Allo Stadio Berta Italia batte Germania: 32 (21)

Allo Stadio Berta Italia batte Germania: 32 (21) Tra i campioni del mondo, in ripresa, e i tedeschi, in progresso, ha giocato un terzo avversario: il vento Allo Stadio Berta Italia batte Germania: 32 (21) Ma il risultato della parlila, di alta fattura tecnica, non dice tutta la superiori dei vincitori GERMANIA: Plntzer; Jane*, Si-h-l naiu; Knpfcr, Goldbrunnor, Kitzingrr; I \| l; , r■ • • \ te ad_ ostilità climateriche violen-1re ed ostinate. Un quarto d'orai prima dell'inizio accennava a pio-\vere, l acqua cominciava, anzi, a i cadere poi, proprio al momento] deli entrata m campo delle sepia- are, la pioggia scompariva, cac-\qcia,a,f, dispersa da altra e peggio-] re ostilità: il vento. Scendendo dui\ Lchiu-r, Hahnemann, Gauchel, Sthoen, Poster. ITALIA: Olivieri: Foni, Bava; Gerito, Andreolo, Locatelli; Biavati, Sansone, Piolo. Mrnzza. Colaussi, AlìIilTIÌO: lìacrt (Belgio). Firenze, 27 marzo. La partita ha dovuto far {ron¬ coni di Fiesole la tramontana prendeva a spirare a buffate alternate a momenti di calma, poi più intensamente, a raffiche, a sbalzi, con disordine, senza continuità, fino a raggiungere nel secondo tempo là violenza di una piccola bufera. Se questo che è uno dei peggiori nemici del gioco del calciò non riuscì a farla da padrone in rampo, non riuscì a rovinare tutto, il merito è dei giocatori; dei giocatori delle due parli, che mai s'atresero, mai si dichiararono vinti e riuscirono, anzi, a dar luogo ad uno spettacolo dei piti interessanti che si siano visti in questa stagione. Senza l'ostilità del clima v'è da ritenere che questo incontro fra le squadre nazionali d'Italia e dei la Germania sarebbe stato, in I quanto a bellezza di gioco ed a contenuto tecnico, un avvenimento da fare epoca, una cosa grande. Di contenuto tecnico se n'è avuto, comunque, in quantità. Sia in un campo che nell'altro si sono vi- ste più cose belle in questa gara'.che non nelle due partite somma-1 te assieme che sono state dispx-itate dalla ^ nazionale » italiana, in questa stagione, quella di Bologna e di Napoli. azzurro e goal Vno sguardo generale alla fisionomia dell'incontro e al suo svolgimento, dapprima. l'info il sorteggio del campo, l'Italia sceglieva di giocare in favore del vènto. Era il periodo in cui le folate ancora non si abbattevano d'infilata sul campo che ad intermittenze. Gli «azzurri» accennavano subito a trovale la loro cadenza migliore, il ritmo dei giorni in cui l'organismo funziona e, funzionando, convince. Ali chiamate all'opera per svolgere la parte iniziale delle offensive, il lavoro di approccio, cioè, conseguente allargamento delle maglie difensive avversarie e pure conseguente favore di posizione e di situazione per gli attaccanti centrali, in particolare Piola. Il terzino Rava nuovamente sicuro e potente, i mediani pieni di mobilità, tanto da dare ^impressione di muoversi a loro agio. Il portiere Platzer è il primo a venire disturbato. Ha subito da impegnarsi a fondo per parare qualche tiro insidioso ed al 9" minuto] è battuto. L'azione italiana, ini [1 postala sul tono lungo, si chiù de di colpo in arca di rigore. Pio la, chiuso fra due o tre avversari,^non molla la presa, insiste e <™-lsana con sè verso la sinistra tilt-\ta la muta degli inseguitori e per- sino — e questo è quello che pift * 7 «n »*r in i*tt r-h a 01 o 1,„ « portiere, che si spo-\irso il palo, sulla sua destra.ÌIpo Piola, quando ha com- isso tutti, con un tocco cneiconterà sta ver Di co promesso è un pìccolo miracolo di precisione e che solo ad un uomo dalla sua portata di gamba può riuscì- re, eseguisce una rovesciata. La\palla sorvolu la testa sua e quel-\la di due avversari, passa fuori portata delle braccia protese del portiere e va ad. insacrarsi nel lontano angolo della relè, dove, non solo non c'è nessuno, ma nessuno potrebbe nemmeno arrivare. Un punto magistrale. Reazione bianca e pareggio E' questo punto die tocca sul vivo l'amor vrovrio deoli OHmti ri °JJi Sln-?.?