Il travaglio dell'Europa orientale sotto la pressione e le manovre delle democrazie di Giuseppe Piazza

Il travaglio dell'Europa orientale sotto la pressione e le manovre delle democrazie Il travaglio dell'Europa orientale sotto la pressione e le manovre delle democrazie // viaggio del Reggente di Jugoslavia a Berlino - Dalla Polonia si leva qualche voce di buon senso: ma intanto si parla di una visita di Beck a Mosca L'Asse e la Jugoslavia Berlino, 27 maggio. Mentre II campo degli accerchianti è alla vigilia, a quanto almeno dice e vanta, di mettere a punto il traballante equilibrio del suo sistema di contrasti e di intime diffidenze, l'Asse continua a curare, nel suo quadrato spirito unitario e coerente, le sue amicizie, le quali non nascono da ragioni negative di opposizione e di ostruzione contro qualcuno nè da contingenti incontri di mire traverse, bensì da naturali convergenze di interessi, riposanti su affinità anche ideali e ideologiche, come su dati posti dalla situazione geografica e politica. Una di queste amicizie è senza dubbio quella con la Jugoslavia, che per quanto riguarda anche la Germania, non è più ormai recente, e data anche da prima che i due Paesi, con l'annessione dell'Austria al Reich, diventassero confinanti, e che da allora in poi si è fatta ogni giorno di più intima e reciprocamente confidente. Per questo riguardo, l'imminente visita del Principe Reggente Paolo e della Principessa Olga, accompagnati dal Ministro degli Esteri, Zinzar Markovic, ufficialmente annunziata pel 1° di giugno, non fa che coronare una serie di contatti e di visite ripetute e importanti — basti solo ricordare quella del Ministro faldmaresciallo Goering — che hanno caratterizzato gli ultimi anni dei rapporti tedesco-jugoslavi. La visita del Principe Paolo L'atmosfera di crescente fiducia e di sempre più concreta ed efficiente volontà di buon vicinato, aumentata e vivificata, attra- cAilazvbcPszs«ltalalagdrrscmaelBaaPmzlutpplpcrsrdverso il magnetismo dell'Asse, dal i scalore delle relazioni della Jugo- dslavia con l'Italia che nel frattem- tpo diventavano sempre più salde, csi è così venuta formando e sta- cbilizzando fra i due Stati ed ì ri- dspettivi popoli, i quali attraverso ] dquesti contatti hanno imparato a , zconoscersi, hanno visto crescere 11 sloro rapporti economici, anche psi- mcologicamente sviluppando quei igermi di cavalleria e di stima re- j bciproca che la guerra aveva la- ; msciato nel comune terreno delle ,pvicendevoli relazioni I E' con queste calorose espres- sioni di sentimenti che la stampa stedesca unanime si accinge ad ac- cogliere gli alti Ospiti Jugoslavi, e ne sottolinea intanto lannunzio' . . i ufficiale dedicando parole di cai- dissima simpatia non soltanto al Principe, di cui magnifica le brìi- j tato diplomaticamente il suo paese a Berlino, gode nella capitale del Reich la più alta estimazione e conta le più larghe aderenze. Quella compiuta dalla Jugoslavia, dopo la morte di Re Alessandro e sotto la direzione del Principe Paolo, è sempre valsa e vale per l'opinione tedesca come l'esempio tipico della storica, lenta, fa- lanti qualità di uomo di Stato, ma in special modo anche al suo Mi- nistro degli Esteri il quale, pH^avere fino alla vigilia rappreseli-1WAmicizia e collaborazione Questa resistenza, che attinge lai sua forza nella sostanza di convin- : ™» » zioni cne stanno alla base della, litica; fasi che hanno un eloquen I te riscontro anche nella non co mune, saggia, equilibrata e digni tosa resistenza dal suo Governo opposta ai tentativi di adescamena to occidentale verso la nuova po litica di accerchiamento a o e i à i a o n - tale mutazione politica di riscatto dall'innaturale sistema dellege-i monia francese e occidentale, enei caratterizza e non potrà a meno di caratterizzare ogni giorno ai più per l'avvenire, 1 tempi nuovi dell' Europa centro-sud-orientale. Ed 1 giornali tedeschi, rivolgendo fin d'ora al Principe il primo saluto, ricordano a suo titolo d'onore le saggie, prudenti fasi di questo storico trapasso compiuto sotto la sua illuminata direzione po- _!politica jugoslava, stampa tedesca a sottolineare per l'occasione i rapporti e 1 legami di buona amicizia che legano la Jugoslavia alla Germania ed alla politica dell'Asse in genere. La Bòrsen Zeitung, dai ricordi di cavalleria e di reciproca estimazione lasciati dalla guerra mondiale, passa alle attuali relazioni, e crede di