Una Cagliostro in gonnella

Una Cagliostro in gonnella Una Cagliostro in gonnella Truffa due milioni a due ingenue amiche Milano, 10 maggio. Una avventuriera di abilità cagliostresca è caduta nella rete della polizia milanese. La mattina di sabato una potente automobile plllaccherata di fango pel lungo viaggio si arrestava all'ingresso di una nota clinica di Milano, e ne discendeva una elegante, alta signora che detto di aspettarla, faceva per entrare. Ma sulla soglia due signori, evidentemente in attesa, la fermarono ed invitarono a seguirli. La signora si sbiancò, tremò, ma si lasciò condurre singhiozzando davanti al commissario di Porta Monforte. Al suo cospetto ammise tutte le sue colpe, che d'altronde varie prove stanno a testimoniare. La signora, tale Eva Macciacchini, di 39 anni, milanese, dimorante in via Melloni 22, su denuncia della signora Rachele B e degli eredi di Ester N., fu dichiarata in arresto per avere truffato un milione e trecentomila lire ai denuncianti, e più di settecentomila ad altre persone, dl cui la Macciacchini si rifiutò di fare il nome: due milioni nel complesso. Tre anni fa, al Casino di Campione, l'elegante Macciacchini adorna di due occhioni suggestivi e di una loquela persuasiva, aveva conosciuto la Rachele B., che abita a Milano nei paraggi di Porta Vittoria, e che vivendo di una cospicua rendita si poteva concedere il lusso del giuoco. Le due donne divennero amiche e la Macciacchini affermava che essa poteva spendere, viaggiare e giocare poiché aveva affidato i suoi capitali ad un magnate dell'industria e della borsa, un commendatore di vasta entratura in ogni ambiente, il quale le corrispondeva un interesse dal 10 al 20 per cento. La Rachele spalancò gli occhi e chiese all'amica di essere partecipe di tanta generosità. La Macciacchini riluttò, indi si arrese ed accettò dalla Rachele mezzo milione, il cui interesse doveva essere versato ogni tre mesi. Per qualche trimestre giunse regolarmente il venti per cento, e la vita delle due fu tutta viaggi e crociere, spiaggie e alberghi. Ritornando un giorno da Parigi, esse conobbero la cinquantasettenne E. N., pure milanese, doviziosa proprietaria di case e terreni, abitante nei pressi di Porta Venezia, e che. fattasi amica e attirata da quel miraggio del venti per cento, comincio a consegnare alla Macciacchini ottocentomila lire. E anche la E. N. per alcuni trimestri non ebbe che a lodare la puntualità del famoso capitalista. Senonchè la bazza terminò: prima furono saltati dei trimestri con svariate scuse, poi il versamento fu del tutto soppresso. Movimentati cominciarono a farsi anche gli incontri con la Macciacchini, che scriverà bensì alle due amiche ma che di persona non si faceva vedere. Giorni or sono la E. N. si recò dalla Rachele e le disE2 che aveva deciso di denunciare l'imbroglio nel quale essa doveva essere coinvolta, perchè responsabile della presentazioine da lei fatta alla Macciacchini. Fu tale il terrore, che la Rachele fu coìta cH malore e, nonostante le pronte cure, il giorno stesso decedeva. La polizia, avuta la denuncia, imbastiva il piano per acciuffare 'a truffatrice, che dietro telegramma fatto spedire dalla domestica della defunta Rachele, da Nizza, si recava alla clinica milanese, dove veniva arrestata. La Macciacchini deve rispondere, oltreché di due milioni di truffa, anche di esportazione di somme e gioielli. ALFREDO SIGNORETT1 Direttore responsabile

Persone citate: Ester, Eva Macciacchini, Monforte, Rachele B

Luoghi citati: Milano, Nizza, Parigi, Venezia