Un fanciullo nella guerra

Un fanciullo nella guerraI7ja ricordo della. Spagna Un fanciullo nella guerra • VALLADOLID. d vinterJs . , •"> "",H | !'.w'"' *atìl™™ *«*»•«*• e »" ff" r" « Trombetta » quindicenne del fViariiere di cavalleria «Farnesio», t*"'"'« cnn mu effusione; «scat--dIti» talmente (tanto per usare yer-\ogo cavalleristico) che i suoi spe-i s ronl fanno scintille ed un fracasso tale che è impossibile non voltarsi a rispondere. Si può giungere in caserma a qualunque ora, che Saturnino non manca mai: ha il vol- lo sempre serio ed occhi vivacis- 'tsimi porta il «gorra» sulle ven- tit.ro e di lontano sembra un sol-ìdat'o anziano come tutti gli altri, 'Sulla «manta» di color cenere, [una strana foggia di coperta-man- ìtello che, indossata, richiama alla\viemoria la toga forense, Saturnilno porta, in un grande fregio su --sfonda azzurro, le due lance incrodiciate della cavalleria. e] Gli ho chiesto come mal è sem-lprc di servizio, ed egli mi ha ri-\sposto che i «trombetta» sono \solo due, l'altro è più giovane ma i'.— e qui si è fatto più austero — -\ha continuato con tono pieno di dignità: «L'altro non ha fatto la o]guerra». Così dicendo mi ha mo- strato il braccio sinistro sul quale spicca il nastro vermiglio della fe- rita di yucrra. - . ai A 13 anni e UteZZO ,' -i La storia di questo bambino, che . è P01 alleila di tanti « balilla » di .l"™'1'.8.'"1»"'1 redenta dal Fasci- smo> nciiamaana mente la figura ìtSS^STIt leggendaria ed. eroica del Tumbu'rino sardo che il discusso ma mai 'obliito De Amicis ha donato alla - nostra letteratura di guerra; è una - '/„',. L,„„,jce ma affascinante e - V^^J^Ì^L^T^^frJ \l ™3™'fa ?Hr.e a quella di Fusco , •« Balilla che m Africa SI conati: sfo l'ambita decorazione: è msom. ,„„ ;„ storia di un ragazzo fa W*. n, Efa: quindici anni. Passato coni ™ "attentistico: due anni di linea Um lerita 9rav€- moUe Prodeziee Saturnino Micel, da Valladolid, i ]ove«o tredici rumi e viveva in campagna con suo padre, conta-, rfino e custode di una «finca»,e cloé di unn fattoria. Sua- madre era morta da qualche anno e pri-i '"" di Ciarlo gli aveva racco-a mandalo di frequentare la seno-- la, così egli andava all'Istituto dia beneficenza e. faceva la terza eie-l mentore quando - - il 19 luglio. m6 _ scoppiava la guerra civi-o le- In cnsn- Saturnino fa lungheC chiacchierate con un cugino di se-dici anni e sente spesso suo pa-die ripetere che egli — come tut-f a , ,-fri spagnoli — darà todo pore . e la Patria' e"contro i negatori'di° Din e della civiltà. Un bel giorno, i due ragazzi- rami" alla stazione di.dowe par-le tradotte pels- rocchini che vanno al fronte d- Madrid. La tradotta parie e lutta s"l"'">"' f'"^"''' tfe,la st«*ione " S""° porent.. ».a nessuno- p,f'"-'S }!er?'e .' *0'*" "ono "e"e "C'.'F lncrlme- Saturnino sa- luta egli pure con la mano tesa soldati ed in cuor suo si ramma-m ''' "°" poHre' com€ *"° ™! f'"'0' '"•ruotarsi nel Tercio, ma gari rome porta-ordini. Da rjiieO .'"0>';'° "on vive che Per 'J'0,a rfl WS** Ie lettere del combato, lente. Le rileggerà poi domattinat- roi campanili -di scuola, tutti ra-^ •""'"•* chea,\,orfel>ber? andare allae- interra S inebria di anele ettea- " incorni ai gitene ifiit. u- T "TS"** ìr.!'!>r'„ìd"ne n !>>»ro drite «mitralladoras». erote- rj «**<'!'