Aliierl e von Mackenseo aprono la Mostra del Libro tedesco

Aliierl e von Mackenseo aprono la Mostra del Libro tedesco Aliierl e von Mackenseo aprono la Mostra del Libro tedesco La cerimonia ai Mercati Trajanei - Il saluto del ministro Goebbels recato dal dott. Berndt e li o à i e, e e e ii A i l i i e e a . mania si accompagna ed intreccia Roma, 3 maggio. Stamane è stata solennemente inaugurata la Mostra del Libro tedesco in Roma, allestita sul suggestivo millenario ambiente imperiale dei Mercati Trajanei. Organizzata dal Ministero della Propaganda del Reich, in collaborazione con l'Ente germanico per lo scambio bibliografico, la Mostra è sotto il patronato del Ministro della Propaganda del Reich Goebbels, del Ministro della Cultura Popolare S. E. Alfieri e dell'Ambasciatore di Germania presso la Imperiale e Reale Corte von Mackensen. L'aula del Mercati Trajanei era stamane adorna di drappi neri col fascio littorio in oro e di drappi rossi con la svastica, mentre, nel fondo, la parete era ricoperta da un ampio drappeggio rosso che scendeva dall'alto. Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti, da parte tedesca, l'Ambasciatore di Germania von Mackensen, con l'Ambasciatrice, e il dott. Berndt in rappresentanza del Ministro Goebbels; il dott. Agemajer, in rappresentanza del capo della Direzione culturale del Reich Rosemberg, e i direttori degli istituti artistici e culturali tedeschi di Roma. Da parte italiana, le rappresentanze del Senato, della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, del Partito, 11 direttore generale dell'Istruzione superiore in rappresentanza del Ministro della Educazione Nazionale, i rappresentanti del Governatore di Roma, della Reale Accademia d'Italia, dei massimi istituti scientifici e culturali dell'Urbe, il presidente della Società autori, il vicepresidente della Corporazione delle professioni e delle arti, il Capo del Centro stranieri del Direttorio nazionale del P.N.F., il presidente della Federazione Editori, il direttore della Stampa italiana, il direttore della Federazione del Libro. La cerimonia ha avuto inizio allorché è giunto ai Mercati Trajanei il Ministro della Cultura Popolare, S. E. Alfieri, ricevuto dall'Ambasciatore di Germania e dalle altre autorità, gerarchie e personalità convenute. Von Mackensen ha preso per primo la parola, rivolgendo un saluto ai Ministri Alfieri e Bottai, che con così vivo interesso seguono e favoriscono i rapporti culturali tra l'Italia e la Germania. L'ambasciatore ha proseguito dicendo che la Mostra è il risultato di lunghi lavori preparatori ed ha aggiunto che, mentre essa darà ai tedeschi in Italia un quadro fedele del loro paese e del loro popolo unito dal forte braccio del Ftlhrer, convincerà gli amici italiani con quale intensità la letteratura tedesca si occupi dello studio, della comprensione e della gloriosa storia dell'Italia. E ha concluso augurando che la Mostra possa approfondire sempre più la stima e l'amicizia reciproca tra i due popoli, Eer i quali è di esempio e di simolo l'amicizia fra il Duce del Fascismo e il FUhrer della Germania. Dopo gli applausi che hanno accolto il discorso dell'Ambasciatore tedesco ha parlato il Ministro della Cultura Popolare, il quale, dopo aver detto che questa Mostra del Libro tedesco vuol essere una altra eloquente espressione di quei legami culturali tra l'Italia e la Germania che hanno così lunga e feconda tradizione, ha continuato rilevando come, attraverso la storia dei due Paesi, continuamente si incontrino e si fondano correnti di arte e di pensiero dal primo atto di unità delle genti tedesche, su su, fino al Secolo XIX, allorché la mirabile risurrezione