BATTAGLIA DISPERATA ai mostri sterminatori di Amerigo Ruggiero

BATTAGLIA DISPERATA ai mostri sterminatori BATTAGLIA DISPERATA ai mostri sterminatori Con un decennio di ritardo sulle provvidenze dell'Italia fascista, la democrazia americana sta affrontando il problema pauroso delle malattie sociali NEW YORK, marzo. Negli ultimi anni il problema delle malattie sociali in America è diventato imponente al punto che le autorità, uomini politici, capi di associazioni filantropiche e religiose, igienisti, studiosi di cose sociali, hanno deciso che qual he rimedio bisognava pur trovare e trovarlo urgentemente. Perchè finora non s'era fatto nulla. Con la mentalità puritana prevalente fino a due decadi addietro si-riteneva « shocking » menzionare soggetti tanto disgustosi. Non era da gentiluomo accennare a fatti simili e tanto meno insistere che costituissero un pericolo. Si preferiva ignorarli: semplicemente non esistevano. L'ipocrisia e il carattere vendicativo dello spirilo calvinista si manifestò in tutto "il suo rigoglio di odio appena mascherato e di velenosità micidiale quando alcuni anni addietro i più eminenti sanitari della nazione, preoccupati dal diffondersi incontenuto di malattie che attaccano la vitalità della razza alle radici, proposero delle tnisure profilattiche da mettere a conoscenza di tutti per impedire il contagio venereo. I calabroni calvinisti insorsero contro la proposta di un'audacia inaudita- Ma era scandaloso! Era immorale! Togliere dal peccato d'incontinentsa il freno ed il terrore della pena! Ne sarebbe avvenuto un terribile rilassamento dei costumi, la civiltà stessa sarebbe andata in rovina. Che i colpevoli paghino il fio delle loro colpe e nessuno si attenti a stornare il giusto castigo. Epidemie di criminalità Questi pericolosi fanatici non pensavano che il castigo oltreché sui colpevoli cadeva pure sulla loro prole e sulla società tutta, la quale doveva sostenere il peso di migliaia di pazzi, di criminali, di suicidi. Così s'è cominciato a fare qualche cosa; ed era tempo. La propaganda contro le malattie sociali ha preso un vigore che non si sarebbe aspettato: stampa, radio, cinematografo sono sta-ti mobilitati per una lotta a fondo. Nord si usano piti reticenze e falsi pudori. Si chiama pane il pane e vino il vino. Alla diffusione di conoscenze necessarie per salvaguardarsi dalle infezioni cosiddette veneree partecipano perfino le scuole. Ripetiamo: era tempo. Con la lattica del tacere, del nascondere, del procedere evasivo, l'estendersi sotterraneo del male aveva cominciato a minare seriamente la sanità e l'esistenza stessa della popolazione americana. Più che i morbi venerei in se stessi ha richiamato l'attenzione sul problema il minaccioso propagarsi della criminalità. Fu quando si constatò come più della metà di coloro che si rendevano colpevoli di gravi delitti avevano contratta l'infezione luetica, si venne alla decisione di affrontare il pericolo ed eliminarlo con tuffi mezzi provveduti dalla scienza e dall'organizzazione sanitaria. Non esiste negli Stati Uniti una Statistica esatta dei colpiti da mali venerei. Ma con i più approssimativi metodi di accertamento si è riusciti a stabilire come ogni anno si verifichino circa un milione di nuovi casi di sifilide e due «li/ioni di casi di gonorrea. Della prima malattia settecentomila approssimativamente sono sotto cu ra. Bisogna registrare inoltre 100 mila morti annuali causate direttamente da tale infezione e 50.000 dovute alle sue conseguenze; 60 mila neonati infetti e circa 50.000 suicidi- Occorre aggiungere allo spaventoso elenco una quantità incalcolabile di casi di alcoolismo e di uso abituale di narcotici. Non piccola parte dei tre milioni di americani temporaneamente o permanentemente inabilitati da malattie o disordini mentali deve ascrivere l'infortunio da cui sono stati colpiti alle infezioni veneree e loro conseguenze. Questo significa che più di cinque milioni di membri delle loro famiglie sono privati di ogni sostegno. I tre milioni citati si