I grattacapi della Francia per la difesa dell'Indocina

I grattacapi della Francia per la difesa dell'Indocina I grattacapi della Francia per la difesa dell'Indocina La minaccia del Nazionalismo siamese da una parte e della nuova potenza giapponese dall'altra Notizie da fonte siamese confermano quanto, del resto, è stato già annunciato alla Camera francese circa gli affrettati lavori di difesa che si stanno compiendo e circa l'aumento delle guarnigioni nell'Indocina. Tale gruppo di colonie si troverebbe, infatti, per ragioni geografiche e politiche in una situazione di grande debolezza strategica, in una eventuale guerra in cui il Giappone fosse schierato contro la Francia. La cosidetta « Unione Indocinese » ha quattromila chilometri di confine terrestre da guardare e ben tremila di coste: fino ad ora questa enorme estensione di confini non ha nociuto, poiché 1 francesi non dovevano preoccuparsi che del confine settentrionale, quello del Tonchino, con la Cina che, infatti, è stata sempre la regione nevralgica del gruppo di colonie. Nessuna precauzione era invece necessaria ad ovest, e cioè lungo i confini del Cambodge e lungo il Mckong che divide il Siam dal Laos, poiché il trattato franco-siamese del 3 ottobre 1893 interdiva al Siam di occupare militarmente la sua regione confinaria verso la Indocina. Tali clausole di demilitarizzazione — molto importanti perchè interessano un confine di 2 mila chilometri — sono rimaste in vigore fino al novembre 1936, data alla quale il Siam, spinto dal partito nazionalista, insorto diplomaticamente da tempo — sull'esempio della Cina — contro i « trattati ineguali » le ha denunciate. Il confine con la Birmania — circa 200 km. — è pacifico perchè guardato dall'altra parte dagli Inglesi. Non è cosi per il confine con la Cina: di quello tonchincse — già. illustrato dalle gesta di Gallieni e di Liautey — si è già accennato. Ma anche il confine fra Laos e Cina è stato dovuto guardare militarmente dopo che, nel 1915, dei « pirati » invasero l'Alto Laos e vi si stabilirono. Per distruggerli il governo coloniale dovette organizzare una grossa colonna che, dopo varie peripezie, riuscì, due anni dopo, a batterli e respingerli in Cina. / confini e l'ordine interno Da questi rapidi cenni risulta chiaramente perchè finora il grosso delle forze militari indocinesi sia stato dislocato nel Tonchino, di fronte alla Cina, tanto più che le Provincie confinarie, Yunnan, Kuang Si e Kuang Tung erano, fino al 1936, in una posizione di quasi completa indipendenza di fronte al governo centrale cinese: in quell'anno il Kuang Tung si avvicinò politicamente a Nanchino, ma le altre due Provincie rimasero e sono ancora autonome in linea di fatto. Tuttavia lo Yunnan, dopo la costruzione della ferrovia che collega tale provincia al Tonchino, ha intensificato i buoni rapporti con i francesi, movimento che è stato seguito anche dal Kuang Si, dopo che la guerra cinonipponica, spostandosi verso il sud, ha apportato possibilità di guadagni immensi a mezzo del commercio contrabbandiero che viene esercitato in eccellente accordo tra francesi e cinesi. Oltre la difesa dei confini, le truppe dislocate nell'Indocina debbono mantenere l'ordine interno. Nell'Annam sono sempre esistiti degli agitatori professionisti i quali nel 1908 si chiamavano « riformisti », nel 1919, « nazionalisti », e, dopo il 1930, « comunisti ■> perchè erano sostenuti da Mosca. Si ricordano tuttora i gravi torbidi del 1931 che causarono una vera sedizione militare, scatenata da a gltaton politici, e dettero luogo a feroci repressioni francesi. Perciò anche l'intera superficie dell'Ari-nam deve, nei suoi punti principali, essere guarnita adeguatamentei di truppe capaci, in numero e