Novità contro il maltempo

Novità contro il maltempo Novità contro il maltempo l e i a Razzi, cannoni e aeroplani per prevenire la grandine - Un nuovo [tipo di parafulmine che basterebbe, da solo, per tutta Torino muto flagello dei campi. embbano ormai ben assodata le nostre conoscenze riguardo al meccanismo di formazione della grandine. Le teorie, o meglio le ipotesi, che sostenevano che la formazione del chicchi gelati fosse direttamente connessa a fenomeni elettrici, se trovavano conferma nel fatto che di solito le grandinate avvengono durante i temporal con ricco accompagnamento di lampi e di tuoni, oggi tendono a cedere il campo a una più accettabile ipotesi di un meccanismo termodinamico assai semplice e convincente anche se non si escluda del tutto la concomitanza di fattori elettrici. E' stata soprattutto l'osservazione mediante aero-1 plani che ha portato alle nuove in-1 teressanti conclusioni, e sarà pure' l'aeroplano il mezzo che, come vedremo, si appalesa come il più indicalo per combattere questo te-1 R[tL'origine delle grandinate La caduta della grandine è strettamente connessa alla formazione dei cirro-cumuli; quei grossi nuvoloni estivi, che quando incombono sul ciclo danno anche alle ore del meriggio l'apparenza del crepuscolo; che oscurano improvvisamente 11 paesaggio e fanno a tutti presentire l'imminenza del temporale. Viste di lontano, in aperta campagna, queste nubi appaiono spesso altissime e, piatte e scure nella loro parte inferiore, si presentano nella parte superiore come enormi masse di lana so- vrapposte, terminando in alto con caratteristiche forme a cavolfiore, Esse si formano quando, per una ragione qualsiasi, si manifesti nel l'atmosfera una corrente ascensionale dovuta a una forte ditte renza di temperatura fra gli strati bassi che sono caldi e gli strati alti, più freddi. Se, per esempio, nel bel mezzo di un territorio coltivato o boschi- stato osservato difatti che queste nubi, e i temporali che ne conse guono, sono abitudinarie in certe zone, ove la natura del suolo ne favorisce la formazione. Ed ecco in che modo nella massa della nube si forma la grandine: la corrente ascensionale trasporta 1 vapori verso l'alto, dove esistono .temperature inferiori; questi vaipori pertanto tendono a conden- Indqacsgvcspvo c'è un terreno arido e sabbio-!nso, ove il riverbero solare riscaldi [ dfortemente l'aria soprastante, ivi j rsi formerà una corrente ascensionale che risurchierà dalle zone umide vicine i vapori, portandoli in alto fino a otto o diecimila metri e dando luogo cosi al cirrocumulo, che il vento poi può trasportare nel territorio viciniore. E angdtsarsi, trasformandosi in goccioline d'acqua; il vento verso l'alto impedisce loro di precipitare. Le goccioline raggiungono ben presto zone ove la temperatura è inferiore allo zero, ove cioè in condizioni normali l'acqua diventa ghiaccio; ma per un fenomeno ben noto ài fisici (soprafusione) accade sovente che l'acqua rimanga allo stato liquido anche a una tem ctpcgpelatura inferiore allo zero; se! però in questo stato essa viene urtata o scossa o meglio entra in contatto con un pezzettino di ghiaccio, immediatamente solidifi- i ca. Cosi avviene che le gocce tras-1 Ivi peraltro esse entrano nella zo-'sna che è residenza abituale di nubi I vdi altro genere; gli strato-cirri, ii rquali sono formati di piccolissimi'laghi di ghiaccio. Quando il cirro-!pcumulo entra in contatto con lo nstrato-cirro, immediatamente le pgocce liquide del primo, già note- svolmente ingrossate, solidificano e'dcominciano a cadere. Nella disce-; rsa si ingrossano al contatto conjvportate verso l'alto si mantenga-i n!no liquide anche fino agli otto o t[ diecimila metri ove la temperatu- sj ra 3 di 20 o 30 gradi sotto zero. | maltre gocce soprafuse che trasci- ' anano seco solidificandole; a mag- vgior danno, nelle parti inferiori itdel cumulo trovano di solito for-lStissimi turbini ad asse orizzontale ! èa n a che ritardano la loro caduta e le ttrascinano con sè nei loro giri.jpermettendo loro di ingrossarsi an-ltcora notevolmente dell'apporto di'gocce d'acqua e di vapori; e inn-,da riuscire rovinose. Esperimenti persuasivi Meccanismo semplice e convin¬ cente, comprovato inoltre dalla co- e! noscenza direttamente fattane nele le zone ove si produce il fenome a no. Queste le cause: quali ne sono i i rimedi? L'antica pratica di pre- venire la grandine sparando il