Il Torino, dopo aver dato lezione, s'impone a una Lazio ridotta a dieci uomini: 3-1 (1-0)

Il Torino, dopo aver dato lezione, s'impone a una Lazio ridotta a dieci uomini: 3-1 (1-0) Il Torino, dopo aver dato lezione, s'impone a una Lazio ridotta a dieci uomini: 3-1 (1-0) RETI: Allasio (T.) alla' del 1.0 temppa; Busani (L.) al 3'; D'Odorico (T.) al 19' e Bo (T.) al 24' del 1.0 tempo TORINO: Olivieri; Bussi. Ferrini; Gallea, Allasio, Neri; Bo. Baldi, D'Odorico, Petron, Paliimlio. LAZIO: Proverà; Faotto. Monza; Baldo. Ramella, Milano; Busani. Damanti, Piota, Camolesc, Zaeeone. zolotupfnilcARBITRO: Galea ti di Roiognn. Il Torino inisia in tono forte e travolgente. Tanto forte e travolgente, che, dopo poco più di un paio di minuti di giuoco, già gli sì dischiude la possibilità di segnare. Baldi s'afjaccia tutto solo sull'area di rigore, e Proverà salva alla disperata tuffandosi nei suoi piedi. Un momento dopo è la voi- palo sulla sinistra de, portiere. La «Lazio lotta contro corrente, lenta \ atl'Vin. cede. Il punto che lo fa I Vcapitolare è tutto di Allasio. Il centro mediano granata, intercettato un passaggio, fila uvani sullo slancio, visto che nessuno gli si fa incontro, ed in piena corsa tira di sinistro, prima dì il limile legnata vstvntmdttMla di U'Odorico di sfondare: il suo 'tiro affrettato colpisce la base dvlif'""Addi arginare, mu non vi riesce. Ed I,™tqntpi oquasi a filo del palo trasversale a \ dbreise distanza dal portiere, che,\nsorpreso od in ritardo, ha saltalo,fuori tempo. rp . . . , 'z1 ecnica, ma non praticità i, —. ... p>ro, prima di raggiungere <*p3- dell'area di rigore. I wi 'La palla s'insacca in rete LLa Lazio ora giuoco, dice la suu[ parola, in punto di tecnica si mo-\ stru pienamente all'altezza delluì situazione, ma non parla un linguaggio pratico. In tutto e per tutto riesce ad essere pericolosa su un centro di Busani che spiazza e batte nettamente U difesa granata, ma che ad un pa>> dì metri dalla linea, non trova nessuno per sospingere la palla in rete. All'altro estrèmo del campo, viceversa, i pericoli si moltiplicano. Faotto manca nettamente il pallone e Palitmbo, che si vede presentare una situazione d'oro sbaglia per precipitazione. Un'altra volta D'Odorico indugia da ottima posizione. In altra occasione la palla viene sospinta in rete, ma l'arbitro aveva fischiato precedentemente il fuori giuoco di un granata. Si ha l'impressione che, con un po' di fortuna e di precisione, il Torino pos sa ammonrice/iiare una piccola ?«an«tà di punti, in queste, primo tewpo: latito quanto basterebbe Utempo: tanto quanto per mettere senz'altro al sicuro il risultato della giornata. Non è che verso la fine del tempo, che la Lazio ha l'aria di fare altaiche cosa di più positivo che del semplice buon palleggio: qualche centro dell'ala sinistra, dove è andato a ifinire. Milano, toccato ad un ili \nocchio, ed uria lunqa mischia nel\i>area di rigore qranata paiono ac ce„ni di istradamenta a stile pia I ; jCOi r ! La promessa laziale viene man ' tenuta all'inizio stesso della ripre «a. Le ostilità sono state appena 1 riprese, cJte un'azione Zaccone ] Piola mette quest'ultimo per la ] prima volta nell'incontro in situa\zione da tiro: la mazzata parte serRBnCizSPmcadrrcdlnstgv \ullnngu ni, ma sbaglia il bersaglio G/i • cns/iili ritornano stillilo all'assalto l^Piala attira tutti su di sé, quindi dfin-ani. <ì>mì s'inserisce l ' n e a , - j e o n n è o a i a o | rdamo-' atori del momento, accetta il pus- Psaggio e spara con immediatezza \ ? ] nell'incontro un piccolo capotavo- a I io di precisione. L'ala destra la- v siale, »«o dei più fini e nitidi «ino- mirando all'angolo lontano. La pai la. colpita di taglio, va diritta per una dozzina di metri, come dovesse uscire a lato, poi sente /'« effetto», devia, picchia nel palo, schizza iti rete. Olivieri, come ogni aiIra persona in campo, guarda trasecolato. Giuoca, ora la Lazio, non