Rete decisiva all'ultimo minuto e la Juuentus è battuta a Genova per 3 a 2 (1-1)

Rete decisiva all'ultimo minuto e la Juuentus è battuta a Genova per 3 a 2 (1-1) La squadra "hianco nera,, in serie contraria Rete decisiva all'ultimo minuto e la Juuentus è battuta a Genova per 3 a 2 (1-1) Sardelli (C.) al 35', RETI al 38' (C.) retti (0.) al 44' della ripresa GENOVA: Fregopi; Mn i-chi. Bercili ; (lenta, Bigogno, Perazzoln; Lazzaretti, .Morselli, Sardelli, Srara hello, : aitanco. JUVENTUS: Bodoira •, Foni, Varglinn li r>fi>nt ri ni. Tnmtnasi. Yarg'ien Borei 11, Rollini. IlcfiUppis. Gabello. ABBITRO (I1AL mischie accanitissime, poi 1 arbiItro fischiò una punizione contro ia Juventus e l'area si popolò di difensori torinesi e di attaccanti :senovesj. si avanzò a battere jQenta, che tirò diritto sul portie- Beiliniu.) icu8' dol primo tempo; Scarabello dii't-*J«**5i"°/i>',!ìiii* ?ini«hrZ?a" Ppi'adetiddfaJitojcjdlaPlapassionante come i aiiaiena citi , punteggio potrebbe tar creuere. sDi infuocato non ebbe cne il li- onaie quando, espulso leiazzoio. a 3Juventus tentò di mettere a suo mfavore il punteggio che sino a rquel momento era di pania, i v«bianco neri» savvinerò ""f ldi fronte un avversario mdueia- eto, con. le idee confuse, jb .serra- brono sotto. Qualche situazione pc- pricolosa mise il Genova suil^orio tdella sconfitta, ma proprio negli multimissimi n110"1.1*"/"0"" ' ^°^"sSJr&A ^"«5 ?8 al vario ri. di R^mn. NOSTRO INVIATO) Genova, fi marzo. Non è stata una partita appasl1 altalena del, cz ! quale" riprendendo prontamente o saettò la para sotto la traversa re, sì che Bodoira, in quella confusione, non potè che balzare e respingere di pugno. Fu allora che entrò in scena Lazzaretti il assicurando alla sua squadra punto risolutivo. La tattica juventina Ed ecco la Juventus battuta dopo una partita che attraverso a. molte deficienze di giuoco aveva ' ! o i o o o] pur visto, da parte dei • bianco -\ neri » un'azione ragionata, seme piice ma spesso efficace, attenta i sempre e decisa. La Juventus a- i Veva pensato di ripetere la gara -\ài otto giorni' prima con VAmbro-U-jslana e, per togliere organicità e. alla manovra del Genova, aveva - appiccicato Santià a Morseli e:-Defillppis a Scarabello, rinunciali- ai do in proprio a due pedine del- - l'attacco per valersi, invece che -i dell'azione dell'intero quintetto, o (delle controffensive ...rapide t o! squadra avversaria si fosse deci -l samente spinta in avanti, -\ La tattica era andata bene, avei che 'i?o0Dot^ob1v?'-erT,1allo?chIbb^ ,ro potuto s\o.gere auorcne m j, va dato, con due reti attive, rea- lizzate sempre in pronta Risposta la quelle che di volta.in,vo!t|a._aye. 'vano messo il Genova in vantag- bffi^cS^^ bSi^Ctona-|*SS5S ali contri°o!la- rissime, con Sardelli assoluta- mente negativo nel ruolo di centro avanti ima cosa frulla mai nella mente di Garbutt?) e con due estreme dominate dalla superiore classe degli opposti mediani late- rali, il Genova proprio non riusci-iva a far giuoco. La sua azione, tutta d'impeto, si frangeva ancor prima dell'area di rigore ed era così slegata, cosi inconsistente, da, dar risalto all'opera difensiva dei torinesi. La Juventus non era nep pure costretta a liberare con a n , Vi gasino e, se Foni e Varglien I ope ! rando in zona libera potevano R Isfoggiare precisione e potenza, i I mediani lavoravano con bella in- Pi tesa, sfiancando gli avversari e K trovando modo di organizzare! ! saggiamente. ^""t'^Y* D I che, come s e accennato, erano in l jprogramma. La tattica juventina 1 smorzava il gioco e la partila pa- ■ reva fiacca fiacca, come se tutto , , ! q1^1,0"^^ occasione 1 -Mi fosse previsto e si andasse avanti a ritmo rallentato per passare U , tempo. In mezz ora — la prima — era maturata, rna le più propizie le aveva avute a a 'ca àeìfa"precedente juventina. Bi o tgogno batte da lontano una «pu - nizionn »; Scarabello arriva in - area di slancio, sfiora la palla di - sevupropria i^^mW%f trarsi1 i^"an!poea^Ssarlcf ' tbadava ^^ttu^^rscòDrt?