risposta ad alcune in- ; d tentazioni, quindi Chamberlain ; 1ha detto che l'ufficio non lnterfe- ?°rirà con la stampa britannica; cheìbelord Perth, essendo stato segreta- meno generale della Lega delle Na-!S! zicni, deve essere considerato un ; !?competente in fatto di pubblicità E'le umorismo questo?); che vi sa-ÌPetale coordinatore, che farà parte ra del Ministero degli esteri. Pertan- Soto verrà istituito un nuovo ufficio, mosotto il nome di dipartimento del | terForeign Office per la pubblicità | tofall'estero. Dopo aver accennato al deb" , l o l a i i n litacd'Irà un contatto fra l'ufficio e i giornalisti, benché sia meglio che i giornalisti non ne facciano parte. Queste preoccupazioni per la propaganda spiega un po' parec-imchi passi recenti della politica bri- S»tannica, cosi come si sono potuti a scorgere nelle dichiarazioni deli Primo Ministro e nei due ultimi c".,„„ . .. . zs„,:e„„. itT._t.ii imdiscorsi di lord Halifax: l'InghU- briterra, impegolata in una diploma-, vezia complicata e non certo ecces- : insivamente efficace, sia in Europa veche nell'Estremo Oriente, comin- - ceeia ad aver paura delle parole. E' prrisaputo quante camicie abbiano -*.„,,',„ -„„„_* ; j-i i cosudato recentemente i membri del brgabinetto per spiegare al mondo mche l'aggressione è aggressione e, l'oche l'accerchiamento non è accer-istchiamento: in certo senso, la rac-Idecomandazione di Mussolini chie-ì dente meno parole e più fatti puoi™anche estendersi a tutta la natura lalnei e , r . c o o ad di patologica dl questo enorme gine- ppraio dove invece che in cerca dicasoluzioni si va in cerca di defini-,Tzioni; dove le parole finiscono con Cril vendicarsi, perchè l'opinione fapubblica mondiale afferra factl^ k^mente le definizioni semplici, ^terifugge da eccessive complicarlo- ! dni, le quali rivelano un autentico gequilibrismo nella sostanza. ; qMeno equilibrismo e più equili- ; sebrio, si potrebbe dire: e allora sii avedrebbe' certamente più chiaro . . ., - ... i tain questo problema internazionale che si sta complicando ogni gior- cono di più. ri i» • i« e. !roLa Valigia di Otrang ! pOggi, per esempio, il dper esempio, Il signor UStrang, dopo essersene stato a co- mlazione all'ambasciata di Francia pa Mosca insieme con l'ambascia- qtore britannico e l'ambasciatore | rfrancese, accompagnato da en-i1>(.^i,: j„„ „hii; oi ntrambi questi due rispettabili Si- »gnori è stato ricevuto al Crem- clino da Molotof, circa lo conver- gsazionl non è stato pubblicato al- gcun comunicato: ma a Londra è trapelato che Strang, dipinto sul, tprincipio come un « ambasciatore Inall'ambasclatore » cioè un funzio-1 frcamente forte della sua passata ;,esperienza russa e della sua co- noscenza della lingua russa, per1 dare una mano a Steeds in quel ndifficile pelago, ha, al contrario,, vtuite le caratteristiche di un ne- rgoziatore. Egli, si sa oggi a Lon-I