Chamberlain ai Comuni di Leo Rea

Chamberlain ai Comuni Chamberlain ai Comuni Questione coloniale: disposizione di soddisfare le ragionevoli aspirazioni di altri Paesi purché ritorni la fiducia. Negoziati con la Russia: 1/ Governo inglese non si rassegna a cedere ai Sovieti ma non trova una via d'uscita. Londra, 19 maggio. (StUna specie di muro difficile da usuperare? esiste fra l'Inghilterra ^ pe la Russia a proposito delle trattative attualmente in corso. Così ha detto Chamberlain ai Comuni durante un discorso, importante in j quanto che esso ha indicato le apreoccupazioni, le difficoltà, le esi- ptazioni dell'Inghilterra, più di l'aquanto non lo sia per le mezze pa- !tiiole pronunciate dal Primo Mini- vestro a favore della politica-ombre!- la'lo e delle altre mezze parole dette p|in favore della politica-durlindana.,è I Ha incominciato a polemizzare re con Attlee rispondendogli che non ichera colpa sua se varie cose, rife- |si rentisi alle trattative con la Rus- n sia, erano state rese di pubblica ; P ragione: se , Quando si fa della diplomazia s, per metà attraverso i giornali e «e !,er llleta attraverso le Ambascia-|zile — ha detto il Primo Ministro tariferendosi evidentemente ai co-il'municati di Mosca — le cose di- Rventano molto difficili ». jzeSubito dopo. Chamberlain hajnraccolto un punto sollevato nel suo udiscorso dal capo dell'opposizione, pche aveva lamentato la mancanza vpm "•^>« ,u,.,n,.^.v *>iw.v;da parte del Governo britannico di n --• --«" - . unà nolitica coloniale a lar»o ra^- - una poiuiLa coloniale a iai„o ra„ z g10' una Pohllca cU cul Potesse be- g!neficiare tutt0 U mondo a Patt0 s'cne' aveva detto Attlee, «cessi lo r ispirito aggressivo». im' «Mi trovo d'accordo - ha det- l''to Chamberlain - sul fatto che'c 'a P^e, per essere stabile, neces- la. f'la ài "na soluzione di quel prò- c blema cne va sotto 11 nomp di °.uc- p stione coloniale. Per quanto noi | non siamo disposti a pagare la pa- ce con concessioni che porterebbe- t io a ulteriori richieste, ciò non si mitica che noi ci rifiuteremmo di st ficasse qualche modificazione nel discutere un qualunque metodo at- ttraverso il quale si possano soci- sdisfare le ragionevoli aspirazioni Idi altri Paesi, anche se ciò signi- lvI l'esisterne stato di cose. Ma, come vha detto Attlee non si può par- uare di condizioni di pace in una 'atmosfera mancante assolutamen- «te di fiducia e di buona volontà zda parte di quelli con i quali do- divremmo discutere. Vi sono molti nproblemi che sarebbero facili a ri- psolvere se fossimo sicuri di poterli pdiscutere in un àmbito di buona volontà. Vi sono molte concess.o- ^ ni che potrebbero essere fatte sen- r za grandi difficoltà, qualora si po- da tesse essere certi che esse verreb- fbero usate soltanto secondo i fini cale con gli intenti con cui potrebe oero essere fatte, e non servire - come base ad intendimenti strate- "1C1 *" n - .\ Chamberlain si è detto d'accor i;do che di pace definitiva non si,dà potrà parlare fino a che non vi sia mc rinuncia assoluta a disegni ag- neJgressivi t.\ , u Governo tedesco ha dichia- pi' iato di non aver alcuna mira ag- -1 gresslva — ha detto il Primo Mi- n- nistro — la difficoltà sta nel fai- ce à I presupposti della pace sscatdbo a tendo dire anche minaccia di im piego della forza, se potessimo e, sposti a discutere le condizioni di - una pace permanente e avere tale convinzione o'lora non andremmo cauti nell angressivi cui ho fatto cenno, se pò- tessimo convincerci che non vi fu- rono intenzioni aggressive e che la Germania non ricorrerà ulterior- mente alla, forza nelle relazioni F?I,J?UJ^ri-J^L-1JP!.r..?ri^.^"|rtinovn ai • al" » i ., . _„ -. ■ , nunciare quelle che. secondo il mio Pai'e'^ sarebbero state le diretti- - ve ln base alle quali eravamo di- a' Dopo alcune battute polemicheI- c'on Llovd George, nel corso delle w «nudi il Primo Ministro ha detto; à che il deputato gallese nel suo di-.e scorso aveva fatto un quadro del- - la situazione più nero di quello c che essa veramente è. Chamber-I o, lain è venuto a quelli the sono' - stati considerati come i punti es-j o. senziali della questione: prima di' divenire a parlare della Russia, egli - tuttavia si è soffermato a par- -'lare delle assicurazioni date alla -■ Polonia, alla Romania e alla Gre- -!cia, assicurazioni che. egli ha det- ¬ lo potersi definire un pronto soc- à ■ corso >■ allo scopo di impedire ul- teriori peggioramenti della situa- o.