All'Ambasciata di Londra S. E. Grandi esalta il "patto d'acciaio "

All'Ambasciata di Londra S. E. Grandi esalta il "patto d'acciaio " Entusiastica adunata italo-tedesca All'Ambasciata di Londra S. E. Grandi esalta il "patto d'acciaio " L'Italia ha sempre trovato contro di se l'azione .... « . a» o • *-» i pOlltlCa dei governanti francesi - Sdegnosa stnèn-. 43 tita a volgari insinuazioni su pretesi dissensi j Londra, 25 maggio, mL'entusiasmo generale con il quale gli italiani di Londra hanno àVcoltn e-ià attraverso l'annnnnir, ^ f J datone dal Duce ne! discorso di Cuneo, la notizia della firma del patto politico-militare fra l'Italia. fascista e la Germania nazionalsocialista, ha avuto stasera espressione collettiva nel corso di una manifestazione che, senza dubbio, non ha precedenti a Londra. La grande manifestazione L1 ambasciatore Grandi aveva invitato nella sede dell'Ambasciata l'Ambasciatore del Reich, Herr von Dircksen, insieme a tutti i funzionari della rappresentanza j diplomatica e consolare tedesca, ! ai dirigenti della sezione londine- ! se delle varie organizzazioni na-1 zionalsocìaliste, i giornalisti tedeschi, le Camicie brune nonché lai collettività tedesca residente a! Londra. Intorno al rappresentante dell'Italia fascista e alla con-, tessa Grandi vi erano il consiglie-1 re di ambasciata, i segretari, gli addetti militari e il R. Console ge- nerale, il segretario del Fascio « Arnaldo Mussolini », i segretari idelle varie associazioni dopolavo- ristiche, di quelle sindacali e as-jsistenziali. tutti i giornalisti ita-1lani e uria fitta schiera di Carni- 'eie nere Idi ingressi nelle sale della se- de della rannresentanza italiana 'ae aeiia rappresentanza italiana erano decorati di tricolori e di ban- diere del Reich, di Fasci littori e!di scudi nazisti che riflettevano |e aumentavano l'entusiasmo vibrante dei convenuti a questa manifestazione di solidarietà fra gli italiani e i tedeschi di Londra, solidarietà sempre sentita e cementata dall'orgoglio individuale e collettivo per i due grandi Capi che fanno risorgere due popoli, che hanno dato ai loro due popoli dignità, fierezza, potenza e la sicurezza che i loro diritti al progresso e alla vita saranno fatti rispettare p_: le vie e con i mezzi della ragione se possibile, con la forza e per virtù di armi, se necessario. Immediatamente prima chel'ambasciatore Grandi prendessela parola per salutare l'ambascia-tore di Germania, i suoi collaboratori, i suoi connazionali, e per illustrare il significato di questa manifestazione di Camicie nere e di Camicie brune, gli intervenuti Iavevano dimostrato il loro entusia-1smo rispondendo con una voce e con un'anima sola ai comandi di saluto al Duce e saluto al Fuhrer dato dall'ambasciatore Grandi •iNelle tonanti risposte « A non e : Sieg Heil » vi era chiara espressione non soltanto della comunanza di ideali fra italiani e tedeschi presenti, ma anche della loro sentita gioia di poter esprimere a voce e cuori uniti la soddisfazione, intima e collettiva ad un tempo, per il compimento di un patto storico che prima ancora di trovare realizzazione protocollare era sentito e voluto come mezzo indispensabile per proporre e, se necessario, imporre una pace non disgiunta dalla più elementare giustizia. Il discorso dell'Ambasciatore Questi sentimenti hanno raggiunto toni altissimi allorché l'ambasciatore Grandi ha preso la parola subito dopo che si sono diradati gli echi dei saluti al Duce e al Fuhrer. Egli ha detto: « Signor Ambasciatore, Camerati nazisti, Camerati fascisti. « E' con sincera e profondagioia che io saluto il rappresen-tante del Reich, i dirigenti delleorganizzazioni