DOMENICA ALLA FATTORIA DE BEEKS di Curio Mortari

DOMENICA ALLA FATTORIA DE BEEKS NEL IPAESE DEI DIAMANTI DOMENICA ALLA FATTORIA DE BEEKS =tllIM!UMMillliE!l HttlMIMIIMlllllf HHtlilitlIIlt ! 1111 ! ! n i 111 ! 111 ! 11111111111 ( li 111 II M111 11 111111111 r Illlilllllll 111M11E ( ! H111 II ( ! t M [ 111M 1^ | Una giornata nella zona più ricca del | j mondo, dove i diamanti al tempo dei J | pionieri, si trovavano come i tartufi I =l1Mìllltriliili)1lilllil!IIMIilllM lilt MllMIUMIiilll !itlir?lllillMlllllEfir I illilMIMirilllMI llMIiMMIIMrltff illMIiMIMSItliMMrtSIIIICEIMIIIil ^ Negri invece di cercare diamanti raccol (Dal nostro inviato) ìinvisibili. Sia7tw nell'atmosfera aBEACONSFIELD, maggio, [datta per la creazione del carbo« Tracciamo un circolo della cir-i'iio puro ». conferenza di circa 20 chilometrìA II vecchio ingegnere ha, in queLa sua superficie rappresenta luì sin momento, l'occhio insostenibilzo-na più ric-ca del mon-do. Al, mente incandescente. Momenti centro di questo circolo Kimber-- dell'energia umana che chiamerei ley, la Capitale dei Diamanti», [ossidrici. Nelle parole, effettiva rugosa dell'ingegnere settuagenu-1 ci" sono tuttavia il calore bianco e rio, un vecchio ex-digger, mentre In scintilla elettrica, crepitante, traccia sul foglietto di blocco hi j « si calcola — egli continua — figura geometrica. Im mano è un', che dal '70, epoca della scoperta po' tremante per l'età, ina la voce\dei primi giacimenti, a tutt'oggi ha, fra la barba pepe e sale, ap- siano stati ricavati dal Sud Afripogyiature secche, specialmente] ra diamanti per 350 milioni di quando scande le sillabe della nielline. Moltiplicate questa cifra, frase: «La zo-na più ric-ca del al cambio d'oggi, per 89-90, e amon-do ». , vrete un rotondo conto... La mag- ì Il mio sguardo segue la mano\mente sragionanti, di quest'uomo Carbonio puro E' una mattina cristallina, splendida, trasparente. Il cielo stesso pare sfaccettato come un enormeForse « Siamo nell'Impero dei Diaman-ti. C'è da credere — ma non preti-dete alla lettera la mia asserzione— c/te i diamanti qui comincino aformarsi nell'aria. Si ha la sen-sazione che le rugiade lascino ca-dere collane, pioggie di diamantibrillante. Il sole sfolgora con rag gi d'oro massiccio. Eppure l'aria è inverosimilmente fresca invisibili rugiade, in sospensione, si rapprendono in cristalli, in prismi alla secca aria del Sud. La atmosfera è cosi ricca d'ossigeno, che esalta, ma, al tempo stesso, anestetizza. mm imiiiiiimiiiiii 1 iiiiiiiiiinr Carbonio puro [1 \mente sragionanti, di quest'uomo] gìgior parte di questa ricchezza è uscita di qui. Pensate: se tutti que\stì diamanti fossero rimasti sul npapdno lungo della loro estrazione; capan- me'»?< fattorie, villaggi, città potreb- bevo qui essere costruite in dia manti al posto dei mattoni e deise .le argille; tutto potrebbe brillare, in giro, dello sfarzo dei diamanti: essere ultracristallino, prismatico, astrale. Fiabe, è vero ? Invece... ». Qui il vecchio ingegnere ha un indefinibile sorriso: n-\ «...Invece questa alluvione di i-, diamanti ha preso, in parte, le vie e''del mondo; oppure giace insacca alta, inerte, buia nei sotterranei n-ìblindati e nei forzieri statali 0 sina-\ducali di Kimberley, di Johanneti[sburg, di Capetoum, di Londra. g a e, ia o, o, nri iniimm un mimiimiiiiiiim imi i gono sterpi Credete: io ritrovo sempre la stessa commozione giungendo qui. La commozione dei primi momenti... ». « Non aveva capito... » Il vecchio