-Msi^oiùchePàd attaccarrSubuSal-lm1'inFz"o Beeilindi s'Kecatc^in „ea ' gper sfruttare un allungo di Ga- *betto ed al 33', serrandosi verso 1&j sporta, ancora 'estrema destra ju- ; cventina aveva colpito la base di un ,montante. Dopo ii ciò doveva es- lserali Genova^ a marcare per pri- imo, al 35'. Genta serviva CattaAeo.1 sche centrava dopo di aver evitato dl'intervento di Depetrini. Ripren-:sdeva Sardelli che, colpiva il palo, ficalciava ancora, e finalmente man- sdava in rete. Forse Foni ebbe unts1 tsituazione avrebbe-richiesto. Nien- rte paura: tre minuti dopo Borei ieffettuava una rimessa laterale a'rDenetrini che poteva centrare lun- tgo sulla'porta, cosi da superare! tutti quanti i difensori e da per-'mettere a Bellini, smarcato e bene appostato di toccare appena la| palla per farla rotolare in rete. Un, nunto avvilente, per portiere e ter-! Zini, ma più che buono per la Ju- ventus I ! Altre tre reti I! saltiamo pure al 6' della ripre- sa, al momento, cioè, della se.con- da rete genovese, ancor più scioc- attimo ili incertezza, comunque l'azione si svolse rapidissima ed, il terzino non fu pronto come la t-.^ • 1.1.—.„ tvti„„ f- i testa, spaventa... Bodoira cne annaspa inutilmente: rete fatta. Subito dopo altra punizione, tiro di Genta deviato dallo schieramento difensivo a Scarabello, che si li trova solo avanti al portiere. Par-,,a rebbe inevitabile il punto, ma Bo-. - doira, uscendo, respinge chissà come. Tutto ciò, goal realizzato e goal mancato, mentre Sardelli, '; contuso, è fuori campo. Quando - riontra va all'ala, lasciando a Laz- 'zaretti il posto di centro. E la.Ju- n ventus pareggia ancora che Gaa betto rincorre oltre i terzini un pallone smistato da Belimi e con tutta calma lo piazza a segno. Il - vanni» iu Vmt^a u. ^6,.v. Genova cala come convinto della n jnanità dei suoi sforzi. Cede cosi. l nettamente eh" Borei. Galletto e iBellini riescono a combinare in-i o di ti e icursioni pericolosissime. Mancano'ti, dieci minuti alla fine: Perazzolo è ro Ppscal° in fallo, richiamato dal- sci'arbitro ed espulso. Se ne va mor- tadendosi 1 pugni e con atteggiami- te ti drammatici. Naturalmente la Ladila reagisce a quella che consl- nudora un'ingiuslizia e la partita si il fa rovente. Undici contro dieci e la terJuventus domina, arriva sul pun- laito di vincere, poi. come s'è rac- nojcontato, prende, all'ultimo scatto l'ajdi lancetta, la boita in testa del-, le la rete decisiva. giSfortuna? A noi è parso di sì.; gaPerchè il Genova non ha fatto nul-j pila di più e nulla di meglio dei i , njanco nel.i ,, per meritarsi il to. suocess0i Ha, anzi, giocato con più i po- orgaamo, con un vigore a trattiipia 3m trol,p0 marcato, con un rendi- è o mcnto insufficiente. Eppure la ga- ala ra ha voluto un vincitore ed un zoi vint0 e lo SCOnfltto è ancora quel- haf l'undici bianco nero che privo dijde- elementi di valore, sa purtuttavia va- battersi con una volontà ed un im- un- pegno lodevolissimi. La serie con- ; spo traria non è flnlta| ma la squadra ohi merita ancora fiducia e stirria. Es-;te"sa lotta da forte, a testa alta, e ai5 ?e0onlriprcm,ersl-Se 10 men^?MMolta folla sueii spalti. Cielo I nl, coperto. Terreno in ottime condizioni. Luigi Cavaliere mmN

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