qualità, di mantenere l'ordine. Le forze militari In relazione a tali conroiti fino in relazione a tali compiti, Moall'inizio del 1938, le truppe del l'Indocina comprendevano le seguenti unità: Europei - Circa 10 mila uomini, ripartiti in 3 Reggimenti di Fanteria coloniale, 4 Battaglioni di Legione Straniera, 7 Gruppi di chi carri armati e autoblinde, una compagnia del genio. Indigeni - Circa 20 mila uomini componenti i reggimenti di tirailleurs: in grande maggioranza Annamiti, in minor numero, Cambogiani, montanari Thos del Tonchino o Rhadès dell'Annam meridionale. Dette truppe costituivano 2 Divisioni, quella dell'Annam-Tonchino con comando ad Hanoi e quella della Cocincina-Cambodge con comando a Saigon più una Brigata autonoma confinaria. Ad esse debbono aggiungersi i riservisti ■— i cui effettivi non sono conosciuti e la « guardia indi- arMo-i ■ ÓMPlPhP -i .noni-no no ti ' 1" m ? 1?'Z ' ,?°"1gena » truppe locali con armamen-¥ iÀ Ha I soldati indigeni sono reclutati con una ferma da 3 a5 anni, con estrazione a sorte: in pratica, aComando militare stabilisce ogni anno il contingente da levare nel le singole provincie. I soldati annamiti sono stati dagli Italiani conosciuti a Fiume ove non facevano bella mostra di loro: nella guerra mondiale generalmente non vennero impiegati che nelle retrovie, dato il non molto alto livello di aggressività militare. Per quanto di aspetto fragile, pare che essi siano tuttavia assai resistenti alle fatiche: invece sono sensibilissimi alla malaria che infesta le regioni indocinesi di media collina. Quanto alla difesa marittima, essa »ra inesistente, in pratica. Il Bolo punto di appoggio marittimo era Saigon, ma non si nutrivano preoccupazioni in proposito, dato che il solo avversario ritenuto probabile: la Cina, non aveva flotta. Questo stato di cose si è dovuto trasformare per due importanti avvenimenti politici: il risveglio del nazionalismo siamese, strettamente collegato ad una politica filonipponica, e il conflitto giapponese. H Due avvenimenti Il Siam ha in questi anni, ripudiato la monarchia assoluta principalmente per affrancarsi dalla specie di condominio politico che, col suo mezzo, esercitavano sul paese la Francia e l'Inghilterra. Esso ha sviluppate relazioni politiche ed economiche notevoli col Giappone ed ha aumentato la sua potenza militare portando l'esercito di pace a circa 60 mila uomini: in caso di guerra se ne potrebbero mobilitare, sembra, 250 mila. Il Siam si è fornito anche di una aviazione che novera attualmente un paio di centinaia di apparecchi di prima linea e di una flotta leggera che comprende anche degli esploratori e sommergibili fabbricati nei cantieri italiani. Non vi è dubbio che questi armamenti siano diretti principalmente contro la Francia poiché il Siam non ha rivendicazioni verso la Birmania, mentre invece rivendica tutto il territorio abitato dai Thais, fratelli di razza dei Siamesi, e perciò l'intero Laos, gran parte del territorio montano del Tonchino e le provincie cambogesi di Sisophon, Siem-réap e Battam-bag che il Siam fu costretto a cedere al Cambodge nel 1907. Fino a che il teatro delle operazioni giapponesi in Cina si è mantenuto nelle Provincie settentrionali e centrali, la Francia non ha creduto di sentirsi minacciata nell'Indocina: ha solamente provveduto a rafforzare le truppe, specialmente nel Cambodge, a mezzo del credito speciale di 300 milioni di fr, fatto votare dal ministro delle colonie Marius Moutet nel 1937, zprendendo occasione specialmente Sdalla denuncia siamese del tratta-!to di demilitarizzazione del 1893. :Ma dopo l'occupazione giappo- j,nese di Canton e soprattutto dopo ]a occupazione dell'isola di Hai 'n ^ ultimamente, del gruppo!