La Mostra torinese del Ciclo e Motociclo
La Mostra torinese del Ciclo e Motociclo La Mostra torinese del Ciclo e Motociclo Sabato il Palazzo delle Belle Arti al Valentino ha aperto la sua annuale parentesi profana, ospitando le belle motociclette, adunate nella tradizionale Mostra piemontese del Ciclo e Motociclo. L'antico ed a ragione abbandonato epiteto di fiera regionale non ha mai dipinto il carattere di questa interessante rassegna di prodotti industriali, almeno per quanto riguarda il motociclo. La bicicletta, si sa, ha natura più famigliare ed artigiana: accanto alla grande industria, ben può prosperare la piccola produzione locale, delizia di una clientela che in qualche caso è poco più che rionale. Ma nel campo motociclistico l'iniziativa artigiana, dopo promettenti inizi e qualche eccellente saggio (peraltro conservato e rinnovato anche oggi) ha dimostrato di non poter competere con la media e grande industria neppure nelle simpatie dei motociclisti locali. E, con vero rammarico dei buongustai (poiché talune di queste macchine elaborate da artigiani-corridori appassionati erano e sono autentici gioielli 1 anche il motociclista torinese medio, alla macchina personale eseguitagli «su misura» dal meccanico all'angolo, con motori, cambi per lo più inglesi, ha preferito la macchina di gran serie e interamente nazionale costruita dalle fabbriche degne di questo nome. E qui casca l'asino ■—■ o, per restare in carattere, il centauro A Torino, infatti, una grande o media o modesta industria motoci distica, insomma, un'azienda che abbia un qualche carattere industriale si può dire che non esista, se si eccettuano uno o due nomi, illustri più per il loro passato e per la loro eccellente tecnica che per la potenzialità produttiva, estremamente ridotta. Vale a dire che la maggior parte delle ditte torinesi che si occupano di motociclette trattano i prodotti delle marche italiane in genere (per lo più lombarde: in minor misura emiliane e marchigiane) •— tranne che le locali. Ecco perchè l'epiteto di mostra regionale sarebbe quanto mài inopportuno, se si vuol aver riguardo al contenuto, che ha carattere nettamente nazionale, con un interessante pizzico d'internazionalità fornito dagli ultimi tipi de'.la più nota marca tedesca, e da qualche modello inglese di particolari caratteristiche, costituente pezzo più da esposizione che da commercio. Questo carattere avvicina singolarmente la Mostra odierna a quella milanese del gennaio scorso: in verità, la maggior parte degli esemplari esposti sono comuni, anche se i due mesi trascorsi hanno permesso l'allestimento di qualche novità specialmente in fatto di macchine utilitarie e di accessori, e se alla mancanza di qualche marca minore lombarda fa riscontro la produzione dei pochi artigiani piemontesi rimasti sulla breccia. La sola differenza è nel fatto, che al pubblico passa inavvertito, che a Milano esponevano ufficialmente le Case, mentre a Torino espongono i rappresentanti locali. Ma è appunto que sta larga base nazionale quella che assicura, se non la novità as soluta, il ricco e serio interesse tecnico e commerciale della Mostra, completo panorama di una produzione che è oggi all'avanguardia del motociclismo mondiale, che offre un razionale ecelettismo di soluzioni, tutte evolute e che, insomma, merita di soffermar per un'ora, l'attenzione dell'uomo colto, aiche se estraneo a questa specifica disciplina. Per non dire, naturalmente, dell'innumere folla degli appassionati, ec cezionalmente numerosi nella mo toristica Torino, la città che annovera, in Italia, il miglior rapporto abitanti-motociclette. Queste considerazioni ci dispensano dal consueto sguardo ai caratteri tecnici generali della produzione esposta ed alle cosidette tendenze del motociclo italiano e mondiale 1939, che sono sostanzialmente quelle già rilevate due mesi or sono. Fin d'ora però occorre segnalare quella che formerà una particolare attrattiva della Mostra per un ceto di visitatori indifferente ai prodigi velocistici delle moto vere e proprie: l'imponente evolutissima rassegna di motofurgoni e motocarri. Il motocarro è il veicolo del giorno: la più agile spiccia, semplice ed economica forma d'autotrasporto utilitario. In questo campo, anche gli arti giani torinesi tengon alta la loro bandiera, con tipi che pian piano si son fatti veramente rispondenti allo scopo: e la Mostra del Valentino ne adunerà oggi in quantità, per ogni esigenza, tanto da soverchiare apparentemente le stesse motociclette. Al. far.
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