Il Duce ordina la creazione d'una zona industriale a Palermo

Il Duce ordina la creazione d'una zona industriale a Palermo Il Duce ordina la creazione d'una zona industriale a Palermo Ulteriore sviluppo delle attività esistenti - Il risanamento di un rione -- Nuovo lotto di case popolari -- La circonvallazione ferrovaria -- La situazione amministrativa del Comune ectnsg Roma, 12 giugno. Il Duce ha ricevuto a Palazzo Venezia il Prefetto di Palermo, presenti i Ministri delle Finanze e dei Lavori Pubblici ed il Sottosegretario per l'Interno. Esaminata dettagliatamente la situazione generale, nell'intento di dare un incremento alle forze produttive della città e della provincia, ha deciso la creazione di una zona industriale e l'ulteriore sviluppo delle attività industriali attualmente esistenti; ha, inoltre, finanziato i lavori per il risanamento del rione Kalsa Spasimo, che dovranno essere ultimati nel termine di due anni; e la costruzione di un nuovo lotto di case popolari per l'importo di quattro milioni: ha, poi ordinato la prosecuzione dei lavori di sistemazione della Circonvallazione ferroviaria nel tratto urbano e la continuazione dei lavori del porto. Un altro finaziamento è stato stabilito per lavori vari dì carattere idraulico riguardanti il centro urbano. Il Duce ha, inoltre, autorizzato la costruzione dell'edificio del Consìglio provinciale delle Corporazioni ed ha concesso sui Suoi fondai a disposizione, un contributo di un ?ni7ione per le colonie estive della G.I.L. Il Prefetto ha infine riferito sulla situazione amministrativa del comune di Palermo, rilevata e controllata con ispezioni compiute da funzionari del Ministero degli Interni e delle Finanze. Il Duce ha disposto che, in base alla relazione che sarà fra breve presentata, sia affrontato e risolto sollecitamente anche questo problema. Il Duce visiterà la Mostra del «Premio Cremona» I vincitori del concorso Cremona, 12 giugno. Il Ministro della cultura popolare S. E. Alfieri, impossibilitato ad intervenire oggi ai lavori della giuria del concorso al « Premio Cremona », ha delegato a rappresentarlo il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, S. E. Medici del Vascello, il quale, è arrivato nella nostra città verso le 11. Ricevuto dalle autorità al Palazzo di Cittanova con S.E. Farinacci, presidente del Comitato ordinatore del concorso e presidente della giuria, saliva subito nel salone superiore ove S. E. Farinacci gli presentava i membri della giuria, coi quali procedeva all'esame delle 44 opere esposte concorrenti al Premio B. La giuria concòrde decideva che nessuna opera era meritevole del primo premio, e pertanto stabiliva di devolvere l'importo di lire ?5 mila, ad opere concorrenti al Premio A, la cui dotazione pertanto veniva ad essere di lire 100 mila. Assegnava quindi il secondo premio del concorso B all'opera numero 87; non essendovi altri lavori meritevoli, anche il terzo premio non veniva assegnato. La giuria passava quindi al Palazzo del Comune, dove esaminate le 79 opere esposte del premio A, fermava la propria attenzione su otto di esse e formava una graduatoria in base alla quale assegnava i premi, il cui importo, tranne il primo, doveva essere modificato, essendovi alcune opere ritenute di uguale valore. Nel pomeriggio S. E. Medici del Vascello partiva per Roma, e la giuria continuava ì suoi lavori prò cedendo all'apertura delle buste dei concorrenti prescelti. Alle ore 17.15, dopo che il radiocronista ebbe fatta una breve storia del riuscitissimo concorso, prendeva la parola al microfono l'Accademicrj d'Italia S. E. Ugo Ojetti, il quale, dopo aver dichiarato che la pratica iniziativa di Roberto Farinacci molto ha giovato alla pittura italiana, aggiungeva che il concorso non poteva creure pittore chi non era pittore, ma voleva condurre alla ribalta, davanti al pubblico, fuori delle false mode e dei veli con cui i mediocri nascondono i propri difetti se non la propria incapacità, quelli che sapendo dipingere hanno qualcosa da dire e sentono la bellezza gagliarda e primaverile dell*Italia di oggi e di domani, cioè dell'Italia di Mussolini. S. E. Ojetti leggeva poi il insultato del concorso che e il seguente: Premio A, sul tema « Ascoltazione alla radio di un discorso del Duce »: 1" premio di lire 40.000 al quadro contrassegnato col numero 31 col motto « Credere, obbedire, combattere :•>, titolo In ascolto, opera del pittore Luciano Picchetti di Piacenza; 2.i premi ex-aequo di lire 12.000 caduno alle opere contrassegnate coi numeri 21, 50 e 51, delle auali risultarono autori rispettivamente i pittori Augusto Zoboli di Firenze, Luigi Stracciari di Napoli, Alfredo Catarsini di Viareggio; 3.i premi cx-aequo di lire 6000 caduno alle opere contrassegnate coi num. 16, 24, 29 e 39 delle quali risultarono autori rispettivamente i pittori Bruno Bonci di Firenze, Dina Bellotti di Alessandria, Cecare Maggi di Torino ed Alessandro Pomi di Venezia. Premio B, sul tema « Stati d'animo creati dal Fascismo »: 2.o premio di lire 10.000 al quadro contrassegnato col numero 87 col motto « Vincerà chi vorrà vincere », opera della pittrice Adeiina Zandrino di Genova (Quarto); 3.o premio di lire 5000 al quadro dal motto « Gladio », ammesso al Premio A, ma che, avendo più attinenza col tema del Premio B, è stato giudicato meritevole di detto premio ed è risultato opera del pittore Orazio Amato di Roma. Il quadro di Luciano Ricchetti, che ha ottenuto il primo premio e che sarà offerto al Duce, è una grande tela riproducente la famiglia di un forte rurale dell'Appennino emiliano, in ascolto alla radio di un discorso del Duce. Intorno al capofamiglia, nella vasta cucina vi sono tutti i familiari. Il quadro è stato anche quello che ha raccolto il maggior favore nel « referendum » fra i visitatori. Alla proclamazione dei vincitori erano presenti tutte le autorità cremonesi che hanno vivamente acclamato S. E. Ojetti alla fine della sua improvvisazione. La mostra, che domani sarà riaperta al pubblico, quanto prima sarà onorata dalla visita del Duce che la cittadinanza cremonese attende con grande ansia. Il concorso Premio Cremona sarà ripetuto nel 1940.