Scetticismo e malumore in Francia per l'iniziativa del Vaticano

Scetticismo e malumore in Francia per l'iniziativa del Vaticano L'ipocrisia del pacifismo democratico Scetticismo e malumore in Francia per l'iniziativa del Vaticano // Temps: "Non possiamo ammettere che le pretese dell'Italia vengano sottoposte ali'esame di una riunione internazionale,, Parigi, 10 maggio, [foGli scandagli diplomatici della ; suSanta Sede, in favore di una veventuale iniziativa per una paci- cafica soluzione del conflitto oolac-: sffica soluzione del conflitto polac co-tedesco continuano ad essere.a seguiti con grande attenzione da ; Bquesti circoli politici e commen- ; fitati dalla stampa propensa a con-1 gsiderare i passi compiuti dal Va-1 ticano come suscettibili di averi sripercussioni che potrebbero coSEdurre rapidamente ad un ralien-jptamento di tensione, permettendo ipdi considerare con maggior fidu- j scia l'avvenire immediato: ma, co- dme fa notare il Temps, si è mo- sstrata troppa fretta a trarre dalnVS&ZZZ*}, -nseguonze chetecose non può in-1 ptecdmPl'attuale stato d teramente giustificare: <. E' fuori di dubbio — osserva il giornale ufficioso — che se una mediazione potrebbe essere utile, sarebbe certamente quella di cui la Santa Sede prendesse l'inizia- tiva, perchè il Capo spirituale del!cmondo cattolico, che il caràttere fadella Chiesa pone al di sopra del- 2la rivalità politica oroDriamente dette è indubbiamente ^ perso-!tna maggiormente qualificata perdfar sentfre la propria voce ed agi- cre in favore della pace. L'autorità (dmorale del Sovrano Pontefice èlttale che tutte le Potenze o gruppi!sdi Potenze potrebbero prendere rdne,.rSS^ cedere ad una o all'altra delle alapds. dche questo basti per creare condì- ;dzioni favorevoli al successo di una hgrandi influenze che si oppongono sul terreno internazionale ». La politica dei «jamais» Ma l'organo ufficioso non crede tale iniziativa, per quanto non pritenga che m linea di principio 1 obbiezione fondamentale possa mvenir formulata contro una ini- divse questa dovesse prodursi. « Ma, in realtà — secondo enIoSda°'la"Gérmama ìa"~cosa~ sarebbe! bgiornale — tale iniziativa è difficile a prendersi, principalmente per la posizione assunta dalle Potenze totalitarie e confermata nel recente convegno di Milano, che non permetterebbe ai Gabinetti di Roma e di Berlino di poter mutare senza transazioni di metodo e di procedimento, senza esporre a veri rischi il prestigio dei due regimi. Nè, per quel che riguar diversa per la tensione delle relazioni fra Santa Sede e Reich. Tuttavia l'opinione dei circoli autorizzati è che qualunque sforzo sincero avente per oggetto il mantenimento della pace dovrebbe incontrare ovunque la più ampia comprensione ». Le critiche del resto non mancano, anche se formulate nella forma più rispettosa, e il Journal de Débats senza ambagi, pur rendendo omaggio all'iniziativa pontificia ispirata da desiderio di pace, non ritiene che essa possa essere destinata a portare a un risultato, principalmente per quanto riguarda la riunione di una conferenza che in tempi turbati come quelli attuali: tutti si è naturalmente tentati di convocare con la speranza che i partecipanti possano mettersi d'accordo, benché l'esperienza abbia dimostrato che questa procedura spesso è fallace e che talvolta aggrava il male al quale si proponeva di porre rimedio. Nella migliore delle ipotesi la riunione di una tale conferenza significherebbe che un compromesso dev'essere ricercato, ipotesi contro la quale l'organo moderato insorge perchè esso non potrebbe consistere che in