Il Duce alla celebrazione dell'Annuale dei Carabinieri

Il Duce alla celebrazione dell'Annuale dei Carabinieri Il Duce alla celebrazione dell'Annuale dei Carabinieri La consegna delle ricompense al valore e la sfilata dei reparti - Il rapporto ai Comandanti Roma, 5 giugno. La fedelissima Arma dei Reali Carabinieri ha celebrato stamane, in Roma, il 125° annuale c'alia sua fondazione. La' cerimonia si 6 svolta alla presènza del Duce che, dopo avere pasaato in rassegna i reparti schierati, ha consegnato le ricompènse ai genitori dei « Fedelissimi » caduti ed ai decorati, ed ha poi assistito allo sfilamento degli squadroni e dei plotoni. Alle 8,30 i generali e i colonnelli dei Carabinieri, al seguito del Comandante generale S. E. Moizo, hanno "reso omaggio al Sacrario dei Caduti dell'Arma che è nel Museo storico, ove è stata anche scoperta una lapide che ricorda l'inauguraz\one del Museo avvenuta all'augusta presenza di S. M. il Re Imperatore e la visita del Duce, Fondatore dell'Impero. Insieme ai comandanti dell'Arma hanno reso omaggio al Sacrario i Militi della Forestale, rappresentati da un folto stuolo di ufficiali al seguito del generale Agostini. Con questo significativo rito si è voluto sottolineare la fraternità d'armi che esiste fra 1 « Benemeriti > e i militi forestali, i quali parteciparono insieme al combattimento di Gudu Gadu. Il generale Agostini ha anzi dispo sto che tutti i reparti dei Fore stali dell'Italia e dell'Impero si rechino oggi nelle caserme dei RR. CC. ad esprimere il camera' tismo delle due Armi. eccnsturmigcsgblrlvbscXpcNemsj |La consegna delle ricompense Alle 9 il Duce, ricevuto da'S. E. Moizo, dal Sottosegretario diI Stato alla Guerra, dal Segretario^del Partito e dal capo di gabinetto : del Ministero della Cultura popo-|lare, nonché dal generali e dai colonnelli dell'Arma, è giunto all'imbocco di via Crescenzio dove erano schierati i reparti armati, irrigiditi sull'attenti. I diversi reparti salutano successivamente alla voce il Duce che li passa in rassegna, tra le acclamazioni della folla che si era ammassata dietro le transenne. Giunto in Piazza del Risorgimento, addobbata di bandiere, il Duce sale sul podio per procedere alla consegna delle ricompense. Nella tribunetta era già un folto stuolo di autorità e gerarchie, e numerosi ufficiali superiori. Intorno al Duce, sul podio, erano altre personalità che Lo avevano accompagnato nella rassegna; il Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Africa Italiana, 11 Capo di S. M. della M.V.S.N., rappresentanti del Senato e della Camera del Fasci e delle Corporazioni, il Prefetto e il Federale di Roma, i comandanti del Corpo d'Armata e della Divisione, il capo della Polizia ed alte cariche dello Stato. Nelle tribune erette per il pubblico si levano alte acclamazioni al Duce che saluta, sorridendo, la folla. Frattanto la bandiera dell'Arma, con la scorta, si porta ai piedi del podio, di rimpetto alla compagnia d'onore, mentre la musica intona gli inni nazionali ascoltati sull'attenti. S. E. Moizo inizia la lettura delle motivazioni delle quattro medaglie d'oro al valor militare concesse alla memoria di eroici benemeriti caduti nell'adempimento del loro dovere: Carabiniere Giovanni Pazzaglia. « Carabiniere di una stazione, sede di residenza in territorio di recente conquista, trovandosi per servizio lontano dalla sede, e venuto a conoscenza di gravi sintomi di ribellione serpeggianti nella giurisdizione della propria stazione, insistentemente chiedeva di raggiungerla. Due giorni dopo 11 suo arrivo, attaccato il fortino da preponderanti forze ribelli, addetto all'unica mitragliatrice di cui disponevano i difensori, per ben sette ore di accanito combattimento, con mano salda e cuore intrepido, teneva testa al nemico facendone strage. Esaurite le munizioni, unico nazionale ancora illeso fra i difensori, rendeva inservibile l'arma e, sublime esempio di consapevole sacrificio, s'adunava col superstiti attorno alla bandiera »'1innalzata al cielo al centro del fortino e, fronte al nemico, trovava morte gloriosa. Arbi Ghebi (Beghemeder), 10 settembre 1937-XV ». Appuntato Leandro Veri: j« La notte, in unione con il prò-1prlo comandante di stazione, du-rante le ricerche di uno sconosclu-to, che, armato di fucile da guer-ra e di