Come la Rassegna "Torino e l'Autarchia" si presenterà al giudizio del Duce

Come la Rassegna "Torino e l'Autarchia" si presenterà al giudizio del Duce La città antesignana dell'indipendenza economica Come la Rassegna "Torino e l'Autarchia" si presenterà al giudizio del Duce La Rassegna « Torino e l'Autarehia > è ultimata. Attende che il Duce per primo varchi la soglia del Palazzo dove, nel Suo nome, In una sintesi serrata, ma organica e completa, è presentato il gran quadro delle conquiste autarchiche realizzate da Torino e dalla Provincia in tutti i settori della produzione. L'imponente e bianco edificio dalle snelle e movimentate linee architettoniche, inquadrato dal verde del parco del Valentino, avente per sfondo il pittoresco scorcio della collina e per cornice gli orifiamma che scendono dagli alti pennoni saluterà il Duce con la scritta che campeggia sul suo monumentale frontale d'ingresso: «Il fascismo torinese documenta con questa Rassegna il contributo portato dalla nostra Provincia all'au ionomia economica della Nazione». E mentre gli inni della Rivoluzione echeggieranno, e mentre dalle schiere delle organizzazioni del Regime e del popolo festante che si ammasserà nel gran viale, si eleveranno altissime, appassionate, le acclamazioni, il Duce varcherà la soglia di questa Rassegna in cui l'eloquenza delle cifre affermerà come dall'epoca delle inique sanzioni ad oggi, combattendo e vincendo ogni giorno una bat taglia, i produttori della nostra Provincia abbiano marciato compatti, abbiano raggiunto lo scopo di svincolarsi dall'importazione straniera di materie prime e di manufatti, e come la tenace e indomabile volontà di questi combattenti lavoratori sia stata premiata con molte vittorie. Le hanno conseguite quelle Aziende nostre che da importatrici di prodotti esteri si sono mutate in esportatrici di prodotti autarchici. Il passato si lega al presente L'origine di questa manifestazione è nota. Il Federale, che ne è l'ideatore e l'infaticato animatore, ha trovato nelle massime gerarchie, autorità ed Enti, in tutto il Fascismo torinese, una disinteressata, valida, efficace collaborazione. Scienziati ed artisti, tecnici e industriali, spronati dal desiderio vivissimo di comprovare al Duce come effettivamente Torino sia « antesignana » e « pioniera » nella battaglia autarchica, hanno, col loro contributo impresso alla manifestazione una indiscutibile superiorità e completezza nel confronti della Rassegna dell'autunno scorso. Se le opere create dal Partito daranno al Duce la misura dell'appassionata attività svolta dalla Federazione dei Fasci di Combattimento per potenziare le organizzazioni del Regime, per assi- stere 1 figli del lavoratori con l'istituzione di numerose colonie, uniformandosi al comandamento del Duce « andare incontro al popò lo»; se gli edifici ed i lavori do vuti alla Podesteria ed alla Pro vincia comproveranno al Duce quanto è stato fatto per rinnovare, secondo i concetti della moder na edilizia e dell'igiene il capoluogo e la provincia, la Rassegna darà al Duce una visióne della nobile gara alla quale con illuminata comprensione e disciplina hanno partecipato in comunione di spirito i nostri lavoratori della mente e delle braccia per raggiungere le mète da Lui indicate, Ed eccoci nella prima sala. Sul la parete di fronte, in alto, spicca la scritta: « La razza italiana sentinella alpina in Piemonte, sublime nel sacrificio, invitta nelle arti esplica nel lavoro le sue doti di tenacia ». Giganteggia accanto al- la scritta un Genio, potente nei muscoli, e sulla cui maschera sono impressi i segni indelebili di una intelligente e possente volontà, le caratteristiche di nobiltà e di superiorità, patrimonio inalienabile della nostra razza che le documentazioni scientifiche raccolte nella sala comprovano. Questo primo locale è in diretta comunicazione con la Sala Storica. Dal padiglione della razza si scorge già il gran fregio che orna la parete di fondo contornato da nodi di Savoia e fasci littori. Sul candore della parete si stagliano in alto tre possenti aquile che dominano sui fucili a baionetta innastata a cui si inframmezzano le vanghe. Le armi per tutte le battaglie. Al disopra spiccano le parole: « Autonomia economica - indipendenza