Il re della Tammany Hall
Il re della Tammany Hall Processo a JVew YovMx Il re della Tammany Hall Jimmy Hines, il corruttore aspetta in libertà la promulgazione della condanna j alla lotteria illegale organizzala a<* Harlem da Duich Schultz. Il giudice Nott Junior ha 1 issalo al t,eUlcl marzo .la data alla quale i verrà pronunciata la condanna, che no* trà eccedej.e i venU. Uettp anni di nrip-inne 1 i e i r i a - o e i e o - New York, 27 febbraio, i DJames J. Hines, il capo della I gformidabile organizzazione demo-1 Tcratica del Tammany Hall è sia- sto, dopo lunga delioerazione, ri-1—conosciuto dal Tribunale di New | nYork colpevole di partecipazione | dzpdHiT] sette annfdi prigione. Però Hines I , è stato rimesso in libertà, sotto i è, cauzione di ventimila dollari. i p-l Jimmy Hines, l'amico di Dutch r_! Schultz, il gangster assassinalo ! s„i,„ -Ì...H-.—: 'fo e r é a i teli regnava sui ricattatori delle ì lotterie clandestine, protettore «ideile case di malaffare, dei ricattatori dell'industria del pollame e del latte, dell'importazione dei* carciofi, Jimmy Hines, l'invulnerabile «Boss», è stato dichiarato colpevole di tutti e tredici i capi d'accusa emessi contro di lui dal Procuratore generale Thomas Deney, che da molto tempo aveva a a n n è a i i o di di i si o e intrapreso una lotta formidabile ''contro di lui. Ieri mattina il giudice Carlo\Nott ha fatto una suprema rac- ! ^^i'^t^'nnf'^;^1. S"° discorso e stato una suprema re- quisitoria contro l'accusato, requi-1 sitona che si aggiungeva a quel- la pronunciata il giorno prima dai Deney. I Hines ha ascoltato l'allocuzlo ne con una calma appaiente, conservando il suo sorriso benevolo; ma il suo nervosismo ha cominciato a manifestarsi non appena il Giury si è ritirato. Durante le sette ore nelle quali i giurati sono rimasti nella sala delle deliberazioni, Hines si è trattenuto nei corridoi del palazzo di giustizia, parlando con numerosi amici. Tutti lo assicuravano che sarebbe stato assolto. Quando, verso le sette di sera, l'udienza è stata ripresa per la lettuia del verdetto, Hines non si è seduto al suo posto abituale. Una guardia lo ha fatto sedere in una poltrona bene in vista al pubblico e dietro di lui hanno preso posto, su di un banco, i suoi tre figliuo- li. Fuori del palazzo di giustizia ; una folla enorme aspettava sllen z'osa, pronta però ad acclamare Jimmy, il « suo eroe » (poiché egli era un protettore dei poveri, l'uomo che per la sua generosità e il suo aspetto bonaccione faceva dimenticare che le sue liberalità: non erano possibili se non attra- ', verso i suoi delitti), non appena l'assoluzione fosse stala pronunciata. Il capo dei giurati, appena preso posto sul suo seggio, ha pronunciato il verdetto: — Colpevole! Una indicibile agitazione si propagava nell'uditorio. Ma al di fuori la folla acclamava, poiché si era già diffusa la voce della assoiuzion'e dl"jfmmy Hlnès" Olì Ievviva cessarono però ben presto : ed un tetro silenzio dominò n pubblico. Nel momento in cui la parola « colpevole » colpiva Jim-1 my Hines, la sua testa si è cur¬ vata un secondo; ma egli l'ha su bito rialzata fieramente, tentando di sorridere. Poi, per la prima volta dall'inizio del processo, il su0 volto congestionato si è fatto livido. Subito dopo la lettura del verdetto, i poliziotti si sono avanzati verso l'accusato, mentre però il suo avvocato esclamava: — Quest'uomo è libero! — E' vero — ha risposto il giudice — sotto cauzione di ventimila dollari e fino al 13 marzo, data fissata per la sentenza. Allora Hines ha preso il pastrano, il cappello e, circondato dai i o ti ! Hall e, con questa, una stupeta cente organizzazione politica che - a s « New York £ quasj un - secoi0. Con essa crolla pure uno -1 stupefacente sistema di complicie I tà fra uomini politici corrotti, a I gangsters e ricattatori, soggetti y j inesauribili per gli amatori delle e ?2£UgW££5£££a 2 e : -, da losca e potente, ma i suoi ; I agenti politici dovevano talvolta . | appoggiarsi ad essa e servirsene. suoi avvocati, dai figlioli e da un igruppo di amici se n'è andato sorridendo, ma di un sorriso for- ato, il sorriso di un vinto. |Con Hines crolla la 1 ammany |è riuscito ad abbattere questa po tenza è un uomo giovane, coraggioso, ambizioso: Thomas Dewey che, quasi un eroe leggendario, si era proposto di abbattere l'idra dalle cento teste della macchina democratica di New York. Roosevelt ebbe sempre cura di tenersi in disparte di questa ban- Dewey esce trionfante dalla sua grande lotta contro Hines ed il Tammany, « Davanti a lui — scrivono i giornali di New York — si aprono possibilità illimitate, nonché la ricompensa suprema delle sue ambizioni, la presidenza nel 1940, dopo Roosevelt*, poiché è probabile che, se il verdetto dei giurati iuvierà Jimmy Hines alla prigione di Sing-Smg, invierà pure molto probabilmente Thomas Dewey alla Casa Bianca, Ad Harlem si nota che Hines è stato condannato su tredici ca pi d'accusa e che la sentenza ver rà emessa il tredici marzo. Que- sto numero non ha certo portato fortuna all'onnipotente «boss». Il re della Tammany Hall