L'accordo carbonifero tra Germania e Inghilterra

L'accordo carbonifero tra Germania e Inghilterra L'accordo carbonifero tra Germania e Inghilterra La soddisfazione per le intese commerciali attenuata dalla persistente ambiguità della politica britannica Berlino, 22 febbraio. SI esprime a Berlino unanime soddisfazione per la felice conclusione delle trattative che da qualche tempo duravano a Londra fra i rappresentanti delle rispettive industrie carbonifere, a sottolineare la quale un banchetto ha avuto luogo ieri a Londra, offerto dalla lega dell'industria carboniera britannica, cui hanno preso parte, attorno alla delegazione tedesca e all'ambasciatore von Dirksen, il ministro del commercio britannico Stanley, quello del - ... i —icommercio transoceanico Hudson'e il ministro delle miniere Crook- : hank; e l'ambasciatore von Dirk-!sen e il ministro Stanley hanno : pronunciato discorsi improntati a una giusta soddisfazione e a un \ottimismo, il quale aspetta sol¬ tanto di essere comprovato I ! Progresso condizionato Questi voti esprimono i giornali commentando l'accordo e le ,,„, fatti, da altri fatti cioè del mede- noTianchmo di'faV XnUrfgli ffieffetti del loro spirito anche sulle relazioni politiche, e su una politica estera non meno costruttiva. parole pronunciate al banchetto così dall'ambasciatore tedesco co-me dal ministro britannico; e ciòfacendo, essi si riferiscono anche alle prossime trattative economiche dì più vasto stile e di più generale portata, che a metà di marzo avranno luogo, a quanto pare, a Dusseldorf, dove le rispettive delegazioni economico-industriali si riuniranno, e che daranno occasione, come è già stato annunciato, a una visita in Ger mania del due ministri del com mercio Stanley e Hudson. . Se, si osserva, trattative economiche cosi importanti e anche non scovre di difficoltà, per quanto riferentisi a un ristretto e specializzato settore come quello del carbone, dove per quanto riguarda la Germania la non facile questione della quota da fare alla esportazione tedesca del prodotto era in ballo, hanno avuto felice risultato, si può sperare che anche le prossime e più generali trattative economiche debbano poter di , ... :mostrare che lo spinto di buona , . ,. . . ■' . . i volontà e di intesa che ha prevalso nelle trattative di ieri non è stata una eccezione, un caso, confermando che non vi sono nei mercati del mondo barriere insormontabili alle intese fra due grandi popoli quando la volontà di intendersi, naturalmente, non manchi e sia assistita da un sin .cero proposito di collaborazione, Così soltanto— si osserva —que-,sta intesa delle industrie carao- \niere ieri raggiunta può costituì- re realmente un passo significati-!vo nel complesso delle relazioni eeonomiche reciproche, dove soltanto potrà trovare la necessaria integrazione; ma nello stesso tempo, in tal caso, proiettare inevitabilmente la sua benefica influenza anche nel campo della politica estera, Voti e auguri dl questo genere fVitoaw a kuibt x ii iuì liti li, uat" , Nachtansgabe alla Boersen „ . . .„ .. esprimono con speciale insistenza presso a poco tutti i giornali, dal-Zcitung, alla Deutsche A//r/e»ici)ieZeitung, rilevando la felice con-clusione delle trattative carbonie- re; ma la sottolineatura stessa con cui vi insistono dimostra che , veramente essi non trovano nel- l'atteggiamento e nelle disposizio- ni britanniche e occidentali che IMI1I1IIIIUIIIIIIIII1IIIIIIII Ili Hill lllM caratterizzano la situazione, qua-|le si è riflessa anche nelle discus- sioni di ieri alla Camera dei Co- muni, quegli appigli e quei punti ,v „ „,,f„,i.,.»„,.„i;v,,™ idi appoggio che autorizzerebbero fondate speranze in tal senso Politica di doppiezza Per questo riguardo, a non dire dei discorsi pronunciativi da Chur- chili e dall'oratore del governo, [cancelliere Morrison, anche il di- scorso di Chamberlaln non si può dire che abbia a Berlino una buo- ino 0fam„Q m™ Qi man,.!, porta 'na 1N"n sl mdJ1V LelLd-_ : mente di registrare le anermazio-, !"'Po^tive e attive acuì il Primo, : Ministro britannico ancora una volta ha dat0 ^pressione e che \^JS!