Ventidue nuovi Accademici

Ventidue nuovi Accademici Ventidue nuovi Accademici Sei nella classe di scienze morali e storiche, cinque per la fisica matematica, sei per le lettere, cinque per le arti , e i a n e a i o a a i i , o a oa a a e ò n- Roma, 12 giugno. Con Decreto Reale dn corso, su proposta del Duce, di concerto con il Ministro dell'Educazione Nazionale, sono nominati i seguenti Accademici d'Italia: Per la classe di scienze morali e storiche : Armando Carlini; Francesco Ercole; Michelangelo Guidi; Amedeo Maiuri; Vincenzo Manzini; Clemente Merlo. Per la classe di scienze fìsiche, matematiche e naturali: Ramiro Fabiani; Biagio Long>oi; Antonio Lo Sur do; Achille Russo; Carlo Somiglianti. Per la classe di lettere: P. Giorgio Fishcta; Antonio Baldini; Guelfo Civinini; Francesco Pastonchi; Alfredo Schimffini; Vincenzo- Ussani. Per la classe delle arti: Pietro Gaudenzi; Luigi Marangoni; Giovanni Muzio; Ildebrando Pizzetti; Angelo fanelli. Con altro provvedimento in corso l'Accademico d'Italia Angelo Gatti è stato trasferito dalla classe di scienze morali alla classe delle lettere. Ecco i principali dati 'biografici dei nuovi Accademici d'Italia: ARMANDO CARLINI, nato a Napoli nel 1878, professore di filosofia teorica all'Università dl Pisa. E' uno dei maggiori esponenti del moderno pensiero filosofico Italiano. Segui per un certo tempo l'indirizzo neoidealista; poi se ne distaccò in parte, attraverso alcune sue più personali concezioni che ne hanno affermato il nome e l'opera. Fascista militante, ha appartenuto alla Camera dei Deputati nella XXIX Legislatura; iscritto al P.N.P. dal 1923. FRANCESCO ERCOLE, nato alla Spezia nel 1884, professore di storia moderna all' Università di Roma, storico illustre, autore di opere importantissime sul pensiero politico e giuridico italiano dal Rinascimento al Risorgimento. E' superfluo ricordare la sua attività di vecchio fascista militante, e l'opera da lui svolta come Ministro dell'Educazione Nazionale. MICHELANGELO GUIDI, nato a Roma nel 1886, professore di storia e istituzioni musulmane all'Università di Roma, succeduto al suo maestro Carlo Alfonso Nallino. Dal 1926 al 1929 ha insegnato in arabo filologia araba nella Università egiziana del Cairo. E' attualmente commissario per il Regio Istituto Orientale di Na- §oll e direttore dell'Istituto di Stui orientali dell'Università di Roma. Pubblicazioni principali: La lotta tra l'Islam e il manicheismo (1927); L'orientalismo e la storia della cultura (in arabo, 1930); Storia della religione dell'Islam (1937); Sforici della letteratura araba (1929); Aspetti e problemi del mondo islamico (1937). Iscritto al P.N.F. dal 1932-X. AMEDEO MAIURI, nato a Veroli (Frosinone) nel 1886, Sopraintendente alle antichità della Campania e direttore del Museo nazionale di Napoli. Archeologo di fama europea, sopratutto per le sue grandi o feconde campagne di scavo, prima nelle isole dl Rodi e di Coo, e poi a Pompei e ad Ercolano. Le innovazioni da lui portate nella condotta delle esplorazioni archeologiche gli hanno consentito dl restituire le antiche città dissepolte a una visione quasi integrale delle loro dimore e dei loro monumenti. Apprezzato anche per le brillanti qualità di scrittore con cui è venuto illustrando i risultati del nuovi scavi. Iscritto al P.N.F. dal 1932-X. VINCENZO MANZINI, nato a Udine nel 1872, professore di Procedura Penale all' Università di Roma. Penalista insigne, autore di opere che abbracciano tutto il vasto campo della disciplina da lui professata sotto gli aspetti della teoria e della dottrina. Le sue monografie sul furto e sull'omicidio, e ì suoi trattati monumentali di diritto penale e dl diritto processuale sono considerati fondamentali. Egli è anche autore del pro- fetto del vigente Codice di Proceura Penale. Iscritto al P.N.F. dal 1925-m. CLEMENTE MERLO, nato nel 1879, professore dl glottologia nella Università di Pisa, è certo