ulteriori concessioni alla Germania, alla quale vorrebbe invece che si reclamasse riparazione « per gli atti criminali » commessi. E l'organo del Comité des Forges si affretta a ribadire per conto suo i k jamais » che abbiamo avuto già tante volte occasione di udire e che sentiremo forse ancora una volta domani dalla tribuna di Palazzo Borbone, scrivendo essere inutile aggiungere che « la Francia non potrebbe ammettere che le pretese dell'Italia vengano sottoposte all'esame di una riunione internazionale; essa ha dichiarato che respingeva qualsiasi domanda concernente i suoi territori di Europa e d'oltre mare e non tornerà in nessun caso sulle sue decisioni ». E, più che mai convinto che soltanto un'azione energica può permettere di froteggiare la situazione risultante dalla politica della Germania e! dei suoi... ausiliari, riterrebbe utile! che una dichiarazione ufficiale dei! Governi francese e britannico in-1 oCccGcddmformi Hitler che un nuovo colpo : avrebbe gravi conseguenze. I iti generale non si manca peròjdi rendere omaggio alla grande portata morale dell'iniziativa pontificia e ovunque — o quasi — si augura che questa, uscendo dai limiti di semplici scandagli, si sviluppi e si precisi, non dovendosi trascurare nessuna reale possibi- j lità di utili negoziati. La carta di Mosca La visita ufficiale del Principe Reggente di Jugoslavia a Roma suscita intanto un vivo interesse. Commentando la visita del Principe Paolo, il Petit Parisien scrive essere fuori di dubbio che una orte pressione verrà esercitata,Lul Reggente, affinchè la Jugosla- ! rvia si stacchi dall'Intesa balcani- sca per entrare risolutamente nella.°fera di influenza dell'Asse. Ma, ga quanto vuol credere Luciano tBourguès, « il Principe è troppo j sine diplomatico per cedere a tal j ngenere di sollecitazioni ». * La Jugoslavia — aggiunge lo j "scrittore — nella situazione geo- znE^totS^SfflS I una Icpolitica di equilibrio. Però il po-ltpoi0 jugoslavo rimane fedele allegsue vecchie amicizie e i suoi sguar- edi rimangono sempre rivolti ver- so Londra e Parigi. Il Principe co- j nosof. perfettamente questi senti-1te"Z^S^bS^ Lporre ai suggerimenti troppo in-1 teressati la voce della Nazione che venti anni fa è diventata grande tanto pel proprio eroismo come per l'appoggio fraterno delle Potenze alleate ». L'annunzio del viaggio del Prin cipe Paolo a Berlino "non sembra fatto ner coltivare eccessive illu- 25? E?' »S PaTJen dinìen- ' rarmen, aimen | tic0 cli tutte le delusioni causate : dila Francia dalla Russia zarista. : che pur non era ancora minata | dal bolscevismo, spera appunto ! trovare lo sbarramento all'espan-gsione pangermanica nell'Europa o-|rlentale nell'appoggio dell'Unione Soviet! ch/gli sembra, tornare alla politica storica che prima dela rivoluzione aveva fatto rappresentare alla Russia una parte decisiva di contrappeso alla pressione tedesca nell'oriente europeo. Brest Litovski è completamente dimenticata nè si vogliono ricordare le recenti dichiar|zioni di sta. hn e del principa]i capi sovietici preconizzanti la guerra universale u trionfo di Ua rivoluzione mondiale che segnerebbe il crollo |della nostra civiltà. La Russia, so- vietica o no, non avrà finito di essere per la Francia una perma¬ nente tragica disillusione. j i Il Presidente Lebrun succede a se stesso Parigi, 10 maggio. Il signor Lebrun è succeduto oggi a se stesso come Capo dello Slato. Il" Presidente della Repub blica si .