can ne, quando cadono al suolo o vi sono addirittura gettate dalla for- ; za del vento hanno ormai tale peso :-1 none o lanciando razzi entro le stato di soprafusione in cui si tro-1 vano le goccioline prima che esse! raggiungano gli alti strati del-;l'atmosfera, trasformandole a lem-! po in ghiaccio, queste ricomincia- no a scendere e poiché sono ancor piccole, prima che e-iuneano al ! suolo hanno potuto diventare pioggia inoffensiva. Ili razzo, lo spostamento d'aria pro-!vocato dall'esplosione nubi, appare, da quanto s'è detto, tutt'altro che irrazionale. Difatti, se si riesce mediante un'azione meccanica esterna a rompere lo iungano al ! liquefarsi e avrebbero appunto quest'efficacia preventi- va! Peraltro il loro benefico effet-ìto è stato per il passato assai di-. SCusso e certamente saltuario. Ciò è dovuto al fatto che la mira da terra contro la nube, e contro quel ie zone della nube che si presen tano come particolare sede del fe 'nomeno, è sempre ,va: approssimati-inoltre la stessa empiricltà to- glieva ai metodo la possibilità di ; un'azione cosi completa e coordi-, :nata quale la natura del fenome-!no richiede. Oggi che questo è as-sai meglio conosciuto, il bersaglio è anche assai meglio individuato: ni *•« a ,...,,11., „.,, .i la zona da colpire è quella ove si produce la soprafusione, e cioè ove la temperatura è inferiore allo zero; sopra i tremilacinquecento metri. Oltre quell'altezza quindi devono essere mandati i razzi. Senonchè oggi si può disporre di un e altro mezzo offensivo: l'aviazione. Sarebbe certo fuori luogo pretendere che un apparecchio si avventuri direttamente entro un cirrocumulo minaccioso, solo per scongiurare la grandine: però esso può sorvolarlo e bombardarlo dall'alto con bombe che scoppino all'altezza voluta. Gli esperimenti fatti in zone particolarmente colpite dalla j grandine hanno dato risultati confermanti la bontà del metodo e il sicuro progresso compiuto in questo già oscuro e difficile campo. Franklin modello 1939 E poiché slamo In tema di grandine e di temporali, non disconviene accennare brevemente alle novità in materia di fulmini e di parafulmini. Decisamente l'uomo è ben deciso a disarmare Giove delle sue terribili armi. L'invenizione di Franklin, bene si sa, ha i dato all'uomo una difesa contro la i folgore, difesa preziosa soprattutto come punto di partenza per ulteriori perfezionamenti, ma in sè | limitata. Oggi, com'è noto, all'acuta e alta punta del parafulmine si preferisce sostituire una specie di rete metallica ad amplissime maglie che ricopre l'edificio a guiIsa di una gabbia di Faraday; parecchie punte basse sono collegate alla rete. Successivamente si è voluto rendere più agevole il cammino della scintilla meteorica verso l'apparecchio protettore, ionizzando artificialmente l'aria intorno ad esso; nel 1914 apparvero i primi parafulmini a punta radioattiva: la ionizzazione prodotta dalla radiazione accresceva note- 1 volmente l'efficacia dell'apparec!cnio' L'azione ionizzatrice fu an- ;cora incrementata col formare un \ ! campo elettrostatico: furono detti: parafulmini «a punto di caduta| obbligato per un'ampia zona i ! circostante gli accidenti furono ra-| iora un nuovo progresso !lel'ia radioattiva del parafulmine, | ! circostante gli accidenti furono ra-| dicalmente soppressi. Si registra La ma-1 protetta da uno strato di smalto, | e "scaldata mediante una corren- ìte elettrica alla temperatura dijtrecento gradi circa. Il campo di,. ionizzazione si dilata allora consi-; derevolmente. Si assicura che il, raggio d'azione di siffatto apparec- : chio è di circa una diecina di, chilometri Basterebbe largamente "1;0. 3010 dl «si a proteggere una pensare a proteggere intere regio- ni con un numero relativamente i -, -!eslg"° dl essl- opportunamente di--jspos '• . calamità meteoro-o , . n>-n ,,pel le calamita meteoro : N**" 1 uom0 «t* dunque trovan- i do via via le armi controffensive i e n e. più acconce: nobili, benefiche applicazioni di una scienza che purtroppo di questi tempi sta fornendo agli odii fra gli uomini sempre nuovi, sempre più terribili strumenti di morte. Gaetano Castelfranchi 1 1 ' 1 ii i | I Un giorno, forse, con le macchine, si riuscirà a fare la pioggia e la neve, si allontaneranno i fenomeni atmosferici dannosi, ogni città avrà la fabbrica delle stagioni e del bel tempo...

Persone citate: Gaetano Castelfranchi, Razzi

Luoghi citati: Torino