Polizia volante

Polizia volante _ ^_ _ __ _ _ lOmOOO XwMMm COMM. la o/IlllxiSk fi Gli il Stratta Polizia volante | i (DAL NOSTRO INVIATO) ESTE, marzo. «SS. FR. Verona 36100-57-20 j 1400. Telegramma 265. - Pregasi |rintraccio auto rubata stamane cjore 1 dottor Mantovanelli Danilo e,sanitario Verona. Caratteristiche -|Lancia Augusta targa 8604 VR Icolore rosso amaranto parafanghi e neri, parabrezza rotto, alt Interno macchina trovasi patente guida internazionale rilasciata al Manto vanelli et licenza circolazione inte stata madre derubato Dongili Rosa Ines Verona Cesate Lombroso 74. . Brigadiere In perlustrazione j " ^''"'«e c/ie raccojrfiera tele.fo .«icamente questo telegramma, si i arrestò un istante: — Non capisco — disse al mi- \orofono — dammi le lettere. Eh? jQ come quacquero, bene; u come ! Udine a come Alessandria g come | Genova... Capito: Quaglieri, bàiga&iere Quaglieri. : Press'a poco nello stesso momen. ito, che alla sede del distaccamento 'di Treviso, tutti i distaccamenti del Veneto e quelli limitrofi - della Lombardia e dell'Emilia - della Afi|tizia della Strada, ricevevano la stessa segnalazione, e subito ne re ni vano informate le pattuglie ai |toro turni di uscita, ed attorno a ! questa macchina rubata le senti|nel/e della Strada cominciavano a! tessere quella rete entro la quale\ essa sarebbe poco più tardi statai iripescata per esser riconsegnata] !poj al legittimo proprietario. \ ; Seguiterò questo i-acconto più\ iavanti: intanto voglio sottolineare l'opera strenua ■ dei m*tUt del1" m"pJ'0(J"'0- vol"n\.a^v. {«^^^^«^^^^ftf^^^^^^.l ria; Carabinie-1 ri del Ree Pubblica Sicurezza Ho\ IttO Cile, le lltmae Italiane, già seri sono — con il con/ co delle statistiche — le più tranquille, del mondo. In uno sviluppo chilometrico imponente, con un traffico assai intenso, la delin- iriZnmntK»!nti\forra maremoti- iqnènza stradale in Italia è spora- dica, rarissima. Per non imbottire,di cifre questo mio articolo, voglio « „.,,»„i; a!,*, ti* 'soltanto fot nvre ! &®!JZ£?,^ni, la media annuale dei reati su V^-^!S^^^^ir^iZ\\què Zin^ denti alla Marcia su Roma consi- derata sulle sole strade della Si cilia! Nella stessa Sicilia, c'è un reato, l'abigeato, il di cui competi- 'convogliato dalle. rubato) renila trazzere nelle grandi strade, e che. è quasi scomparso dopo che l'ordì- ne di Mussolini di sterminare la residui ha collaborato' a afla è stato puntualmente ese- gitilo: ed il colpo di grazia agli più difficile che il reato rimanga iimpunito. Presto o tardi, il colpe-'.vote viene assicurato ai rigori della] legge. Quando, con il tanto auspi- Iìcatp aumento di organici della Mi- tizia della Strada, il presidio della'.i viabilità italiana saia ancora più < Iinfittito, iì percento di sicurezza,Jsiit/c strade italiane sarà elevalo ! 'ìIultimi darlo anche la Milizia della Strada, agli albori della sua costituzione. Cifre eloquenti Ad ogni modo, bisogna che que-'tsto concetto sia sempre più capil-\ larmente diffuso fra la gente: nel-jntana dell'Anno XVII, è sempre\ ad un livello forse mai toccato dai v.nessnna civiltà. l Giocano pure, in questa vasta] 1 \ ^^^^-^^(^^1 , r „ , ,r. .... .......\8Ìone deUa delinquenza stradale. cff(.tti della bonifica sociale compiuta dal Regime, l'inquadra- mento del popolo, gli infiniti mez-• zi di controllo e di disinfezionei mo'"lp; Giova poi il prestigio che. ,"1 M"^'" della Strada ha saputo, conquistarsi in dieci anni di servi- 'sia esemplare: prendo le statisti-, ! che di Jreparto, a caso: su 9*7 li^frazioni contestate, ebbene:'sii confn)w soltanto U verbali per op-1 \pl>»^w o resistenza, per « false 0 Per aoìtra9Sio». i '1937 operazioni di polizia effet A misurare l'importanza dei-servizio di polizia svolto dalla Mi-\lizia Stradale, ecco due cifre: nel '. 