La tragedia dello " Squalus,, nel racconto dei superstiti

La tragedia dello " Squalus,, nel racconto dei superstiti La tragedia dello " Squalus,, nel racconto dei superstiti Ventisette marinai sono periti nello scafo allagato - Momenti di angoscia nell'ultimo salvataggio - Il comandante della nave tra gli scampati «orni»! dell'equipaggio, di cui due »//««taH, rimasti chiusi negli scovi pa'timenti poppieri nei quali lac 'l"a "//'"' immediatamente al mo >»e»to dell'affondamento, per i ri '"<"'6"<i trentatre che compieta L'""° ^equipaggio dello Squalus li ! tragico evento si e concluso nel più '.felice dei modi: tutti, infatti, gra ~ie "lla «campana pneumatica» i,ta""° P°tut° abbandonare il som i mergibile che giace in fondo al ma\re sotto u,m coltre dx ottanta me\M d'acqua, e risalire alla super /<«'« ed alla vita — così metlen.d" 1(1 parola « fine » alla loro ter,''ibiie avventura. !c«ie"ta operato la «campana» 1 Ad onta della sopravvenuta ; oscurila e dello stato non favore j vote del mare, le operazioni di sai [ vataygio erano proseguite nella ; serata di ieri. Come si ricorderà, Washington, 25 maggio. Salvo che per yli infelici 27 |durante il pomeriggio di ieri le squadriglie di palombari scese dal- la, nave-appoggio sommergibili Falcon avevano proceduto per tre volte all'applicazione della «cam- pana » allo scafo del sommergibi- ile, e per tre volte il miracoloso con- \gegno — che è alla sua prima ap-,plieazione pratica in un vero al'nistio — era risalito (dia superfi ce sollevando entro di sé un qrup|po di scampati. Alle 7 di sera, qiic'stì salvati ammontavano a venti U,è; ed erano stati portati a bor do dell'incrociatore Brooklyn che. -|Con altre navi, da ventiquattrore a [stazionava sul luogo della scia \i/nra. Dopo la terza emersione della « campana », gli instancabili palombari la facevano discendere per o'd'ci somméryibUe, tenente di va a,sce(;0 Naquin. Questo lavoro è lun -\go e faticoso, in quanto occorreaic;,0 , palombari 1 ' ìa qHnrta volta, onde procedere al innevamento dell'ultimo gruppo \di marinai, fra cui il comandanteo1^ „ Lit*.n- ^ ., immersi già pri-- ,„„ che l(l « c„.„,pn„„ , ve,uja ca-!|j„,„ daUa nave-appoqqio, guidino\il pesante congegno operando dia conserva sino a portarlo ad aderi-- re ad uno dei portelli del som--Wrr/ibiZe. Quando ciò è fatto, si-!provvede ad inchiavardare la o « campana » contro lo scafo, ino maniero di impedire ogni possibi-Vle via d'acqua Indi si procede a i creare- il vuoto nell'interno dellal ; « campana » per mezzo di cavi col-,\iegatl con la nave; c. subito dopo-luie>ie dato il segnale all'internoi del sommergibile', e coloro i qualio'r/jd si tenevano pronti per uscire, aprono il boccaporto e si infilanoa nell'interno della « campana ». che, poi n'c/iindoiio sotto i loro piedi.n a un nuovo segnale, i palombari, liberano la «campana », che per- tuezzo delle gru del rimorchiatore- viene ritirata alla superficie. Ognio volta occorre almeno un paio d'are, per poter sbrigare tale lavoro, o H x_ J_l ^ L_ racconto del comandante i a |« ^ninnnoTt^''assaCa7diia. "in:ihi pbb ,,,nmcnti dj vcrn angoscia, o- , „ cont)egno rimaSc ;„„„„.r-\lnizeato „ mèta cammino per l'in-ìgrovigliamentó dei cavi. Soltanto[l'affannosa lavoro dei palombarioperanti in proibitive condizioniriuscì dopo quattro ore di sforz» e di tentativi a liberare la «cani-.pana» ed a permetterle di ripren-Uere ta marcia verso l'aria liberaa e la salvezza. ai; Allorchè i superstiti hanno mes-li s° P',f!dc Falcon uscendo dallati,„„„,„„„„„ „ essi appai.imno inl-1l'incidente diironfe li salvataggioe li aveva abbattuti. Solo il cornalihé dante Naquin — che è slato lul cumiiunti ». essi atiiiarivana ina ■"".'