è limitato a ricevere alle ore 16 i! generale Nollet, Gran Cancelliere della Legion d'onore che, per la seconda volta, ha prò- j ceduto alla simbolica rimessa del Gran Collare dell'Ordine. E' note che sui medaglioni di questo Collare sono incisi i nomi dei Presidenti della Repubblica con le date della loro presidenza. Sul penultimo medaglione è inciso: «Alberto Lebrun 1932-1939 »; sul seguente, cioè l'ultimo, l'orefice ha scritto: « Alberto Lebrun 1939.... ». Dopo qualche parola di congratulazione, il generale Nollet ha ri- preloTl'conarércheT còme Y'notò, non viene mai tenuto dal Presi- dente, ed ha proceduto a farlo de-porre nelle casseforti del Palazzo della Legion d'onore. Il Presidente Lebrun presiederà domattina il Consiglio dei Minisi, uso a riunirsi prima della ripresa dei lavori parlamentari che avrà luogo alle 15. Ai ministri verrà comunicato il documento destinato ad essere ietto alla Camera ed li ìi dai Senato: il messaggio con il quale il Capo dello Stato maugu-rera ufficialmente il suo secondo settennato. , . Nel pomeriggio, alla Camera dei deputau, si avranno le mterpel-lanze sulla politica generale del Governo. La riunione proseguirà venerdì e terminerà con un voto di fiducia. ■ " - ~' Lo scambio delle ratifiche Lo scambio delle ratifiche, I Der I accordo Culturale p Iitalo-tedeSCO i_ ,„ | Berlino, 10 maggio. !Stamane al Ministero degli \ Esteri fra S. E. Attolico ed il Sol tosegretario di Stato Weiszaeker sono state scambiate le ratifiche dell'accordo concluso il 23 novembre 1939 a Roma fra l'Italia e la Germania per una collaborazioncì culturale fra i due paesi. L'accordo entra in vigore trenta giorni dopo tale scambio delle ratifiche, quindi\il 9 giugno prossimo. La commis-\sione culturale italo-tedesca che è\composta da sette membri come è tprevisto dall'accordo stesso terrd !IKprancVl fJrflVPmPntP malatfl IVGiCllùAl giaVLlllCUlC UiaiaiU Parigi, 10 maggio. Si apprende che Alessandro Ke- la sua prima seduta a Berlino. (Stefani) renski, ex-capo del Governo prov- visorio russo, è caduto ammalato di periflebite. Il suo stato è grave, Due poliziotti ebrei uccisi in uno scontro a Caii'a Attività dei giudei intransigenti Gerusalemme, 10 maggio. Due poliziotti ebrei sono stati feriti oggi in un conflitto avvenuto in una strada di Caifa e poco dopo sono deceduti all'ospedale. Quando i rinforzi di polizia sono giunti sul posto del conflitto, hanno aperto subito il fuoco contro i dimostranti arabi, ferendone uno. Nell'inseguimento dei dimo-stranti, compiuto dagli agenti, un altro arabo è stato arrestato. Lungo la strada da Gerico a Ge rusalemme un poliziotto è rima st° ferito ieri sera dallo scoppio °| "na bo"lba- lanciata contro un gS?i°„ «aitare di controllo del traffico. Sono stati abbondantemente di¬ stribuiti oggi in tutto il paese ma nif estini redatti dai gruppi ebrai ci intransigenti, nei quali è mi- "acciaia la più violenta opposi- zione a qualsiasi piano di soluzio ne del problema palestinese che contempli la creazione di uno Sta to arabo in Palestina. Non mangano le minaccie a quegli elementi ebraici moderati, i quali non so no alieni dal collaborare col go verno britannico. — L«g» H COìÙVik Colloquio fra Balbo e Re Faruk Cairo, 10 maggio. Re Faruk ha ricevuto in udienza ufficiale, oggi a mezzogiorno, il maresciallo Balbo, che era accom- Pugnato dal ministro d'Italia S. E. MaPolini' L uc<!enza reale, che è ?tata .