politica - potenza della Nazione »: il programma che i Principi Sabaudi fin dall'epoca di Carlo Emanuele I si studiavano di svolgere. Il Duce dell'Italia Imperiale, creando nel clima fascista una coscienza autarchica della Nazione ha saputo col Suo genio ottenere, nell'imponente misura che comporta la potenza dell'Italia nostra, quella che era stata un'aspirazione dei Re de! piccolo Piemonte. Sulle quinte che fiancheggiano lo scenario si vedono i preziosi editti, fli autografi che Carlo Emanuee I, Emanuele Filiberto ed i successori emanarono per proteggere potenziare il piccolo regno. Il locale seguente è riservato ai visitatori per tutte le informazioni che essi desiderano sulla Rassegna di cui un enorme grafico già spiega di per sè stesso l'ubicazione dei diversi reparti, e per programmi turistici. Preparazione spirituale Un passo e siamo nella sala della « Mistica ». Tutto il padiglione è avvolto in una chiarità solare che indora il grano maturo che si erge da un'aiuola a semicerchio e a cui fan riscontro fasci di vanghe e fucili; che pone in rilievo il grande affresco composto di cinque suggestivi quadri che si susseguono e si integrano; che segna con tocchi abbaglianti i contorni delle due statue poste all'uno ed all'altro limite del locale quali vigili sentinelle. Sul basamento della prima che raffigura un soldato delle battaglie del Risorgimento è scritto: «L'Italia farà da sè » (Carlo Alberto), sul basamento della seconda che rappresenta il Legionario Fascista: « Italia proletaria e fascista, in piedi» (Mussolini). Sulla fascia circolare del soffitto spicca una frase che illustra tutto il programma: «Dall'autarchia al Primato ». Sotto la fioritura del grano si legge il monito: « Liberiamoci dalia schiavitù del pane straniero ». E gli affreschi illustrano in modo evidente come la parola del Duce si fa azione, poiché lo spirito piega e domina la materia. Da questa sala della Mistica, che può definirsi il « cuore della Rassegna», dove è l'atmosfera spirituale indispensabile al conseguimento dell'autarchia, è effettivamente la parola del Duce che si diparte e che attraverso i mezzi che mette in evidenza, prima l'Istituto di Cultura Fascista, poi la Sala della propaganda — e cioè l'opera vigile della Federazione, e delle organizzazioni che da essa dipendono, dei giornali e della Radio, per formare nel popolo la coscienza autarchica, per spronare le intelligenze, potenziare la forza e la volontà di tutti — si traduce poi in opere in tutti i settori della pro¬ duzione che si susseguono nellaRassegna. All'ingresso del padiglione del-la Mistica, su due altissimi cristal-li sormontati da un'aquila, sta ilfac-simile del messaggio che il Dn-ce ha inviato al Segretario delPartito il 25 ottobre scorso, mes-saggio che si riferisce alla fonda-ta Rassegna, e sono parole di elo-gio che riempiono di fierezza e diorgoglio il cuore di tutti i torine-si, che con devota riconoscenzaproseguono a dare un apporto va-lidissimo all'azione autarchica. Alla sala della Propaganda suc-cedono i laboratori della nostraUniversità e del Politecnico a di- mostrare quale contributo lascien- za potenziata dal Regime possadare all'autarchia: « La dottrinaillumina l'esperienza - l'esperienza collauda la dottrina » si legge sulla parete di fronte all'ingresso. Sotto questa egida si svolge continuo il prezioso lavoro delle ricer- che e degli studi sperimentali che (poi la tecnica porta in tutti i campi. Ed eccoci nell'immensa sala della Fiat. Saluta il visitatore una frase a caratteri giganteschi: Autarchia: oro e progresso; un'equazione che non ha alcuna incognita. E qui è comprovata l'autarchia nel motore per la terra, per il mare e per il cielo; e confermato il risparmio all'economia nazionale di milioni oro dalle soluzioni autarchiche realizzate da questa nostra formi- dabile industria con l'adozione di brevetti suoi, creando l'utensileria per il lavoro, ricuperando materia li In una sistematica lotta contro gli sprechi, riattivando sulle Alpi la Miniera di Traversella che det te ferro alle Legioni di Roma, rea lizzando l'autarchia dei carburanti, adottando la lavorazione delle sabbie sintetiche, materiale interamente nazionale e in molti altri campi che troppo lungo sarebbe elencare. Il