poter giustificare e formulare il sentimento comune dei due popoli, nella volontà precisa di tutti le due di non incrociare più un'altra aut"or!zza""Ìa ! , i e o i d - Vcora più questi reciproci rapporti, Anche la Jugoslavia, del resto, ha |in casa sua imparato a conoscere I la pericolosità dette oscure polen- ze della distruzione, e si è assicu-1 volta le spade. Il Volkischer Beobachtér, ricordando il parallelismo con la recente visita del Principe Paolo in Italia, dice che, se questa ha servito a mettere in evidenza i cordiali legami della Jugoslavia con' le Potenze dell'Asse, « l'imminente visita tedesca sottolineerà una volta di più la volontà dell'amico' jugoslavo di trovare, anche per l'avvenire, in questa collaborazione coti l'Asse, le basi della sua diretta politica ». Le conversazioni degli Ospiti jugoslavi coi dirigenti la politica tedesca, a cui l'imminente visita da rà occasione, approfondiranno an rata la costruzioni»; interna della sua vita statale e sociale sul prin- ] cipio dell'ordine. E' questo un eie- ; mento, e non uno dagli ultimi, che ; assicura ancora meglio l'amicizia' e la collaborazione jugoslava con le due potenze dell'tAsse RomaBerlino. L'alleanza delle diffidenze Attendendo intanto c\he Londra annunzi ed elargisca finalmente | ali Europa aspettante la grazia di Pentecoste della sua garanzia a mezzo nientemeno che aall'alleanza con il Cremlino, i giornali rilevano lo stranisimo carattere di una simile alleanza, la quale, mentre dovrebbe con la sua solidità puntellare l'Europa, fa poi, proprio oggi, esprimere ad un gl'orna-1 le come il Times, mentre accompagna l'ultimo progetto britannico a Mosca, il sintomatico augurio che esso possa finalmente -dissipare le diffidenze sovietiche.- Quale fiducia può destare e meritarsi quest'alleanza delle diffidenze? Anche una metà deKa l i stampa francese, e non soltanto - di destra, scrive ammonendo cori- tro i pericoli dell'alleanza con un , così inquietante compartecipe, il - cui mott0 è « la rivoluzione mon- diale a mezzo della guerra mono ] dlale E in qUanto alla diffidena , za poiaoca | g-iornali hanno da Var11 savia che colà tutta ]a stampa ai - mostra talmente preoccupata e i impensierita di stare per darsi In - j bocca convj un so,.cio al gatto - ; mammone sovletico, che non osa e ,plu nemmeno scrlvere sulIe sue I coionne la parola « sovietica », op- - « Russia sovietica», ma a stampa soUanto Russia Come se - anche ,a Russ[a strettamente in. , tesa fosse staU mai ,a o' i polacca qualche cosa di più cari- dl *& doso meno l ,wl ^ gov - j bu questo punto pubblica una e e e - a *J^liHMìH- '"Po ^e nota 1 Aiiy/i//, il quale H^^^^ Stórto* un '-1W U ^g^J»^ £ttaS Ureale concreto interesse per una I Polonia indipendente e forte que •sto paese è senza dubbio la' Ger- jmania, la Germania nazionalsocia-lista. Naturalmente si tratta però ili una Polonia senza Danzica e senza l'insensatezza d'un co,.ri. jdoio tagliato nella viva carne te-'desca. Con queste due correzioni jvina Polonia indipendente è quanto Iai n- : nuovo colpo da parte dell'Asse a, r r oio no o Terzo Relch potrebbe dl p?u e dì I-i Uo deslt|erare in oriente- ed 'ei tale polonla p0trebbe vivere1o seco]. .„ rapporti dl buon vi_ i cinato e di collaborazione con!vi gsso |e. o aoto- Ma, ahimè, ora che la Polonia si è lasciata prendere all'amo dalla spregiudicata politica britannica belV'suT vVlWs^^^^ occupa anche della politica dl ac-cerchiamento, dicendo che ad ogni con la conseguenza di darsi in braccio definitivamente a Mosca, ora che il signor Beck in persona sta per recarsi al Cremlino a vendere la pelle polacca e a piegare la schiena della Polonia sotto lo scudiscio russo, la Germania si astiene dal fare prognosi sull'avvenire e sull'indipendenza della Folonia. Un articolo del Ministro Goeb _!suo nuovo colpo corrisponderà unil er di uorlasde re oti ra a ! 1uale stordirà gli avversari. Sequesta è guerra di nervi, questaguerra intanto l'Asse l'ha già vin ta. Ma 11 peggio è che gli avversari sono costretti a stringere alleanza con gli spiriti maligni, dal quali, come già Faust, ò dubbio se riusciranno più a liberarsi dopo di averli esorcizzati. L'Asse RomaBerlino è invece una salda formazione politica, che non potrà a meno di esercitare la più decisiva influenza per lo sviluppo d'Europa. Giuseppe Piazza

Persone citate: Beck, Faust, Goering, Markovic, Principe Paolo, Principessa Olga, Re Alessandro