Prudenza ufficiosa e oltranzismo estremista

Prudenza ufficiosa e oltranzismo estremista i Aria di Parigi nu Prudenza ufficiosa e oltranzismo estremista Parigi, 10 aprile. Un nuovo colloquio fra l'ambasciatore d'Inghilterra e il ministro e a s, n tappa di una marcia illimitata - verso l'Oriente, i giornali francesi - continuano a sommuovere l'opi- nione con le prospettive più apo- calittiche. n A dar retta all'Oeuvre, l'Aija-1 nia non servirebbe all'Italia se non ctsBonnet ha avuto luogo oggi. Il I Bprecedente incontro si era svolto Idcome sapete nel pomeriggio di ieri j ialla fine della conferenza tenuta al tMinistero della Difesa nazionaIe:dda Daladier e da Bonnet con Cam-i dpinchi ministro della Marina, La! lChambre ministro dell'Aria, i ge-|snerali Gamelin e Vuillemin e il ! avice-ammiraglio Darlan capo dilsstalo Maggiore della Marina, non-ìnche l'ispettore generale delle trup- spe coloniali Buhrer. Nessun comu-jsnicato è stato diramato dopo tali'm; riunioni. inBonnet ha i un lungo colloquio privato con Daj ladier in presenza del direttore j generale Lèger ed uno con l'aniibasciatore sovietico Suritz. Domani alle 16 Consiglio di Gabinetto per preparare il Consiglio dei Ministri precedentemente indetto per mercoledì. I fantasmi della paura Lo scopo di tutta questa effervescenza diplomatico-militare dovrebbe consistere nel prevenire la « minaccia >■ sospesa sullo statn quo del Mediterraneo e sulla « sicurezza delle grandi vie di comunicazione imperiali della Francia i dall'occupazione italiana dell'Albania, giacché malgrado l'assicurazione formale dell'Italia che la operazione albanese è fine a se stessa e non costituisce la prima avuto d'altra partelicfcialarMttsatsascome trampolino per attaccare quanto prima tutti gli Stati limitrofi. Jugoslavia, Grecia e Turcnia sarebbero già prese di mira con la complicità della Bulgaria, mentre all'altra estremità del Me- csb—llor- e nel 1938 da Lord Perth. Quello|ta che gli ambienti in questione vor-jms rebbero, sarebbe per lo meno l'oc-\T cupazione inglese di Corfù, una] Ddfbtof ' Questo spreco di previsioni al-1 J" larmanti risponde al desiderio di S certi ambienti francesi di vedere ! A i d: terraneo la Spagna minaccereb ! be fra poco Gibilterra e il Marocco I bjfrancese. |g!la Francia gettarsi a capofitto injuV una serie di iniziative avventate ìl capaci di trascinare a mali passi ÌG-1 l'Inghilterra, o, se non altro, di h- : ottenere la denuncia del patto ita- Ri: lo-inglese, quel patto che Parigi ! !àlnon ha mai potuto digerire, ed ; nli eliminare per sempre il pericolo j me1 che in un periodo di tensione'd-; franco-italiana l'Inghilterra possa I fe trovar scrupolo a venir meno agli1 e accordi firmati a Roma nel 1937 "dichiarazione di garanzia francoinglese dell'intangibilità dei territori ellenici, romeni e turchi, ed ; una tacita mobilitazione di forze e a — "uiV.i"V juna tacita mobilitazione di forze navali e terrestri. Qualcosa dal febbrile armeggio! di ministri, Stati Maggiori e di-1 plomatici uscirà fuori certamente; o- '.ma non è ancora sicuro se e-ìtrattarsi di una montagna o non; V piuttosto del solito topo. lo- _ l- Pressioni SU Londra a1 ti La decisione che alla Francia o riuscirebbe più gradita sarebbe e senz'alcun dubbio la denuncia den'gli accordi italo-inglesi. Il Temps jXuo ! debba i!1 nel proprio editoriale vi insiste a a'più riprese. Probabilmente questa; il decisione gli sembri la più facile: i- da prendere e perciò l'organo uf- m-1 ficioso tenta di concentrare sopra l-idi essa i pensieri di Chamberlain'a- presumibilmente non disinteressa „ ti, ma non dovrebbe talei_insistenza,|, ora, bastar da sola a raffreddare r-: certi slanci londinesi? Per quel ti che si riferisce a provvedimenti] a-1 più energici e meno negativi, u n, ogni caso il Temps