|delle ^Q^e gpratley a 500 km. ad i est di Sajg0n i provvedimenti i francesi si sono moltiplicati, rive- mAo uno atat0 d'animo di vero! panico, sia a Parigi che ad Hanoi. : Questo stato d'animo può non apparire ingiustificato, se si con- islderi che Hai-Nan è a 250 km. ap-i^^ daUe coste del Toncnino ea a a i - deli' Annam settentrionale, ma inrealtà lo è — almeno per ora — in quanto il Giappone non ha cer- to in questo momento l'intenzione di intraprendere qualcosa control'Indocina, ma ha evidentemente voluto compiere invece una azione1di intimidazione perchè cessasse il ...j perchè .. contrabbando dall'Indocina verso gli eserciti di Ciang Kai Scek. Comunque, la Francia ha dovuto negli ultimi mesi capovolgere la sua attrezzatura difensiva la quale, rivolta inizialmente, come è stato detto, contro la Cina, ha dovuto invece rivolgersi, sulla fronte terrestre, verso il Siam e, su quella costiera, prevedere una lotta aereo-navale contro il Giappone con conseguenti sbarchi. A tal fine anzitutto sono state aumentate le truppe di circa 20 mila uomini fra bianchi e indigeni, e poi si sta procedendo a rafforzare i punti principali costieri, prepa-1 rando campi di atterraggio e idro scali, mentre è stata anche raffor- i |«ta la piccola squadra di incron «latori leggeri che la Franca a|"M«*£» i a e e r e Nei confronti del Slam, a quanto si può dedurre dai provvedimenti adottati, verrebbe fortificata la linea del Mekong, che segna il confine occidentale, mentre le truppe mobili e l'aviazione verrebbero raccolti presso il confine settentrionale del Cambodge: ciò indicherebbe, in caso di ostilità l'intendimento generale di restare in difensiva nel primo settore e di agire con la manovra nel secondo. Difesa concordata Nei riguardi poi della difesa costiera e navale, è chiaro che essa è strettamente legata alle decisioni britanniche. Con le sole forze francesi dislocate nell'Indocina, questa difesa, di contro alle forze nipponiche sarebbe impossi- oa. to ti io aiti unla e, ul a. iol ua cini: ro Il na te hi ggli ri vi nti non ato aerdel e ohe al abile. Invece, quando, nel 1941, l'Inghilterra disporrà, secondo i programmi, di una véra flotta Icompleta con relativo nucleo di grandi corazzate a Singapore, la.difesa dell'Indocina •— come quel-la delle Indie Neerlandesi — en- Htrerà naturalmente nei suoi còm-piti. fà' chiaro, tuttavia, quale enor- me importanza nei riguardi didetta difesa possa in ogni caso as-sumere il contegno delle popola- zioni tonchinesi ed annamite: ora, se si considerano i fatti della ri- volta del 1931, si deve concludere che — ad eccezione forse di qual- che inteilettuale formato nelle università francesi — le classi superiori indigene subiscono ma non desiderano certo il dominio francese. Anche senza alcuna prò- paganda nazionalista, il semplice esempio dello sviluppo autonomodel vicino stato siamese è troppo eloquente perchè tonchinesi ed an- namiti — popoli di antica raffina- ta civiltà — siano tratti ad ap-poggiare senza entusiasmo il do-minio dei loro attuali padroni. Da un altro punto di vista, la situazione militare dell'Indocina che abbiamo sopra brevemente ap- ceria, accennata, dimostra in mo-do evidente come la Francia sia strettamente, e per necessità ine- luttabile, subordinata alla poten-za britannica: allo stato attuale delle cose, Parigi deve seguire la politica di Londra sotto pena aiveder scomparire gran parte dei suoi ricchi possedimenti coloniali i quali, per numero per situazione li per estensione, sono sproporzio- nati alle forze della Francia. Victor Pal. 1 i Y u n n a n\ ila stampai } G I) N A rX K r^ Kuang, si \ .. \ ronchino*—sSfung BIRMANIA VU /. HA£01 Jfc==f J«gg t ì 1 c < o ìol:fo nRcdgcdrn

Persone citate: Ciang, Gallieni, Siam, Tung