oggi uno dei maggiori linguisti d'Europa. Sono apprezzatissimi i suol lavori di grammatica storica italiana, profondi e insieme eleganti; tra i quali, alcuni hanno raggiunto una celebrità mondiale, come i nomi romanzi delle stagioni e dei musei, i suoi studi franco-proven fP(bLgspleH?zSflaèSlfRsddndlradzssddsacrEsblsgsfrltmICfssaqmologico dl Woeyer-Luebke, le nu merose monografie di carattere semasiologico fra le migliori che vanti la glottologia contempora nea. E' direttore di una rivista molto importante di linguistica italiana e del vocabolario della Svizzera italiana. Iscritto al P.N.F, dal 1923. RAMIRO FABIANI, nato a Barbarano (Vicenza) nel 1879, professore di geologia nella Università di Palermo. Deve la vasta fama scientifica alle sue memorie sulla morfologia e sulla paleontologia delle regioni venete e della Sicilia. Vero apostolo dell'autarchia, ha una particolare profonda conoscenza dei problemi degli soz¬ zali, le giunte al vocabolario eti* a o i e i i i i e e l a i i i a , i - l l gi ; o ei fi e dei petroli siciliani. Iscritto al i cP.N.F. dal 1926-IV. eBIAGIO LONGO, nato a Laino n(Cosenza) nel 1872. Professore di igbotanica all'Università di Napoli.iGLa sua attività si è svolta in lar- rghl campi della biologia vegetale, ! t•i. Notevole;arecato allo gstudio delle conifere italiane, ma uparticolarmente emergenti come sle sue ricerche sul percorso del tu- tHoll0^0i1Ì5^:i3'ranChe,da,^501'" H?Ioii™2n ,R?nU 1 idea-;sziónale d lTsta"nr^S j.i ìk??' Iscritto al nf.N.F. dal 1925-III. llasciando orme; durevoL" NÓVeVofé j àè il contributo da lui *■- ANTONIO LO SURDO, nato alPSiracusa nel 1880. Direttore del-:ml'Istituto di fisica e professore di j ffisica superiore all'Università di:lRoma. Ha tenuto alto, con i suoi ; pstudi e le sue ricerche, il nome vdella scienza italiana nel campo:hdella fisica sperimentale. Assai nota è la scoperta da lui fatta, indipendentemente da J. Stark, del tAul'azione nel campo elettrico sulle j qradiazioni luminose emesse dagli satomi, e porta 11 suo nome la leggeI fdi regolarità relativa alla differen ziazione qualitativa delle righe spettrali di una serie. Fra i tanti suoi lavori, sono anche da ricordare le ricerche da lui compiute durante la grande guerra sulla visibilità dei sommergibili. Iscritto al P.N.F. dal 1926-IV. ACHILLE RUSSO, nato a Nlcotera, nel 1866. Professore emerito dl zoologia e anatomia com- Earata nell'Università di Catania, -a sua attività scientifica si è svolta in quasi tutti 1 campi della biologia animale. Basti ricordare le sue ricerche sui rapporti tra le specie estinte e quelle viventi degli Echinodermi, e quelle sulla struttura dell'ovario del mammiferi. Notevoli anche sono le sue ricerche sulla pesca con sorgenti luminose, al cui incremento pratico 11 Russo, per il primo, largamente contribuì con 1 suoi lavori. Iscritto al P.N.F. dal 1932-X. CARLO SOMIGLIANA, nato a Como nel 1860. Già professore di fisica e matematica, e ora professore emerito dell'Università di Torino. Le sue ricerche scientifiche si sono indirizzate particolarmente alla teoria dell'elasticità, per la quale sono ormai generalmente accettate alcune formule essenziali che portano il suo nome. Ma egli si è occupato anche, con successo, di elettrostatica, di geodesia e di geo fisica, ed è nota una sua teoria generale del campo gravitazionale dell'elissoide di rotazione. E' anche cultore profondo di glaciologia, Iscritto al P.N.F. dal 1932. Il PADRE GIORGIO FISHTA, dell'Ordine del Frati Minori, è il rappresentante più in vista della nuova letteratura albanese. Oltre una raccolta di poesie morali didascaliche, « Mri zi izanvc » nelle quali si riscontra anche qualche Influenza del Giusti, vari scritti di Ìndole spirituale, e inni sacri (fra i quali la traduzione degli inni del Manzoni), l'opera di maggior importanza e « Lahuta e malcis » (il liuto della montagna), epopea nazionale del popolo albanese, alla