baionetta, aveva minaccia- to della vita una guardia giurata, venutosi a trovare isolato per esi- genze del servizio stesso, avvistato li ricercato non esitava ad mse- Femo gUemSn^u'Urti'ei corpo da un colpo a mitraglia, ri- spondeva al fuoco e continuavanell'inseguimento del ritelle, rag- giungendolo ed ingaggiando conlui violenta colluttazione, riuscendo anche a disarmarlo del fucile. A causa della perdita di forze, sfuggitogli il ribelle, ne riprendeva l'Inseguimento per lungo tratto, e malgrado l'Incessante perdita di sangue, lo faceva segno ad altri colpi della sua pistola, lo raggiungeva ed impegnava nuova violenta colluttazione, finché, esausto, cadeva con l'avversarlo che, ancora in grado di reagire, tentava colpirlo con la baionetta che aveva a portata di mano. Il sopraggiungere del superiore poneva fine alla lotta con l'uccisione del ribelle. Trasportato in luogo di cura, decedeva dopo cinque giorni di atrocl sofferenze ». Laigueglia (Savona), 13 dicembre 1938-XVII. Carabiniere Antonio Lorumo: € DI notte, In un regio Arsenale militare marittimo per assicurare alla giustizia tre pericolosi malfattori che, sorpresi in flagrante tentativo di furto, cercavano scampo a bordo di un battello, pur essendo inesperto del nuoto e conscio del grave pericolo cui andava incontro, si slanciava in mare riuscendo ad aggrapparsi all'Imbarcazióne. Stando Immerso, sosteneva disperata lotta contro I malfattori, abbattendone uno con gli ultimi colpi della sua pistola, sino a che, sopraffatto dal numero e dal furore degli avversari, trovava morte e gloria nel mare. Fulgida i a a i a i o . l e a o i a . i e o 1 i, al Il si ei ' espressione di virtù militare, educata al culto di una tradizione secolare ». Taranto (località Pizzone), 4 maggio 1938-XVI. . Carabiniere Francesco Cali: « Con altro carabiniere, sorpresi in flagrante tentativo di furto tre pericolosi pregiudicati, che con una barca avevano raggiunto la riva di un regio Arsenale militare marittimo e che, al fermo ad essi intimato, cercavano di riguadagnare il mare, non esitava a lanciarsi in acqua completamente vestito, allo scopo di assicurarli alla giustizia. Riuscito ad afferrare un bordo della barca, tentava, sino all'estremo delle sue forze, di imporre ai malviventi il rispetto della legge, ma sopraffatto da essi, trovava, In mare, morte gloriosa. Nobile esempio del dovere e di alto spirito di sacrificio ». Taranto (località Pizzone), 4 maggio 1938XVI. Successivamente salgono sul podio i genitori degli altri decorati con medaglia al Valor militare. Nove d'argento e sedici di bronzo, e dei sei « Benemeriti » decorati di medaglia d'argento al Valor civile. Il superbo sfilamento Terminata la cerimonia della consegna delle ricompense, ha inizio il superbo sfilamento dei diversi reparti agli ordini del generale di brigata Hazon. Apre la sfilata una sezione a cavallo di Sottotenenti del Corpo di Applicazione, che precede un battaglione allievi sottufficiali con bandiera. Poi, al j ritmo scandito dai rulli di tamburo e dagli squilli di tromba, sfila¬ no martellando il selciato, col so|lenne passo romano di parata, tre e E. diI battaglioni" della Legione" Allievi o^ cul passaggio suscita una entuo : 3iastica manifestazlone della fol o-|la. seguono, poi, un battaglione ole i, ce e a iil re e. o e no o il io eei, a, aa abni a remila ro re ci na. e, di er eola odi 11 da tui en inco ulrdi va motociclisti ed un battaglione di ciclisti in tenuta di campagna; poi, ecco il reggimento dell'Arma a cavallo A sfilamento ultimato, mentre i reparti si avviano verso Piazza Venezia, la compagnia d'onore e la fanfara rendono gli onori finali al Duce, che, salutato da sempre più entusiastiche manifestazioni della folla, rientra a Palazzo Venezia. Dopo la partenza del Duce, Sua Eccellenza il generale Moizo, accompagnato dal Capo di S. M. del Comando generale dell'Arma, dai Comandanti di Divisione, di Brigata e di Legione, si è recato a Palazzo Littorio dove, ricevuto dal Segretario del Partito, ha reso omaggio al Sacrario dei Caduti per la Rivoluzione, deponendo una grande corona d'alloro coi colori dell'Arma. Nel cortile del palazzo, rendeva gli onori un reparto di Carabinieri. L'omaggio al Milite Ignoto Anche l'omaggio che l'Arma dei Carabinieri Reali ha tributato stamane