> alle trincee! Ma suo pa die gli dee che è ancora troppo ragazzo. Finché una volta, livece della solita lettera del combatte lente, riene una comunicazionufficiale del comando che il rar;.,zo 6 morfo dllrante l'assaltn- ,.;„„„„ catllrninS' ud >"ui trincea nemica. Sai to — ora ha tredici anni e se, mesi- — si presenta al comando di piao- za Torrilla, il più vicino alla sua casa, e si arruola: vuole vendiror, Sul> pnd gli hn dnt0 n- Permesso con la sua benedizionea-; Eccolo finalmente m tradotta Idirclfo al fronte di Madrid, doi' da Bandera alla quale è stato de¬ Jstinato come porta-ordini opera | . ■„„„ • „ «_„ f "»0 Pe^ faele, quindi alla Città universa. tana, sempre avanzando a colpi -di bombe a mano. Saturnino si fa \onore. Lo appassiona la guerra i sotterranea: la più micidiale che si sto mai combattuta. TI nemica scava un pozzo profondo per incunearsi verso l'avversario e fare poi brillare una mina sotto le In battaglia trincee. Dall'altra parte, a pochi metri di distanza, giacchè questa \era la- situazione della Città uniìversitaria, viene udito il rumore del trapano ed allora si cerca di .scavare ancora più del nemico pei- ritorcere su di esso il tenta\tivo dinamitardo, 'e' con 'a certezza nel cuore che "on ?" coglieranno, anche perchè è ancora piccolo di statura, Passano così i mesi e gli anni e Saturnino gira tutti i fronti. Nel \ luglio del 1938 passa da quello di Strania a quello di Temei. Il suo tenente si chiama Ezechiele Attuarsa- Un giorno in cui i róssi erano pi" c7ie mai accaniti il tenente lo chiama e yli dice: — Vedi, rayaz zo, quei nostri compagni a due cento .wctr, di distanza? Ebbene, fra u minldi 3e ,,„„ troverò- mo „ mod di av1)Uiarll> saranno circond[lti e mllssacrati. " »°» »« — m* Saturnino è ovunque: esegue ogni genere d'ordini. Porta la sua fede tra il fischiare delle pallotto- che già Saturnino è là che balza di sasso in sasso fra il gracchiare rab- ■ bwso delle ™ttragliatricl nemiche. Pochi minuti ed ecco che i nostri ripiegano proprio mentre si chiude la morsa infernale. Bravo Saturnino! Ora tutti sono nella trincea. Ma dov'è il ragazzo? Il tenente si lancia egli stesso a cercarlo: il por ta-ordini è lì, dietro un masso, che 3para senza sosta. — Vieni qui, Saturnino. —- Non posso, « mi temente ». "a una.gamoa maciullata aaua, mitragliatrice e siccome non- può camminare vuole resture ancora mJ°C0 a (nre la V'erra Ma ora, invece, basta. Icompa yni lo nonno salvato e così lui, ora cne ■ mutilato e ha dato il sangue pw la Pa.ria, deve tornare a Vai lodolid, al quartiere di Cavalleria, ™e è poi la sua casa giacche suo e padre è morto e giacchè lui evo lontano e — come tale — deve fa- re tre anni di servizio: quelli della - guerra non contano ai fini della r computazione della « ferma ». Co si il reduce Saturnino Micel ha ini- ziato silenziosamente e modesta- i mente il suo servizio di soldato dei- - la Spagna di Franco, servizio che l ultimerà all'età di diciotto anni. ormai i' — E dove trascorri le ore liberet i- — Se posso, rado alla corrida o » « "edere la guerra fra galli, altri- o menti sto fra i cavalli, qui ne ab- " biamo *' bellissimi. - Lo dice lui che se ne intende e i che, come cavaliere, ha un assetto - che fa invidia. Come cavaliere egli " si considera un'eccezione di bra- - VUra, ma come combattente no, l perchè — mi ha detto — « in Spa- a gna ce ne sono parecchi, di reduci - deua mia efc;; „. a Ed in/am é rnsl. e iestino -\pieno di significato che siano i aio, a vanisSimi a dare per primi il prò- « ■ « cu pria sangue per l'afférmazione del ' [fascismo. ^ Guardando questo meraviglioso -< rn 0 pensavo „ Berf M o „.„,,, _ „„,.• ™ " - ™' '' n'rf" i""""' C,"'"":, -^ e ao loro sangue per la Rivoluzione di Mussolini. Carlo Albanese i i -I o -' i, .\ é i ii «trombetta» Saturnino Micel fra due bersaglieri del Gruppo Celere Brunelli,

Persone citate: Bandera, Carlo Albanese, Ciarlo, De Amicis, Ezechiele Attuarsa, Mussolini, Saturnino Micel, Trombetta

Luoghi citati: Africa, Madrid, Spagna