Processo a JVew YovMx Il re della Tammany Hall Jimmy Hines, il corruttore aspetta in libertà la promulgazione della condanna j alla lotteria illegale organizzala a<* Harlem da Duich Schultz. Il giudice Nott Junior ha 1 issalo al t,eUlcl marzo .la data alla quale i verrà pronunciata la condanna, che no* trà eccedej.e i venU. Uettp anni di nrip-inne 1 i e i r i a - o e i e o - New York, 27 febbraio, i DJames J. Hines, il capo della I gformidabile organizzazione demo-1 Tcratica del Tammany Hall è sia- sto, dopo lunga delioerazione, ri-1—conosciuto dal Tribunale di New | nYork colpevole di partecipazione | dzpdHiT] sette annfdi prigione. Però Hines I , è stato rimesso in libertà, sotto i è, cauzione di ventimila dollari. i p-l Jimmy Hines, l'amico di Dutch r_! Schultz, il gangster assassinalo ! s„i,„ -Ì...H-.—: 'fo e r é a i teli regnava sui ricattatori delle ì lotterie clandestine, protettore «ideile case di malaffare, dei ricattatori dell'industria del pollame e del latte, dell'importazione dei* carciofi, Jimmy Hines, l'invulnerabile «Boss», è stato dichiarato colpevole di tutti e tredici i capi d'accusa emessi contro di lui dal Procuratore generale Thomas Deney, che da molto tempo aveva a a n n è a i i o di di i si o e intrapreso una lotta formidabile ''contro di lui. Ieri mattina il giudice Carlo\Nott ha fatto una suprema rac- ! ^^i'^t^'nnf'^;^1. S"° discorso e stato una suprema re- quisitoria contro l'accusato, requi-1 sitona che si aggiungeva a quel- la pronunciata il giorno prima dai Deney. I Hines ha ascoltato l'allocuzlo ne con una calma appaiente, conservando il suo sorriso benevolo; ma il suo nervosismo ha cominciato a manifestarsi non appena il Giury si è ritirato. Durante le sette ore nelle quali i giurati sono rimasti nella sala delle deliberazioni, Hines si è trattenuto nei corridoi del palazzo di giustizia, parlando con numerosi amici. Tutti lo assicuravano che sarebbe stato assolto. Quando, verso le sette di sera, l'udienza è stata ripresa per la lettuia del verdetto, Hines non si è seduto al suo posto abituale. Una guardia lo ha fatto sedere in una poltrona bene in vista al pubblico e dietro di lui hanno preso posto, su di un banco, i suoi tre figliuo- li. Fuori del palazzo di giustizia ; una folla enorme aspettava sllen z'osa, pronta però ad acclamare Jimmy, il « suo eroe » (poiché egli era un protettore dei poveri, l'uomo che per la sua generosità e il suo aspetto bonaccione faceva dimenticare che le sue liberalità: non erano possibili se non attra- ', verso i suoi delitti), non appena l'assoluzione fosse stala pronunciata. Il capo dei giurati, appena preso posto sul suo seggio, ha pronunciato il verdetto: — Colpevole! Una indicibile agitazione si propagava nell'uditorio. Ma al di fuori la folla acclamava, poiché si era già diffusa la voce della assoiuzion'e dl"jfmmy Hlnès" Olì Ievviva cessarono però ben presto : ed un tetro silenzio dominò n pubblico. Nel momento in cui la parola « colpevole » colpiva Jim-1 my Hines, la sua testa si è cur¬ vata un secondo; ma egli l'ha su bito rialzata fieramente, tentando di sorridere. Poi, per la prima volta dall'inizio del processo, il su0 volto congestionato si è fatto livido. Subito dopo la lettura del verdetto, i poliziotti si sono avanzati verso l'accusato, mentre però il suo avvocato esclamava: — Quest'uomo è libero! — E' vero — ha risposto il giudice — sotto cauzione di ventimila dollari e fino al 13 marzo, data fissata per la sentenza. Allora Hines ha preso il pastrano, il cappello e, circondato dai i o ti ! Hall e, con questa, una stupeta cente organizzazione politica che - a s « New York £ quasj un - secoi0. Con essa crolla pure uno -1 stupefacente sistema di complicie I tà fra uomini politici corrotti, a I gangsters e ricattatori, soggetti y j inesauribili per gli amatori delle e ?2£UgW££5£££a 2 e : -, da losca e potente, ma i suoi ; I agenti politici dovevano talvolta . | appoggiarsi ad essa e servirsene. suoi avvocati, dai figlioli e da un igruppo di amici se n'è andato sorridendo, ma di un sorriso for- ato, il sorriso di un vinto. |Con Hines crolla la 1 ammany |è riuscito ad abbattere questa po tenza è un uomo giovane, coraggioso, ambizioso: Thomas Dewey che, quasi un eroe leggendario, si era proposto di abbattere l'idra dalle cento teste della macchina democratica di New York. Roosevelt ebbe sempre cura di tenersi in disparte di questa ban- Dewey esce trionfante dalla sua grande lotta contro Hines ed il Tammany, « Davanti a lui — scrivono i giornali di New York — si aprono possibilità illimitate, nonché la ricompensa suprema delle sue ambizioni, la presidenza nel 1940, dopo Roosevelt*, poiché è probabile che, se il verdetto dei giurati iuvierà Jimmy Hines alla prigione di Sing-Smg, invierà pure molto probabilmente Thomas Dewey alla Casa Bianca, Ad Harlem si nota che Hines è stato condannato su tredici ca pi d'accusa e che la sentenza ver rà emessa il tredici marzo. Que- sto numero non ha certo portato fortuna all'onnipotente «boss».
Luoghi citati: New York
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