Bartali vince a Trento e conquista la maglia rosa

Bartali vince a Trento e conquista la maglia rosa II Giro d'Italia deciso nella seconda tappa dolomitica? Bartali vince a Trento e conquista la maglia rosa Valetti, gravemente indisposto sin dalla partenza, ha resistito sino allo stremo delle forze, poi ha ceduto di schianto ed è arrivato in netto ritardo ~ Vicini 2° in classifica ~ Canavesi, vittima di un investimento, presso il traguardo, (DAL NOSTRO INVIATO) Trento, 15 maggio. La grande tappa sconvolgente, che io aspettavo sul Tonale, si è, invece, avuta oggi a Passo Ralle. L'ha voluta anticipare Bartali che l'altro giorno, discutendo amichevolmente appunto su quella che sarebbe stata la- sua condotta di gara j>er ricuperare il ritardo su Va'.c.tli, mi diceva di ritenere imprudente affidarsi solo alla penultima giornata e di preferire di giuocare la sua carta nella terzultima, anche perchè la salita presentava, in alcuni punti, maggior percentuale di pendenza. É ieri sera, infatti, a Cortina, circolava la voc* che Burlali aveva deciso di attaccare Valetti sul Passo Rollc. Valetti indisposto Era rimasto nascosto, invece, un (atto che ha avuto la sua decisiva importanza sulla riuscita del colpo di Bartali, anzi ne è stato l'unico elemento determinante: un'improvvisa e inspiegabile indisposizione di Valetti. Fu solo quando fummo a Predazzo, cioè al termine della discesa di Passo Rolle, che Ghelfi ci diede spiegazioni di quella che si sarebbe potuto credere una fenomenale « cotta » naturale della « maglia rosa », se sin dalla partenza non si fosse notato qualcosa di men vivace e colorito nel volto di Valetti, al quale, perù, ■nessuno di noi diede aleuti significalo di gravità. Ghelfi disse che. appena arrivato a Cortina, Valetti aveva preso il solito bagno; ina poi aveva continuato per due ore a sudare e si era coricato prendendo solo una tazza di brodo. Nella notte aveva riposato pochissimo. Il dottore chiamato a spiegare queste anormali condizioni, non seppe trovarne la precisa ragione; le attribuì o a eccitanti con effetti poi deprimenti, o a indigestione. La cosa, aggiunge Ghelfi, deve essere trapelata fino alle orecchie di Bartali, ma io posso assicurare che questi avrebbe egualmente attaccato il suo uomo, consigliato in ciò anche dai tecnici al suo fianco. Ma, limitata a semplice curiosità la diagnosi dell'indisposizione di Valetti, non ad altro si può attribuire il suo calvario su Passo Rollc e la irrimediabile perdita della maglia rosa. E la cronaca vi dimostrerà che senza questo imprevisto, che non credo abbia nulla a che fare col valore dell'atleta, Bartali avrebbe ancora una volta fallito il suo colpo. Della corsa si può fare a meno dì parlare fino a Fiera di Primiero, cioè per i 136 chilometri che ci portarono prima a Belluno, poi a Feltro e In/ine al punto in cui comincia la vera scalata del Passo. Questa marcia di avvicinamento era stata fatta dai 58 partenti senza nessun accenno di lo' ', a media modesta, in una mattinala luminosissima che ci compensava della pioggia di ieri, e ci permetteva ai godere la magnificenza del panorama dolomitico che si veniva man mano inargentando di neve e accendendo di riflessi accecanti. Quando la salita si inasprì, la fila cominciò ad assottigliarsi; dopo un chilometro, ecco Bartali produrre un primo scatto; Valetti, che vigilava, perse poche decine dì metri, ma riuscì a ricuperarli. Bartali rinnovò lo strappo quasi immediatamente, e ancora una volta, ma con maggiore difficoltà, la « maglia rosa » parò la botta. Niente affatto scoraggiato (.disse poi che avrebbe