cincischia. Ma ceco la stroncatura al minn'o sotto forma dell'espulsione di Camolese, a seguito di diverbio con Baldi. Ridotti a dirci uomini, i laziali tentano di supplire con aumentato impegno, e vi riescono per un quarto d'ora circu, durante il quale, su tiro di Zuccone ed irruzione di Piola, Busani viene a trovarsi mezza porta a disposizione, col portiere a terra. Busani, che arerà fatto prima il difficile, sbaglia ora i' madornalmente, facile.'Ne arra ancora una occasione buona la Lazio, poco più gtg-! lordi, quando un colpo di testa rovesciato di Piola manda la palla a sfiorare la traversa. Poi cederà. Il crollo laziale Cede in modo che mire fatto apposta per avvilire. Una situazione di nessunissimo rilievo. Faotto fa per rinviare, poi cambia idea, si ferma, si gira, s'impegola. Prove o e a r i e e i , , i e crede che il compagno voglia parare l'uomo ed esce. D'Odorico|parare l'uomo ea esce. vvtwni»inferpt'ene, allunga il piede fra iidue che si guardano, e spedisce ini rete. Passano cinque minuti, ed un I Jimoi'o malinteso jra i difensori iu-^ ziali /ri siche un centro di Palum-iroo possa venir ripreso in piena ve-'clocità da Bo e spedilo in rete co,.!itutta facilità. Praticamente lu\npartita è finita con questa docciaìmfredda per fjli ospiti. Il resto èìcnervosismo e yìuoco sconnesso. \(Il secondo tempo i\on ha mìso\sil primo. La prima parte dell'in-\Ccontro menta qualifiche eloymli-\n «~ ^S^^^^J^tlmoì\ ^^^Tgt^reìn I V'Ofondità ed. a puntar diritto allo | ve: giuoco vivace, brioso, inte,es-1Dsante. Il Tonno ha vìnto Vincon-\atro nel secondo tempo, ma il suo {pvero giuoco lo ha svolto nel pri- [cnio. Ecco: come si sono compor-\stati i granata in questi primi l,r, lVminult, non si sa quale squadra\mdel nostro campionato avrebbe po-'dtuto resister loro. Slancio,,impe- ,dto, velocita, padronanza delia 1"''.-<pM, ai tutto vera nella loro ani- ''"'^^ f'%"? "l'i" fu.1 ' ,,,7 l'ii«wJ^«%on«« attimo di mù che conduce a aluocare in\,. .,/,,,,,'„/,,-, ed „ n,,ntar dritto alla ™Tnsr/'U"oM ìn pr ;tempo froTimigliori"delTòAuodi\quest'atino, con una linea media- ni in ottima far nia ecnnnt : tacco un po' atté^tòlUlvanUla\pòrta, -ma -pieno di brio e di Intra-ciona»ie>ito in ~ senza che'gli Mi organi del meccanismo siano gran-i \ di'individualità Come è nella ma-\\n\em ae; Torino da Qualche anno ,, qìlesta parte. |ge gemplicì sono le considera-\ 'zioni che si possono fare sul To-\ il niimiiiiiiiiiiimi niiiiini hiiiiiiiiiiiiiporta, ma pieno ai oru <*prendenza " Un flin.io ' egregio, se L. *, dpi'meccani,,,n Itrino, perplessi lascia, invece, il compattamento delia Lazio. Qui le individualità non mancano; vi so-:no perfino delle personalità. Si esn-jmìna pezzo per pezzo della macchina, uomo per uomo, e si concili' (ie rjì€) fatta forse una eccezione soia} orjnuno ha mezzi, stile, capaCjfa ed ognuno è in forma. Perfi- ! no # giovanissimo e leggerissimo ì^^ s" '"'e™ | Daiiìanli ha stoffa. Ma il tliùoco a'assienie non esiste. Esistono i professori d'orchestra, ma non l'or[chestra. Le azioni non sono impastate „, stHe pr(,tico, le forze indiVÌdlluii si disperdono in sforzi inum e t'intesa manca fino al punto dlt provocare renali all'avversario del tipo incredibile del secondo] punto. Ramella non apre pia il qio-\ co slllle ((/|> nessnna (ìene mezZe incrocia il gioco, Piola non si iPensa " smarcano, i due terzini »'^no »" "Jf* •,,W8C, 8 aeHMa, Pr9-\\f?-m inte!i" -dl »""'t'u'l''•" co'■.'«e-j flmnx- Aon e\ nei mezzi tecnici «Zi e.;""e'!'"( "t™*** «"/«''{««• (: »et c«m- \V? tatt*co ^ """ '"' organizsa- ~"me- EPC0.'' Problema per la sita : nuova direzione teemeu. I dieci mi- \nuti stessi di "'oc'° Pratico delfini-*j? secondo tempo non fanno c"e r'chiamare maggiormente l'ut Mansione su tale problema. i P»'' di dodicimila persone hrmno\nssìstito all'incontro che si è svol- to in (jiornuta coperta e su tene-|«o to' buone condizioni, \ . \ Vittorio Pozzo '