Da Versaglia a Berlino

Da Versaglia a Berlino Da Versaglia a Berlino (DAL NOSTRO INVIATO) Berlino, 22 maggio. La solennità del momento in cui Ciano e Ribbentrop hanno firmato alla presenza del Fiihrer il Patto di amicizia e di alleanza tra l'Italia e la Germania resterà memorabile per chi, come noi, ha avuto la fortuna e il privilegio di potervi assistere. Nell'imponente atmosfera del salone degli Ambasciatori al palazzo della nuova Cancelleria, tra uno sfolgorare di luci e di colori, al cospetto di personalità del mondo militare e politico italo-germanico, la breve e storica cerimonia della firma ha reso ancora più significativa la portata di questa nuova intesa che suggella una salda amicizia per un più felice avvenire delle due grandi Nazioni. Le calorose strette di mano che il Fiihrer ha scambiato con il conte Ciano, la palese soddisfazione dei due negoziatori, la travolgente dimostrazione di decine di migliaia di persone d'ogni ceto che all'uscita dalla Cancelleria ha accolto il Ministro italiano con grida altissime inneggianti all'Italia e a Mussolini in un interminabile e fantastico sventolio di tricolori, sono le manifestazioni più salienti della naturale e profonda amicizia che unisce i due Popoli, della stima e della lealtà! reciproche che animano i Capii delle due Nazioni, della proficua opera svolta nell'interesse dei due Popoli. Mai come oggi forse un Trattato di alleanza si è concluso alla presenza del Capo di uno degli Stati contraenti e nella esultanza delle popolazioni. Mai come quello d'oggi un Trattato di collaborazione nel campo militare è stato concretato con tanta rapidità e con tanta larghezza. Italia e Germania hanno dato al mondo la prova più ampia della loro intesa indistruttibile creata in difesa dei loro reciproci diritti e della civiltà del mondo moderno. Ciano e Ribbentrop, nell'apporre le loro firme all'atto solenne che apre fra le due Nazioni una precisa cooperazione nell'ambito delicato e decisivo delle forze armate di terra, di mare e dell'aria, hanno dato vita a un nuovo ed importante mezzo di difesa e di offesa contro le correnti sovvertitrici che da Versaglia a oggi, attraverso i rivoli democratici e del giudaismo internazionale, hanno inteso con ogni loro atto e con ogni loro intervento di fermare il passo della storia della vita dei popoli alle loro formule e alle posizioni da esse acquisite contro ogni principio di giustizia e di equità internazionale. La firma nel salone degli Ambasciatori a Berlino è l'atto che distrugge per sempre il sistema con tanta pompa creato a suo tempo nel salone degli Specchi a Versaglia. Il sistema delle pistole puntate contro la Germania e l'Italia è definitivamente frantumato. La impressionante potenza guerriera di centocin¬ quanta milioni di uomini è la garanzia insuperabile e imbattibile di questa nuova e vitale situazione che necessariamente dovrà avere i suoi sviluppi. Ancora in Europa vi sono punti nevralgici, ancora lo spirito societario alimenta forze negative, ancora situazioni politiche si trascinano nell'equivoco e contro ogni equo e ragionevole diritto. L' alleanza italo - germanica fatta per la pace e per la guerra, aprirà la nuova via per il ristabilimento della giustizia e della fiducia internazionale. Dal 1936 a oggi l'Asse, che ha unito le due Nazioni, ha servito efficacemente: a liberare l'Europa dai più iniqui legami che ponevano popoli interi in funzione di particolari interessi del mondo democratico; ad affermare e a sostenere dinanzi al mondo il diritto alla vita dei popoli giovani; ad erigere una barriera insormontabile contro le forze distruttive del bolscevismo; a spazzare dal Mediterraneo ogni ombra di esse; ad alimentare e cementare l'amicizia fra il popolo italiano e quello germanico; a creare infine un'unica massa di uomini e di spiriti pronta ad ogni prova e per ogni evento. Il naturale sbocco di questa comunità d'intenti e di questo parallelismo d'interessi e il Patto firmato stamane, già entrato nella sua pratica attuazione. Appena quindici giorni fa a Milano i Ministri degli Esteri d'Italia e del Reich concordavano nelle sue Linee generali l'alleanza. Fino da allora, dati i rapporti costantemente chiari e di piena e reciproca fiducia che uniscono i due Paesi, il Patto poteva dirsi concluso, ma a Parigi, a Londra e nel cuore della grande democrazia americana non mancarono gli scettici, i cavillosi, i soliti bene informati che già scontavano l'atto odierno come una semplice manovra tattica degli Stati totalitari che poi si sarebbe concretata in un accordo sì, ma di portata minima solo in rapporto a qualche caso particolare. Invece ne è uscita un'alleanza piena, larghissima, che pone i due Paesi uno vicino all'altro per la sicurezza dei loro spazi vitali e per il mantenimento della pace. Alla volontà italiana si somma oggi quella germanica dettata dal Fiihrer al suo popolo. Alle nostre forze vittoriose in Africa e in Spagna si affiancano quelle imponenti del terzo Reich. Italia e Germania sono fuse in un solo blocco d'acciaio proteso verso la stessa méta. A coloro che hanno nutrito per lungo tempo vane speranze di « giri di valzer » la conclusione dell alleanza italo-germanica spazza via e per sempre ogni 'illusione in proposito. Il mondo sa oggi che le due grandi Nazioni sono unite; molti diranno per la guerra, noi diciamo per la pace. Per imporre una pace giusta, per dare all'Eurt^na e al mondo un'unica giustizia nel campo politico ed in quello economico che vuol dare lavoro e benessere per tutti i Paesi. La dichiarazione con la premessa al Patto e i sette articoli che lo compongono, nel loro inequivocabile contenuto danno al mondo l'esatta posizione delle Potenze dell'Asse. Inoltre le franche dichiarazioni che Ciano e Ribbentrop hanno fatto alla radio e alla stampa chiariscono gli indirizzi che fin d'ora tiene 1 alleanza. Italia e Germania in difesa dei loro interessi, dei loro diritti, delle loro aspirazioni formano un tutto inscindibile delle loro forze politiche e militari. Le continue consultazioni previste, i contatti permanenti fra i due

Persone citate: Ciano, Mussolini, Ribbentrop