potuto staccare l'avversario sin dal tentativo iniziale ma non lo fece per sfiancarlo prima di buttarsi allo sbaraglio) Bartali tornò per la terza volta a scattare; e questa fu la buona. Adoperando un rapporto superiore, che solo la potenza dei suoi reni poteva spingere, Bartali s'andò gradatamente allontanando da Valetti, Bizzi e Simonini, che costituivano il gruppo dei più tenaci inseguitori e che erano segniti da Vicini, Cottur, Baiente e Mollo, poi da Canavesi, Del Cancia, Magni e via via gli altri, ben presto fuori causa. Nei 10 chilometri fino a San Martino di Castrozza, Bartali prese 37 secondi a Valetti Simonini e Bizzi, che ancora rimanevano di avanguardia nella caccia. Ma già si notava lo sforzo che Valetti doveva compiere per non perdere la ruota di Bizzi, mentre si registrava un progressivo guadagnò di Bartali. II crollo della maglia rosa Quando Simonini lasciò Bizzi, che non riusciva a trascinarsi dietro Valetti, si capì che si avvicinava il crollo della « maglia rosa ». Si avanzava in mezzo a campi di neve alla. già si vedevano le case di Passo Rolle e ci si domandava se in questo scenario maestoso e orii/inule si sarebbe svolto il dramma della « Maglia Rosa », si sarebbero capovoltò le situazioni del Giro, si avrebbe avuto, insomma, il definitivo vincitore. Fu proprio così. Non ostante il fraterno aiuto di Bizzi, Valetti non poteva riprendersi da quella specie di intorpidimento che gli appesantiva la pedalata, che gli stroncava i muscoli e gli mozzava il respiro. Il suo volto era terreo, segnato da profonde occhiaie, tagliato da una smorfia di sfinimento e di scoramento. Anche Simonini si allontanava e si avvicinavano, invece, alle spalle, Baiente, Mollo, Vicini, Cottur, Del Cancia e Canavesi. Quando costoro furono all'altezza di Valetti, questi non ebbe neppure un gesto di reazione e li lasciò andare. Cosi fece con un altro gruppetto che lo raggiunse sulle scale che conducevano ull'ultìmo e meno difficile tratto di salita. Bartali passò in vetta l'30 prima di Simonini; 2'4U" di Benente; S" di Mollo; S'IO" di Vicini, Cottur, Del Cancia, Canavesi; i'SO" di Magni e altri. Fu solo dopo cinque minuti esatti che sotto l'arco di trionfo eretto dai fratèlli Paluselli, dove l'estenuante scalata concedeva finalmente respiro, passò Valetti, spinto a braccia da Bizzi che aveva compiuto miracoli per vedere di salvare ancora la « maglia rosa ». E perduta, infatti, essa non era che idealmente, che quei cinque minuti avrebbero potuto essere ridotti a meno di quattro nei rima¬ nbtaIntezsadpgCVPvnnRsptosfecimmpdmvenedpVsdvistriclatsIRprdstomlqsgrviltsqazsaqaCutcct nenti 98 chilometri; e ciò sarebbe bastato per evitare oggi una catastrofe del campione di Frejus. Invece essa andò successivamente aggravandosi perchè la situazione di corsa era a tutto suo svantaggio. In discesa Bartali avvantaggiò ancora su tutti; lo dimostrano i distacchi a Cavillose, cioè dopo la prima metà, dove Simonini lo seguiva a 2'S.r>", Del Cancia, Vicini, Cottur, Mollo e Benente a S'IiO"; Valetti, Bizzi, Rogora, Magni, Pasquini, Vignolì, ihtrozzi e Scrvadei a sei minuti. Sarei, dunque, stato smentito nella previsione che un uomo solo non sarebbe fuggito dal Passo Rolle a Trento? No. A metà del secondo tratto di discesa, Battali prese larga una curva e, sbandato dal vento, andò a finire fuori strada. Nè lui, né la macchina si fecero niente. Ma il volo non gli costava solo quei 22 secondi che impiegò per risalire in macchina, ma parecchi altri che gli rubò la prudenza, consigliatagli dall'incidente al quale era miracolosamente scampato. Tanto