al Milite Ignoto ha assunto, nella sua alta significazione, una suggestiva imponenza. Oltre quattromila uomini erano allineati in Piazza Venezia, fronte al Vittoriano; due battaglioni motorizzati sul lato di Palazzo Venezia, mentre la platea centrale era occupata da un battaglione con bandiera, della Scuola centrale Allievi Sottufficiali di Firenze con gli ufficiali a cavallo, da un battaglione della Legione Allievi di Torino e da battaglioni della Legione territoriale e della Legione allievi di Roma. L'imponente schieramento, che era al comando del generale di brigata Hazon, era completato, sul lato del palazzo delle Assicurazioni, da uno squadrone di corazzieri e da squadroni della Legione territoriale di Roma e delle Legioni allievi di Roma e di Firenze. Poco dopo le undici, la gloriosa bandiera della Legione allievi di Roma viene portata sul fronte dello schieramento, in linea con la bandiera della Scuola centrale di Firenze, mentre la musica, dopo i regolamentari squilli di attenti, intona le prime note di Marcia. Reale e Giovinezza. E allorché giungono sulla piaz- ddsldSDimpdvrfAarmcabGcnnsDsrPpMvgmèra za 11 comandante dell'Arma dei »'1 CC. RR. generale Moizo, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore del Comando generale dell'Arma e dal largo e brillante stuolo degli ufficiali generali coi el oere jcomandanti di L ione, le t ò-1 u-| presentano le armi. . u-1 Poi, mentre il generale Moizo r-1 gli alti ufficiali salgono la scalea a- del Vittoriano, preceduti da due a, carabinieri che recano una gransi- de corona di alloro con il nastro to rosso-azzurro dell'Arma, la musie- intona 1>Inno aJ piave ei Compiuto il rito dell'omaggio ri- al sacello del Milite Ignoto, il geva1 nerale Moizo e gli alti ufficiali g- i scendono dal Vittoriano. E dopo on!il saluto al Re e il saluto al Duce, nle. ze, deatta tri nnto, nva vegne elra, aaale re alte no ur nva uareatul a al va da seguiti dalle note di Mania Reale e di Giovinezza, le truppe, resi gli onori alla bandiera, defluiscono dalla piazza tra gli applausi del pubblico che si era raccolto fittissimo intorno. Una rappresentanza di ufficiali del CC. RR. ha reso omaggio al Sacrario dei Caduti della M. V. S. N- nella sede del Comando Generale. La rappresentanza, della quale era a capo il Comandante generale dell'Arma, S. E. Moizo, con il vice-Comandante, comprendeva tutti gli ufficiali generali comandanti delle Divisioni e delle Brigate territoriali dei CC. RR., nonché i colonnelli comandanti di Legione. Essa è stata ricevuta dal Sottocapo di S. M. della Milizia, nell'assenza del Capo di Stato Maggiore, e da tutti gli ufficiali del Comando, mentre un reparto speciale del Comando generale della Milizia, schierato in armi, con labaro, rendeva gli onori. Prestava servizio la musica presidiarla della IX Zona CC. RR. La rappresentanza ufficiale dei CC. RR. ha sostato dinanzi ai cimeli dell'eroismo legionario custoditi nel Sacrario, deponendo una grande corona di alloro sull'ara votiva. Successivamente gli ufficiali dèl CC. RR. hanno visitato la sala delle prede belliche, interessandosi ai cimeli che testimoniano delle gesta compiute dai legionari della Milizia nella guerra di Spagna. Telegrammi al Re e al Duce A S. M. il Re Imperatore e al Duce sono stati inviati, stamane, in occasione dell'annuale dell'Arma, i seguenti telegrammi: « A S. E. Asinarl di Bernezzo, primo aiutante di campo generale di S. M. il Re Imperatore. Prego voler attestare S. M. il Re Imperatore sentimenti dedizione profonda e fedeltà inestinguibile che Arma Carabinieri ricorrendo 125.0 annuale, rinnova con esultante fierezza" all'amatissimo Sovrano, ferma e votata fino estremo sacrificio per raggiungimento sempre più alti destini gloriosa Dinastia Sabauda e grande Patria Imperiale. Generale Moizo ». « A S. E. Benito Mussolini capo del Governo. Arma Carabinieri, celebrando oggi suo 125.0 annuale, eleva con indomita fede pensiero profondamente devoto, a Voi, Duce, pronta ad affrontare, al Vostro infallibile cenno, ogni più duro cimento per maggiori fortune Patria imperlale e esaltazione supremi ideali fascisti. Generale Moizo ». E' stata inoltre offerta al Sovrano una statua in bronzo raffigurante il carabiniere del monumento di Torino, ed un'altra copia è stata presentata al Duce.