UNA NOTTE A BOMBAY

UNA NOTTE A BOMBAY L'ANIMA DELL'INDIA UNA NOTTE A BOMBAY Che farebbero questi 380 milioni di individui in caso di una guerra europea? - La resistenza e la rivolta - Un diffìcile pronostico La immensità dell'India è una svalvola di salvezza per gli inglesi , Non sarà il ventesimo secolo il secolo '< dell'Asia » come, in un certo senso il diciannovesimo fu il secolo dell'America e portò innanzi nel giuoco mondiale le forze dell'America? Due, tre secoli or sono, il mondo era separato da compartimenti stagni; la mancanza di « contemporaneità » negli avvenimenti, le cui notizie varcavano i confini col « rallentato » passo delle carovane o delle navi a vela, isolava i destini dei popoli; ma oggi i destini dei popoli si spostano in un attimo secondo gli equilibrii e gli squilibrii dei vasi comunicanti. Un avvenimento come la battaglia di Trafalgar avrebbe oggi ripercussioni immediate nel tempo e profondissime nello spazio. Press'a poco questo argomento fu portato a difesa dell'ammiraglio inglese che, durante la battaglia navale dello Jutland permise alla flotta tedesca di riparare alle proprie basi. — Io ero il solo — disse l'Ammiraglio inglese — che, arrischiando la battaglia, potevo perdere la guerra europea (si noti l'ampli zpanPsrlospfnIficazione del bersaglio) in mez\ z'orà. sda«drrspgctqcnLsml« Il tempo è maturo » Illuminata profezia mussoli- prdot. pniana sulle « necessità di una,smaggior giustizia tra i popoli »: imtutti ipopoli. In antico si sareb-|cbe parlato di popoli di un paese;co di un continente. Oggi il set-'Ctore politico è mondiale. La ne-|bulosa rivoluzionaria indiana,! che si è consolidata poco a pcco.e con fatica in una cinquantina d'anni e che rivela ancora tutte jle suture del suo processo di| lenta fusione potrebbe, da un imomento all'altro, precipitare; 'generare, se non proprio un i sole, almeno un sistema plane- e r l i a o a i e n e o i tario, e questo in funzione e per effetto di un avvenimento europeo. Pochissimi giorni or seno il Presidente del Congresso indiano, in una pubblica seduta pronunciò un breve discorso in cui era chiaramente detto che le complicazioni dalle quali è legata l'Inghilterra in Europa hanno avvicinato il momento di affrontare l'Inghilterra con precise richieste e in forma di « ul timatum » a breve scadenza. A commento di questa premessa il Presidente del Congresso ag giungeva che «il tempo è maturo per un più vasto assalto all'Imperialismo britannico ». L'Inghilterra si guarderà bene dall'entrare in conflitto con un movimento indiano anche se esso si limitasse afta « disobbedien- za civile delle masse ». La cerimonia in cui furono dPspronunziate queste minacciose|eallocuzioni era, a leggere i gior-|einali inglesi, molto pittoresca; il Presidente del Congresso, essendo ammalato, comparve alla riunione disteso sopra i cuscini, lo vegliavano le sue famigliari sostituendo di mano in mano pezzuole bagnate sulla fronte febbricitante. Prima della riunione l'arrivo del Presidente era cerQdvCtstato preceduto da una sfilata Itdi cinquantadue elefanti parati'ma festa. Scene evidentemente da —« Mille e una notte »; ma parole'sdure, parole « moderne v. E pa-|yuciqlrole che devono avere una certa rispondenza a Londra se si pensa che dietro questa riunione politica del Partito del Congresso si leva un popolo che cresce di quattro milioni di abitanti all'anno. Anche il numero è potenza quando si consolida in queste cifre. Attenzione! La popolazione dell'Asia è vicina al miliardo. L'India, lo abbiamo detto, cresce di quattro milioni l'anno caldAhma il Giappone di un milione ejl'isola di Giava, in un secolo, è]passata da due milioni a quaranta milioni di abitanti. Formicai, formicai umani — dicono gli illusi. Formicai che operano secondo gli istinti. Ma talora, al centro di queste im ponderabili masse, più pericolo-j,so di esse può esservi un uomo, immuto di un'idea e di una fede, |che guadagna terreno, che non ;conosce ripiegamenti, nè dubbi;|'Che magnetizza particelle infi-|mtesimali e ne fa un blocco;, ! che opera come un reagente chi-1 .m'co; che trasforma una massa statica in una forza in un mo-' jvimento. Gandhi per esempio. | r