203!,. E questo in aggiunta all'Un- . ponente lavoro dirò così tecnico. Professionale che la Strada* ha assolto compiendo miracoli di| mille unità, ed i sudi eccellenti abnegazione, quando si pensi che > suo, effetUvi non raggiunger he possibilità d organico che con-, sentano almeno ai migliori di alcg-l ito, è inevitabile, ecco un episodio i'.di delinquenza esplodere, creare'] un ribollìo limaccioso, angustia- Ire talune zone della circolazioni con «co/pi » quasi mai sanguinosi. '.che quasi mai hanno quel ca rat- < fere di fredda ferocia deplorati così ,frequenti in altri Paesi, i quali ! Paesi /tati donilo persino creare ['ufficiali — tutti laureati in ingegneria o in legge - sono .}(), blocìcati nei gradi inferiori da una edrIriera attualmente tarda e con po-\ 'tOiorc verso gli ulti galloni. \ \ E ritorno al mio racconto. Tutto'jsommato, anindi, clima tranquillo,]\sulle strade italiane. Ma ogni tan-\ una legislazione speciale che irro-' ga la immediata pena capitale ai colpevoli colti sul fatto, ma del in- ^éìigo marginale' che pur meri-[In di exsere nersemnln r-nn Vnt. ''1 di essere perseguita con Vat- tuale inflessibilità, e con mezzi setnpre più ve'oci. dal suo capo, il famigerato latitanie Giuseppe Bedìn di MonseW ce, il quale in un paio di anni è raffinati, moderni, ì\ , La banda Bedin S'è parlato molto della cosidet-, ta « banda » Bedin, cosi chiamata' riuscito a compiere parecchi « col- j pi »-' rapine, furti di macchine, mi- naccie: e che dai diversi conflitti 0vuti con la forza pubblica e usci- tofon »'»Ppo dei quattordici o. sed,c["»olviventi suoi compiici, de-1 cimato dagli arresti e dalle «cci-sioni. I giornali hanno sobriamen- te Pilato di tutto questo. Mahan- comunque, paragonata alle M rf. ■ gangster » iti San Frati- no sino ad oggi taciuto un rilievo: c)sc0 „ rfi Chlcai,o, di Marsiglia o dTl^polTolivànZa, rfj Bpdj„ fr/)p(„f, ,,„„ w„ di soldati dell'Esercito della Sa- • iate, Non ha avuto tregua. Il carré-\ re, ed i moschetti implacabili dei Militi e dei Carabinieri hanno già fatt0 ,,|(0fl „eUe mc file. Altri'ne]Surannn futtj< sj,,c;,è _ vedlete,{cia questo mio racconto, è il p!<n-lto di partenza di un episodio cftej riguarda questa banda Bedìn, e chel ho potuto seguir du ricino. I Il distaccamento delia Milizia \ della Strada di Treviso, lo coniati- da un sottufficiale che e stato an- che segretario politico del Fascioìdei paese del Duce: il Brigadicrcl molto presto — tutti questi delin-\quenti cadranno nelle mani detta\giustizia. Il telegramma col quale comin- Raggi, di Predappio. Un uomo hit-'Mto ardore, pieno di zelo. Seguendol le istruzioni del comandante del tsuo Reparto diPadova, centurione1 tflinmlli K,,n„; nnnr-,,,, ,i™,-„l„ !„'■ Giarolli. Raggi appena ricevuta la segnalazione del suo collega Qua- glicri, spiccò in caccia le sue pat- tuglie di motociclisti e di sideca-ì, risii. Era supponibile che il colpo ' l'avesse fatto Bedìn o qualcuno dei dsuoi; quindi caccia arossa. dlrFurono braccate tutte le autóri- targa poteva essere stata cambia ta), e in sincronizzazione con il pattugliamento sulle nazionali, an messe. Inseguite e raggiunte ^« J-1 te le macchine che avessero quel-| le caratteristiche e quel colore (lai che le strade secondarie furono filtrate. Finalmente, una mattina, ecco ;a macchina ricercata. La incro- ciarono in corse due militi di pai taglia mentre attraversavano Co- tociclette fecero una virata tanta S \" ™ * ™/ ' 'i ne ani ITto negliano. Immediatamente le mo¬ stica. si spinsero all'inseguimento. Non c'era dubbio: era l'automobileI ' tcmlafpcnuAtmr ".Z 'i" "ia"tar'aa "non "'Za'statai "n^Ìa,^davÌva reZ immediato'' j; ,-Uonoscimento. b [f Inseguimento drammatico b 'ts""n stradone, fra i platani, la-L""™ I» t°"e- 1 d"e Militi spiti-. scro le lorojnacchme generose al-\aRnatna /" raggiunta: | d — Mani in alto! — t<r7d il ca-ìn po pattuglia. L'uomo al volante al- q/ora sterzò, lo fece cadere di mac- u china. Ma l'altro Milite che si era c aggrappato al predellino, si issò s sull'orlo della carrozzeria, rìpclrt-' qte l'intimazione di fermarsi, e sta- s va per estrarle la pistola. Mviitrc.