che al bivio di Ora. in fondo alla discesa, egli precedeva il gruppo di Vicini, che aveva assorbito Simonini e perduto, per foratura, Benente, di soli 1T>1". L'importante, però, per Bartali, era che il ritardo di Valetti, anziché diminuire, fosse salito a 6 minuti e SI secondi. Bartali ripreso Queste cifre, la preponderanza degli inseguitori, accresciuti, il vento contrario in Val d'Adige, e il fallo che Bartali, informato dai suoi, poteva dire di aver già vinto la sua battaglia per la maglia rosa, indussero il fuggitivo a non insìstere in pianura'con quell'accanimento che avrebbe messo nel la continuazione della fuga se avesse saputo del riawicinamento dì Valetti. Così, almeno, ha assicurato lui all'arrivo, e in ciò gli smafgvmrlvgqdsIl i il 1111:1111 11 111] 111 tf 111iim * I ii 11 fili 1111 11 m 11 si può credere, perchè il ragioìiamento è perfettamente logico. Quando, verso San Michele, cioè a 18 chilometri dall'arrivo, Bartali fu ripreso da Vicini, Canavesi e gli altri, non si pensò più che alla volata. Invece, negli ultimi chilometri, a Lavis, si verificò un doloroso incidente ai danni di Canavesi. La vettura del suo industriale, l'appassionato Foccsi, che non vede che per gli occhi dei suoi ragazzi, seguiva il gruppo da vicino, quando, per scartare Simonini, andò a investire proprio il suo Canavesi. Non sto a descrivere la scena di disjìcruzìonc che ne seguì. Focesi piangeva come un bambino, stringendo tra le sue mani la testa insanguinata di Canavesi che aveva riportato una ferita all'arcata sopraccigliare ed era rimasto stordito dal colpo; nella vettura investitrice, intanto, si era accasciata, semi svenuta, la signorina Germana, figliola di Foccsi. Fra pianti e strilli i meccanici rimisero a posto la bicicletta dell'infortunato che tra il tempo perso nell'incidente e quello perso nell'inseguimento accumulò più di tre minuti di ritardo. Nella volata, svoltasi in condizioni di perfetta regolarità grazie all'ottima organizzazione, Cottur cercò di fare il giuoco di Vicini, ma negli ultimi 200 metri gli si ruppe la ruota libera e rimase a pedalare a vuoto. Bartali non ebbe, così difficoltà a battere il cesenate, Del Cancia, Cottur e Simonini, nell'ordine. Poi giunse Mollo, pur egli caduto, e quindi Canavesi. Fu poi la volta del gruppo della « maglia rosa », in cui prevalse facilmente Servadei. Tornando a quel che ho detto sopra, voglio anzitutto mettere in giusta luce la corsa di Bartali, cui si deve riconoscere il merito di avere tempestivamente e energi camente attaccato Valetti. Se lo ha piegato, come lo ha piegato, lo si deve certamente alle disgraziate condizioni in cui si trovava, per 111 m 11 ti 11111 mi iti I i i il i m11 ti n 1111111 ■ i ■ 11111 ti i m 11 tf 1111111 ri i cui si può affermare che il chiaro, indiscutibile duello Bartali-Valctti non ha avuto luogo. E lo affermo anche se aggiungo che è mia opinione che Bartali sarebbe giuntol'%primo e solo a Passo Rollc pur' senza approfittare della menomazione del suo avversario. Tutto finito ? Ma chi può sostenere che Valetti. padrone dei suoi mezzi, non avrebbe fatto almeno quanto Ticini e tutti coloro che sono poi riusciti a riprendere Bartali? Chi può negare, in altre parole, che senza questo fatto fortuito anche oggi Valetti, pur staccato, non sarebbe finito a Trento con Bartali e che, quindi, l'estrema, decisiva battaglia avrebbe dovuto aver luogo dopo domani sul Tonale? Invece, questa non sarà probabilmente neppure impegnata a iniziativa dei due, che l'uno, Bartali, dopo aver indossato la muglia rosa aspetterà che altri pretendenti