.! . , '•l'i"11 r. condizioni pietose, l«n/o la tet'xua «e nervosa, causata prima dallaa "c «'....-o.., ,„„.,.,,,. di'i"i.'/a sosta sott'acqua c poi dall- l'incidente durante il salvataggioei thnn (ld. „,,„;,.,. daUn squai„s ve o- poìè pronunciare qualche fraserelativa alle difficoltà incontrateo .jter far fronte alla terribile avvenu .tura. Egli ha confermalo che l'acn- qua è penetrata attraverso un poru- Hello per la ventilazione ed ha presi na te no nogo cisato di non aver potuto rimediarall'inconveniente perchè l'incidentfu avvertito quando già da un minuto il sommergibile imbarcavacqua. Grazie al supremo sforzdei membri superstiti dell'equipaggio fu però possibile chiudere l paratie stagne per salvare i compartimenti meno minacciati. Poco dopo, lo Squalus sbandara di 45 gradi e si posava sul fondo del mure. Al momento in cui il comandanti- ebbe la segnalazione di quanto stura avvenendo, prese con somma decisione l'unico provvedimento contemplalo non soltanto dai regolamenti, ma dalla pratica delle navi sommergibili: usufruendo dei comandi automatici, egli provvide alla chiusura immediata di tutte le paratie. Salvò così la nave da completa distruzione, e, con ogni probabilità, anche gran parte di quelli che oggi hanno potuto essere riportati alla superficie; condannò però a certa morte coloro i quali si trovavano negli scompartimenti del sommergibile che stavano allagando. Il gesto d'un marinaio Un altro impressionante raccon- .^^J^Zv^ *'™*}?? *g '™ Henri Me Le; l^e che^raccoltc le prime di "° r*'Ì'eM,"c'C0'J°° E22L.H ^Sj^^'SM^^ffi 1, 'rf clettncxsta J"dSnn n iniziata la manovra di ' (< Dopo mK,ata la ">«"01I? a[ ] immersione — ha narrato il Bland — ci accorgemmo che qualche cosa di anormale si verificava verso poppa. L'a«i]iia incominciava a penetrare nello scafo ed allora venne l'ordine di pompare i compartimenti stagni per vuotarli dalieacque di zavorra. L'ordine venne eseguito immediatamente ed allora il sottomarino si spostò con grandissima rapidità inclinandosi di un angolo che ritengo fosse di ■'iS gradi. Intanto un marinaio, con lorza veramente sovrumana, chiù vomIo QSlitnoninfscidebLagioc prinentvenverla stal'eqdat -, ,„"'","„ tJ„Z„7>„~„«„ <*f« '« Porta. " % f"2 ' ^ T^^n^LV^aVa \timento dove eravamo noi si alla¬ gasse ». « Non ho domandato al Bland — aggiunge il Mac Lemore — se la fetdi moad NanelabbognvenTumai lpelomgihScheso si v'eorila ste10 peopbe11 Il novato \^fTZ''" ,,".„- ~^,r7asuiìaem il "de-! \ohjusura della poi fa suggelliu ae i \stino di altri marmai aie si irò- drU-avano nel «terno mmpartimento sitì<del sottomarino, ma dev esserci \atato »r0Pn° cosl »■ 2*i « L'elettricista Bland, dopo una ^c pausa ha ripreso a parlare, c/o- ; jse\ glande il contegno degli ufficiali e qU degli uomini di equipaggio che era- lpiù no nel suo compartimento. Nessu-] .no fu preso dal pànico nè dalla Ch disperazione. Era in tutti la V*\lg3 ronza di essere salvati. A Inter- Mf valli venne rilasciata una bomba