quale il Flshta si è consacrato da molti anni (un primo nucleo apparve a Zara, nel 1904). Il poema compiuto è uscito nel 1937. Tale poema canta le lotte dell'Albania contro 1 Turchi e contro 1 Montenegrini, fino alla guerra balcanica del 1912 e alla conferenza di Londra del 1913. Il poema è in trenta canti, nel metro tipico delle canzoni dl gesta albanesi, In ottonari. Il Fishta sa fondere, con singolari effetti di poesia, elementi dei folklore montanaro albanese e situazioni derivate dal poemi omerici, ANTONIO BALDINI, nato a Roma nel 1889. Giornalista, esordi su l'« Idea Nazionale » nel 1915, ed è ora redattore della « Nuova An tologia ». Esperto e delicato cono settore di tutte le finezze della no stra lingua; scrittore veramente •r artista » ma sempre spontaneo e saporito. Di amplissima cultura letteraria, ha Illustrato e commentato con gustosa penetrazione so- gratutto Ariosto e Leopardi. Publicazioni principali: « Nostro Purgatorio » (1918); « Umori di gioventù» (1919); «Salti di (tornito lo» (19S0); «Michelaccio» (1924); «La dolce calamita» (1930); «Ami ci allo spiedo » (1931); « Ludovico della tranquillità» (1933); «La vecchia del Bai Bullier » (1934). Fante nella grande guerra, muti lato e decorato di medaglia d'argento V. M. Iscritto al P.N.F. dal 1932-X. GUELFO CIVININI, nato nel 1873 a Livorno. Poeta, novelliere, giornalista di grande e meritata rinomanza. Si fece conoscere con drcdggnvfbIsLdrdmsnovtstre e a a a a F, a 9, ia e oa ra z¬ i*tun volume di versi L'urna che lo pose in evidenza fra i « Crepuscolari » per l'impronta personale di sentimento è di espressione Urica. I suoi libri dl novelle e di memorie — Odor d'erbe buone, Pantaloni lunghi, Gesummorto — rispecchiano con ammirabile efficacia e squisita sensibilità tipi e aspetti della maremma toscana e della vecchia Roma. Ma 11 Civinini è anche, con Sofro le pioggie equatoriali, Bicordi di carovane, il più vivo e vigoroso dei nostri scrit- tori coloniali. Prode combattente, egli è decorato dl quattro meda- glie al V. M. ed è squadrista. FRANCESCO PASTONCHI, chedal '35 insegna letteratura italianaaj^'UniversiU di Torino, a, Jorino compì gli studi e acquistò pronta id esperienza poetica e rapida fama e nell'ammaestramento dl quell'lnsi- legne erudito e poeta che fu Arturo'dGraf. A Torino, o nei pressi di To-Id rino, visse poi a lungo, e certe in- ; Is tonazioni della sua poesia, appena crepuscolari, e nell'eie-; 1 gantissima nettezza del segno, di u un'amarezza lieve sorridente — a si pensi alla grazia incisiva e in-' r tima di certi Versetti — vengono; r Hvse da quella Particolar atmo-; usfera spirituale che potremmo di-;to^fnnl^T^S^To^"16^0" s nnese, da Graf al Gozzano. Ma;d la qualità del discorso poetico di àp^ •• • - - • ■ Pastonchi, nobilmente sostenuto e modulato, è poi ricca e varia, frutto di estrema perizia, di mil'abile intuito ritmico. Con questo prezioso strumento, con spicco verbale ornatissimo e mondo, egli ha percorso vasti domini di mo¬ ti vi "e di immaginazioni poetiche, A quindici anni fece stupire con un libro di Saffiche (1892), e quattro anni dopo otteneva vivo successo e simpatie con un altro fortunato volume: La giostra ■ Vennero poi molte altre a a a e a a a . i , a i d e e a - ; o a . al l e, a n d'timore raccolte di versi e poemi: poesia civile e poesia intima, invenzioni dl un aureo decorativismo e sogni lievi di paese e donne tratteggiate con grazia finissima, mondana e arguta, carezzevole e Ironica; vennero le Italiche (1902), Beifonte (1903), Sul limite dell'ombra (1905), Il pilota dorme (1913), Il randagio (1921), Nuove italiche (1923), Versetti (1931). E' di quest'anno la traduzione del primo Libro delle Odi di Orazio, opera dl molto valore non solo per la realizzata, singolare trasposizione del grande testo latino in italiano, ma quale testimonianza dell'animo suo di artista. Addentrandosi così nella perfezione stilistica e lirica