o a n e è a i A a g o o ,| - tarsi, di situazione che bisognai osservare da vicino e controlla-1re perchè non si trasformi in JGandhi e Nehru Gandhi che ritorna ogni tanto nel ciclo delle preoccupazioni inglesi come un avvertimento fatale di « cose che non vanno di minaccie che possono concre una crisi. Seppellirlo vorrebbero, gli inglesi-; ma non dopo uno dei famosi digiuni di protesta che sono l'arma più preoccupante e inarrestabile di questo predicatore, ironico, testardo e illuminato come un profeta. Illusione inglese di seppellire l'idea quan- do ne avessero soffocato il por-tavoce, come se al seguito di Gandhi non fosse tutta l'Indiapensante e come se, tra i mille scolari della sua dottrina, giàuno non primeggiasse: il suoerede spirituale, Pundit Jawar-Ilai Nehru. L'uno e l'altro, Gan- dhi e Nehm, colonne di quel vPartito Nazionale del Congres- sso che abbiamo citato più sopra e che è la leva più importante:l'e minacciosa del sollevamento tindiano, contro gli inglesi, per- oche è il fautore, senza scrupoli'fe senza reticenze, del Puma Sa-|laraj o «indipendenza totale ». IgQuando io fui in India (poco piùjldi un anno fa) Gandhi che per dventotto mesi si era ritirato dal'mCongresso faceva la sua ren-;t-trée. Aveva già compiuto il set-; Ltantesimo anno. « Non credete- lmi un vulcano spento — dissejc — \R m;a energia è sempre la,dstessa; quella di molti anni fa.ivyi ho additato un programma di cunità e di comunità, vi ho rac-!pcomandato di rinunciare alla tintoccabilità ». Egli insisteva su lquesto concetto per eliminare fla divisione degli indiani in| caste come già una voltai aveva ottenuto di eliminare! la separazione del popolo in-: Rdiano in maomettani e indù.'rAnche nelia sua filosofia, che gha qualcosa di tolstoiano, e nel lattsua predicazione che somiglia ?più a quella di un santo che a 1jc.ueya 3; un ,< ieader » politico, l]gj fanno strada le necessità rea- tlistiche. Nessuna più urgente sdella unione totale tra tutti gli dabitanti dell'India. « Se conse- tguenza di questo deve essere per zme la via della prigione — prò- clamava in tono patetico — ad-pjditatemeia e io andrò in prigio- i1 ne. e se fosge queua dei patibolo m additatemela e io salirò il pa- s tibolo. Sono'sicuro che Pundit v|Nehru farebbe lo stesso se la li- fioertà indiana lo richiedesse ». 1, gi sarebbe cercato invano di m1 dalu?1una Predicazione di d ^\Lzs A contrario egh soste- ' e he sarebbe mofto facile; SShS2? « i^i.'ÌT «,*!; oper tanti milioni di indiani ar-,smarsi di una sola pietra e lan-'cciarla contro poche migliaia di | oìnglesi. « Ma — aggiungeva —irDio non vuole questo. Bisogna!useguire la via della venta e nonìp| quella della violenza se si yuol'r ottenere per 1 India la completa 'ii indipendenza ». Id-1 Egli inaugurava, in occasione1, n Jdi tale discorso-programma unai, i e e e n- esposizione di prodotti della ma- ■ no d'opera contadinesca. Si ri- j collegava con ciò alla sua antica (ideazione di liberare l'India dal-1le macchine per liberarla dagliuomini che hanno importato le macchine. E anche quella spe-eie di puerilità, stupefacente in r-1 un uomo che ha fatto gli studi di universitari in Inghilterra e ha a'passato molti anni della suae vita in capitali improntate alialàjciviltà europea, aggiungeva poe-(ojsia e mistero al grande raduno.-Ipolitico tenuto in un villaggio, - a Faizpur, dove egli era arri-1 vato in un carro trascinato da sei buoi! Ma il discepolo di Gandhi, nel- l'anfiteatro gremito di sessan tamila persone parlò in quella occasione su ben altro tono e facendo capire che, secondo lui, la lotta contro l'imperialismo inglese poteva esser condotta sollanto attraverso l'applicazione del socialismo e rifacendosi come abbiamo mostrato in un art-icolo precedente all'esempio di Lenin e di Marx. Da allora l'India, da circa due anni, è ancora al bivio se giungere all'indipendenza per le vie di un mcvimento svolgentesi nel campo costituzionale o se ottenerla con più violente e radicali riforme tra le quali l'espropriazione del la proprietà e altre esemplari ri forme moscovite, Incognite In India, come a suo tempo in Russia, non devono mancare i rivoluzionarii che aspettano la guerra come una buona occatone per la trasformazione so ??ale che spazzerebbe via, come 11 not-10 di un inondazione, tutta la vecchia impalcatura della vi ta indiana e, in pari tempo, scuoterebbe dalle fondamenta la dominazione ingleseche vi e at taccata per necessita di esisten zadi resistenza, ?fs .da un lato- mol« uomini p?hi!cl ].n»lesl so,no 3Icuri che 1 India- 111, cas° di una guerra mondiale darebbe prova di as soluto lealismo, e forse si tro: verebbc galvanizzata a unirsi fraternamente ai difensori del 11.mj?er?