ingegnere ha una deglutizione violenta, che fa trasalire il nòcciolo d'Adamo del suo lun go collo magro:—collo da struzzo « ...giti siamo nella zona donde è uscito tutto un mondo: un moti do di tesori, di affari, di speculazioni, di firme. E' la zona della fattoria De Beers. Questo nome significa lo zenit della produzione diamantìfera. Purtroppo il proprietario bonaccione della fattoria, presso la quale fu individuato il primo giacimento diamantifero, non ha certo avuto una corona imperiale: l'ha lasciata a qualcun altro. Poi il pesante simbolo è passato all'anonimato di. quei Sindacati mostruosi che, a un dato momento, imprigionarono come in un gigantesco casco d'elettroesecuzione la tumultuosa iniziativa dei pionieri. Al buon De Beers furono lasciate, è vero, 1200 sterline per la vendita della fattoria Ma poi egli ebbe la soddisfazione,che ben può dirsi magra, di dare il suo nome alla più potente organizzazione dia.mantifera del mondo! « Fu. colpa nostra — dissero più tardi i furbi — se egli non aveva capito in tempo?». Si dice sempre così, dei precursori! Chi aveva capito in tempo, studiando le carte e i rapporti fin dagli inizi dell'Ottocento, che l'Africa Au- inumili immuni 1 iiiiiiimiiiimii strale nascondeva i diamanti e l'oro; aveva saputo tacere e organizzarsi ante Htteram. Non è provato infatti che, fin dal 1850, certo Lilienfeld, commerciante della regione del Capo aveva immaginato e curato tutta una organizzarne per l'acquisto e lo smercio dei diamanti, che erano ancora da scoprire? Questo si chiama anticipare i tempi... ». Il vecchio ingegnere ha arrestato la macchina lungo un fossato, in vista di una fattoria. Paesaggio sommario: uno scatolone bianco; l'elica d'un pozzo d'acqua; due eucalipti; una vacca pezzata che pascola placidamente. Quanto si produce « All'inizio del « rush » questo territorio era pieno di tende, di carriaggi, d'arnesi, di buoi, di folla camaleontica. Presso la fattoria De Beers {sempre nel giro di questo favoloso circolo di terra scarlatta) altri nomi divennero, in breve tempo, celebri: — Du Tolt's Pan, dove fu trovato un diamante di 1/1/0 carati, Bultfontein, Jagerfontein, Wesselton, Great Hole. Nomi di giacimenti che diedero origine ad altrettanti scavi. Gli scavi divennero poi voragini. Le voragini inghiottirono le povere fattorie e le capanne iniziali, per dar luogo ai formicai dei cercatori. « Si trovano i diamanti come i tartufi, mi ha detto :ma signorina d'origine ugonotta. Inconcepibile, assurdo; ma vero! Secondo le statistiche (iniziate soltanto nel 1883 dopo la costituzione del « trust », giacché prima di quest'anno non c'era stato che il caotico flusso della prima ondata) nel periodo dal 1883 al 1911, vengono estratti diamanti per quasi 51/ milioni di carati e per circa 70 milioni di sterline, Il massimo, in questo periodo, è dato dall'annata 1906 con Z milioni 71/2-868 carati e 6.992.811 sterline. L'inizio della guerra europea dò. un colpo all'industria estrattiva. Tuttavia la differenza tra 1913 ultimo anno dell'anteguerra e 1914, primo anno di guerra, non è tanto profonda come potrebbe sembrare. Contro 2 milioni 1/61.893 carati e 6 milioni 995.1/38 sterline della annata 1913; stanno infatti 1 milione 350.536 carati e 3.350.536 sterline dell'annata 1911/. L'anno precipizio è invece il 1915: si cade a soli 661/71 carati e 266198 sterline! Ma col 1916 si risale (stupore!) a I milione 510.766 carati e 1/ milioni 057.928 sterline. Quasi identico livello nel 1917 e nel. 1918. Poi viene il dopoguerra; arriva la làida ondata degli arricchiti. Cifre di estrazione e di vendita risalgono. II 1920 vede estrazioni pel prezzo di 9 mi/ioni 1/63512 sterline. Nello stesso 1920 il Sud-Africa batte, in ,,confronto alle industrie diamantie j fere degli altri paesi del mondo o e i (Congo Belga, Angola, Guiana Inglese, Brasile), un primato senza, precedenti. Esso fornisce cioè il 70,92% della produzione totale del mondo ». «Ed ora.