oraziana, e con tanta felicità risolvendola in esemplari invenzioni di traduttore, egli ci ha lasciato scorgere tanto della sua propria natura, ci ha fatto sentire media tamente, ma efficacemente, la sua tempra di stilista e di poeta. Liricità che è un credere al discorso poetico in se stesso, come a un linguaggio essenziale e sovrano predisposto alle alte armonie, e che si tratta, con geniale indu- dPilzcsdplaDPftgCd«dsHcrVtpndmbtF1smttrmirtstria, di rintracciare e rivelare, j sDei suoi doni di ricercatore e rivelatore dl poesia fanno fede i suol immensi successi di dicitore: Dante detto da lui fu per folle innumerevoli un prodigio nuovo e insospettato, fu tutto vivo e concreto nell'accento meraviglioso, nella fantasia tremenda. Egli ha scritto anche notevoli opere in prosa: Il violinista, romanzo che apparve nelle appendici de La Stampa, e fu poi raccolto in volume (1908), Il campo di grano, Trasfigurazioni. Pastonchi è nato a Riva Ligure, di padre toscano, il 31 agosto 1877. ALFREDO SCHIAFFINI, nato a Sarzana nel 1895. Professore dl glottologia all'Università di Genova. Giovane, ma già autorevole maestro della linguistica neolatina, nella quale si è rapidamente affermato con lavori di profonda dottrina e di riconosciuta originalità, è anche critico finissimo e o i a. e ni e i a è ù - di colorita Iscritto al ndelpaNred eleganto i D V T? /Inll P.N.F. dal iscrlttore efficacia, 1932-X. VINCENZO USSANI, nato a Napoli nel 1870, professore di letteratura latina all' Università dl Roma. La perizia nell'antica lingua di Virgilio e di Orazio fu da lui dimostrata, fin dalla giovinezza, coi premi vinti in concorsi internazionali di poesia latina, in gara anche col Pascoli. Sono particolarmente ammirati i suol scritti critici su Lucano e la traduzione del poema di lui. Si è occupato, con ricerche ed esegesi critiche molto pregevoli, anche del latino medievale. Ha pubblicato recente-1mente il primo volume di una sua|monumentale Stona della lettera- tura Mina. Iscritto al P.N.F. dal PIETRO GAUDENZI, nato nel mo a Genova. E' fra i pittori!d'oggl uno del più apprezzati e Idei più amati per le sue qualità Idi delicatezza e di sensibilità, che non escludono .una sapiente ricer-]ltoC„°J0rlStiC^- Le ?ue attitud„inl aljgrande quadro e le sue preferen- ze peri soggetti di ispirazione cristiana e di maternità amorosa lo avvicinano ai maestri della no-stra gloriosa tradizione artistica, Le sue opere suggestive ed evo- catrici figurano irTmolte collezio- ni pubbliche italiane, posizione zionale che Mussolini e i Sacerdoti che sononella galleria comunale di Geno- va. Ha vinto il premio Mussolinidella R. Accademia d'Italia nol1938. Iscritto al P.N.F. dal 1932-X. LUIGI MARANGONI, nato inVenezia nel 1872, * proto » (capodell'Ufficio tecnico) della Basilica di San Marco. L'insigne archilei- to è nello stesso tempo un appas-stonato e profondo cultore di stu-di storico-artistici. Il superbo templo delfiano deve a lui la pro-pria salvezza dal gravi pericoli che minacciavano le sue condizio-e, ] nj statiche, e il proorio ritorno al - : pristino sfolgorante decoro. Per | queste famose felicissime espe-e rienze, il Marangi a; chiamato a studi no, consolidamento e di Santa Sofia dl Costantinopoli, I rim e del venerato tempio di Gerusa-!Plu lemme. E' pure ODera ammirata!pudi lui il nuovo grandioso scalone ito di Palazzo Venezia a Roma, qu Iscritto al P.N.F. dal 1933-XI. I gUdi chle, 1893 a Milano. E' professore urbanistica in quella facoltà di architettura p iniefrna altresì al- rA^coadeniia di Belfe Arti di To-j te rino Egli è nello stesso tempo ra uno studioso di problemi architet-ila tonici e un ideatore geniale di co- struzioni, nelle quali le tendenze1 tedei|a tecnica moderna mai si diaqu a Mllano- ^ , esfungono da una sapiente nobiltà u di concetti. Sono sue creaz oni, il _. Palazzo dell'Università Cattolica," il monumento ai Caduti, il Palaz- t0 zo dell'Arte nel parco, e la nuova' glcasa del Popolo d'Italia ora in co- sidstruzione a Milano, la nuova gran- gide Chiesa di Cremona, ed è di og- fap, lodatissimo, il suo progetto per cola sistemazione della piazza del „,Duomo a Milano. Iscritto al puP N F dal 193?