^iZ^!!Ll"'^"Ali gioco dell'* undici » germanico si distende, ora. E, distendendosi, si svela. Ecco la novità che comparo. La Germania gioca con quattro attaccanti in linea. Invece di un centro attacco piantato in avanti come un aculeo, due necompaiono, Hahnemann e Gau-chel, quasi su una linea con leali, pu/r rimanendo spaziati unodall'altro. Dietio a questo fronte diattacco lavora di precisione e dicerueHo ti lungo Schoen come un centro mediano di certo stampo antico tutto dedito a costruire. Qualche^cosa di simile se lo attendevano i nostri, ma lo schieramento insolito li mette al- ■iimiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii l quanto in imbarazzo. La superioI l'itti italiana continua a rimanere \evidcnte, ma gli attacchi tedeschi | migliorano col tompo di quantità le di qualità. Quando Olivieri è ; battuto lo è. però, dal vento più , che dall'avversario. Quando il vento è così disordinato e importuoso non aiuta nessuno, nè chi lo ■ ha- a favore, né chi lo lui contro. E' un alleato malfida. Su una ,<ri-j \ tuazione che in sé parrebbe sce-l 1ma di pericolo, Rava viene imi provvisamente tal/Hata fuori da' uno slittamento in profondità d>i i pallone. Olivieri esce. Di colpo,' quando la palla pare debba finir" „H in -presa, una buffata forte di quel vento che e in favore degli italiani la sospinge indietro sul viaìr di Hahnemann che. non lui fatto che seguire l'asiane. Il vien nete sospinge nella rete priva di difensori. Difficoltà di controllo Qui il vento ha fatto il guaio, ma la difficoltà di tenere a freno l'avversario che ora è lanciato la si vedrà più tardi per gli italiani. Colpiranno un palo dà vicino gli avversari stessi e daranno grattacapi parecchi agli « azzurri ». Daranno grattacapi ricevendo, però, pan per focaccia. Di /momenti brutti la difesa germanica ne passa parecchi. E può ringraziare la difficoltà di controllare il pallone in corsa se capitola una volta sola. E' Biavati che la fa capitolare a una decina di minuti dal riposo, I Un bel passaggio in profondità fa filare via. franco di mediani e di terzini, pulito da ogni avversario, come si dice in gergo, il bolognese. Platzer non si muove. E Biavati, con un tiro basso, infila di assoluta precisione il lontano angolo sulla '.destra del portiere, 1 Si giunge alla ripresa. Il vento iZn fa da padrone, ora, e infierisce in faccia agli italiani. Ma gli « az ] zurri» hanno capito Vavversario e\shanno preso contromisure e misu- cre proprie. La contromisura prima bsta nel fatto che Sansone ha rice- rvuto lordine di non muoversi da,mmemo a Schaen. di impedire a dquella che e 1 intelligenza e la mal-\rla di propulsione dell'attacco te-\adesco di funzionare. [cNe esce un punto dopo un pau>ìmdi minuti di giuoco, quando S(i)i-',sane, uscendo per un istante dalla ,asua posizione arretrala, serve in profondità Piola. Questi via, spara basso in corsa e Platzer è battuto sul tempo. Con un po' più di calma... JvTe esct un punto, e altri ne potrebbero uscire subito dopo se le condizioni climateriche fossero normali e se un po' più di calma e di spirito riflessivo avesse qualcuno fra i nostri attaccanti. Biavati, ad esempio, fa quello che vuole come velocità e posizione e giunge a situazioni d'oro: le sciupa per non ricordarsi, come nel primo tempo, che vale più un tiro preciso nell'angolo lontano dal portiere che una cannonata nell'angolo vicino. Biavati colpisce un palo e manca <m paio di altre [facili occasioni. Tenendo gli oc1 chi aperti in quel periodo, g'i «azzurri» avrebbero potuto dare .D"M,",."'