materiale documentario e i macchinari e gli apparecchi presentati sono questa volta nu- merosissimi. Da questo salone si passa al pa diglione riservato alla « Lotta con tro gli sprechi ». Il motto: « Ogni piccolo pezzo di ferro ricuperato partecipa alla fabbricazione di aratri e di enfinoli » spicca su di un affresco che questo concetto illustra ed occupa tutta una parete. Tra i quaranta padiglioni che compongono la Rassegna sette so~ (no i nuovi. Nuova si può conside- rare tutta la Rassegna inquanto che squadre di ingegneri e architetti hanno mutato faccia ai locali della precedente Mostra, mentre scultori e pittori hanno arricchito con opere d'arte sale e gallerie e perfino i giardini. Tutte le produzioni tipicamente torinesi che alla nostra città hanno dato primati sono state messe in particolare rilievo. Sono stati creati ambienti originali quali un'officina in piena attività; la riproduzione di una miniera della «Cogne»; un padiglione della Bonifica dove è documentata tutta la rilevante opera svolta in questo importante settore ed alla caratteristica - fattoria modello» ne è stata aggiuntaun'altra « collinare ;» dove è mes- so in evidenza il contributo che lamassaia rurale può dare al bilancio familiare. Degli altri padiglioni parleremo altra volta; ora conchiudoremo ricordando la sala in cui è comp;ovato il grande contributo dato dai torinesi alla valorizzazione delle terre dell'Impero. Ugo Pavia Àll'Accademiadeile Scienze La chiusura lei convegno sui combustibili nazionali Il convegno sui combustibili italiani ha proseguito ieri i suoi lavori in due sedute al mattino ed al pomeriggio. All'ordine del giorno erano i temi relativi all'impiego nei motori d'automobile dei vari succedanei della benzina ed i temi relativi alle ricerche geologiche e geofisiche di giacimenti °di carbone e di petrolio. Il prof. Capetti ha riferito sulle esigenze di potenza e di rendimento richieste dai motori a scoppio e ha dato i risultati delle ricerche | sisistematiche che sotto la sua di- < Nrezione, sono state compiute pres- [ reso il Regio Politecnico di Torino. Itsulla possibilità di sostituirò alla'dbenzina l'alcool o miscelo di al-1 hcool e di etere. L'ing. Ferraro Po- plogna fa una messa a punti chiara del problema della molto elazio- vuottenibile dal motore a parità d consumo. Il prof. Bibolinl riferisce sulle sue ricerche destinato a separare nei nostri carboni i vari costituenti di differente prepo che li compongono allo scopo di desti- dnare ciascuno di ossi ali impiego i.n5lfrav.nunìer° ?ttfmo 0 iv>cnza |pal'idlul'dcsAcdPslei acpurdtonspieg più opportuno. Numerose sono stato le relazioni nel campo geologico e geofisico. Il prof. Gortani ha indicato i limiti nei quali la geologia può aiutare la ricerca del petrolio fissando la natura delle rocce madri di questo prezioso liquido e quindi la natura dei terreni dove più opportuno è fissare il campo della ricerca. Il prof. Sacco parla sulle profondità raggiunte nelle trivellazioni per la ricerca del petrolio ed espone il dubbio se sia redditizio spingere tali trivellazioni a limiti tanto elevati (fino oltre i 5 km. di profondità) come è avvenuto in certi pozzi della California. Il prof. Dal Piaz dalla descrizione del carbonifero alpino trae motivo di interessanti conclusioni relative alla opportunità di ricerche più estese in zone non ancora oggi ben esplorate. Il Prof. Vercelli, trattando dei metodi di ricerca geofisici, si sofferma Specialmente a segnalare i vantaggi dei metodi sismici. Inviato dalla A.G.I.P. a studiare il modo di applicazione dei metodi Uprdn«11 ! 11111111 ( 11L11 1111111L1111 11 M 111111 r sismici nel campi petroliferi del Nord America, è lieto di conclude re che quanto fa la A.G.I.P. in Italia, tenuto conto delle enormi differenze di mezzi disponibili, non ha nulla da invidiare a quanto in paesi tarùo più ricchi del nostro, va compiendosi. Il prof. Dorè fa un'esposizione sommaria sull'im u d „ gravità alfri' di0 de„ anboml|ie' ,oca i..