|zione internazionale, a. Dopo aver detto questo, Chamm.berlain ha insistito ancora una si volta nel dichiarare che la polii- 'tica britannica non mira ad un irallineamento di forze tali da for- o mare due blocchi opposti e con intenzioni ostili: ha detto che l'In- o ghilterra ha sempre cercato di e, evitare tale politica di blocehj per-;,chè è una politica che non può re-Ì Turchia e Sovieti (Stare sempre la stessa e quindi è una politica fondamentalmente ^ pericolosa, Chamberlain ha continuato per alcuni minuti a spiegare che la politica britannica non mira al l'accerchiamento, ma è una politica di < precauzione ■; e quindi è venuto a parlare dell'accordo con la Turchia e con i Sovieti. A pro posito della Turchia ha detto che è stato abbastanza facile giunge re fra i due Governi ad una dichiarazione che prevede la conclusione di un patto a lungo termi ne: quanto ai Sovieti invece xl Primo Ministro ha detto esserci senza dubbio delle miscompren- s,on,.: e*h,.ha cominciato a difen- «ersi dagli attacchi dell opposi- |zione, dicendo che il governo bri tannico non disprezza affatto l'aiuto militare che può dare la Russia, e che non vi sono diffidenze ldeologiene da parte del gover- no britannico; e quindi ha fatto un riassunto di quelli che sono i puntj di divergenza fra il modo di vedere sovietico e quello britan- vtutic :*uvit;Lli.u c ljuciiv uiiiflii- nico: quali siano queste divergen- - ze sappiamo già aa tempo, lxn ghilterra vorrebbe che il governo sovietico facesse una dichiarazione riguardante la Polonia e la Ro imania simile a quella fatta dal- l'Inghilterra e dalla Francia, e 'cioè che se la Gran Bretagna e la Francia fossero coinvolte in un conflitto in seguito ad impegn. presi nei confronti della Romania | clclla Polonia, ,.Unlone Sovieti. rtovrohhó imnoraawi ad assi td uovreope impegnarsi stere entrambi i due paesi garantiti. Per contro il governo sovie- tico vuole un'alleanza piena ed as- soluta fra le tre potenze, Russia, Inghilterra e Francia: in partico- lare i Sovieti lamentano che non vi è reciprocità, in quanto che se venissero attaccati altri paesi bai ud { aH nn?hiiterra non ha "» " «alo garanzie, oppure tali garan z;e hanno niiutate (leggi Finlan dia, Estonia, Lettonia) la Russia non si sentirebbe protetta dai patti, quali l'Inghilterra vorrebbe porre, rhamh_rlni_ na - ^V^toSLhiT^rtoffi roie per dimostrare cne 1 accusa - di mancanza di reciprocità è in- fondata e quindi ha continuato di cendo: e i,di ricordarsi che in questo argoa mento noi tentiamo di "costruire - non un'alleanza fra noi e gli ai tri paesi, ma di trovare dei mezzi - perA ,mpedire le pressioni*, - . ,A questo proposito il Primo Mi- nistro ha detto che bisognava ri- cordare che vi sono dei paesi, e ■ Noi siamo anzitutto desiderosi di giungere ad un accordo. E' sempre facile giungere ad un accordo, e giungervi rapidamente, se accettate tutto quello che la controparte chiede. Questo è senza dubbio quello che qualcuno avrebbe fatto, ma io chiedo ai Comuni o i - formi un'alleanza intorno a loro, - Il Primo Ministro ha quindi proa seguito dicendo: - < Noi non rlnvlrinrimn nslla »n i toN;K~KcuUr^ "|la collaborazione di un paese, rendessimo un altro paese preoccu Pat0 c poco volenteroso dì colla" borare con noi. E conseguentemente dico ai Comuni che in qnegrande gracatezza, è ne- » S0 d^chrK^uoslo che fare dei passi affrettati iiiriiM- un u ai i,ujmnjii o . -«ari affari hi d - vUà e di érlnde delicl - l^r£.*2^j3&£ eIporterebberoral"crolìo"3i" tii'to e quello che tentiamo di costruire». o; Questo il discorso di Chamber- -.lain. Quanto alle difficoltà dei no- goziati con Mosca, non vi è stato o granché di nuovo. -I o' -j i' i Maiaki, I ambasciatore so- - v'ellco che rappresenterà il suo a paese a Ginevra, si è recato al- Foreign Office per fare una co-- municazione, nella quale ha espo- Il «piano francese» - st0 come il punto di vista sovietico sia per un'alleanza totale e formale e, in mancanza di tale accettazione, sia inutile continuare le trattative. In base a questa comunicazione del governo sovietico, quei mini-- ma n stri che fanno parte della Commisr- «ione degli esteri si sono riuniti n ai Comuni, ed hanno discusso cirn- ca l'azione che lord Halifax svol¬ di gerà a Parigi ed a Ginevra. r-; Halifax partirà domattina alle e-Ì9, e si fermerà nella capitale fran- cese, dove, probabilmente, esami-nera il cosidetto «: piano francese », che è un piano di compromesso fra il punto di vista brilan- tonia — di non essere garantiti.meo e il punto di vista sovietico: per quello che si può sapere di questo piano, pare che esso differisca dalle condizioni poste dalla Russia, in quanto che rispetterebbe il desiderio degli Stati baltici — Finlandia, Estonia e Let-Leo Rea

Persone citate: Attlee, Chamberlain, Llovd George