Pittoriche espongono

Pittoriche espongono Pittoriche espongono Giuseppe Manzone Vv.i pi Mura ehi arti, tim^n, frese a. ed l'ioga. Un temperamento sompli'.-e r* ortliale, .-ano e coerente, lerlele n<\ una uà, limpida, visione pae.«i^liea che riI pjiecchin, l'immutabile amo re per in naItia terrai anUgiana. Su questo, duplice I ma inscindibile tensi tura, pittorica e (sentimentale (Siuseppc •Manzone «volpe da trent.'annì i suoi motivi. Iniziando il calumino come Fieuristti (e come tale entrò nella, nostra (ialleria Civica d'Arte Moderna) è giunto medita ! a monte aL pue.-ujxtfu*. 'li'è la siiti più vera espressione artistica nel sciihi che anche le. >u»! rientro migliori son quelle che vivono e respirano ne] t atei in e nella luce del punse, sia p nulo min abitavi come la bellissima «Maternità» rurale, alta noi .^olo sui vigneti verdi e sullo zolle irialle. sia equilibrandone Kli elementi rappresentativi come nel « Riposo <'--. un altro bd Quadro di respiro largo che nel gn-to delia composizione e nella eypnn-ivib libertà stili* stica fa, pensaro al Carena più puro o pulito di colore. Quest i motivi sono vari n lieti : fi lari elio s1 in seguo no su dossi ri ni. un contadino che sosta lungo una proda, rn gazzette con le mucche al pascolo, donne mi pre^i dei casali, campi, alberi, prilli, pianure vasto con lontano i monti, cieli; e talvolta — mutato l'ambiente - - qualche marina, ad Arma di Tu gel a od a Spotorno. Tutto ciò è quanto mai riposante e serene. Poche nubi in quel eirli luminosi, nessun dubbio intellettualistico nel lavoro del Manzone. Ltb sua fatica (tempre dissimulata), il suo studiò (sempre coscienzioso) è tutto nel crenr forme naturali nella luce, nel rendere questa pacata e persuasiva vita, agreste con una- pennellata sciolta ma precisa che Iintona i suoi colori fra. i verdi, gli azzurri, le ocre. Con tali mezzi estremomente semplici il pittore riesce a darei un ségno d'ampia liberti! campestre in cui ogni piemontese BUbìto riconosce i [caratteri della, stia terra. E questa immediata rispondenza fra pittura come [stile e motivo corno rappresentazióne nòti e nò casuale uè estrinseca: defluisce un modo il* essere senti mentale, s'inserisce nella tradizione artistica, regionale, insomma foggia la persona" |!.:: €»iirci-- .! j ; , | ih, ben rlconoxclnilé liei Maiuonc for nominile la misura, chiarendone le posFibilità. Sono, lo eue, doti istintive elio lo studio o il lavoro hanno via via fatto più ricche di cordiale poesia. Per-cO lo vorremmo veclcr tutte, e .-empie, poste a servizio della pittura ante,.- tica o non di una sovrabbondanza diproduzione. Un buon numero di oue- «ti dipinti, esposti da osci in una cai-levia. torinese, sono espressióni robusto a complete di uno stato d'anima vi- orante che ha determinato la bella, pit- tuia-, ciualcho altro invoco denunzia -pur su una. linea di dignità — un abbandono iin po'tacile e corrivo, qua-si che il pittore non abbia abbastanza.maturato la sua sensazione prima dirappi-esontarla. Una_Ta-Matilde Ballarlo Vari ricordi; Charlotti (specie nei ri-tratti) Calderini, Tavernicr una e làEeycend bastano a definire questa pit- tura assai disegnata, con ricerche di li inorerai a rappresentarla. Una Tallii à da evitare, e dalla quale il Manzone saprà, difendersi. !effetti luminosi. Alcuni pezzi serupo-;lesamente .ostruiti come « Strada nel- ! la Jiottc », «Aprile a Villa Rey», al- mine attente impostazioni tonali come ; Mattino all'Orto Botanico», sono ilmeslio di quanto espone la signorina Ballario nella saletta della «Cucina Malati Poveri». Vn consiglio a parer- ; ! ' elli pittori: perchè quelle pesanti funeree cornici nere elio ammazzano qualsiasi dipinto? mar. ber.

Persone citate: Ballario, Calderini, Giuseppe Manzone, Manzone

Luoghi citati: Spotorno