Il 150.° annuale del Congresso americano
Il 150.° annuale del Congresso americano Il 150.° annuale del Congresso americano La rinuncia a fortificare Guam • Vivaci requisitorie contro la politica del Presidente Washington, 6 marzo. In occasione della solenne seduta commemorativa del 150.o anniversario dell'istituzione del Congresso, svoltasi alla presenza delle supreme autorità dello Stato, del Corpo diplomatico e dei membri del Senato e della Camera al completo, il Presidente Roosevelt, il presidente del Senato Pittman, il capo della Corte suprema, Hughes, hanno pronunciato discorsi esaltanti le istituzioni democratiche dell'America. Essi hanno particolarmente sottolineato come tali istituzioni siano rimaste immutate durante un secolo e mezzo malgrado le enormi trasformazioni subite dall'America. Hughes ha sostenuto che i princìpi democra- tlci americani non sono stati nemmeno sca]fiti da,le nuove correnti autocratiche ed ha affermato che i sistemi adottati dalla politica americana costituiscono il metodo ideale per soddisfare le esigenze della vita pubblica americana. Roosevelt ha fatto pure una fer- vìda esaltazione dei sistemi demo cratlci che stanno a base dell'at tlvità della politica degli Stati Uniti. I servizi dell'Amministrazione, ieri, hanno' deciso di ritirare la richiesta del credito di cinque milioni di dollari destinati a finanziare l'esecuzione dei lavori di fortificazione dell'isola di Guam, che dovevano essere compresi nel progetto che prevedeva crediti di 552 milioni di dollari destinati alla difesa nazionale, allo scopo di appianare la controversia accesasi sull'argomento. Si apprende che Roosevelt conferirà oggi con i capi dei gruppi parlamentari allo scopo di accelerare al Senato l'esame e l'approvazione del progetto dì legge peri le spese militari. Il Presidente è molto contrariato per il ritardo e secondo quanto si affermava ieri sera a Washington, si proporrebbe di ammansire i cosidetti isolazionisti dando loro assicurazione di astenersi, per il momento almeno, dal fare in materia di politica estera, dichiarazioni che possano avere risonanza mondiale. I radio ascoltatori americani hanno intanto udito ieri sera vi- vaci requisitorie contro la politica di Roosevelt. Il sen. Hamilton Fish, repubblicano, ha dichiarato che la politica rooseveltiana ha per risultato il pericolo di una guerra. Il paese va slittando ciecamente verso un conflitto a causa di tale politica. Egli ha detto che se veramente Roosevelt vuole, come afferma spesso, la- pace, dovrebbe usare la grande influenza che gli deriva dall'alta carica che ricopre per mettere fine al coro degli inni bellicosi e ai discorsi di odio. Comunque la politica estera di Roosevelt deve essere, secondo lui, chiarita.
Persone citate: Hamilton Fish, Hughes, Pittman, Roosevelt
Luoghi citati: America, Stati Uniti, Washington
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