Malcontento in Ungheria per il discorso di Gafencu

Malcontento in Ungheria per il discorso di Gafencu Malcontento in Ungheria per il discorso di Gafencu La questione delle minoranze Budapest, 10 giugno. La parte del discorso di Gafencu riguardante l'Ungheria, per essere negativa ed ispirata ai concetti che da anni impediscono il miglioramento dei rapporti fra i due paesi, ner poteva avere qui eco simpati- ca: il Ministro degli Esteri romeno ha detto che il suo governo non|intende assumere nuovi impegninei confronti delle minoranze, i nei conironti delle minoranze, e ! questa frase viene interpretata nelisenso che Bucarest respinge la \ proposta di Budapest concernente appunto la conclusione di un ac-cordo in materia. <: Però la Romania, restia ad as- sumere « nuovi impegni » fino ad oggi — rammenta il Peste.r Lloydnon ha fatto onore nemmeno agli antichi : se questo fosse avve-nuto, il governo ungherese di nuo-vi impegni non avrebbe mai par- lato. La speranza che il governodi Bucarest si fosse deciso a farequalcosa nel campo pratico, in mo-do da rendere superfluo un trattato vero e proprio, è svanita conle recenti elezioni che hanno as segnato alla minoranza magiara in Romania un posto di gran lunga al di sotto della sua vera importanza e dei suoi diritti ». Il giornale ufficioso sostiene che, in base alle stesse statistiche ro-mene, la minoranza magiaraavrebbe dovuto ottenere ventimandati, mentre ne ha ottenuti 9,cioè a dire ancora mano che nellaprecedente Camera. Lo stesso ca-rattere corporativo del Parlamen-to non ha impedito che il comitatodi Haromsxek, puramente agrario, abbia avuto un solo deputato agra-rio, perchè puramente ungherese.L'organo ufficioso dichiara che larisposta negativa di Bucarest nonriesce Inattesa, però viene ad ag-giungere che la Romania non devemeravigliarsi se l'opinione pubbli- !ca ungherese, in base alle espenen- :ze Sla fatte S1 comporti come se ;certe vaEhe concezioni (il giornalefe^J^ l non fossero state mai formulate. - VAgenzia Ufficiale Ungherese,a;in un telegramma da Bucarest,n jspiega le. improvvise dimissionia i dell'ambasciatore a Parigi, Tatare- |scu, col fatto che Tatarescu man--;dava i suoi rapporti direttamente-ja Re Carol, scavalcando gli organe governativi: da questo sarebberoa] derivati degli attriti col Presiden-i ; te del Consiglio Calinescu. Ma pere la cronaca si può aggiungere cheni subito dopo le elezioni politiche i corse voce che Tatarescu volessei(iiiiiiiit) dimettersi da ambasciatore, per protestare contro l'esiguità del numero dei suoi amici eletti deputati. A suo tempo Tatarescu, proclamato cape dei cosidetti giovani liberali, servì a dare il primo colpo contro l'antico vecchio partito li¬ berale. ma egli ha ormai recitato la sua pai.le, ed essendo la sua opera diventata superflua, nulla di più facile che Calinescu abbia ap profittato delle elezioni per affret tare il processo di liquidazione del gruppo che Tatarescu era riuscito a mettersi insieme. Per la stessa 1 trafila sono già passati i Bratianu, | Maniu e vaida Voivoda, Titulescu, Goga e altri ancora, in Bulgaria la relazione del si>,gnor Gafencu è stata egualmente i accolta piuttosto male. I giornali , ! scrivono che il Ministro degli ; Esteri romeno non ha detto nulla di nuovo, sebbene in Europa siano i cambiate parecchie cose. Lo Slovo ; dice che nessun Paese desidera impadronirsi di terre romene e mene di tutti la Bulgaria; ma il territorio che la Bulgaria reclama non è stato mai romeno bensì sempre bulgaro. Lo stesso giornale deplora il modo con cui vengono trattati in Romania le minoranze e dice essere inammissibile che due i milioni di ungheresi dispongano solo di 9 deputati mentre 700 bui : gari viventi in Romania nonché la popolazione russa non dispongano !neppure di un deputato. j j I. z.

Persone citate: Gafencu, Goga, Re Carol, Slovo, Voivoda