L'anima e il volto della città augustea

L'anima e il volto della città augustea L'anima e il volto della città augustea e 0 e e a (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) ' Aosta, 19 maggio. La romana Valle d'Aosta, la cui gente forte e rude come le Alpi, temprata a tutti gli ardimenti del monte, provata dagli eroismi passati, accesa dal radioso presente, temprata per le imprese future, ò silenziosa, vigile, attiva espressione del Piemonte fedele, ha accolto il Fondatore dell'Impero con il suo inconfondibile animo, La provincia più montanara di questo Piemonte, baciato dal vento dell'Alpe, montanaro anch'esso per tenacia di propositi, per volonà, per temperamento, si è distinta dalle altre Provincie visitate in questi giorni da Mussolini per il suo carattere di schietto cuore. Questa è gente che dà il cuore a tace. Gente che dà il sangue e tace. Gente che offre la vita tacendo. Lo ha dimostrato il suo battanone, quel battaglione che meritò la medaglia d'oro nella strenua uerra di montagna, non dicendo che le brevi parole che ora costituiscono il motto degli Alpini Aostani: <•< Ch'a còsta lon ch'a còsta, viva l'Aosta ;■>. Fra operai e rurali Il Fondatore dell'Impero, dopo il trionfale passaggio per Ivrea, si ferma a Borgofranco per visitarvi gli stabilimenti della S. A. I. dell'Alluminio, ove è accolto da una folla esultante di dirigenti e operai. Un Balilla all'ingresso Gli presenta un grande mazzo di rose rosse, dopo di che accompagnato dal presidente della Società Mario Bella e dal direttore degli stabilimenti ingegnere Scalvedi, il Fondatore dell'Impero inizia la visita dalla centrale di conversione, dove sono installate grandiose convertitrici per potenza in corrente di circa 20 mila kw. Premendo quattro pulsanti, il Duce mette in moto quattro grandi macchine che sono fra le più perfette oggi esistenti. Terminata la visita. Mussolini pone la firma sud' albo dei visitatori ed esamina le carte relative al grande impianto idroelettrico di Montalto. All'uscita dalla centrale, il Duce, salutato al Suo passaggio dalle acclamazioni delle maestranze ferme ai posti di lavoro, visita il reparto in cui vengono fusi i materiali, assistendo, visibilmente interessato, ad una colata di alluminio nelle lingottiere. Quindi un vasto padiglione, dove è installato 11 nuovo complesso di forni. Mussolini lascia Borgofranco fra due ali di operai che Lo invocano A Carema il Duce fa una nuova brevissima fermata. I rurali del luogo sono venuti ad attendere Mussolini portando tutti gli attrezzi enologici con i quali fanno il loro rinomato vino. Fermato dagli applausi e dal richiamo della folla, il Duce si volge sorridendo, chiama presso di Sè uno di quegli I uomini e gli chiede un bicchiere di quel vino. Il robusto valligiano si volge verso i camerati, cerca attorno a sé. Non un attrezzo manca, non la botte, non il torchio, non la bigoncia. Si è però dimenticato di portare una bottiglia di vino. Mussolini sorride: Sarà per un'altra volta! >. dice con un gesto incoraggiante. I buoni, i forti montanari, ancora umiliati di non aver potuto soddisfare la richiesta dell'Uomo tanto atteso, taluni pallidi, tal'altri col volto coperto di rossore, non hanno nemmeno più la forza di applaudire. Colui al quale si darebbe tutto, non ha avuto nel piccolo borgo montano quel bicchiere di vino che quassù non si nega a nessuno. Il ricordo dell'episodio rimarrà fino alla morte nel cuore di questi uomini, rimarrà con un senso di accorato rimpianto. Ma vi rimarrà anche la promessa di « quell'altra volta i. cioè di un prossimo ritorno, di un nuovo incontro. // cuore della valle A Fonte S. Martino la macchina che reca il Duce si inoltra per la valle aostana chiusa dai monti già verdeggianti, ma ancora colerti di candidissima neve sull'alito, presso l'azzurro del cielo che, | fattosi terso dopo giornate di ! pioggia, è sfavillante di sole. La I manifestazione che accoglie MusI solini lungo tutti i paesi della valle è cosi toccante che la registra'zione troppo arida di cronisti ci pai re spoglia a dire appieno ciò che il cuore di questa gente ha voluto : significare, talora con ingenui atS ti e gesti, ma sempre con quell'animo commosso, accorato del sem* Iplici che accostano la grandezza;

Luoghi citati: Aosta, Carema, Ivrea, Piemonte, Valle D'aosta