-" rEJ_-fB2t~TtlZ>*Z, . piego dei mezzi gravimetrici in appoggio alle ricerche petrolifere, l'issa i limiti di impiego dei vari dispositivi sperimentali adatti taluni allo studio delle grandi anoallo stulocali. Infine l'ing. Contini riferisce sui mezzi di perforazione destinati alla ricerca del petrolio e in particolare sui mezzi che a questo scopo la A.G.I.P. impiega. Esaurito cosi il programma del convegno, il presidente dell'Accademia delle Scienze di Torino prof. Panetti, in una felice sintesi riassume i risultati del convegno, rileva il filo logico che ha collegato i vari temi via via svolti, tutti tesi ad assicurare la più proficua ricerca dei combustibili e la più opportuna loro trasformazione ed utilizzazione. Ringrazia i numerosi relatori convenuti da ogni parte d'Italia a portare il loro contributo all'iniziativa che nell'interesse nazionale l'Accademia torinese ha svolto con il Convegno stesso. Una lezione del sen. Tournon Alla Società di Cultura e Propaganda Agraria, giovedì, 11 corrente, alle ore 21 (via Mario Gioda 24) il sen. ing. Adriano Tournon terrà una lezione sul tema: « Irrigazione di zone tropicali ». 11111 M 111111111111111111111111 M 11111111111111111111 M 111 • La Stampa. La sala della mistica: « La parola si fa azione ». Uno dei più caratteristici reparti: un tratto di galleria in una miniera della « Ccgne ». Sul binario è il carrello per il trasporto del materiale. I! trasporto e la ricognizione della salma di Don Michele Rua Nel mattino di ieri, la salma di D. Michele Rua, il primo successore di D. Bosco, è stata tolta dalla tomba nel Collegio Valsalice, alla presenza dell'ispettore del Cimitero e dei superiori del Capitolo superiore salesiano col-Rettor Maggiore D. Ricaldone ed altri ispettori e direttori di istituti. I giovani del Liceo Valsalice col loro rettore hanno dato l'estremo saluto al prezioso deposito. In automobile e in forma privatissima la salma nel feretro, i cui sigilli sono stati controllati, è stata portata a Valdocco. Qui, nella cripta delle reliquie, alla presenza del Cardinale Fossati, dei rappresentanti del tribunale ecclesiastico, del Capitolo, del Consiglio generale delle Suore di M. A. e pochi altri; tolti i sigilli, è stato proceduto alla ricognizione giuridica e canonica della salma del prossimo Beato. Ass. Italo-Germanica di Cultura La conversazione del prof. Banfi Ieri sera, per incarico dell'associazione Italo-Germanica di Cultura, il prof. Antonio Banfi dell'Ateneo milanese, ha parlato, nell'Aula Magna della nostra Università, sul tema: «Vita e arte in Goethe ». Sono intervenuti il Console generale di Germania e il vice Console. La conversazione è stata vivamente applaudita dal numeroso pubblico presente. Effetti di primavera su ceci e lenticchie 11 ventiquattrenne Filippo Mainagli» ili Evasiti, titolare d'un negozio di commestibili, in via Pralungo 2. fu contravvenuto da due guardie in borbIicsp il 1° muBgio Hcorso perchè poneva in vendita <tcì bianchi medi ni prezzo di li. 2.80 anzlchò di I/. 2.50 come prescritto dal listino 0 Irntio'hie medie a L. 3.2o anziché a 3. Opponeva il contravvenuto di aver venduto la merce tal quale,l'aveva comperata, e che i ceci e le lenticchie non erano del tipo «medio», com'era parso nuli aprenti, hensì del tipo «Cleante»; l'equivoco fi spieenva col fatto che a. fine stai-ione tutti t lciruini «si ritirano», e cosi era- stato anche di tinelli. Campioni di co-i e lenticchie... rientrate son stati portati ieri davanti al Pretoro .Scarpelli. B il Massaglia ha ripetuto ta sua ariromcutazione tli carattere termico. E' «tato puro sentito un coltivatore il quale Ita dissertato sulle differenze che passano ira ecce e cece, lenticchia. 0 lenticchia. Tutto un mondo ignorato. 11 Pretore ha assolto il convenuto per insufficienza di prove. Pietosa fine di un bimbo Si allontana dalla mamma e annega in un canale ieri mattina., verso le undici, mentre era con la mamma in una..chiesa nei pressi di corso Grosseto il bimbo di 4 anni, Francesco Gihellino, di Fietro. abitante in via Sàorgio 52. si allontanava senza che la donna- avesse il tempo di accorgersene, iniziate le ricerche un passante, il signor Giuseppe Viale, residente a Volpiano, trovava, dopo mezz'ora-, il cadaverino del bimbo in un canale dei pressi di corso Grosseto nei paraggi del «Nido Boccato » dove il piccolo era accidentalmente caduto, All'Astanteria Martini i medici ne hanno constatato il decesso avvenuto per annegamento. L'imponente presentazione delie produzioni autarchiche della Fiat.