^numtata. con grande ri llevo cla tutta la stampa del Cairo/ Ri è protratta per tre quarti d'ora, Al suo arrivo e alla sua partenza il maresciallo è stato accolto con gli onori militari, resigli dalla "a guardia reale in alta tenuta, T,Jn„ leJR}?.Ii.G„°vernato£e Libia ha partecipato a un banchetto offerto in suo onore dal primo Ministro Mahmud, al circolo Mollameli Ali, al quale sono intervenuti tutti i ministri, i dignitari d Corte, gli esponenti dei varii partiti, i rappresentanti delle potenze e diverse altre personalità. Secondo il sriornale Ahram, il maresciallo Balbo avrebbe nel suo colloquio col capo del Governo del Cairo, accennato alle possibilità di conversazioni sulla questione delle frontiere comuni, tra l'Egitto e la Libia e sulla conclusione di un |Patt° àl non aggressione: A prò posito di questa notizia e di altre j diffuse dalla stampa di Londra, il i premier Mahmud ha dichiarato che la visita del maresciallo Balbo al Cairo era strettamente privata, ed ha offerto all^ autorità egiziane la possibilità di conoscere una delle figure di primo piano dell'Italia e di scambiare col Maresciallo espressioni di amicizia e di cordialità italo-egiziana. S. E. Balbo farà domattina ri torno in Libia. A. L. Colpo brigantesco in una banca di Brusselle 775.000 franchi carpiti Brusselle, 10 maggio. In pieno giorno, nel centro di Brusseile, audaci banditi hanno aggredito un impiegato di banca, impossessandosi di 775 mila franchi e fuggendo poi in automobile. Questo atto di banditismo particolarmente audace è stato com Imesso questa mattina. La vittima Isl era recata ad incassare I insor1tante somma alla Banca Nazio a*"\f ""VV^h '"ft, * i ™*\ "erano dfv si ? r ■dl tre' sl erano U1V1S1 1 r naie. L'aggressione avvenne fulminea, mentre il disgraziato usciva dall'Istituto bancario, Mie 9.30 numero uoli: il primo era rimasto al volante di una macchina che stazionala in prossimità, tenendosi pronta a partire, e gli altri due hanno ag- igredito l'impiegato, colpendolo al¬ ;fe spalie con una sbarra di ferro . £ c£, fatt0 ; due saitavano su', jla m£ccnina. che si allontanava a tutta velocità. Prima che i pas- santi potessero rendersi conto delj ,.accajuto la macchina era già : lontana. La polizia ha potuto su ; bit0 identificare la macchina, ma oen inteso è risultato che essa era I stata rubata la sera prima e non I poteva quindi costituire una pe- t amente abbandonata non appena I preso il largo. La ferita dell'im Piegato non è grave. L'interroga Ito ha dichiarato di non aver no- itato nulla di soSDetto mentre in- | cassava i 775 mila franchi, ma !non ha potuto dare nessun cle \ mento segnaletico circa i tre oan- diti, perchè non li ha nemmeno visti. Finora l'inchiesta non ha portato ad alcun risultato. Le 5 gemelle Dienne si preparano a presentarsi \ ai Reali d'Inghilterra\ Parigi, 10 maggio. \ Mentre i Sovrani inglesi fann trotta verso il Canada, un altr ! viario sta preparandosi^ tratta delle cinque gemelle Dionne, che saranno presentate aI Reali inglesi il 22 maggio, a To ronto. In questi giorni il dotto iDPfoei aiv,tato da tre altri tutorD?foe. aiutato da tre altri tutordelle ce'ebri gemelle, sta preparando il proTr:'.mma dettTTliatdel vi-x^gio da Ca'lender a Tcon:to'E |a CQSa narp u . ; difficoltà, noichè sari questo in fatti, il ^rimo vià<rsjio delle 'cin'que bambine II Governo Canadee ha mesro a di=no=izione dellcinque piccine e del loro seguitun treno specole. composto ddue vetture. Con moHa pazienza1 tMfrnl^t.^,1"° J%tgnando attua'mente s'ie cinougem^l'e il modo come comnortelin pre si allo*-chè_ si troveranno I che. in presenza rìni Reali d'Inj g:hilterra, le bimbette possano r petere i loro scherzi nre'eriti 'pronunciare parole troppo gaie, senza dei Sovrani. ' La loro eduepzione era statfinora di una semnlic:tà massma, ed è nuindi naturale che noDoche inquietudini sorsre.no ornel dott. Dafoe: esr ì froe infatt