Concha Espina

Concha Espina Letterature iberiche Concha Espina Ancora un'anima femminile coronala ili martirio... Ancora una volta il Dolore 6 il musagete dol]l'arte ili Concila Espma. Alicia ÌRetai/nurda i Imagenes de vivos | |y de r.iucrlos » - Collección Nueva Espafia), appa; tiene alla famiglia isp.ritualc delle creature che, pai Inde di passione o d'olocausto, salano nell'opera dell'Insigne scrittrice santanderina. da' Desperiur para morir e da Ln Esfinge nmragata a Dulee nombre à Tierrus \de Aquilón... Ma tra Alicia e le sue [sorelle di sofferenza corre, tuttavia una differenza profonda: la sua' ltraSetHa non è che un episodio di •una più vasta e terribile tragedia e o e collettiva: la tormenta di sangue che ha squassala la Sp.ip.na. La |stessa lenuità dell'intreccio de La Retuymirdia — esso s'accentra intorno al calvario di una donna che disperatamente ricerca l'uomo da lei amato, predestinato dai rossi alla morte -- questa stessa teruità rivela nell'Autrice l'intenzione di offrirci assai più che un romanzo, un documento storico-psicologico, un diario — diremmo quasi — delle atroci giornate vissute da Santander ( « Torremar » ne! racconto), sotto la dittatura del « Frente popular . La ReUujnard'a fu da lei composta, tra uh continuo pericolo mortale, nell'avita casa di Luzmela, un villaggio delle Asturie di Santillana. Il 24 agosto 1937 sulle alture circostanti cominciarono ad apparire, simili, nella lontananza, a tremule fiammelle, le bandiere bicolori dei Navarresi. Durissime giornate, quelle del 25 e del 26; presa tra due fuochi, tremava la vetusta casa, vicino a cui crocchiava rabbiosa una mitragliatrice. Alle sette e mezza pomeridiane del secondo giorno anche questa tacque. Nel tremendo silenzio s'udirono concitati colpi alla porta principale. — I miliziani! I miliziani! — gridò atterrita la nipote di Concila precipitandosi su per le scale. — Si apra e sia quel che Dio vuole! — ordinò la scrittrice. Apparvero due uomini armati, « coperti, uomini ed armi, di polvere e d'ansia ». Erano il tenente Luis de la Sema (nipote dell'Autrice?) ed il figlio di lei, Victor. Luzmela era in potere dei nazionali. Questi particolari si leggono nella prefazione premessa dallo stesso Victor all'opera materna. Quella sera Concila avrebbe dovuto essere condotta al paxeo, la passeggiata senza ritorno. Ad un libro che gronda, come questo, di lagrime e di sangue, sarebbe ingiusto chiedere l'organicità, l'equilibrio delle parti, la costante vigilanza stilistica. L'atmosfera di terrore e di scorata stanchezza che incombe su Santander, dove ogni cittadino può da un istante all'altro trovare la tomba La-lln una campagna solitaria o nelle e i n , a ri n 2, o n ù o - i I cere natante dove, in attesa d'una o ! chiamata di morte, agonizzano len- o itamente tremila prigionieri civili, -|Lra.1 $u*1}.il "danzato di Alicia a a . acque del porto — ivi gettato molto o vivo, è indifferente —• l'afflo rare dei più turpi e volgari istinti che dormivano in certe oscure coscienze, il dramma di altre coscienze che, illuse da un sogno di fraternità umana, si trovano innanzi ad un'orrenda realtà, tutto questo terrestre inferno dei corpi e delle anime rivive ne La Retayuardia con implacabile esattezza storica. Se in qualche pagina la narrazione si sfibra in un vago sentimentalismo profano o religioso, in altre raggiunge una concentrata potenza che saremmo tentati di chiamare dantesca. Cosi nella scena della matama, del macello perpetrato, con getto di bombe, dai miliziani sul povero gregge umano che si stipa sul Satànus, il car- a a tandosi com'esso in un movimento oscillatorio. ritmico eid-,.me la materla Hsica in un letl to di misericordia. Qui l morti han-,no accettata la missione di vegliai ire in piedi sopra lo scoglio a e - Rafael Ortiz, salvato per un mo mento dal fratello Angel con un eroico stratagemma... Scena superata forse in tetra grandezza da quella dell'esplorazione subacquea compiuta dal GrarrocAin, il marinaio aderente al Frente popular, ma generoso ed umano, per accertarsi che nell'ondoso cimitero del porto non giaccia eventualmente la spoglia di Rafael, del quale non si ha più notizia... Il Garrochin si trova innanzi ad una macabra selva: quella dei « giustiziati » di Torremar. Eretti, in atteggiamento di terrore, ancorati al fango del fondo dal piombo saldato al loro piede, si muovono sotto l'impulso abissale della marea come in una interminabile danza. .< sono morti che non perven- | nero ad un luogo di riposo e vi- o i vono la sordtt vita del mare, agia e a ; Quel luogo non si può considerare come un cimitero, tranquillo dormitorio dei defunti. No; qui non l le alghe, come un esercito postumo, in un perpetuo andare e venire dantesco: è una schiera che vigila e che sente, che attende qualcosa in fondo al mare ». Che cosa attende? Ad un tratto il Garrochin intuisce il significato di quella misteriosa pattuglia di cadaveri. Essi rappresentano la retroguardia della ; Quinta Colonna /che reclama vendetta, essi testimoniano — com'egli jdirà più tardi ad Alicia — del pervertimento di Torremar. Uno di quei fantasmi, sospinto forse da un'oscura corrente, si stacca dalla funerea selva e si dirige verso il Garrochin. « Questa fulminea apparizione è il simulacro di un uomo alto e vigoroso, con le braccia aperte, col volto ancora intatto e sul petto, risplendente, l'oro di un medaglione, custodia, forse, d'un'immaglne cara. Il fuggitivo tiene gli occhi smisuratamente aperti, si muove e gesticola come se volesse parlare. Ma le sue labbra sono cucite con fili inconsumabili ». Allora il marinaio non regge più all'angoscia e si fa issare. Da quel momento il Garrochin è perduto per il Frente popular. come già era stato perduto, dopo la tregenda di sangue del Satana*.. Eelipe Quiroga. il fratello di i Alicia, fidanzato a Rosa Ortiz. sorella di Rafael. Questi è scomparso senza traccia. Alicia è sola, ella 'accetterà il suo destino di sacri'■ tìcio. | Una sera, nelia baia di Torremar, s'accende ad un tratto a bordo del ». Rio Sii » una stella di smeraldo... E' il segnale convenuto Iche Felipe Quiroga. il miliziano disertore, è ormai al sicuro. E quando Alicia ne comunica per telefono la notizia a Rosa, questa le domanda s'ella non si senta jin qualche modo consolata. — Sì, sono assai consolata -risponde l'infelicissima. Anche Alicia è della razza dei martiri. Berca Soldati inglesi di guardia a una >.jrta di Gerusalemme. 11 1111111111 ■ I ■ 111111 1111111 ■ 1111111111111 ri 1111 t 1 l : 11111 : l il ! l m l m l m111 ii l m ! i m

Persone citate: Alicia Ìretai, Berca, Eretti, Espina, Felipe Quiroga, Quinta Colonna, Quiroga, Rafael Ortiz, Sema

Luoghi citati: Gerusalemme, Rosa Ortiz, Santander