sembra avere ! meno fretta. « Occorre — scrive •— dar pro; va di calma e sangue freddo e non I cedere al nervosismo di una pubblica opinione profondamente turbata dai recanti avvenimenti v. In questi moniti di prudenza in- a bineremmo a riconoscere la ten Idenza dominante nelle sfere go 1 vernative o quanto meno quelle vi to ì ■ i-1 cine al Quai d'Orsay. Non saprem mo spiegare altrimenti il fiero eo!malcontento che persiste nell'aniia mo di Blum non ostante la sullo- èogni occasione la sua intera soli-1 di darietà con quello di Londra, ma n,non si rende conto perchè la pro-1 . .messa di assistenza alla Polonia' rla data riunione del consiglio supe riore della difesa e l'annuncio di due riunioni plenarie del Ministero a due giorni di distanza. Il deputato socialista si rifiuta a comprendere come mai da quasi due settimane Daladier non abbia a-| perto bocca. Egli non contesta che il governo di Parigi affermi in I sgSrnnon abbia fatto oggetto anche di una dichiarazione ufficiale davanti al parlamento francese. « La persistenza ostinata in questo silenzio, scrive il direttore del Populaire. ha finito per provocare un'irritazione e un'inquietudine di cui talune domande formulate alla tribuna parlamentare britannica sono la prova evidente ». La morale della favola è che Blum vorrebbe la convocazione deile Camere. E' stata convocata invece la commissione parlamen-, tare degli esteri per il pomeriggio [sdi mercoledì, vale a dire subito « dopo il consiglio dei ministri, ma;I l'ex Presidente del Consiglio noni |se ne accontenta come non se ne's! accontentano i comunisti. In que^'lst0 malcontento estremista entra- \cìno senza dubbio molte preoccupa-\c stoni di politica intema e il Mài\sjsPento desiderio di risuscitare pri-{r'ma ° Poi fronte popolare; me.{rinon è vietato credere che vi entrinlin cerla misura anche il convin- .ccimento sincero che il Governoìqfrancese rilutti ad estendere il fcampo delle proprie responsabilità\cin un momento in cui oltre alle attività dell'Asse Roma-Berlino, l'adesione della Spagna al patto anticomintern e le tendenze imperialistiche che si fanno strada al Madrid delineano il pericolo di uni terzo fronte di guerra, e sopra i tutto poi in presenza della persi- pstente riluttanza britannica ad aadottare la coscrizione obbliga- ^toria. d, bGli energumeni dell estremismo \ mstrillano perchè Parigi non spinge Jaabbastanza forte l'alleato inglese' sulla via delle rappresaglie speri- ;f'mtcolate. Qualche rilievo obiettivo Ma negli ambienti francesi responsabili non si ignora, come sembra ammettere Pierre Dominique — che Malta è ormai quasi inutilizzabile; che Corfù, a soli 10 chilometri dalla costa albanese, non offre più militarmente alcun inte resse apv|tutto estranee ai consigli di «-cai-' jma e sangue freddo i> impartiti dal d\TempsT jl] Concetto Pettinato , ; sche lEgeo è dominato dal mDodecanneso e che. in queste con-Isdizioni, «in caso di conflitto la (dflotta inglese si vedrebbe proba-! fbilmente ridotta a confinarsi nel triangolo Cipro-Caffa-Alessandria, I ossia ad assicurare la semplice difesa del canale di Suez. E' un fatto — scrive il colla J"na' a Siracusa, a Pantelleria, a SS*1'' _aT ?!Ì"gÌ?,•..JS^SJ?1 Albania è occupata E" unfatto ci e | o boratore della République — che gliJitaHanti_,s_onoaTaranto,a_Mcs_ vruk, a|a5uVspag™ nomato ^^1^licomintern. E' un fatto che la cGrecia ha paura, che la Romania ha. paura, che la Jugoslavia ha Rau,ra" E' 1un,fa.t,to ch>e l'Etiopia e; J !talia.na' " insomma che I n Mediterraneo non apparterrà do! d mani ai più giusti nè ai più fervi-1 di amici della pace, ma ai più forti», 1 Dobbiamo credere che tali obtet-'cne cau odici , "Ve constatazioni non siano ael|

Persone citate: Blum, Bonnet, Concetto Pettinato, Daladier, Pierre Dominique, Vuillemin