^SSL?S!^J^'^^, '"UfiI manifestazioni oratorie ! serva come' ma si os-j l'insiemeì .,,. ... ,.„„„. purtroppo ^^ZZ^^ ffiw^^ntìS» aS^|quella indecisione, quella mezza via e quella polìtica di mezzi ter-1 mini che è forse stata nelle crisi europee degli ultimi anni 11 peggior guaio e la causa maggiore dei malintesi e del persistente marasma politico; politica di mezzi ter- minl che P^o fatalmente si tra\du{ce m politica di.doppio terlmine' Polltl0a dl doppiezza: polii o o n dire e fare e il dire e fare della sua stampa nonché degli oratori del governo son proprio quel che ci vuole per mantenere e aiimen- :tare la diffidenza e precisamente ,„ ,.«, . f .„ la diffidenza contro la Germania? tica, per esempio, dei due estremi i quali hanno avuto or ora una sorprendente espressione concreta, per citare un solo caso, nei due estremi che si sono immediatamente toccati a poche ore di distanza, delle professioni dl pace monacense da un lato e dell'immediato inizio del mastodontico armamento dall'altro. Che vale che il" signor Chamberlain ci faccia sapere, del resto con tanto ritardo, che tanto lui quanto le opposizioni ormai hanno perduto anche l'ultimo fedele alla « pace con violenza » che Gtnevra aveva sognato di imporre; che vaie che egli condanni gii allarmismi e i nervosismi interna- zionaii; che vale, infine, che egii auspichi il ritorno della fiducia in- tprna7innjii<> mianrin tutin u mn ternazionale, quando tutto il suo iChe vale, per esemplo, sl domanda il Lokal Anzciycr, affermare che l'Inghilterra « armi per la pace » quando ciò sl dimostra un puro giuoco di parole per il fatto che si dimentica contemporaneamente e ci si rifiuta di riconoscere ad altri il diritto di armare dal .nulla, e dopo che gli altri si erano rifiutati di disarmare? , Tja Deutache Allyemeine Zeì \*ung nota il fatalismo con cu* ha parlato Morrison a nome dei !governo, in accordo perfetto con ; quel mangiatedeschi che è Chur- chili; e paragonando queste manifestazioni con i discorsi al banchetto del carbone scrive che senza il « primato della politica », senza cioè che lo spirito di intesa si rifletta veramente e concretamente nelle concezioni politiche, ;gu accordi economici valgono as v a. anni l.i.xi »i ui.ilui u w iti vuuin | berlain e quello di Stanley in ri t„ „ „,.„,i„ j»ii.«„i,,..i.fn« Imi poco. La Nachtattsgabe rile-jIva anch'essa il discorso di Cham- |sposta a quello dell'ambasciatore [tedesco: « Va bene — dice — ma anche dieci giorni or sono 1 atmosfera ' P°Jtlca g°ne,raI^ PaJ?:enl"^lPlrfal della speranza che finalmente la Inghilterra e le Potenze occiden ts^ -in genere si sareubero decise |a quell'atto ormai tanto maturo MIIIIIIIIIIIIllIIIIMIIIIIIIIIIItlllll IIMIIIIIII1IIII1III1I cheè il riconoscimento, senza con-[m dizioni naturalmente, di Franco e della Spagna nazionale; ma dieci ! p giorni sono già passati in discus-! Aisiom. privo di senso e di valore per costringere nientemeno un vin-l?citore a passare sotto le forche1 tcaudine di condizioni; ci si può do-iLmandare se questa è politica se-iria, se è veramente lavorare se-ì riamente per la pace: questo è | semplicemente lavorare per man- t [tenere viva l'agitazione e la diffi- denza, anche se a parole si dice di volere il contrario. p . «Questa è tipica e rappreso!-!ltativa espressione — conclude il■ S giornale — della politica inglese.n, di oggii quale si è rispecchiata t,nelle discussioni di ieri sugli ar-;d mamenti alla Camera dei Co- L munì », i^SUST^SS^J^. C^ÌC*C.t.* j Pittoresca l'ha, infine, la Frankì'nrter Zeitunr/ la quale in una al mnsriguardo che sarai odoma- s'S^ sull'edizione di .. |Sl mattina, pone a Chamberla , imbarazz'antVdomanda:"« che sen-; g1 so abbia lodare Monaco e met Giuseppe Piazza tersi a trattare a un tavolino che può essere quello di Monaco come quello di qualsiasi trattativa, quando sotto il tavolino tutti gli interlocutori tengono pronta col grillo alzato la rivoltella della più nuova e più perfetta costru zione » Ill1llllllllllllllll11ll1lllllltlllll1llllllllllllllllllll1llllllll

Persone citate: Chamberlain, Crook, Giuseppe Piazza, Inghilterra