naziste e gli ami-ci della colonia tedesca, riuniti quest'oggi all'ambasciata dell'Ita-lia fascista insieme alle Camicienere e agli Italiani di Londra, per celebrare in un'entusiastica conni- nione di spiriti, l'alleanza politicae militare conclusa lunedi scorsoa Berlino tra S. M. il Re Impera-tore ed il Cancelliere del Reich. efirmata dai Ministri degli esteri Ciano e Ribbentrop. «II patto italo-tedesco è stato voluto dalla ferrea concreta volon- tà dei nostri due grandissimi Ca-pi, il Duce ed il Fuhrer, e attuato con indomito spirito e grande ge- nialità dai loro fedeli collabora-tori, i ministri Ciano e Ribben-trop, i cui nomi rimarranno, at- traverso questo avvenimento me- morabile, riuniti per sempre glo-riosamente nella storia. Essa non è un'alleanza del tipo tradizionale , che si limitava a indicare la coin-cidenza di interessi e la comuneintenzione' di difenderla. Il pattodi amicizia e di alleanza italo-te-desco, corollario logico e necessa- rio della politica dell'Asse, è, co-me lo ha definito il Duce nel suo fiammeggiante discorso di Tori-no, la «comunione inscindibile didue Stati, di due Popoli e di due Capi», infrangibile unione dellavolontà e delle forze di due Capi e di due Rivoluzioni. E' un'allean- za, senza sottintesi, e senza riser-ve! di permanente collaborazione politica e di assoluta collaborazio ne militare, che garantisce, in mezzo ad un'Europa e un mondo inauieto e in dissoluzione, la « Ve- ra» pace e la difesa della civiltà.■vv «Non è fuori luogo ricordareos-ei che la prima alleanza delnroclamato Regno d'Italia fu stret- ta con la Prussia. La prima al-leanza del risorto Impero di Roma è conclusa con la Grande Germa- mia nazista. Essa suggella, come il *ìa eloquentemente ricordato il o S??"i,f„.?£rl!5S,I £U stl'etti r, legami dl amicizia, collaborazione solidarietà che già esistevano i f,-a Roma e Berlino il lavoro coml piuto insieme, il sangue italiano a. e tedesco già sparso in comune; esa o, a r i sa segna la lunga strada luminosa lungo la quale le nostre due nazioni con i loro 150.000.000 di lavoratori e di soldati marceranno nell'avvenire desiderose di salvaguardare la pace, ma determinate in pari tempo a difendere, con la più inflessibile decisione e nella invincibile potenza delle loro armi, i loro imprescindibili diritti di progresso e di vita. I fascisti residenti a Londra, desderano quest'oggi manifestare, insieme agli amici tedeschi e all'unisono con i no a j stri camerati residenti in patria, , ! i loro sentimenti di solidarietà, di - ! entusiasmo per il grande storico -1 avvenimento^ di gratitudine ini ai a! -, ed peritura al Duce ». «Follie canicolari» Io sono particolarmente fiero orgoglioso — ha continuato -1 l'Ambasciatore Grandi — di fari m' interprete di questi sentimenti - d?'.'e Camicie nere residenti in Ino €^lteira'Je^u,allj forse P.iu e m?" ui glio di ogni altro, sono in grado idi valutare il significato profondo - e l'importanza decisiva che il pat-jto italo-tedesco ha per l'avvenire -1 del nostro Paese. Vi sono ancora - 'in Europa e fuori d'Europa molte I follìe canicolari, disfrenate'nel ten¬ - tativo di salv.are vecchie ingiusti- a 'Zle con nuovl errorl e con nuove a prepotenze. Noi assistiamo in que- - sti giorni al rincrudirsi di una e!stolta e criminale campagna di o | menzogne e di calunnie contro l'I¬ sccsi e e iusta a o. talia e la Germania, la quale, se dimostra l'evidente rabbiosa impotenza dei nostri avversari, tradisce ancora una volta lo spirito e le intenzioni che guidano razione politica delle due democrazie. Ciò avviene sopratutto — giova dire le cose chiare e con il loro nome — in Francia, dove la velenosa polemica