riferiscono ai casi più gravi, a quelli che richiedono l'allontanamento di urgenza dalla società perchè il numero totale di coloro che in grado maggiore o minore possono considerarsi come affetti da squilibrio intellettuale o psichico si aggirano intorno ai quindici milioni. Circa un miliardo di dollari viene speso annualmente per il mantenimento di ammalati del genere e il costo gene¬ d e n e e i o i o a i o e o i ¬ rale della loro mancata produttività è stato calcolato a tre miliardi di dollari all'anno. La cosa più triste è che l'età della maggior parie dei colpiti da infezioni veneree varia dai 20 ai SO anni. Le donne sterili Perciò l'Associazione Americana d'Igiene Sociale si propone di aumentare di gran lunga i gruppi sanitari che lavorano nelle comunità a combattere e prevenire tali malattie. Si cerca di raccogliere il maggior numero possibile di contribuzioni private che quest'anno si spera di far giungere ai 200.000 dollari. La somma appare ridicolmente piccola quando si pensa al compito immane che con essa si vuol portare a termine. Oltre ai danni che abbiamo enumerato si ..tratta di salvare migliaia di donne dalla sterilità, ridurre il terribile tributo alla ce- cita e alla pazzia rwnehè quello di\un milione di anni circa costituito da vite troncate innanzi tempo. E si cerca di far acquistare agli americani la stessa coscienza del pericolo delle malattie sociali che ha aiutato gli scandinavi a liberarsene totalmente con le misure sanitarie e igieniche. Se si è ria sciti con le contribuzioni private a metter sotto controllo la tubercolosi dovrebb'esser cosa relativamente facile estirpare del tutto o quasi una delle più gravi insidie alla sanità della razza umana. Contro un altro implacabile nemico dell'umanità si sono ottenute vittorie che solo pochi anni addietro sarebbe stato fantastico sognare. Il morbo di cui parliamo, sempre in agguato, sempre pronto ad impadronirsi di un organismo in cui per una rugione o un'altra i poteri di resistenza sono momentaneamente venuti meno, è la polmonite. Tale termine era, fino ad un periodo recente, assai vago. In esso venivano inclusi tutti i trentaduc tipi di polmonite causate da un germe chiamato pneumococco, come altre prodotte da altri agenti. Ben poco c'era da fare per le polmoniti: non esisteva alcuna cura specifica. Il medico si limitava a sostenere le forze, dell'ammalato e ad attendere che i poteri naturali di ricupero facessero il resto. In questi ultimi anni i batteriologi sono riusciti a ottenere dei sieri che fanno ottima prova contro la maggior parte dei tipi di polmonite prodotte dal pneumococco. Naturalmente il medico curante dev'essere in grado di cono scere qual'è il 'tipo preciso di poi-pmonile da cui l'ammalato è statolcolpito per poter prescrivere il sie-\ro adatto. Usare un tipo di siero contro un differente tipo di polmonite è del tutto inutile. Nella cura della malattia si rende perciò della massima importanza il riconoscimento esatto del tipo batterico a cui essa appartiene. Ed è-qui ch'entra in campo l'organizzazione sanitaria. Per limitarci alla città di New York, in questo campo si sono fatti progressi assai rapidi. Lotta coi sieri II Dipartimento Sanitario non si è limitato solo ad effettuare la distribuzione dei sieri, ma ha proceduto ad istituire delle « stazioni » specialmente addette al riconoscimento del tipo specifico d'infezione pneumococcica. Di queste stazioni ne furono stabilite originariamente cinque, ma ad esse bisogna aggiungere quelle dei laboratori degli ospedali che da diciannove ritenuti adatti in un primo tempo saranno nel termine di quest'anno più che raddoppiati. Per dare un'idea della rapidità con cui si procede nella lotta specifica con-tro la malattia basterà citare cftenel 1936, nei soli laboratori ninni-cipali sì procedette al riconosci- mento del tipo batterico in 293casi che salirono a 875 nel 1937,per giungere a 6000 nel 1938. Sicalcola che in questo stesso anno sono stati salvati dai 700 ai 1000 ammalati che sarebbero certamente