"Come percorsi 50 chilometri nella zona dei miliziani" di Mario Bassi

"Come percorsi 50 chilometri nella zona dei miliziani" "Come percorsi 50 chilometri nella zona dei miliziani" Per portare alla frontiera le fotografie dell'occupazione di Madrid, il «... . I | • . . , , , nostro inviato,, risali le colonne dei rossi prima che la guerra fosse - , !*■•«• I ./ ii i i finita ed era l unico nazionale „ frammezzo a quella turba di vinti (DA UNO PEI NOSTRI INVIATI) Alicante, 4 aprile. Nel mio racconto di ieri, tornando indietro ni giorni passati ero rimasto al giorno successivo alla liberazione di Madrid, merco Ibffmtfilo, e decidevo di prendere la via diretta a Burgos per risparmiare tempo e chilometri, via che supponevo ormai aperta. Partivo da Madrid verso Vilna del pomeriggio. All'uscita dalla città, là dalla parte dell'ippodromo, sulla via che mena direttamente a Burgos. chiesi alla 7edì 29 marzo, poco dopo il vies-sgogiorno, quando decidevo di par- rtire dalla capitale in direzione ldella frontiera' francese per por- mtare le fotografie dei primi dueUgiorni di Madrid liberala da tras- mettere da colà a La Stampa periiCmrsSrar« Guardia civil » ciie era di fazio-\ mne sui luogo: d— La via per Burgos è ormai\nlibera !" [c— Io credo — rispose il ser- ; bpente che comandava il posto di 0guardia. ViGii mostrai ti mio lasciapassare] valido per tutta la Spagna e per 'la sona di guerra, senza restrizio-'/ni; quello ini fece un bel saluto e\eio partii. \lEravamo l'autista — uno spa- ,t\bnnala, Hilurio Pueblo Lopez, na-i'tìv.o della provincia di Toledo \dfbellissima e deserta. Passammo /Fuencairal un paesello- passam-l"mo Aleobendas, altro 'paesoi t o ;\nora incominciavamo a incontrare^per la strada gruppetti dì nomi- "ni, tre, quattro, carichi di coperte avvoltolate, di fardelli, di fagotti; e che parevano emigranti con le loro robe a spalla e a tracolla. E la sfilata dei gruppetti andava infittendosi, diventala una processione, una lenta processione interminabile. — Ferma un momento — ordinai a Hilario. ■— Che diamine è tutta questa gente? E dove vut sduc| t{d\MinInterrogai gli uomini di unì gruppetto che passava; non fati- cai molta ad assodare la verità.\FiaccNella fiumana dei vinti Semplicemente erano, miliziani, i\nresti dispersi dell'esercito rosso. e.cse ne stavano per tornare a casa.UAi evana buttato le armi, ai ei ano]nraccolto quanto poteva tornaxe\ptaro ittiie e quanto potevano por-ivtare a spalle, e marciavano per] tornare a casa. Qualcuno aveva udavanti a sé un migliaia e anche .npiù di chilometri da percorrere.. Era lo sciopero militare dell'eser-iscito rossa cui io assistevo, e che ■mi affrettai a fotografare; era\cla scioglimento dell'esercito rosso.leA un certo momento la mia mac-ìschina risultò circondata da forse. una cinquantina di quei iniitstani di ieri, di quei combattenti del- dl'esercito rosso fino a ieri. Istin-iativamente, pur senza darlo a ve-Udeve, io tenevo la mano sul •calcio mdella pistola. Ma era una preoc- lcupazione e salatamente superflua. unu precauzione a«-l[Quella gente'aveva abbandona-\to ogni velleità aggressiva, erano.'soltanta dei vinti e si riconosce-',vano vinti Mi accorsi che si indi-"cavano l'uno coll'ultro il distinti- VO fascista che portavo sulla sa-hariana. e sentii con quella sten¬ rezza di percezione che si itti in questi momenti, che proprio questo distintivo, che ieri li avrebbe esasperati e mi avrebbe indicato , , »■, ■ alla loro vendetta, oggi costituiva' fa mia piti- certa salvaguardia.] Era l'emblema del vincitore, era] l'affermazione di una potenza con-\ tra cui non si contrasta. Io pnfe-j vo essere un povero diavolo qua-j lunque. che quei cinquanta indivi-1 dui avrebbero sopraffatto in unì minuto con la loro massa, »iaquel distintivo significava che'dietro a me stava una forza irre-\ sistibiìe. che io rappresentavo il vincitore, che io rappresentavo, un'autorità inflessibile, dominatrice. Sentii che, in quel momento, io avrei potuto comandare a quei] cinquanta uomini, a quei cinqnan-'ta combattenti rossi, e che essi mi avrebbero obbedito. Confesso che mi si gonfiò il petto di un sensoidi