giornalistica e politica sta passando veramente in questi giorni il limite di ogni tollerabilità. Vi sono, ad esempio, certi giornali francesi, i quali dopo avere river sato il sacco quotidiano delle loro contumelie contro l'Italia, non sapendo più come esercitare la loro hnricslsnpriricildtplnde'fantasia malata e antifascista, e e!come mascherare la loro rabbia -,dl fr°nte all'alleanza italo-tedesca, or a e di fronte a vanno raccontando, proprio in que sti giorni, storie grottesche di dis sensi in seno al Partito Fascista. Taluno è arrivato al punto di tampare. ad esempio, che l'am- ti I basciatore d'Italia a-1 le parole testuali e ; Piu risoluto e più di r i a Londra, cito <; è l'avversario attivo dell'aii leanza italo-tedesca. L'ambasciato; re Grandi — continua l'ineffabile I foglio parigino — non ha manca•ito di ricorrere direttamente al Re e d'Italia, ed ha supplicato il Re di opporsi a questa politica germanofila del Duce e di Ciano ». Questa gente, bugiarda è in malafede, mente sapendo di mentire.' Essa sa benissimo che il nostro Partito, negli uomini che compongono la vecchia gloriosa falange squadrista, così come nelle giovani reclute, è un blocco monolitico di acciaio, il quale non conosce se non un sentimento, un pensiero, una legge: « L'obbedienza cieca ed assoluta al Duce, il quale ha sempre ragione ». A noi fascisti della vecchia e della giovane guardia sono perfettamente ignoti gli « stati d'animo » che caratterizzano il costume politico e democratico. Noi siamo e sentiamo profondamente di essere una cosa sola: dei soldati che marciano in ordine chiuso al comando del Duce. Il Duce pensa e comanda: il Duce ha sempre ragione. Questo è il nostro costume e la nostra legge. Noi fascisti non dimentichiamo che la Rivoluzione fascista è nata venti anni or sono nello spirito del popolo italiano snhi noe, o, e nnana. gmaa e aa! cerne un'istintiva e profonda rin-|bellionP- dell'intero popolo italiano e' contro l'ingiustizia e il sistema i-ideila pace democratica di Versati i 8lia' pace democratica che il Dua-'ce «a definito nel suo discorso di iel Torino ; il sistema delle pistole er Punt*te contro la Germania e coni- tro l'Italia», a; ., . ........ so! Venti drilli Ql UlOlUStlZie a-1 e. « Venti anni di storia italiana, ri diplomatica, politica e militare : dalla pace di Versaglia fino al pat- to Ito italo-tedesco di Berlino, storia n- recente vissuta ora per ora drama-I mattamente dal popolo italiano, to stanno a dimostrare a tutti gli e- ignoranti e immemori quali sono i a-!veri nemici dell'Italia fascista, n-j Venti anni di prepotenti ingiustit- zie, di testarde negazioni del noe- stro diritto di vita, venti anni di o-l sordo e cieco rifiuto di guardare n Ila verità in faccia e di accogliere le e di considerare le proposte e le n-' possibilità che il Duce man mano ne1 ha offerto per dare all'Europa ed to,al mondo inquieto un assetto equo e-1 ed un equilibrio giusto e duratua- ro. I torbidi politicanti di Versao-!glia e di Ginevra, dopo averci deuo fraudati della vittoria del 1919, i-i hanno tentato nel 1935. con le di, sanzioni, e cioè con un assedio ue 1 che pretendeva d'essere economila'co ma che altro non era se non pi luna vera e propria guerra milin- tare in atto, di strangolare l'Italia r-ie la nostra esistenza ed il nostro ne rllo in do e- > mai come ora siamo stati convinà.iti che la ribellione dello Squadriavvenire di nazione. Noi Fascisti, e con noi l'intero popolo italiano, questo non dimentichiamo, nè dimenticheremo giammai. Non reIsmo fascista e rivoluzionario conelitro il sistema di Versaglia e i ret- ! gimi democratici, era basata sull-ì l'istinto sicuro