periti se non avessero ricevuto il siero adatto. Anche le compagnie private fabbricanti di medicinali hanno raddoppiato durante l'anno scorso la vendita dei sieri. Il Dipartimento Sanitario cittadi no provvide di siero ^,-.00 anima- lati di polmonite nel 19Ì6, ci/rache sali di poco nell'anno seguen- te. Fi; sola nel dicembre del I9S7che l'Ufficio Sanitario per il con-trailo della polmonite si mise «l$l opera energicamente finché nel 1938 tra gli acquisti fatti all'Ufp. ciò Sanitario cittadino e quelli agli ospedali e alle ditte di medicinali circa diecimila ammalati furono provveduti di siero. Un milione di dollari fu destinato due anni ad dietro al controllo della malattia nella sola città di New York e la ti j I e pubbliche 22 milioni di dollari riconosciuti come minimo indispensabile per controllare efficacemente e permanentemente una delle maggiori cause di perdite umane. Si spera cosi di salvare almeno la metà delle 113.000 persone che muoiono ogni anno negli Stati Uniti d'infezioni polmonari. La medicina dei miracoli Ma se son vere le notizie che ci giungono dai centri di studi e di ricerche mediche forse la somma di 22 milioni potrà essere di molto ridotta. L'introduzione di un me dicinale che americani ed inglesi chiamano « sulphanilamide » nel trattamento della gonorrea, della meningite cerebro-spinale, nell'infezione puerperale e in quelle da streptococco, in generale, può essere considerato come uno dei più notevoli progressi compiuti dalla chemioterapia dalla scoperta del salvarsan. Un altro passo gigantesco da ritenersi come una di quelle pietre miliari che marcano l'avanzamen- to delle scienze, è stato compiuto.., ,. ' . it j- con un'altra scoperta: quella di un derivato della « sulphanilamide », che gli anglosassoni c7itamnno« sulphapyridine ». Pare che conquesto nuovo preparato chimico la polmonite entrerà nella lista delle malattie conquistate. Le prime relazioni sui risultati ottenuti in Inghilterra lasciarono i medici americani un po' scettici. Si è parlato tante volte di «.trionfi* della medicina svaniti successivamente nel mondo^ delle illusioni ch'essi vollero attendere la prova dei fatti. Le prove sono state eseguite ottenendosi risultati incoraggianti. Cosi ha assicurato almeno l'Accademia di Medicina di New York nella sua ultima riunione. Non ostante le riserve e la prudenza con cui le affermazioni sono state fatte, pare che sarà possibile prossimamente trattare tntt'i trentadue tipi di polmonite con questo solo medicinale. Se sarà possibile di far del tutto a meno dei sieri, i quali costano in media settanta dollari a persona, presta ancora a vedersi. Gli esperi lmenti eseguiti sembra indichino \che i migliori risultati si ottengo- no quando il « sulphapyridine » occorre ancora, per ora, ricorrere ai laboratori per l'esame batteriologico e il riconoscimento del tipo di pneumococco. Si spera, però, che tra non molto sarà posibile do qualche pillola invece di ricorrere a costose iniezioni di siero. Lo fa sperare la storia stessa del «sulphanilamide*, prodotto nella sua forma originaria in Germania nei grandi lavoratori chimici di Eberfeld. e dei suoi numerosi derivativi di cui il « sulphapyridine » è uno. Anche se conferme più decisive non avverranno, l'importanza del nuovo rimedio, come si rileva dai successi ottenuti in Inghilterra, non può ritenersi esagerata. Per lo meno, se non una cura assoluta si potrà ottenere una riduzione della spaventosa morta lità causata dal morbo che colpi campagna ,-. stala da allora estesaja tutta la nazione, hi vuol «i«n-|°Crl?.uyi™a!?*J.?Jt!nt* pr.n:?tcA viene associato con i sieri. Perciò guarire della malattia inghiotten-avanti neqli anni che sono il soìs'e?n° de"f famiglie. H nuovo meI ?.'fim?Ze Potr* essere ^P'"'»"0 1 ,n *"eJ* re/.''°'U do,e'Pe.r »>™<'"™° difacilitazion, sanitarie li^SEffl '°J ' iPr \pJ^edJe «"« à^gnoM hatteriolal^°. «*jj}a man,fatturazione de, sieri specifici. Amerigo Ruggiero Fiihi f iltsce a preferenza i piccoli esseri ches'affacciano alla vita e quelli già