-X peILDEBRANDO PIZZETTI, nato:mfug^^omp'osizLVaf conservaletorio dl Santa Cecilia in Roma, fu già per diversi anni direttore dei Conservatori musicali di Firenze e dl Milano. Le sue opere «-Fedra », «Debora e Giaeìe », «Fra Gherar- dedo », « Orseolo », hanno corso con!msuccessoile maggiori scene del'Ita. stHa e dell estero. Ma egli si è dedi- „,cato anche, con vena forte e sicu- f1ra, alla musica sinfonica (« Rondò teVeneziano», « Concerto dell'està- Gte ») e alla musica da camera. E' apoi da ricordare che egli ottenne, lenel 1931, dalla Regia Academla!iad'Italia, il Premio Mussolini per lajstmus ca. E' scrittore profondo e: ,brillante di critica musicale. Iscrlt-1zlto al P N F dal 1933-XI I esANGELO ZANELLI.nato a San'HFellce sul Benaco (Brescia), ne)! m1870. Da sua opera artistica e la asua fama si raccomandano in Ro-|qma particolarmente a quella sta-!cotua della Dea Roma che è in cen- ii tro del Vittoriano. Ma la sua ope- sora, plasticamente robusta e nobil- ménte ispirata, è andata ben oltre! di confini della Patria, e il suo mi- arabile monumento al generale Ar-' mtigas in Montevideo, la fortissima a j statua dell'ammiraglio Togo per la bae nave Mikasa e le grandi sculture! mdi bronzo e di marmo per il Cam-|rapidoglio dl Avana, sono una degna e sicura affermazione della genia- !Plità della scultura italiana contem- Ltaporanea. Premio Mussolini per le'imarti del 1938-XVI. Iscritto al P. nN. F. dal 1932-X. [c 'tarnJnr_ft_; - Dnln„rt Onrnìni!drcQclZOnl 3 r3!3ZZU UUlSllll mnjm■ saprende in consegna gli Uffici dei Lincei Roma, 12 giugno. ImLa legge per la fusione-della R. Accademia nazionale dei Lincei, lcon la R. Accademia d'Italia, pub- sbllcata dalla Gazzetta Ufficile po-Jtachi giorni or sono, ha avuto oggi la sua pratica applicazione con la ainaPmt22anuoPvìi;c^ li numero degli Accademici |to i (j'itaija è cosi portato- a venti per ul . . r classe secondo" quanto stabilisce.cappunto la nuova legge testé entrata in vigore. Dei ventidue nuovi accademici dieci facevano già parte in qualità di soci nazionali o corrispondenti delia R. Accademia dei Lincei. Seno stati, infatti, scelti fra i! isocl dei Lincei i sei nuovi accade- smici per classe di scienze morali ie storiche, e cinque della classe di B^rcì^i^ L'ex presidente della R. Acca- ea l a n e , e o demia dei Lincei, senatore Fede- fi-1 rico Millosevich, non è stato no-lta|mjnato Accademico d'Italia per le's- note disposizioni che sanciscono tl la incompatibilità, fra le funzioni di senatore o di consigliere nazio- l nule con quelle di accademico. Però:cri! u prof. Millosevich entrerà a far me I parte del consiglio accademico del- sà Ila R. Accademia d'Italia con go-|le tiimento di prerogative e dl emoni-,d-] menti pari a quelli degli Accade- tljmici. d- Una riunione plenaria della R-; e Accademia d'Italia verrà convoca- na ta fra pochi giorni, probabilmente'c-'per il 24 corrente. A questa riu- Ma, 'nione parteciperanno anche i nuo- q- vi Accademici che in tale circo- r- stanza presteranno il prescritto noj Intanto, nel pomeriS6. - s. E. Federzont si è recato a Fa- ' ni. lazzo Corsini, per prendere in con-i fol!Seyna gli uffici, le biblioteche e!èX. tutto il materiale di proprietà del- ' n! l'Accademia dei Lincei S. E. Fe- ;o,derzom ha dato le dirett^ a cimi lavori di addestramento p.u| - urgenti in modo che gli uffici del-1 s-Ha presidenza, di cancelleria, della (u-»R- Accademia d'Italia possano, al o più presto, essere trasferiti al Pao-.'.azzo Corsini, li I Dopo la solenne riunione pienao-1 ria della R. Accademia d'Italia al verranno Iniziati gli studi per r coordinare l'attività scientifica dei e-1 due istituti con particolare riguar