del popolo italiano, ma 1 istinto che venti anni di esperiena-|za amara e dura si sono incaricati j—^——i—^—• zdi dimostrare quanto fosse sieu- sro e giustificato. Noi fascisti noniidimentichiamo. nè potremo di- 2menticare mai. che proprio nello stesso tempo in cui 1 nostri solda- sti morivano eroicamente a Blignv, mnella primavera del 1918 per"dì-1sfendere il suolo francese, proprio nin quei momenti i governanti gfrancesi, con cinismo incredibile, cdenunziavano a Roma e dichiara- Cyano decadute quelle convenzioni ado"di dtfeli df?6sac osami dirftU dell'Italia a Tunisi' Snzione «del 1S96 che altri precedenti go-.fvernanti francesi avevano strap- tpato all'Italia dopo averla immo- ibilizzata con le minaccie, in un| momento diffìcile e delicato della | nostra vita nazionale. Non dimentichiamo che dovunque v'è stato,un diritto italiano da salvaguar- ! Q| Lspiriti e di armi, hanno già fatto crollare gran parte delle colonne che sostenevano il tempio di Versaglia. Tutte crolleranno quelle dare e difendere, l'Italia fascista ha trovato sempre contro di sè, nemica diretta o indiretta, ma irriducibile sempre, l'azione politica dei governanti francesi. E' questa la storia vivente che il popolo italiano ed il Fascismo conoscono, e ricordano anche se i gior nali e molti pretendono di Ignora ricordare. i La Rivoluzione Fascista e la rivoluzione nazista, strette insie- Uvi politicanti francesi: di ignorare 0 di non (fal!ae ,. vine in una comunione potente di 1sonl l'lanpche ancora.restano e 1 Europa ed gil mondo avranno analmentei una tele vera, la pace giusta che le sidemocrazie egoistiche e conserva- fotrici hanno mancato di darle. Il vpatto italo-tedesco e già stato col".^laudato vittoriosamente nella azio- qne politica e dalla realtà vivente t re-A?.1/3"?" ! sdell'Asse Roma-Berlino. ri italiani e volontari tedeschi so-|dlio già caduti 1 uno a fianco del-;sl'altro, per difendere in.terra diidSpagna la causa della civiltà eu-|gropea. Tutti 1 tentativi per sepa-|srare, allo scopo di battere sepa-!dratamente la Germania e 1 Italia,,nsono miseramente falliti. Il mono- : in5 llal0,",ledo\sf° „ di fronte alla azione del e demo-1 crazie intente ad indebolirlo, più &forte più puro, più ferreo che mmai. Col patto d'amicizia e di al- n^anza italo-tedesco, il Duce ed il | lFuhrer hanno aperto per l'Europa Ue per il mondo un avvenire digiu-; sta pace e per le due grandi na:jpziom fasciste un nuovo ciclo di ipiu grandi e sfolgoranti vittorie ».;cSubito dopo si è alzato a parla- lre l'ambasciatore di Germania von' qDircksen che con pronta improvvi- i rsazione, tracciando un rapido1 aquadro del cammino percorso pa-|tblamente dalle due Rivoluzio- Sni, che ha trovato la sua storica e| decisiva espressione nel patto firmato a Berlino dal conte Ciano da von Ribbentrop, ha concluso ri volgendo un ispirato saluto ili Duce. j!| Von Dircksen saluta il Duce dI presenti hanno ascoltato con]til più vivo entusiasmo il discorso ' sdell'ambasciatore Grandi; i ri- gchiami frequenti alla potenza che : si, Duce e il Fuhrer hanno dato ai popoli d'Italia e di Germania han- sno fatto sì che i convenuti si so-1 fno sentiti ancora squadristi, an-l cora e sempre al servizio delle !ndue Rivoluzioni, e allora hanno ilinterrotto più volte l'ambasciato- nre fascista con applausi per iliDuce e per il Fuhrer. Alla fine i npresenti hanno intonato i loro ^„-ti rfi j; „uv,0ji„„,„ „ ji «canti di fede, di obbedienza e di ebattaglia. 1 Billuminili iitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii a o è bgRlsdcrsrdspsc Un lato del Monumento-ossario dei Caduti tedeschi di Quero, Sullo sfondo il Piave e le propaggini del Monfenera.