Il quadro di un grande Maestro oggetto di una vertenza civile

Il quadro di un grande Maestro oggetto di una vertenza civile Il quadro di un grande Maestro oggetto di una vertenza civile Mose salvato dalle acque e il dieci per cento - Ma di 3 milioni o di ottomila lire? liiato sapere per quale prezzo — dalla contessa De Cnrdcuas di Villeggio un autentico dipinto attribuito al Vero- no-,- e raffigurante Mose salvato dalMe «••quo. Nel ipso il commereiante to1rinese Giuseppe Angelo Gobetti, in corrispettivo di numerose o laboriose prestazioni a favore dell'Alemanno, ot teneva da questo formale promessa di Ivcnersi corrisposto il dicci per cento dei ricavato dalla vendita del pronto«> mnintn acquistato due anni prima «Mo-c salvato dalle acque», il fa] 1imosissimo quadro del celeberrimo pi t- rloie Paolo l'alluni conosciuto sotto il unome di Veronese ed il cui fortuna-a|to possessore min lo vorrebbe cedere M,'el dipinto allo Il Gobetti pertanto attese la vendita opo di poter incasnrr il cospicuo premio assegnato irli dal possessore. Senoncliè — raccontò in L'indizio l'interessato — molte persone si offrirono di acquistare il celebre quadro; alcune offerte superarono persino il milione di lire, somma pero non accettata dall'Alemanno ritenendo che la. tela valesse almeno tre milioni di lire. A conoscenza di queste offerte, e passando inutilmente eli anni, il Gobetti, otteneva- l'ammissione al heneficio del Gratuito Pntroefnio, conveniva l'Alemanno davanti al Tribunale chiedendo che il convenuto venisse condannato a corrispondergli il pattuito dieci per cento del prezzo realizzato o realizzabile dalla, vendita del dipinto. Siccome peròin l'obbligazione di versarglL_u.uesto dicci per cento era senza termine fisso cosi il Gobetti domandava che, non potendo e;rli attendere il beneplacito dell'Alemanno, pli fo>se riconosciuto il diritto a pretendere ed ottenere il dieci per cento quanto meno -ul prezzò rair , | augbilazodameennmcdsnilgiunto dalle ofrerie massime latte da terzi per l'acquisto del quadro, K, Ira l'altro, domandò che venissero interrogati i testimoni su questa circostanta: che l'Alemanno, nel" "193U e neirli unni successivi, prima, di lasciare l'orino e l'Italia per recarsi al Transvaal, trattò con varie persone la vendita del famoso quadro, ricevendo oiTerte fra le quali una di lire un milione e duecentomila lire. Il convenuto contestò opni fondamento di verità nella domanda dell'attore, affermando essere inesatta, l'asserzione del Gohctti cho il quadro tanto valesse in quanto, ti isso, esso era stato stimato in occasione di un suo trasferimento all'estero, ilusli uffici doganali valere lire ottomila, c 11 dieci per cento di questa somma rappresenta l'importo di lire 8O0. Al (ìolietti io ilo versato lire 116U. Quindi... 11 Tribunal© ha ammesso alcune delle prove dedotto dalle parti affermando che il Gobetti era nel suo diritto di costituire in mora il suo debitore e che la stima fatta dat;li uffici dnr-aiiali del quadro in lire ottomila non poteva, costituire alcun elemento di giudizio dato che l'altore si offriva di provare che all'Alemanno era etata ofrerla la somma di un milione e duecentomila lire per la vendita del dipinto. i bili Sml'dvticaatarivPnrpfunlel'alasusitaPtungieszsmndsgla

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