. l^ ris„ilato dell'incontro proporr l2ÌO , M Ma netfe l'fa. \vore Em Ul'voìta dei difensori tede scW in onel momento, di non ve- 1 . . . ? ■ • •-• . • \dPrci pifi chiaro nelle situazioni.1 ÌGomrunner brancicava nell'oscu- 5- ro> non ,,„pe,ldo pìu se dedicarsi «ipj0ja 0 a Jtfeazza, e Biavati e Co-, laussi avevano campo Ubero ognivolta che venivano serriti. Era il[ momento in cui l'espediente feeni- \co usato doveva rendere. Rese, ma' -\poteva e doveva rendere di più. \ Piil tardi fu la volta dei tede l n o n l scarto, cambiarono allora nuova-,mente tattica e cercarono con uno (schieramento difensivo più chiù-\jso di evitare guai. Vi riuscirono ì/ino a nove minuti dal termine, \atmnd" furono "attuti da un tiro]A\di punizione, infilato di assoluta specialista in materia. Due squadre in progresso Da questi accenni tecnici alla fi¬ o dnl t-irin Jnì.p. ,.„n , I Prec™°»? *" terzino Janes, uno n o e'sinnomia generale dell'incontro e-\mei-ge la conferma dei contenuto ei tecnico del giuoco. La squadra te- o\desca sta facendo progressi gì pan- i]teschi. Essa ha gìuocato a Firen- ijee tre volte meglio che a Berlino contro la Jugoslavia. Quel che e e o - iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii 111 u i in i ■■■■ n 11 n>> ■ ■■ m ■■piace in questa compagine è'Ut slancio in avanti, la volontà di al- tacco, la decisione a costruire, Protesa all'offensiva, dedita tutta'alla ricerca della via per cui pas-\ \sare e siondare, la squadra, anche- con t difetti c/,e ancora rivela, ri beJJa E Sc/!oe„, ìa speranza del ra;clo tedesco, il più i/iovane eie-,,me)llfì d?m saunara> 'é „„ tecnico di prjn,'ordine, è un cervello che \raiJ\om e, nlMo stesso tempo, un \atlet„ ,.,le' su realizzare quel'che [concepisce. E Hahnemann non ha ìmai „j,/oca(0 con tanto slancio co-'',)|e questà volili, lui che era solito ,a scomparire in area dì ri gore..Due beile mezze ali, sostenute nel loro lavoro da due mediani di at-tacco che hanno la continuità e la tenacia dei cani mastini. Kupfer e f:,-.:.. r ~ — A ...7.1.. Kitzinger. La difesa è salda, ma buttibile, per quanto Schmaiissimmilli iiimmiiiimi imiiiiiiiiilimmmiili -mai si sia adattato così aderente- mente ai sistemi germanici come in questa occasione. * , Gli «azzurri» sono evidente- mente in progresso. In modo chia- ro essi accennano a ritrovare la giusta vìa. La squadra risentiva delle rattoppature alle condizioni fisiche di parecchi fra gli nomini'che la compongono — la cosa for- nò palese verso la fine u'tratti, a lunghi periodi, essa è rin-,scita a conferire alla propria atti-vità una levatura che quest'anno mai aveva raggiunto. Alla lungae il vento ha finito per disturbarla e i_ _ nuocerle molto più che agli avver-s\sari; ma certe azioni di attaccoiimiiimiimmmiimiimi i 111111111111111 11 impostate sulla genialità del mo-\ vimento e sul senso pratico del giungere allo scopo per la via più 'breve hanno lasciato l'impressione di poter travolgere il ricordo del passato. [Docconno Houli u n-nirri « [ lavoro di velocità di Biavati e Co RaSSGglia d8£lÌ «aZZIIITi)) |Grande partita di Piola. Ottimo ' lattisi Opera di sacrifico di San-] [sone e di coordinatore inte'lii/en- te di Meazza. Compito difficile per' le necessità tattiche, specialissime della giornata per i mediani, ma compito sbrigato bene con una . ... ,__r , «... ;, massa di lavoro imponente. Otti- ] mo primo tempo di Rava, a favo-[11 miiiiimiimiimiiimiimiiiiiiii mulini ,e di vento e bel secondo fempoidi Foni nel momento in cui occor-[eca calma e intelligenza per /arironte all'avversario e alla bufe-a coalizzati. Buon lavoro in cir- costanze disgraziate di Olivieri. La squadra sta ritrovando se sfessa. ^¥^i^ll^'^eW'pèàò^rik^vento abbia così caparbiamentemesso il bastone fra 'le ruote. In ^'costanze diverse si sarebbe — questa è la nostra impressane — assist,to ad una più marcata netta vittoria italiana e ad unii esibizione di giuoco da parli come raramente, molto ro- .. tiche (e rowienfe è dato di vedere Vittorio Pozzo mi immiiiiiiimiiiiiiiiiimiiimiiiimm uni Platzer è battuto dalla stupenda « rovesciata » di Piola, E' il primo punto degli « azzurri » | : : ' ! ! Plaìzer si libera da un pericoloso attacco di Colaussi '| ì I 1 '.I Platzer è a terra con Sansone, ma Schmaus libera