gio ; fumogena per indicare alle navi, I Bo che si sperava fossero accorse, ifirig punto dove era sommerso lo'di e'Squalo. | via. «Quando, attraverso i tiosfri C»lta aggiunto-'m appaiati acustici r'■ l'elettricista — udimmo che una , nave ci era già vicina (era il Fali con), la nostra speranza di essee re salvati divenne più sicura; ne -avemmo anzi la certezza. Abbia- jan 'mo dato la precedenza ai più de-! erAlboli, ma, in verità, tutti eravamo | eri jbile p'rcvede^e'tn'quanto 'tempò'sa- '> Glirebbe riuscito il tentativo dì sa*-!?i. vataygio. Intanto udivamo i se-fe-] anali dei compagni rinchiusi negli ! noo altri compartimenti. Brano ancora hT, vivi e battevano con un martello ìa., sulle lamiere. Abbiamo udito fino dei all'ultimo quei segnali e peiciò'ca- spero ancora che sia possibih sol- P-ìvare altre vite. Ma ricordo che aìoa prua nel locali degli accumulatori\. I c'era già molto gas emanato daqli ili-\acldi delle batterie e l'aria ne crai a i così satura clic durante le ultime] ni ore approntammo le maschere H„. ungas per usarle in raso di neces- ìeH«• j fieMa poco dopo venivamo ,.„•ao, . ! pu-' - n ,,,, , '°'e ' - figa, a] sii/,. jiki. mi -, salvati ». o] - e, e - - r- e- e e a o ge Nessuno risponde: seriTuttavia il giornalista non con- divide l'ottimismo del marinaio.] Assai difficilmente i ventisette uomini rimasti rinchiusi negli scompartimenti allagati potranno esser] fifratti in .salvamento: come già M^disse ieri, gli infelici debbono cs-[nsere morti pochi minuti dopo ta.rlcatastrofe. I tentativi per salvarli bmio sono stati però abbandonati: lèe nel pomeri^te d'oggi i paloni- dbari, riparata la « campana » che JJnella quarta emissioni aveva ri- seportato alcuni guasti, si sono niio-'li vomente immersi portandosi sopraIo scafo. Quali siano, con precisione, i ri-I Slittati di questo estremo tentativo non è ancor noto stasera, ma una informazione de/ITJnited Press la-' scia stasera intendere che essi, debbono considerarsi come fallili.\ La bara d'acciaio che fino a tré giorni fa era uno dri più moderni c perfetti sommergibili della Marina americana, rinchiude dunque entro i suoi fianchi le spoglie dei ventisette marinai vittime del dovere. Tutta l'America è in lutto; e la conforta nella luttuosa circostanza l'esemplare contegno dell'equipaggio salvato. Questo ha dato prova d'una disciplina per¬ fetta durante le trenta e più ore di prigionia, con lo spettro dclla'tmorte per soffocamento presente ad ogni istante. Il comandanteìNaquin è stato l'ultimo ad entrare'nella « campantin salvatrice, ed [abbandonò la sua nave quandoìogni speranza di salvare i rcstanti\ventisette marinai era perdtifa.Tuttavia, le navi accorse, sono ri-maste sul luogo della sciagura, edi lavori continuano febbrilmenteper permettere l'entrata di un pa-lombare nell'interno del sommer-gihilc. Secondo l'elenco degli uominiche si trovavano a bordo trasmes-so dal Dipartimento della Marina, si ha notizia che nell'equipaggio]v'era anche certo Donato Persico, oriundo italiano, il quale vive con la madre nella cittadina di A in- sterdam, 'ino dei centri minori del- 10 Stalo di New York; non si saiperò se ci/li sia Ira gli scampati,oppure se abbia dovuto sacconi-ibere durante il tragico incidente.

Persone citate: Bland, Donato Persico, Falcon

Luoghi citati: America, New York, Washington