orgoglio immenso e con vera] alterigia proclamai ad alta voce] nel mio spagnolo estemporaneo: Io soy un periodista italiano | fascista. Evviva Mussolini! Evvi- gruppo mi ri- spose: va Franco! Una voce dal ii— Arriba Espafia! — Arriba! — confermai, e diedi ordine all'autista di proseguire. Un momento drammatico Ad El Molar trovammo il paese imbandierato di drappi bianchi esposti alle case e a tratti qualche bandiera dai calori nazionali. In una piazzetta, presso una fontana, ci fermammo per aggiunge-1re un po' d'acqua al radiatore the perdeva. Attorno all'automobile si radunò della gente. Un giovanotto mi chiese: E le truppe quando arri-vano T A buon conto risposi: — Sono qui le truppe di Franco, stanno per arrivare da un momento all'altro. Poco più in là c'era un posto di guardia: miliziani rossi, coi fucili Imbracciati eie curtnccerc coJmejsbene in vista. Uno alza il fucile tfacendo senno alla macchina di Nfermare. Accidenti a me, quando] mi sono cacciato in questa uvvcn-\Ptura; e chi sapeva che questa\tstrada era ancora presidiata dai d rossi? Non c'era che da giocare u lutto per tutto. L'autista fermo idi s macchina, io mi rivolgo indigna- gUijùhno ai miliziani. ib — Chi comanda qui? Chiama te ii' sergente, chiamale /'alteres. cCome vi permettete di fermare la ] mia macchina? Ordine del gene- rralissimo Franco, lasciatemi pus- dsaref iAll'udire il nome del generalis-] Simo Franco quei ■miliziani si fi-jrano indietro e. mi salutano, e io j ripurto trionfalmente. jContinuo per la strada. Mentre \ montiamo verso la Sierra di Glia- darranta, attraverso campagne \nude e deserte, continua la prò- [cessione di miliziani che hanno ; buttato le armi, che se ne vanno 00' '0,'o fagotti: scioperanti nidi- Viari. ] «Se Me vanno per tornare alle lo- '*o case, distanti centinaia, tornei'/''"• di mille chilometri, e vanno \e vanno, processione interminati- \le> Povera gente, triste, stanca, ab-|\battuta. Qua e là qualcuna si ài i'"'""'" sull'orlo della strada, d'iril \dorme abbandonato sul bordo del fosso e sembra un cadavere. B' /or?e <* *''»" dei morii per questa] l""d" e selvaggia campagna 111/01-,\no ' Che CO!"' * ('"e' rfi>^0"" coìwe,"r""A u" ; "te e t^f'™? A Cabamllas Brava gente Dalle case intorno, dalle finestre sventolano i drappi bianchi della resa e questi miliziani hanno un'aria di brava gente che non chiede altro che di essere lasciala | tranquilla. Mi hanno fermato per {dichiararmi essi che si arrendano. \Mi offrono i loro fucili, domandaino dove sono le truppe e" io riì ndo loro con sussiego: _ Le truppe del generalissimo \Fmnco stanno per arrivare. Dcpo ioni concentrato ira quelle rupi ; amo posta a, guardia di mumqm\coi loro fucili e curtuc.cere. cora mi fermo. An¬ \nete intanto i 'fucili e le "carine- icere nel pusloJdi gmm<>. Faté^Ue nel puese no„ si veriminoì]nism-dini; quando arrivano le 'nip- \pe andate loro incontro gridando:]iviva Franco! - Arrìba ] Uno di quei miliziani, che ha una faccia seria seria, mi mette .nei pasticci perchè mi domanda . — Da che parte arrivano i na -isionuli? Accidenti alla gente curiosa: \chi sa da che parte arriveranno? le quando arriveranno? Ma riìspondo deciso: e. — .Di là. naturalmente, i E indico verso la Sierra di Gua- darrania davanti a me, e fo cenno -iall'autista di ripartire immediala-Unente. Per la strada davanti a me, o molti chilometri dopo, vedo infatti Espana!\i ! i! lontano avanzare, venendomi in- -lcòn'''o, una colonna di truppe.I[Ohi! Ohi! E questi saranno rossi -\op,»<re nacioMaii.-' Questa èfrup- o.!"1 inquadrata e armata. Ferino''la macchina, punto il binoccolo, scorgo in testa alla colonna -','" macchina, punii, u omoccoio, -"1'1"'!1" '" 'es'" """ colonna una - l'«>«d'e>'« 'ossa e gialla nazionale, -Tim '"' .«rosso respiro ¬ di soddi- n e recito im'avemmariuricevuta. Avevo per-Tiro un grosso sfazione e per grazia corso esattamente cinquantun chi lomctri in zona non ancora occupata, in zona rossa. Piccola av- o ventura di un corrispondente di a' ' guerra. Mario Bassi .] a]

Persone citate: Alicante, Hilario, Lopez, Mussolini

Luoghi citati: Burgos, El Molar, Madrid, Spagna, Toledo, Vilna