Le donne negli impieghi Le modalità delle denuncie

Le donne negli impieghi Le modalità delle denuncie Le donne negli impieghi Le modalità delle denuncie da parte delle ditte , S?*- e dò per ottenere un più fa- Roma, 2 maggio In merito alla testé instaurata . disciplina dell'assunzione del per sonale femminile negli impieghi L„ì.uh„i „ „,.i,..,fi i„ '"'^"-fc1. nubbllcl e Pinati, le aziende pii vate sonn stale Invitate a denun clare ai Consigli Provinciali delle Corporazioni il rispettivo persona- le impiegatizio, distribuito in tre categorie: personale direttivo; personale di concetto; : personale d'ordine e inservienti, . Le ditte con stabilimenti e fi personale dipendente trovantesi nelle varie Provincie da inviare al Consiglio Provinciale delle Corpo razioni nella cui circoscrizione le tmsdnMsvHmKUli ,iali in Più Provincie devono com- I Pilare un elenco unico per tutto ili metiesirae ditte hanno la sede'le¬ cile controllo della percentuale del personale femminile in relazione al personale dell'azienda, La copia dell'elenco del perso J]a,e dlp£ndente Ua una ditta, da «n-rv»! presso la ditta stessa, lleve essere vistata per conformità a quella depositata presso il Con siglio Provinciale delle Corpora zioni, onde evitare ogni dubbio di ì irregolarità. La denuncia del pertentata, oltre che dalle aziende che esplicano un'attività sonale dipendente deve essere pre- economica. < n d ; professionisti. , y Poiché il R. D. L. 5 settembre ; 1938 parla di assunzione di perso- naie femminile agli impieghi, do vrebbero escludersi dalla denuncia gli operai, a meno che si tratti di mansioni per le quali la Magistratura del Lavoro abbia ritei nuto che gli operai possano considerarsi impiegati. Inoltre nella denuncia vanno indicate le generalità delle singole impiegate che siajno orfane di guerra o di Caduti per la Causa fascista, figlie di Invalidi di Guerra o Invalidi per la Causa fascista, madri, vedove non 'rimaritate, sorelle (vedove o nubili) dei Caduti in guei-ra o per la i Causa fascista. E' altresì opportu hII'SClSIEIISMMA'lNlSlVMISi iZ^l^Z^eii^ to delle impiegate che siano parenti e affini fino al quarto grado del titolare dell'azienda. | L'esattezza della denuncia di Che trattasi faciliterà un'applica zjone della legge più rispondente ] Sl7'aii0 spirito del provvedimento. j —•-» — H ItltereSSailte SdltenZa I circa ìl nrotesto Cambiario - F | - Milano, 2 maggio. Il Tribunale di Lodi, recentea mente, giudicando in una causa i intentata dal commerciante Osvaldo Paladini alla Banca Credito o | commerciale, ha risolto una queiigtione molto interessante in tema - di protesti cambiari. Il Paladini o chiedeva che la Banca fosse con- ìdannata a risarcire il danno che -;gu era derivato da un protesto . elevato contro di lui quale emlt-itente di una cambiale girata alla a1 Banca e da questa consegnata per | il protesto all'ufficiale giudiziario è|defla pretura di Lodi, -| j| paladini lamentava che 11 prò àjtesto della cambiale, pagabile al - : domicilio in Lodi dell'emittente, - fosae stato fatto presso la sede dell» Ranca anziché nresso 11 suo §Sulò! e che là data del prò1 testo fosse inesatta, poiché in reaità la cambiale era stata pro testata due giorni dopo la sca uenza del termine. ' «rea la data del protesto il Tribunale ha sentenziato che il come atto pubblico, fa ! i e protesto, . ^ fin?;a querela^di.falso, e qum- 'di ha ritenuto di non poter prendere neppure in considerazione le obiezioni contro la data. Il Tribunale ha poi giudicato che la legge cambiaria col termine « domicilio % indica il luogo di residenza e che, quando non si può rintracciare la residenza del debitore, il protesto può essere «• al vento », cioè in qualsiasi località, a scelta di chi vi procede. Né si può far carico i i al pubblico ufficiale'' procedente di assunto notizie circa la cambiario i „ -1 resK'enza decitole i ISo^on^ n^HndS ta l'K o, - te Indicata. a j — , „ . i: m o , , Trent'anni a un avvocato per ingenti malversazioni Milano, 2 maggio, terminato alla Corte di As- - sjse un processo a carico dell'avv. fmUto font^pute^ dl^ver- a z! • e_di_peculato pei cu ca due - pMilano. Al pl'OCeSSO 1 imputato ha Ìl ammesso i fatti addebitatigli, giu-stificandosi con l'affermare che, j£ milioni. Il Ponti era segretario di a vari consorzi, fra i quali quello *-- dell' Acqua Potabile del Comune di è - o compiuta, la prima sottrazione, egli voleva riparare colmenuo l'ammanco e perciò tentò a varie - n e o e ripreae speculazioni che gli anda- * maYe e ,e qu^i fu co. -, .fr.ttn „ rirm.rPrp ad altre sottrai stlett0 a ncorrere au dltre sottra zioni. Il giuoco continuò cosi per parecchi anni finché fu, scoperto e rinviato a giudizio. La Corte lo ha condannato a 30 anni di reclusione, 57 mila lire di multa, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla libertà vigilata dopo la pena e al risarcimento dei danni. E' stato concesso all'imputato il condono di sette anni.

Persone citate: Corpora, Osvaldo Paladini

Luoghi citati: Lodi, Milano, Roma