Una visita alla IX Mostra dell' Artigianato

Una visita alla IX Mostra dell' Artigianato Una visita alla IX Mostra dell' Artigianato FIRENZE, maggio. E' ancora presto per fare il Di- >an,<;io della lx Mostl\ nazionale dell'Artigianato, perchè t cancelli del Parterre di San Gallo resteranno aperti ancora per qual chc giorn0i% d>aItra parte non è dett0 ancora che il camerata Buronzo _ ,„ vista dei risultati ot tenuti fino ad ora, e dell'interes.samento vivo e crescente dimostrato dai turisti per questa ori- ginale manifestazione del lavoro italiano — non decida di rimandare la chiusura per dar modo ai ritardatari di deliziare la vista con l'esposizione di tante belle ed uti11 cose, e di fare qualche ottimo , tigianato italiano, per rendere l'è Sposizione annuale sempre più originale, aderente ai tempi, capace d'interessare un pubblico sempre Più vario e maggiore. E' con l'avvento del Fascismo. acquisto di merce italiana al cen to per cento. La Mostra mercato dell'Artigianato italiano ha ormai una sua tradijnone, e senza dubbio costituisce, anche per gli stranieri, uno dei numeri più interessanti del Maggio fiorentino. Bisogna dire però che gl'intelligenti e solerti organizzatori non dormono sugli allori, ma lavorano durante l'intero anno, senza chiasso reclamistico, ma con molta fede nell'ar- che il glorioso artigianato italico riprende, si vivifica ed occupa nel campo della produzione nazionale il posto che degnamente gli spetta. Gran merito della Federazione Nazionale Fascista degli Artigiani è stato quello di non forzare le situazioni nè di accelerare 1 tempi più del giusto e del convenevole. Difatti se oggi il risultato ottenuto può inorgoglirci — e si tratta di un legittimo, sacrosanto orgoglio —, occorre pur riconoscere che esso è dovuto non ad una più o meno geniale improvvisazione, ma ad una opera compiuta con metodo, L'artigianato non fabbrica più soltanto minuzie preziose, ricercate dagli amatori delle cose belle, e dai forestieri che passeggiano incantati davanti alle vetrine degli orafi del Ponte Vecchio o del lungarni, dei Setaioli e delle ricamatrici di Calimala, o degli stipettai di piazza Pitti. Oggi l'artigianato italiano offre a tutti un mobile, uh ricamo, una ceramica, un monile, un giocattolo di buona elegante e solida fattura, ed anche — il che non guasta — a buon prezzo. E questo spiega il successo dei nostri prodotti artigiani sui mercati stranieri, sapientemente fatti conoscere ed apprezzare dall'Bnapt. Stabilito che a Firenze, culla dell'artigianato, spettava l'onore di ospitare in permanenza le mostre mercato annuali, era logico che si pensasse a creare una sede stabile e degna. Il vecchio palazzo delle esposizioni, malgrado i restauri di questi ultimi anni, non appariva più adatto ad accogliere la Mostra dell'Artigianato sia pel ruo stile fine Ottocento sia per la disposizione degli ambienti. I lavori si sono svolti con quel celere ritmo, che caratterizza l'epoca di Mussolini. Approvato definitivamente, nel concorso di secondo grado, il progetto degli architetti fiorentini Pellegrini e Pastorini, i lavori ebbero inizio il 15 novembre dello scorso anno con la demolizione del vecchio stabile, e dei due padiglioncini. Il 30 aprile, dopo 166 giornate lavorative, tutti gli edifici che formano il complesso della Mostra erano terminati. Nei circa 9000 metri quadrati della zona del vecchio Parterre, delimitata dall'arco di piazza Ca» vour, dal Mugnone e dalla chiesetta seicentesca della Madonna della Tosse la Mostra artigiana è stata ordinata quest'anno con fine gusto artistico sotto la immediata direzione del consigliere nazionale dottor Pier Filippo Gomez-Homen, vice-presidente dell'Ente Autonomo della Mostra stessa. Visitando i vani padiglioni si rilevano subito le nuove caratteristiche dell'artigianato italiano, che mirano più che a secondare i gusti del pubblico a creare nuove forme d'arte e nuovi modelli, ad aprire nuovi sbocchi al lavoro artigiano. Ci limiteremo a ricordare le ceramiche modernissime faentine e torinesi, le terrecotte toscane ed emiliane; i capolavori dell'oreficeria fiorentina, che dal tempo di Benvenuto tiene indiscutibilmente il primo posto nel mondo. Ed accanto a queste più alte e nobili forme d'arte non si può dimenticare la paglia, che qui si presenta in utilizzazioni del tutto nuove, sorprendenti anche per qualche fiorentino frequentatore delle Logge del Mercato del Mercato Vecchio. Non è esagerato affermare, che anche per il commercio della paglia di Signa si aprono nuovi orizzonti. Circa i giocattoli, molti dei quali bellissimi, e di gusto veramente italiano, è da notare che l'artigianato sta abbandonando le manie esterofile, orientandosi verso espressioni di arte del tutto nostre. Sono, per i più grandi, dei soldatini dal portamento fiero e marziale, legionari d'Africa e di Spagna; cannoni, carri armati e fucili in miniatura, ma perfetti in ogni loro parte. Per i più piccoli, c'è l'indimenticabile burattino del Collodi. L'artigianato sardo ha esposto anzi tutta la serie dei personaggi di Pinocchio, deliziosamente scolpiti in legno e suggestivamente colorati. Il padiglione della Moda, organizzato in accordo con l'Ente della Moda di Torino, contiene tutto ciò che può occorrere ad una signora di buon gusto. Una speciale sezione è dedicata alla presentazione degli abiti per le donne italiane nell'Impero. Non occorre aggiungere, che modelli, stoffe, pelli ecc. ecc. sono italiani al cento per cento. In tutti i padiglioni della Mostra Artigiana, ma specialmente in questo, le direttive del Regime per la realizzazione della maggior possibile autarchia sono state rigidamente seguite. In appositi padiglioni figurano le realizzazioni degli artigiani partecipanti ai concorsi nazionali per l'arredamento, per l'impiego di marmi e di pietre nazionali nell'arte decorativa, per il mobile artistico, per la bella stampa, per i paralumi a soggetto d'attualità, e per un oggetto ricordo di talune città (Roma, Firenze, Napoli, Assisi ecc.) e di centri turistici. Agli espositori delle più belle ed originali creazioni artistiche verranno assegnati, alla chiusura della Mostra, premi per 76.500 lire. Parlare singolarmente dei migliori espositori sarebbe impossibile, e ad ogni modo il riserbo è doveroso in attesa del verdetto delle commissioni giudicatrici. Tuttavia si può dire, che tanto fra i partecipanti alle 6 gare nazionali, come fra gli artigiani che aderendo all'invito dell'Ente Autonomo hanno fatto delle presentazioni su tema, come in genere gli espositori nelle sezioni merceologiche, hanno rivelato una piena e chiara comprensione delle necessità di rinnovamento artistico; e che da questa piena e chiara ed ognor crescente comprensione è lecito attendersi per il futuro un più ampio ed organico sviluppo, e più salde e vigorose affermazioni del vecchio 8 glorioso artigianato italiano. G. F.

Persone citate: Gallo, Homen, Mussolini, Pastorini, Pier Filippo Gomez

Luoghi citati: Africa, Assisi, Firenze, Napoli, Roma, Signa, Spagna, Torino