vengano ad attaccarlo; e l'altro, Valetti, dopo gli esperimenti della Futa, del Passo di Mauria e del Passo Rolle non penso abbia la speranza di piegare, attaccandolo, Bartali, Torna però di scena Vicini, che oggi si è portato in secónda posizione di classifica, sempre a meno di un minuto dalla «maglia rosa ». Egli prende il ruolo di pericolosa insidia per il vincitore di Trento. Sulla carta Vicini non può battere Bartali; ma questo Giro è stato sin dal principio così in balìa dell'imprevisto e dell'imprevedibile che, non per crearvi un'illusione, ma per profonda convinzione Vi dico che forse non lo potremo dire deciso che al limite dell'ultimo traguardo. Ma di quello che la gara ci ha dato da Trieste a Trento e di quello che ancora ci promette d2S7BihVInlsCgcP8aKDCtSSgiM1lDGiuseppe Ambrosini m i ■ 11 g it t 11111 i [ 111111111 11 i 1111 m i ■ i m 11111 ■ 11 m m 111111 e nclle due ultime Ornate, parlerò Milano. yc '% "^1, L'ordine d'arrivo I. BARTALI che compie i 2ó8 km. della Cortina d'Ampezzo-T renio in ore alla inedia oraria di km. 31.207: 2. Vicini! 3. Del ('ancia; 4. Cottur; 5. Simonini (1. ilei gr.); 6. Mollo 8.1«>'50"; 7. Canavesi tl.19'18"; 8. Servadei in ore B.23'50"; 9. Rogoru ; 10. Pasquini 12. ihi gr.); 11. Magni; 12. Iutronzi: 13. Vignoti; 14. Crippa; 15. Sartori 16. Il> nenie; 17. Valetti: 18. Rizzi, tutti nei tempo di Servadei; 19. a pari melilo in B.30'3O": Codio. Van Tneemsclic: Moretti, Van lloutle. Cnzzlllnni, Cimili. Rèrgnmnscliì, .M uralici li, Mnganzani, Geritile, Menili, Sabatini, /.ticcolti, Mnlavusi, (ì'enernti, Amisaho; 35. Palla 8.33'; 36. Montcsl; 37. .Marini in 8.46': ',8. Van Oppen; 39. Amadori; 4(1. a pari merito in B.50'- De Benedetti, Koniauatti, Leoni, Silvestri. Toninsòni, Dcsincdt, Claeys-, Herkaert, Docciai. C'errili, Montini, .Moro, Chiappini, .Manti:::: 54. Pelassi! o.7': 55. Rimoldi; 56. Santambrogio 9,18'; 57. Gualberto; 58. Sa nonetti. Premio della montagna - Sesto traguardo: 1. Bartali; 2. Simonini; 3. Bciicute; 4. Mollo; 5. Vicini. Vv71(11177z17B77t27OOMnmtPmS5MCLASSIFICA DEL PREMIO DELLA MONTAGNA dopo il VI traguardo: 1. BARTALI, p. 17; 2. Benente, p. 13; Valetti e Mollo, p. 10; 5. Simonini. lllllllIMMIinillllllllllllllllllMllllIMMIIIlinilllllllllllin Classifica generale 1. BARTALI in ore 77,27'37"; 2. Vicini 77,2835" .disi, 58"); 3. Canavesi 77.3C23" (tlìst. 3'46"l; 4. Valetti 77,31'26" l'I. 5'49"); 5. Coltili- 77.38'5ll" (list. ll'13"l; 6. Magni 77,39'39" (disti 12'2"); 7. Simonini il dei gr.) 77,41'18" 'li-I. 13*41"; 8. Ilei Cancia 77.42'14" ((list. 14'37"l; 9. ('lippa 77.42'3(" ((I. 14'53"); lo. Cinelli 77,60*54" Id. 23'17"1: 11. Kngora 77.51'8"; 12. Rizzi 77.52'47"; 13. Benente 77.55*27"; 14. Servadei 78.3'13"; 15. .Menili (II dei gruppi) 78.5'42"; 16. ('onerati 78.8'1"; 1-7. Cazzillnni 78.9'3U"; 18. Sabatini 78.14'28"; 19. Mollo 78.16'13"; 20. Introzzl in 78.23'8": 21. .Marabclli 78.23*50"; 22. Bergamaschi 78,31*1"; 23. Leoni. 78,31*35"; 24. Pasquini (3 dei gruppi) 78.34*11"; 25. Codio 78,37'29"; 26. dentile 78.40'26"; 27. Vignoli 78.45'22" ; 28. Sartori 78.55*29"; 29. Magnanimi 79,5*21; 30. Zuccotti 79.11*29": 31. Vali Oppen; 32. .Marini; 33. Amadori: 34. Occhi 35. Amisano; 36. .Malavasi; 37. Moretti; 38. Van Tlieemsche; 30. Montini: 40. Silvestri; 41. Montesi; 42. Romanatti; 43. Tomusoni ; 44. Van Houtte; 45. De Benedetti; 46. Reckaert; 47. Palla; 48. .Moro; 49. Rimoldi; 50. De*, medt; 51. Chiappini; 52. Pelassa; 53. Saponetti: 54. Claeys; 55, Gualberto; 56. Docciai ; 57. Santambrogio; 58. Ma acini. nilllMIIIIIIIIinillllllllHMIIIIIMIMIIIMIlllMllllllllllini