[ v''es}remo. Ecco, la distanza dimi nuisce: cento metri, cinquanta, trenta, dieci. Ecco, un colpo di ri¬ VoltéUa- fischiò in aria. La macchi- con fantastica acrobazia eseguiva questi movimenti, quattro mani lo percossero, lo staccarono dalla macchina, gli fecero perdere l'equilibrio, lo precipitarono a terra. Ma non era stordito; le ferite, le lacerazioni non le sentiva nemmeno. Impugnò la pistola, mirò, sparò; sparò una, due volte, ancora, sinche con una sbandata paurosa la macchina non scomparve dietro ima eun'rt. Fuggiti, ma qualcuno era stato toccato. Sopraggiunse l'altro Mi lite, e ripresero l'inseguimento. La loro caccia si fece accanita. Riu scirono ad appurare alcuni dati, a sapere che uno dei latitanti era stato ferito, che l'auto era colpita, e non avrebbe potuto fare moltissima strada. Avanti. Erano da do dici ore in servizio, ma non cedet fero. Non cedettero nemmeno nei giorni seguenti: dei tre latitanti c'ie erano a bordo della macchina, uno, il Luigi Barzan di Giovanni, nato a Preganziol nel 1901, cadde malamente colpito mentre tentava di ribellarsi, nelle mani dei Cara~ binieri di Vittorio Veneto. Il Sedi» è quello ch'era stato ferito. Il terzo, il pregiudicato Luigi Tommasi, di Giuseppe, da Treviso, sospetto fra l'altro dell'uccisione del Brigadiere dei Carabinieri di Follino, fu arrestato da una pattuglia composta del Brigadiere Raggi e del Milite Ascanio di Velo, mentre si aggirava nei dintorni di Silea, nella cui chiesa aveva da poco compiuto un furto sacrilego. Anche la macchina fu rinvenuta. Le revolverate del Milite l'avevano colpita bene: ed il dottor Mnntovanelli ha giurato che non la riparare i fori delle pallet. tale, in ricordo dell'azione compili- ta dai Mi. > : ' : Un campione del mondo », _. „, , "°.Partr<Pn!?. "Ue nft've Per' 'nitrazioni della Milizia deIla Strad"' '""',/0 ,e orterie dell'Emilia, del Veneto, poi della Venezia Giu¬ lia. Ogni volta che i militi nel loro attento riscontro individuavano wobiH ' ch'era' staio lambii ' to il motore, la macchina e chi c'era dentro venivano inesorabilmente fermati. E' questa la profilassi più efficace contro i furti di automobili, per evitare appunto la facilità di truccarle. Di questa pattuglia del Reparto di Padova, comandata dal brigadiere Guarniero, faceva parte nientemeno che un campione mondiale: il milite Attilio Collegati, primatista di tutto il mondo dei 20 chilometri di marcia e campione italiano di ilfaratona. ~ A**™0 corro •"»« motocicli '"'' - »» « <™ *» »'«»» batteva sul telaio azzurra, con con¬ fidenza piena di simpatia, senza batter forte, così, come si fosse trattato d'un corsiero purosangue. L'altro Milite si chiamava Zanello. Giorno e notte (avevo lasciata a Ferrara la veloce pattuglia del Reparto di Bologna ed il Capomanipolo Mario Bianchi che m'aveva accomiagnatoj, giorno e notte attraverso tutto il Veneto, in ogni direzione. Pattiii/tiatiienti este- nuanti, meticolosi, severi. Ma con quale sorrisa di ringraziamento gli utenti del trai fico, automobilisti, ciclisti ■ pedoni, salutavano la nostra presenza, si compiacevano di questo servizio di guardia attenta sulle strade gelate, nella fitta polvere di perla che la nebbia nottur* Un'azione serrata coraggiosa tenacissima che ha portato il grado di sicurezza delle nostre strade a un livello mai toccato nel mondo cqlcIsicm! ij i tI li lj si sIsleIsI dj f| gI cuj ni m! dj bd! T[s'dFtRlndl ili, carrettierie con un carico di sale fermato dalla pattuglia della Stradale