*» domando all'ingegnere. Il mio compagno conducendo la macchina a marcia dinoccolata mmmiiiiimiimni 1 1 1 lungo un largo sentiero, che sembra scavato nella carne viva, mormora: « Avete tempo per vedere... ». Ma io non vedo nulla di rilevante. Non s'incontra alcuna traccia della gigantesca organizzazione che diede luogo al gèttito diamantifero. Forse tutto questo tesoro è dissimulato entro una enorme rete di misteri, per opera di una organizzazione ermetica? Non si vede che qualche gruppetto di gente di colore. Ma questa gente non raccoglie diamanti; raduna, sul terreno scarlatto, grossi sterpi tortuosi simili a còbra neri. Alcune ragazze Bantu rivelano, nell'opera, sotto le loro tuniche aderenti, i seni acerbi, e ridendo scoprono' le tastiere d'avorio delle loro sfavillanti dentature. « E' strano — osservo, cercando di stimolare le risposte del vecchio digger — che in questo paese della « terra azzurra » tutto sia terribilmente rosso. D'intorno non si vede che scarlatto. Terre scarlatte a perdita d'occhio. Cos'i scarlatte, da sembrare abbeverate dal sangue d'intere generazioni! ». « La terra, o meglio arenaria azzurra, detta kimberlite, è sotto!-s> risponde il mio compagno. « Ma perchè non si vede traccia di lavori, moui??iento d'uomini, di cercatori? ». Il vecchio ingegnere mostra una teatrale stupefazione: « ... Non sapete, dunque, che oggi è domenica? Di domenica non si lavora! ». Egli spinge quindi ad andatura più veloce la -macchina, che corre, scricchiolante di occulti artritismi, verso una gobba collinosa. Avvicinandoci, udiamo il suono argentino d'una campanella e quando svoltiamo si offre ai nostri sguardi un fresco spettacolo. Un villaggio negro. (Cubi e coni d'ocra sanguigna). Più in là, una chiesetta, commovente per la sua povertà. E' uno scatolone di lamiera ondulata. Sul meschino fastigio, una crocetta di ferro e, tra due supporti, una campanella, che si sgola nel sole come un capretto... Intorno, alcuni eucalipti che ondeggiano al vento; e fichi d'India grossi, gonfi, come guantoni da pugilisti. Dai campi giunge una folla sparsa, svelta, festosa. Negri in giubbe bianche, azzurre, gialle, da golf e da calcio. Negre dagli occhi di porcellana; vestite con abiti chiassosi, color marmellata, color pisello, color melone, color anguria, color carota... «E' l'ora della messa » — dice il vecchio ingegnere. — Andiamo! Non sta bene mescolarsi agli indigeni. Si possono prendere delle multe! Bisogna che vediate presto Kimberley. Senza di essa non capireste nulla nè di diamanti nè del « veld ». E cosi dicendo egli lancia la macchina verso il Nord. Terre scarlatte. Solitudine. Negri. La messa. Domenica. «Perchè mai — mi domando — quest'uomo mi ha condotto a visitare i terreni diamantiferi proprio di domenica? ». Enigmi di questa terra spettacolosa, che attendono d'essere decifrati. 1 Curio Mortari 1111 imnmmiiiii iimiiimimmiiiiiii

Persone citate: Beers, Kimber, Lilienfeld, Negre, Negri

Luoghi citati: Africa Au, Angola, Brasile, Congo, India, Londra