> non "lanc^S°i, pessl" ml?tI che,rTepuut?i?0 1 In?la. per' duta per 1 Inghilterra il giorno c"' gft? ffif8! su.tuJH 1 fronti. La sezione operaia del partito del Congres- so non manco in una recente oc. casione di render pubblico un ordine del giorno in cui è chiaramente detto che « nel caso di una guerra mondiale sarebbe pericoloso per nndia di mette're a disposizione degli interessi 'imperialistici inglesi le risorse Idi uomini e materiali della 1, grande penisola asiatica. Il paritito del Congresso deve mettere ■ in guardia il paese contro la j eventualità di un simile sfruttaa (mento. Non si devono votare -1 crediti per una simile guerra nè i!sottoscrivere prestiti nè arruoe I lamenti volontari. E si deve con-ìtrastare qual"nque preparativo n i a che possa giovare alla guerra ». La formula gandhiana della resistenza passiva » delle mas- a: se, ha preso un compito definito ale quasi un comandamento nella -(affermazione delle sinistre in.diane. Se, all'atto piatico, que ste categoriche dichiarazioni 1 possano essere tradotte in real- i tà è diincile profetizzare. Nello i stesso partito del Congresso vi sono tendenze" di sinistra oltranziste e tendenze di destra più accomodanti o, per lo meno, temporeggianti. D'altra parte gli « interessi creati » dagli inglesi hanno irretito molta parte delle classi dirigenti indiane e potrebbero al momento buo- no, prevalere. Una propaganda subdola si affatica a presentare le potenze totalitarie come mi: naccia in atto contro gli stessi destini dell'India, sebbene la popolarità di Mussolini sia tale che il Suo nome è spesso invocato come paragone di febbrile attività e di pratica e virile realizzazione. (Ceglon's Mussolini, si leggeva recentemente nel titòlo di un giornale, e nel testo si spiegava che il ministro dell'agricoltura era stato trionfai; mente salutato dai suoi ospiti come il « Mussolini dell'agricoltura » per la rapidità e la geniàlità dei suoi progetti a favore della campagna). Sintomi ? Fare una vivisezione dell'India, o anche una radioscopia del suo immenso corpo per vedere lo stato organico delle sue difese e la sanità dei suoi tessuti è molto difficile; e giudicarla « a occhio * sarebbe molto imprudente. Bisogna accontentarsi di piccoli sintomi, trarre la dia- gnosi esaminando impercettibili roseole, analizzando innocui fo runcoli e sottoponendo a coltuni> natura e sviluppo di tra scurabili eritemi. Una .sera a Bombay rincasavo a piedi. Io appartengo a una categoria di viaggiatori che visitano le città camminando ; abitudine terribilmente italiana). Io penso che, incapsularsi in una automobile, o affidarsi alla guida di un interprete sia il modo più sicuro per non vedere niente. Camminare, di notte, Per le «rtjjWftig! Bombay non e cosa molto difficile. Basta evitare accuratamente di inciampa re nel corpo di quelli che dormono sdraiati per terra o su lettucci disposti lungo i marcia Piedi- 0 ealdo era umido e neb blOSO come quello di un bagno turco; pareva emanare dai muri. Le lampade rade illuminavano qua e là il marciapiede chiazzato dagli sputacchi rossastri dei mangiatori di « betel •■>. Mi imbattei in un gruppo di r;lgazzi cUe affiggevano fogliet ti sui muri e disparvero appena !videro che ac^icvo un cerino ;per ieggerli. Erano foglietti a {colori sui quali era raffigurata la CPrta geografica dell'India [preceduta da una donna che im- pugnava una bandiera n strisce bianche e azzurre. L'India e la sua personificazione apparivano dietro le sbarre di una prigione ed erano circondate dalla scritta: Votate pei- il Congresso che libera l'India dalla prigione inglese e schiude la via di tutte le libertà». Raffaele Calzini