della Ger- le sue vicende con quelle del Risorgimento Italiano. Il Ministro ha proseguito di cendo che la Mostra, graditissima iniziativa del ministro Goebbels, rientra nel vasto quadro degli accordi culturali italo-tedeschi e contribuirà in modo notevole a stabilire precisi collegamenti tra i due popoli nel campo prodigioso del pensiero, della cultura, della scienza e delle arti. E dopo aver detto come, nella Germania nazionalsocialista e nell'Italia Fascista, tutto sia al servizio della Patria, il ministro ha concluso affermando che, mentre altrove una artificiosa ùiquietudine presiede e incrementa i rapporti fra popolo e popolo, era di tanto maggiore soddisfazione essere qui a stabilire, nel nome di Hitler e di Mus. solini, nuovi contatti d'ordine co struttivo pacifico e pacificatore fra Italia e Germania, Dopo il ministro Alfieri, le cui parole sono state accolte da un vibrante applauso, il dirigente ministeriale Berndt ha detto delle relazioni culturali italo-tedesche nel passato e oggi. Parlando poi dell'accordo culturale italo-tede, sco l'oratore ha rilevato l'importanza degli istituti tedeschi in rtalia e di quelli italiani in Ger mania per gli scambi culturali fra i due popo.U, rilevando che , questa grande Mostra del Libro j tedesco è anche «ssa un frutto fe- lice di quell'accoKdo culturale. E ha concluso molto applaudito rin graziando i ministri Alfieri e Bottai e tutti i collaboratori della Mostra a nome del Ministro della Propaganda del Reich dott. Goebbels, esprimendo per incarico del Ministro stesso la speranza che, tra poco, anche in Germania, possano essere accolti come ospiti graditi 1 poeti e scrittori italiani. Dopo i discorsi, il ministro Al fieri e l'Ambasciatore di Germa. nia, con le autorità e personalità intervenute, hanno compiuto una dettagliata vìsita alle varie sezioni della Mostra. Quindi, prima di uscire, il ministro Alfieri ha espresso all'ambasciatore Ma ckensen e al dott. Berndt il suo più vivo compiacimento per la perfetta organizzazione e per la riuscita di questa Mostra, che do cuménta l'alto grado di progres 5P tecnico raggiunto dalla nuova ftprmanin noi nam-nn rlnllfl Germania, nel campo della duzione libraria. prò- La morte a Roma del senatore B&pzilai Roma, 3 maggio. E' morto, nella sua abitazione in via Ofanto, il sen. Salvatore Barzilai. La notizia del decesso, per espressa volontà dell'estinto è stata comunicata alla presidenza del Senato dopo la tumulazione avvenuta stasera. Uomo politico e avvocato, nato a Trieste il 5 luglio 1860. A 18 anni fu processato dall'Austria e condannato a un anno di carcere. Andato a Bologna, si laureò in tntdpqcncClTSVTTBFARRNBTCMCTBRpsrltssvrm legge (1882), e, trasferitosi a Roma, fu dal 1883 al 1890 redattore della Tribuna per la politica estera e prese attiva parte nell'azione dell' Irredenta, acquistandosi al tempo stesso grande reputazione di valente oratore e avvocato penalista. Eletto (novembre 1890) deputato per il V collegio di Roma con programma repubblicano, rimase alla Camera per otto legislature, durante le quali pronunciò discorsi sul dovere nazionale verso le Provincie irredente e contro la triplice alleanza, prevedendone nettamente la fine nell'eventualità di una guerra. Fautore dell'impresa libica e dell'incremento delle spese militari, nel 1911 si staccò dal gruppo repubblicano. Fu per un ventennio (1904-1924), salvo breve interruzione, presidente dell'Associazione della Stampa. Nel 1915, dopo la dichiarazione di guerra, fu ministro per le Terre liberate nel gabinetto Salandra, nel 1919 fece parte della delegazione italiana al Congresso della pace. Nel settembre 1920 fu nominalo senatore del Regno.