Il blocco antigermanico non riesce a cementarsi di Leo Rea

Il blocco antigermanico non riesce a cementarsiIl blocco antigermanico non riesce a cementarsi Londra, 22 marzo, ono avv prossimi giorni — quanti rante troveranno cro¬ nache e commentari londinesi che giUOCano all'altalena; un giorno in basso, un giorno in alto; un . .° _ , Slorno nero in Borsa e relativa- versa M ore doP° 11*»!--- . . Altalena C COnTUSiOnE nI lettori sono'av"vertrti:'e"ss7"'du-itr, ne difficile dire mente nero in Withe Hall e vice¬ igvtC'è confusione: vogliono pren-jdere la g lida delle cose di Euro- pa e non riescono a mettere il ti-1 mone al proprio carro; fanno il « colpo » lìeW'ultimatum alla Romania e 48 ore dopo quasi se ne pentono e dicono che l'ultimatum .era soltanto sembrato tale; vo' Uono prendere la guida e non JeclUersl nè ad accettare nè a reapingere le linee di essa suggerite all'interno e all'estero; pensano di dare luce a una « di fti .. _ chiarazione antiaggressorla » e poi se la tengono In grembo. Fan-1 no una politica dura e al loro Mi- niotrn riPP-li miferl «r«nna dotto i f™.™ f.!?!L- E?.-. J.^?^u°BÌrln un discorso durissimo che fin che la Germania aveva occupato territoli abitati da tedeschi, la co-: sa poteva andare e il giorno dopo i lanciano anatemi perchè l tedeschi sono andati a Meniel sono anuan a memei. La serie di contraddizioni so- !stanziali o apparenti (in questui- timo caso sono da ritenere come'intese a guadagnare tempo) èi lunga. Tipica quella di un'Inghil-i terra che, men ta le proposte non inimicarsi Inghilterra che della «Dichiarazione» ma non la'probabilmente perchè, ap- ; ù dallo scalo si sarebbe o si troverebbe di fronte =i f=tt~ iur=^Di ai fatto di Memel. Giornata diplomaticamente mol-ivara a i i a o r to carica principalmente per due fatti: la dichiarazione pronuncia- ta nella notte scorsa dal Gran Consiglio del Fascismo ed 11 ri-ltorno di Memel al Reich. 11 primo fatto è stato commentatissimo fin dalla mattina: le deliberazioni, stampate sulle ultime edizioni del giornali In posti evidentissimi, sono state esaminate frase per frase, separatamente, nella loro suc> cessione logica; ogni parola è stata ripetutamente pesata. La dichiarazione fredda, positiva, inattaccabile che quanto è successo nell'Europa Centrale trova origine nelle cecità di Versaglia, è quan r'^T'^^/nV^Hi'";^, T"rT,'"to ha impress onato di più cir- coli britannici insieme al tatto che - U'11*11»' in 1ue3to momento, plu h , conferma )a sua plenaa. bne a„a polltlca Uell'Asse. ll| commenti della stampa italiana, I j ampiamente riferiti stasera insie- idei^atS^ìiTfc non lasciano in proposito alcun dubbio o speranza che dir si voglia. Il corrispondente del Odili/ Te- lenraph scrive che < il colpo fatto 1o——- — — gito del Fascismo è universalmen- ite commentato dalla stampa e da-l~ome un,politica in ■ i- j - ■ (RmiIKtl tPnnPn7in^l 'blUIIIMI IKIIUBIUIUbl Dell'occupazione di Memel è fa- !| Cile immaginare quello che seri-,agli osservatori Italiani come !atto di solidarietà con la 1 tedesca ». e -Vono i giornali: articoli violentis- :|Simi scritti in serie e si potrebbe:jaggiungere in gara a chi trova , parole più grosse, il tutto accom- ; pagnato da tendenziose descrizio- -.no pronte a mettersi sotto le ali Ideila chioccia democratica o boi-,scevica: e da auesta stessa ten-e ini di pretesi terrori nel Paesi baiti- ci e danubiani. Si vuole far vedere |che le Potenze piccole e medie so--jdenziosità dei cronisti politici gli|osservatori più attenti traggono la Iconvinzione che le varie capitali a osservi !convin atorl più attenti t«ggono lae soprattutto Varsavia per non dire nulla di Belgrado, non abbia- «no risposto come Londra aveva, lsperato e continua a sperare o a adesiderare. |bStasera si ha qualche conferma rnon precisa, ma comunque prove- rniente da buona fonte, che l'Inghil- rterra e la Francia non hanno an- ; rcora deciso di varare la famosa i e«dichiarazione»: questo nonostan-tcte che lo Standard in una nota cdel suo collaboratore diplomatico cabbia pubblicato stassera che 11 Governo francese avrebbe appro- ! vato il testo redatto a Londra. 'sSta di fatto che questa sera cstessa in una sala dei Comuni si. csono riuniti il Primo Ministro, aLord Halifax, Alexander Cado- gan. Berle Phipps ambasciatore di SGran Bretagna a I angi e da par- g-° francese il signor Bonnet mi- |nistro degli Esteri al seguito de! ' aPresidente Lebrun attualmente invisita ufflcla,e a ^ u,„, , 'tqisita ufficiale a Londra, il signor Corbin ambasciatore di Francia nonché il capo di gabinetto del ministro degli Esteri francese. Di tiURata conferenza non è stato di- ramato nessun comunicato, ma nei circoli bene informati si ha la impressione che attualmente i progetti di Londra e di Parigi muovano verso l'idea di una conferenza e che l'idea della « dichiarazione » sia, almeno per il momento, messa in sospeso. A Londra si ritiene che questo tira e molla fra la « dichiaralo- ^cne » e la conferenza varrà a dif-jferire le promesse e attese preci-1 1 «azioni del Primo Ministro sui la situazione internazionale che avrebbe dovuto fare ai Comuni. E' ben vero che Chamberlain prende- rà la parola subito dopo le inter rogazioni, ma si ritiene che egli rinvicrà la sostanza delle dichia- razioni promesse a dopo domani e forse alla settimana ventura. Il che vuol dire che nessun passo de- cisivo sarà compiuto o almeno de- ciso prima di allora. xl collaboratore parlamentare ! D„,Ui Teleijraph ammette che 'siano successi degli inciampi àllor- cne jn llna nota eh» sarà pubbli- . cata domattina scrive'che 1 son- aaggj faUi dal Governo britannico riunire le firme di alcuni Stati Sffi*Ufi JSStfSSlBS gresS0ria non hanno trovato quel- |a rispondenza che, almeno quanto ' a rapidità, si sperava». . ,. „„_„,_„„ ,,, „oV,.„of {, J^^^^^^^^\'to di oggi Chamberlain ha riferito quanto poca strada fosse stata fatta in tale direzione presso i Go- verni stranieri, |Leo Rea

Persone citate: Alexander Cado, Bonnet, Chamberlain, Odili, Phipps, Simi, Vono